"La vita non ci appartiene, ci attraversa."
NUMERO PAGINE: 274.
PRIMA EDIZIONE: (Einaudi) 2015.
TRAMA:
Anna e il suo fratellino Astor, sono gli unici sopravvissuti della famiglia Salemi. L'epidemia, definita "la Rossa", infatti ha ucciso tutta la popolazione mondiale adulta: essa infatti si sviluppa solo quando determinati geni, cambiano con la maturazione dell'individuo. Tutti ne sono portatori, nessuno ne è esente, solo i bambini sopravvivono, almeno finché non si sviluppano.
Questo romanzo racconta di come Anna e Astor cercano di sopravvivere, in un mondo senza adulti, delle loro difficoltà a trovare del cibo, dei loro incontri con gli altri bambini sopravvissuti, dei lunghi flash back della loro vita precedente.
Una storia che racchiude tante emozioni, ma anche speranza in un futuro migliore.
Il mio commento:
Molto popolare ma a ragion veduta!
Ho già letto altri libri di Ammaniti, e mi piace molto il suo modo di scrivere. Questo libro, più di altri trovo che sia molto struggente, emozionante e travolgente.
L'ho letto in pochissimo tempo, perché è un libro che coinvolge, incuriosisce e si ha sempre voglia di andare avanti a leggere.
Il mio personaggio preferito è stato sicuramente Pietro: anche se secondario, l'ho trovato più simile a me, il suo pensare positivo, essere razionale e allo stesso tempo timoroso mi ha fatto pensare a un piccolo uomo di fattezze molto concrete.
Anna è una ragazzina un po' irritante, isterica. Non le si può dare troppo contro, visto che a quell'età le donnine si sentono super e hanno gli ormoni impazziti. Se non altro è molto paziente con suo fratello Astor, un po' cretinetto, a cui io stessa, avrei rifilato volentieri una sculacciata.
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