NUMERO PAGINE: 192, compresi i Ringraziamenti.
PRIMA EDIZIONE: (Sellerio editore Palermo) 2010.
Rieccomi con il terzo libro della serie del BarLume. Se il secondo, non mi era piaciuto al pari del primo, il terzo non mi ha deluso minimamente.
Scorrevole, brioso, divertente e decisamente smaliziato. Sì, smaliziato nei dialoghi dei personaggi, nei loro modi di interagire, nei loro pensieri.
Personaggi che hanno tratti molto simili a persone in carne e ossa.
TRAMA:
E' un altro inizio estate a Pineta e se ci avviciniamo al Bar Lume notiamo che il nostro "barrista" Massimo, ha apportato qualche innovazione nel locale: un bel biliardo nuovo di zecca, che spera attiri parecchia clientela. Non immaginando, che diventerà il nuovo divertimento di nonno Ampelio, e gli amici Aldo, Pilade e Gino.
Ma ben presto gli anziani sono distratti da altro: un brutto incidente in auto ha ferito gravemente una donna e ucciso suo figlio adolescente. La donna, visto che Pineta non è proprio una metropoli, è conosciuta dai nostri protagonisti, che si tengono aggiornati, con i giornali, del suo ricovero in ospedale.
Ma quando la donna ha un embolo al cervello, la cui causa è attribuita a una siringa colma d'aria iniettata nella braccio della stessa, i nostri protagonisti non li tiene più nessuno... e come al solito, cominciano a porre domande e a indagare per i fatti loro.
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