L'appartenenza. Una persona appartiene ad un'altra per decreto divino. Ossia la mia vita ha valore perché appartengo all'uomo."
NUMERO PAGINE: 284, compresi i Ringraziamenti.
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: (Sellerio editore Palermo) 2014.
Eccoci qui con il secondo capitolo di Rocco Schiavone, vicequestore romano espatriato ad Aosta.
Questo libro mi è stato più congeniale del primo: si chiariscono tante cose del passato di Rocco, la trama è più avvincente e centrata, anche se la fine forse è molto idealizzata e utopistica.
Libro che si legge rapidamente e volentieri, ve lo consiglio fortemente, soprattutto se come me, eravate rimasti un tantino amareggiati dal primo capitolo.
TRAMA:
Mentre entra nella casa in cui lavora, Irina, nota che la cucina e gli altri ambienti sono stati messi a soqquadro. Scappa immediatamente per la strada, invocando a gran voce aiuto e incappando in un ex maresciallo in pensione, che subito si attiva a chiamare la polizia. All'arrivo di Rocco Schiavone, i due fanno molto confusione, ma il vicequestore, con il fidato sottoposto Italo, si reca in casa e scopre che oltre al furto vi è stato un, apparente, suicidio. Subito scattano le indagine e la comunicazione al marito, fuori a far una pedalata.
Il caso sembra snodarsi in maniera semplice... Eppure qualcosa non quadra.
Per di più ci si mette anche il passato sulla strada del nostro: lo stupratore, figlio del ministro dell'interno, è tornato in circolazione e alla sua vecchia abitudine. Apprendiamo quindi che Rocco è stato allontanato da Roma, perché aveva incastrato e malmenato uno stupratore, figlio di una persona importante. Riuscirà a fermarlo una volta per tutte?
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