Ingredienti:
- 400 g di gamberetti (da pulire)
- 4 fette di pan carré
- Prezzemolo qb
- Grana
- Olio
- Uno spicchio d'aglio
- Sale e pepe.
Preparazione:
Eccoli pronti! Buon appetito! :)
I piaceri della vita? Un buon libro, accompagnato da dell'ottimo cibo e un soffice gatto sulle ginocchia.
Ieri, sabato 24 novembre alle ore 18.00, presso l'auditorium Centro Salesiano "Don Bosco" di Treviglio, c'è stato l'ultimo incontro con uno scrittore del Festival dei narratori italiani presente prossimo, organizzato dalle biblioteche della provincia di Bergamo: Niccolò Ammaniti. Quest'ultimo ha avuto un dialogo con Raul Montanari, che ha fatto incalzanti domande e raccontato divertenti aneddoti sulla vita dello scrittore, in una sala, nemmeno troppo grande, in cui erano presenti tantissime persone. Questo è uno dei motivi fondamentali per il quale non sono riuscita a prendere nota delle domande: ero in piedi circondata da tantissima gente! Ma per fortuna, vanto un'elefantesca memoria e vi posso riportare i punti salienti dell'incontro. Per prima cosa Raul ha illustrato la carriera narrativa di Ammaniti, ha citato i suoi libri: dal più vecchio, "Branchie", all'ultimo, "Il momento è delicato", una raccolta di racconti brevi. Si sono soffermati a raccontare la storia molto simpatica del libro "Ti prendo e ti porto via": dopo alcuni giorni che il libro era stato messo in commercio Niccolò ricevette una chiamata da Vasco Rossi, che incantato dal libro gli propose di fare un film insieme. Si incontrarono ma lo scrittore era titubante, il film non lo voleva fare, dopo poco convinse anche Vasco Rossi a desistere. Così il famoso rocker decise di fare dal titolo la sua famosa canzone: Ti prendo e ti porto via, citando Ammaniti nell'album come unico ringraziamento perché lo scrittore non volle soldi. Contemporaneamente uscì "Io non ho paura" un piccolo grande libro di successo di Ammaniti, che scommise con la sua compagna: "Se vendo più di 200.000 copie di questo libro copie ci sposiamo" non credendo minimamente al bum di vendite. Invece "Io non ho paura" sfondò i botteghini e ne fecero un film. (Il libro era proprio nato come sceneggiatura per il grande schermo).
Ci racconta anche di come è nato il suo primo libro "Branchie". Era un universitario iscritto alla facoltà di Scienze Biologiche che falliva ogni esame. Per non dare un dispiacere al padre però disse che andava bene e che a ogni esame prendeva 28. Il padre molto orgoglioso disse che ormai mancava poco alla tesi, per questo motivo esigeva che Niccolò studiasse nel suo ufficio per non trovare distrazioni futili. Niccolò divorato dai sensi di colpa scrisse una storia triste, invece di preparare la tesi. L'unica a conoscenza dell'imbroglio era la sorella che, letto il racconto disse che era triste e molto brutto. Una sera Niccolò incontrò un suo amico disperato perché doveva pubblicare libri di autori emergenti poiché lavorava in una casa editrice, così quando lesse il suo racconto incompiuto ne fu veramente entusiasta e disse che glielo avrebbe pubblicato una volta finito. Il racconto divenne molto più allegro perché Niccolò ora era felice. Fu costretto a confessare al padre che la sua laurea non era minimamente vicina e si presentò con il libro. Non si parlarono per tre anni.
Avevo voglia di leggere qualcosa della mia adorata Isabel, ma in verità volevo evitare "Paula" per il momento...non mi chiamava ancora. Sapevo che era una storia molto sofferta in cui la scrittrice raccontava il periodo triste che vedeva la malattia e la morte della figlia Paula.