mercoledì 17 agosto 2016

"Il linguaggio segreto dei fiori" - Vanessa Diffenbaugh

"Per quasi dieci anni avevo passato ogni momento libero a imparare nomi scientifici, descrizioni e significati dei fiori, ma fino a quel momento avevo utilizzato solo una piccola parte delle conoscenze acquisite. Avevo utilizzato quasi sempre gli stessi fiori: un mazzo di calendule - dolore - un cesto di cardi - misantropia -, un pizzico di basilico essiccato: odio. "

NUMERO PAGINE: 362.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Garzanti) Maggio 2011

TRAMA:
Victoria esce finalmente da una delle tante case per ragazzi senza famiglia. Ha diciotto anni e non sa cosa farà una volta fuori di lì. E' una ragazza strana che comunica i suoi sentimenti tramite i fiori.
Appena uscita, Meredith, la sua tutrice legale, le dice che potrà stare per tre mesi in una casa abitata da ragazza come lei, poi se vorrà rimanere dovrà trovarsi un lavoro e pagarsi l'affitto. Ma Victoria è finalmente libera: finalmente può godersi le sue amate piante e i fiori e camera sua diventa un vero e proprio parco al chiuso. Una serra.
Allo scadere dei tre mesi Victoria si trasferisce in un parco e diventa una senzatetto. Condizione che inizialmente non le pesa particolarmente, perché può stare in mezzo ai fiori che ha cresciuto. Il pericolo però, di dormire all'aperto, c'è, inutile negarlo.
Una mattina conosce Renata, una fiorista che decide di darle una possibilità. Finalmente Victoria può lavorare con i fiori e pian piano riesce a guadagnarsi la fiducia di Renata, avere un lavoro fisso e una camera tutta sua.
Ma al mercato dei fiori incontra Grant, un ragazzo che sbuca dal passato di Victoria e le riporta alla memoria l'unica donna che abbia mai sentito come madre: Elisabeth.

Il mio commento:
Ho trovato questo libro molto carino e ben curato.
Mi è piaciuto soprattutto il dizionario del significato dei fiori: è incredibile sapere che nel 1800 i giovani nobili facessero la corte alle gentil donzelle esprimendo sentimenti con i fiori.
Mi ha un pochino deluso da altri punti di vista, in alcuni punti il libro è fin troppo prevedibile, ma comunque lo consiglierei.

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