giovedì 2 novembre 2017

"La valle dell'orco" - Umberto Matino

"Appeso alla tettoia che copriva la grande vasca, il corpo del dottore era perfettamente immobile, irrigidito dalla morte. Il volto era scuro ma composto, e la rugiada della notte gli aveva inzuppato i vestiti."

NUMERO PAGINE: 338.
GENERE: Romanzo / Giallo.
PRIMA EDIZIONE: Foschi Editore - 2007.

TRAMA:
Il dottor Aldo si era trasferito da circa un anno a Contrà Brunelli, una zona poco abitata della montagna vicentina. Aveva detto a Carlo, il suo unico amico ed affetto, che si trovava bene in quelle zone, lontano finalmente dalla città, tanto da voler comprare casa e aprire un mutuo lì.
Carlo era rimasto perplesso, ma conosceva le stravaganze dell'amico, per cui lo aveva supportato senza battere ciclo.
Ma ora, dopo un anno dal trasferimento di Aldo, Carlo si trova a dover capire cosa ha spinto il suo amico ad impiccarsi alla fontana fuori casa. Aldo era solo, è vero, ma non era il tipo di persona che si vuole togliere la vita.
Scopre anche di essere l'unico erede dei beni del medico, che consistono principalmente nel mutuo da sanare per quella casa in montagna. Carlo sa quanto importante fosse quella casa per Aldo, ed è proprio pulendo e mettendo in ordine le cose dell'amico mentre pensa e ripensa se farsi carico del mutuo che scopre un diario nascosto in una stanza della casa, scritto dal dottore. Un diario che spiega molte, moltissime, cose di quelle montagne vicentine e dei suoi abitanti.
Spiega anche che Aldo, da quando era venuto a conoscenza di certi segreti, era in serio pericolo...

Il mio commento:
Libro che mi è stato consigliato dal mio compagno. Anzi più che un semplice consiglio è stata una specie di imposizione travestita da indicazione di lettura...
La storia è bella, inutile negarlo. Soprattutto fa piacere leggere di posti che si conoscono o si sono sentiti nominare più volte, perché viene proprio voglia di visitare questi luoghi che appaiono molto suggestivi.
Purtroppo, a mio avviso, il ritmo del libro, soprattutto quello iniziale (le prime cento pagine) è molto, a tratti troppo, lento. Matino poteva sicuramente omettere qualche dettaglio, secondo il mio modesto parere. 
Quello che c'è di buono è che una volta avviata e impostata la storia è davvero trascinante e intrigante.
Posso consigliarlo.

"Pulvis et umbra" - Antonio Manzini

"<<Come si sta ad Aosta?>>
<<Non saprei>> fece Rocco.
<<Ah già, niente sai. E non è che tu e i tuoi uomini avete toccato e lasciato impronte?>>.
<<Assolutamente no, Michela, anche perché il morto sta in mezzo all'acqua. Difficile lasciare impronte.>>"

NUMERO PAGINE: 403.
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: Sellerio editore Palermo - 2017

TRAMA:
In questo nuovo capitolo, Rocco Schiavone, si trova a dover risolvere il caso di quello che sembra un omicidio di un trans, il cui corpo è stato abbandonato nel fiume. Purtroppo dietro questo omicidio si nascondono molte più persone, anche dai nomi importanti, corrotte e intoccabili di quello che inizialmente si poteva pensare.
Non solo. Rocco si trova anche a pensare agli amici di Roma, soprattutto a Sebastiano, la cui donna è stata uccisa proprio nella casa del vicequestore. Marina, ormai, gli appare sempre meno spesso, e la nuova vita ad Aosta sembra volergli regalare qualche soddisfazione. Peccato che nell'ombra e nella polvere ci sia sempre qualcuno o qualcosa in agguato, pronto a farlo ripiombare nell'infelicità.

Il mio commento:
Non appena esce un nuovo romanzo di Antonio Manzini mi precipito in libreria a vedere se è della serie di Rocco Schiavone. In generale li leggo tutti, ma quelli di Rocco li acquisto all'istante e in pochissimi giorni li divoro. Aggiungeteci che in questo caso mi sono anche fatta autografare il libro da Manzini in persona e il gioco è fatto! Gli ho anche detto che ormai di Rocco mi sono innamorata e non può assolutamente smettere di scrivere di lui!
Credo che questo, insieme a "07-07-2007", sia il libro più bello ed emozionante dell'intera serie. Vi sono molte parentesi della vita privata di alcuni personaggi, come quello di Caterina, ma si riesce a intravedere anche un lato tenero di Rocco nel momento in cui si affeziona davvero al suo giovanissimo e imbranato vicino di casa, Gabriele, adolescente sempre solo a casa che tenta di passare del tempo con il nostro vicequestore.
Insomma questo libro è una chicca che non potete perdervi!

