"Quand'è che siamo diventati stronzi? Come abbiamo fatto a non rendercene conto? Qualcosa sopravvive-il talento, che diventa mestiere: più raffinato, più disinvolto. Ma lo stupore? E l'attenzione autentica, profonda, che ci teneva incollati alle cose per ore, alle scoperte della vita intellettuale, alle parole degli sconosciuti, un po' a tutto. Resta come un piccolo guscio di noce, al centro di noi, dove il meglio di cui siamo capaci è al sicuro. E' la parte più viva e più umana. Mentre il resto precipita nell'incuria e nel degrado - i princìpi, l'onestà, il nostro stesso corpo - qualcosa ancora laggiù emana calore. Ma non basta. Non brilliamo più. qualcuno da lontano, scambia per luce vera il neon freddo e sterile del saper fare."
NUMERO PAGINE: 176.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: Narratori Feltrinelli - 2016
TRAMA:
Il libro narra della storia di due giovani, Nino e Teresa, raccontata dalla zia della ragazza.
I due, infatti, hanno in comune proprio questa donna: Nino è un suo allievo, nella scuola di recitazione e teatro, Teresa è la nipote.

Si conoscono, una sera, quando Teresa va a prendere la zia alle prove, ma non dà molto peso a Nino. Pian piano la conoscenza si fa più profonda e i due cominciano a frequentarsi, fino a quando la zia non si sentirà bene e comincerà una lunga degenza in ospedale.
Questa storia racconta delle gioie e delle speranze di entrambi, ma soprattutto della felicità che cercano di afferrare ora e nel futuro.
Il mio commento:
Librettino che si fa leggere, ma che non ho apprezzato totalmente.
Ma dove sono finiti il patos e la voglia di conquistare l'attenzione del lettore?
Mi dispiace dover dire che a tratti, il libro, risulta quasi noioso: ha pochi picchi d'azione.
Se dovessero chiedermi di raccontarlo mi troverei in forte imbarazzo perché mi ha lasciato davvero poco (anche la mia recensione è molto scarna, infatti).
Si salva la modalità di scrittura che non è male, ma per il resto.... Passiamo al prossimo libro!
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