E' soltanto dopo che diventa una storia, prende una forma. E' quando la racconti, a te stessa o a qualcun'altro."
NUMERO PAGINE: 505.
PRIMA EDIZIONE: (Baldini & Castoldi) 1997.
TRAMA:
Grace Marks è condannata all'ergastolo per l'omicidio del signor Kinnear, il suo defunto padrone, e la serva Nancy.
Colui che è condannato con lei, viene impiccato. Ma Grace viene graziata dalla pena di morte: a lei viene applicato l'ergastolo.
Attraverso i molti colloqui che ha con il dottor Jordan, vediamo che Grace piano piano si apre al dialogo, tenta di ricordare ogni cosa dell'omicidio commesso, ma ha molte lacune temporali. I suoi ricordi sono instabili, senza messa a fuoco.
Il mio commento:
Credo ardentemente che, questo libro, sia al livello de "Il racconto dell'ancella".
E' bello: descritto minuziosamente, emozionante, concreto. Si rifà a una storia vera, a cui la scrittrice ha "attaccato" la sua vena artistica e inventiva. Mi ha commosso, mi ha fatto dubitare fino alla fine della veridicità delle parole di Grace.
E' una storia intensa, unica e a tratti ingiusta e giusta.
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