Sono nata nella pioggia.
Sono cresciuta sotto la pioggia.
Una pioggia fitta, sottile...una pioggia di lacrime. Una pioggia continua nell'anima e nel corpo.
Sono nata con lo scroscio della pioggia battente.
E la Morte, la Pelona, mi ha subito sorriso, danzando intorno al mio letto.
Ho vissuto da sepolta ancora in vita, prigioniera di un corpo che agognava la morte e si aggrappava alla vita."
NUMERO PAGINE: 77.
GENERE: Opera per il teatro.
PRIMA EDIZIONE: Feltrinelli - Ottobre 2010.
TRAMA:
Nel libro trovate il monologo teatrale che Pino Cacucci ha fatto dire a Frida Kahlo. Monologo in cui lei racconta della sua vita, dei suoi trascorsi nella famiglia e del suo folle e viscerale amore per Diego Rivera.
Il mio commento:
Un libro molto piccino e allo stesso tempo molto intenso.
Ho apprezzato che l'autore ha cercato di incarnare Frida, i suoi pensieri più intimi e i suoi dolori più acuti, soprattutto riguardo al suo amore doloroso per Diego.
Credo però che il monologo sia un pochino fallace, nel senso che, per come ho conosciuto io Frida dalle sue opere e dalle biografie, non fu una donna che urlò il suo dolore in maniera teatrale ma che lo trasportò sulle tele e che si riflettè nel suo corpo.