venerdì 21 ottobre 2016

"Uomini e topi" - John Steinbeck

"George gli diede un'occhiata penetrante. "Che cos'hai tolto da quella tasca?"
"Non c'è niente in tasca," disse Lennie pronto.
"Lo so che non c'è niente. Adesso è in mano. Che cos'hai in mano, che nascondi?"
"Non ho niente, George. Davvero."
"Via. Da' qua."
Lennie tese il pugno chiuso dalla parte opposta a quella dov'era George. "E' solamente un topo, George."
"Un topo? Un topo vivo?".
"Uh-uh. Un topo morto, George. Non l'ho ucciso io. Davvero. L'ho trovato morto."
"Da' qua." "

NUMERO PAGINE: 128.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: Bompiani - 01.01.2001

TRAMA:
E' la storia di due braccianti in un ranch della California.
Del grosso e buono Lennie, che non riesce a misurare la sua forza e di George, più pacato e misurato, che se ne prende cura.
Il finale, ahimè, non è rosa.

Il mio commento:
E' un libro che si legge velocemente, io l'ho divorato in un paio d'ore, mentre ero in biblioteca con il mio compagno.
Inizialmente non ero molto convinta di ciò che stavo leggendo... mi chiedevo: ma a parte la storiella di questi due braccianti, cosa succede?
Invece è bellissimo. Ricco di argomenti e di considerazioni sugli uomini dell'epoca, dal disagio del nero messo in disparte anche dalla piccola cerchia dei braccianti bianchi nel ranch, alla patologia mentale non riconosciuta di Lennie, al potere del signorotto arrogante che meriterebbe un sacco di botte, alla moglie sola e un pochino facile...
Insomma questo libro ha tanti spunti di pensiero in pochissime pagine.
Io ve lo consiglio... Ma mi raccomando: fate le vostre riflessioni finali!

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