martedì 10 maggio 2016

"Il lupo della steppa" - Hermann Hesse

"C'era una volta un uomo di nome Harry, detto il "lupo della steppa". Camminava con due gambe, portava degli abiti ed era un uomo, ma a rigore era anche un lupo. Aveva imparato parecchio di quello che possono imparare gli uomini dotati d'intelligenza, ed era uomo piuttosto savio. Ma una cosa non aveva imparato: a essere contento di sé e della sua vita. Non ci riusciva, era un uomo scontento. Ciò dipendeva probabilmente dal fatto che in fondo sapeva (o credeva di sapere) di non essere veramente un uomo, ma un lupo venuto dalla steppa."

NUMERO PAGINE: 225.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Oscar Mondadori) 1946.

TRAMA:
Harry Haller è un uomo solitario, un lupo della steppa, come ama definirsi. Vive ai margini della borghesia dei primi anni del 1900, ma non è del tutto immune al suo fascino: anche se non si sente un borghese, cerca i suoi luoghi per riposare e vivere.
La sua parte lupesca, invece, tende a emarginarlo, a fargli frequentare posti che sono visitati da pochi, o quando è in mezzo a una folla si sente a disagio, infastidito.
La sua vita da lupo della steppa, da solitario, da mezzo uomo sociale, cambia quando conosce Erminia, una donna che lo capisce intimamente e lo sprona ad essere felice.

Il mio commento:
E' un libro che invita alla riflessione continua. Non di rado ho chiuso le sue pagine e mi sono messa a pensare ferocemente a tutte le sfaccettature delle parole, ora di Erminia, ora di Harry.
E' palese l'attacco alla società di Hesse, in questo libro, una società, e nello specifico, una borghesia di cui non solo non vuole far parte, ma che gli sembra una grande massa che incoraggiano una guerra che non risolverà le sorti del mondo ma getterà solo le basi per un conflitto peggiore. Hesse si chiede (e ci chiede) come sia possibile che nessuno veda la stupidità della guerra, che sboccerà nel secondo conflitto mondiale di lì a poco.
Interessantissimo il personaggio di Erminia, quasi lo specchio maschile di Harry, che incoraggia degli atteggiamenti mentali più leggeri nel protagonista, scoraggia invece le convinzioni che lo intristiscono senza portare a nessun risultato e cerca di farlo vivere alla giornata, con delle gioie più semplici e immediate, rispetto ai suoi ragionamenti complessi, spesso dettati dalla crisi che sta attraversando. Sarebbe quantomeno superficiale credere che il personaggio di Erminia sia frivolo. Solo leggendo il libro ne capirete la complessità e le sue mille sfumature.
Il libro di Hesse non è un libro semplice, scorrevole e che si fa leggere velocemente. Obbliga a pensare. Se non avete voglia di pensare... lasciate perdere.

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