lunedì 2 novembre 2015

"Pista Nera" - Antonio Manzini

"<<Ecco, un paio d'ore fa è stato rinvenuto un cadavere.>>
Un cadavere.
Schaivone lasciò scivolare la mano che stringeva il cellulare sul materasso e chiuse gli occhi imprecando fra i denti: <<Un cadavere...>>
Decimo grado. Era proprio una rottura di coglioni di decimo grado. E forse cum laude."


NUMERO PAGINE: 275, compresi i Ringraziamenti.
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: (Sellerio editore Palermo) 2013.

Ormai vi sarà arcinoto il mio amore per la casa editrice Sellerio. Non saprei dirvi perché, se non che offre letture, per me stimolanti, ma non solo: mi piace molto la rilegatura delle pagine, l'impostazione della pagina e il carattere con il quale sono scritte, le copertine molto simili tra loro (tanto da riconoscere immediatamente la casa editrice a distanza, poiché sono tutte blu) ma con disegni differenti, e soprattutto la cura meticolosa delle parole e della grammatica (una cosa da non sottovalutare).
Questo libro è il primo capitolo della storia di Rocco Schiavone. Anche se scorrevole e simpatico mi ha un po' deluso, rispetto ai racconti che ho incontrato nelle varie raccolte della Sellerio. Forse perché, anche Rocco, trasgredisce la legge e se anche questa caratteristica lo rende più centrato ad alcune cellule statali dell'Italia, non posso far a meno di pensare che tutto ciò sia molto sbagliato.
Ve lo consiglio? Perché, no? Dopo tutto, si legge con facilità e rapidamente.

TRAMA:
Ormai conosciamo il nostro Rocco Schiavone, vicequestore romano spostato per punizione ad Aosta, città che detesta per il freddo.
Qui, si è ambientato, ci vive ormai da quattro mesi. La nostra storia inizia quando un guidatore di gatto delle nevi, incappa in un cadavere, passandoci sopra, mentre aggiusta le piste per i turisti del giorno dopo.
Subito Schiavone è chiamato ad investigare e si scopre che non l'ha ucciso l'uomo: colui che è stato investito era stato sepolto nella neve da qualcun'altro.

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