"Una famiglia quasi perfetta" - Jane Shemilt

"Guardai l'orologio. Le due del mattino. Non l'avevo sentita rientrare. Provai un senso di nausea. Non aveva mai fatto così tardi. Cos'era successo?"

NUMERO PAGINE: 330
GENERE: Thriller.
PRIMA EDIZIONE: Newton Compton editori - 2015.

TRAMA:
E' ormai un anno che Naomi, la figlia sedicenne della dottoressa Jenny e del chirurgo Ted, è scomparsa. Sparita nel nulla. Nessuna traccia, nessun indizio sembrano spiegare quell'improvvisa assenza di Naomi.
Un anno fa, infatti, dopo aver recitato al teatro della scuola, Naomi non è più tornata a casa. I vestiti in camera sua non sono stati toccati... Che l'abbiano presa contro la sua volontà? Che l'abbiano ormai uccisa e sepolta da qualche parte?
Jenny non riesce a darsi pace e continua a pensare alla figlia che non ha più accanto. Ripensa ai momenti prima della scomparsa di Naomi: era diventata fredda e distante, lo aveva collegato a un momento particolare che tutti gli adolescenti passano: ma se invece fosse stato un segno? Se invece quel prendere le distanze da sua madre, quel tenere segreti nuovi con lei fosse un indizio fondamentale che se ne stava andando di casa per non fare più ritorno?

Il mio commento:
Ciao ragazzi! Ogni tanto faccio ritorno! 
Ormai la data della nascita della nostra bimba è vicinissima! Speriamo che vada tutto bene! 
Trascuro un pochino il blog perché sono davvero stanchissima! Ho sempre sonno e mi sembra che le ore non bastino mai... A parte questo sto bene, non vedo l'ora di conoscere la mia bambina!

Cambiando discorso ecco ciò che penso di questo libro:
si legge molto rapidamente, cosa abbastanza comune ai libri della casa editrice Newton Compton, poiché l'impaginazione e la divisione dei capitoli sono molto agevoli per il lettore.
La storia è scorrevole e abbastanza intrigante da consentire a chi legge di procedere in maniera costante. Nel suo genere è un libro che definirei "medio", senza infamia e senza lode, perché trovo che sia carino ma nulla di più. Mi sembra tanto il classico best seller destinato a durare nella mente per il tempo che lo si sfoglia e non appena lo si conclude lo si dimentica in fretta.
Posso consigliarlo a chi non ha voglia o la testa per letture troppo impegnative, ma non aspettatevi il libro del secolo.

martedì 10 ottobre 2017

"Dentro l'acqua" - Paula Hawkins

"Quando avevo diciassette anni ho salvato mia sorella dal fiume.
Ma che ci crediate o no, non è da lì che questa storia ha avuto inizio."

NUMERO PAGINE: 372.
GENERE: Thriller.
PRIMA EDIZIONE: Piemme Editore - Maggio 2017

TRAMA:
Julia Abbott è costretta a far ritorno al paesino in cui è cresciuta, nel nord dell'Inghilterra, in seguito al ritrovamento del corpo senza vita della sorella Nel in fondo al fiume. Erano anni che le due sorelle non si parlavano e ora Julia è costretta a tornare al suo passato così sgradevole e a prendersi cura della figlia della sorella, un'adolescente scostante e che sembra odiarla.
Per quanto Nel sia stata sempre ossessionata dal fiume e dalle storie che giravano sulle donne che hanno trovato la loro fine nelle sue acqua, Julia sa che la sorella non si sarebbe mai buttata. Di questo ne è sicura anche la figlia, anche se le prove che si tratti di un omicidio non ci sono.
Ma scavando più a fondo in ciò che ha lasciato di scritto Nel, si scoprirà che la donna aveva scoperto molto su quel fiume. Cose che forse non dovevano mai essere portate alla luce, ma lasciate a riposare sul fondo dell'acqua.

Il mio commento:
Mi è piaciuto: soprattutto nella parte finale il libro dimostra uno sprint inaspettato.
Forse non è all'altezza del primo romanzo della scrittrice, "La ragazza del treno", ma lo consiglierei veramente.
Il libro ha una narrazione molto scorrevole, complici anche i capitoli brevi e l'impaginazione che la Piemme ha scelto, non affatica il lettore che rimane sempre più incuriosito dalla storia del fiume e dalle donne che hanno trovato la morte sul suo fondale.
Ho molto apprezzato i punti di vista differenti dei diversi personaggi, che talvolta raccontano la storia in prima persona e talvolta sono raccontati dall'autrice. Questo dinamismo narrativo arricchisce ancora di più lo spessore della trama.

"Appuntamento al cupcake cafè" - Jenny Colgan

"Il Cupcake Cafè era uno specchio e le torte del giorno facevano bella mostra di sé  negli espositori. Nell'aria aleggiava un odore di caffè e vaniglia misto a cera per mobili. Il sole stava cominciando ad arrampicarsi sull'enorme finestra, preparandosi ad illuminare prima il sofà in fondo, poi i tavoli, uno a uno."

NUMERO PAGINE: 413.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Piemme Glam) 2012.

TRAMA:
Issy è una segretaria di circa trent'anni che vive la sua vita sperando che qualcosa di travolgente ed emozionante possa in qualche modo cambiarla.
Ha sempre avuto la passione della pasticceria. Passione che suo nonno materno le ha trasmesso, visto che Issy è cresciuta con lui.
Quando viene licenziata dal suo capo e amante, Issy decide di prendere in mano la sua vita e di fare una pazzia: aprire un Cafè in cui servirà tanti cupcake e torte.
Anche se rimettere in sesto il locale che ha scelto non è facile, e nemmeno avere un buon giro di clientela lo è, Issy dimostrerà a se stessa e a tutti quelli che ha intorno che la tenacia e la passione per il suo nuovo locale pagano. Soprattutto quando, ci si mette pure il suo ex capo a tentare di distruggere il suo sogno.

Il mio commento:
Un libro che si fa leggere. Non darei un voto altissimo a questa lettura.
La storia che da alcuni può essere giudicata carina, a mio avviso è troppo lunga e in alcuni tratti mi pare addirittura trascinata.
Sarà che le storie d'amore non sono il mio forte, ma secondo me, anche in questo filone, si può trovare facilmente di meglio. Non lo consiglierei.

Nota a piè pagina: Scusate l'assenza prolungata! Ormai manca poco più di un mese alla data del parto e comincio a essere molto stanca... Diciamo che sono sul rotolante andante! :D 
Cercherò di scrivere tutte le recensioni di libri che ho letto in questi giorni, ma non vi assicuro un impegno costante, perché nel momento in cui nascerà la bambina sarò davvero molto presa. 
La lettura, anche se rallentata, non è mancata in questo periodo di assenza! Ho letto comunque qualche libro e spero di scriverne le recensioni in questi giorni!
Vi abbraccio!

martedì 22 agosto 2017

"Viaggiare in giallo" - Giménez-Bartlett, Malvaldi, Manzini, Recami, Robecchi, Savatteri

"Salito sul treno però sembrava che la giornata avesse cambiato segno. Nel vagone erano solo in quattro. Rocco sapeva che c'era poco da sperare. A Milano sicuramente si sarebbero aggiunti altri passeggeri. Poi il treno avrebbe tirato dritto fino alla stazione di Roma Termini senza fermate intermedie."

NUMERO PAGINE: 302.
GENERE: Raccolta di racconti gialli.
PRIMA EDIZIONE: Sellerio Editore Palermo - 2017.

I RACCONTI:

  • Manzini - Senza fermate intermedie: Rocco Schiavone pur di evitarsi una manifestazione delle forze dell'ordine, sta andando a Roma per una riunione condominiale del suo vecchio appartamento. Sul treno con lui c'è anche Fumagalli, anatomopatologo, stanziato, come lui, ad Aosta. Mentre il treno procede nella sua corsa, un uomo allarmato dice che la madre ha smesso di respirare e che i gioielli che aveva con lei sono spariti. Rocco, insieme a Fumagalli, riuscirà a risolvere il mistero.
  • Recami - Il testimone: Il piccolo Enrico, nipote del Consonni, abitante della casa di ringhiera, sta partendo per un viaggio tra Corsica e Sardegna con la sua mamma. Affascinato dai mezzi di trasporto su cui si trova, non sa che vedrà il nonno, che è costretto a vivere sotto mentite spoglie in quanto testimone chiave di un caso irrisolto.
  • Malvaldi - In crociera col Cinghiale: Ogni qualvolta che qualcuno parte per una crociera, sistematicamente viene derubato nella sua casa. Per questo Massimo e i vecchietti del BarLume decidono di partire per la crociera insieme alla Loggia del Cinghiale, mentre, Alice, "l'ispettora" sta di guardia alle case.
  • Savatteri - La segreta alchimia: Saverio e Peppe vincono un viaggio per Praga, mentre il primo acquista una confezione di pile stilo. Immediatamente Saverio chiede anche a Surima, ormai a Milano, di partire per questa destinazione. Quello che non sanno è che si troveranno impelagati in una caso internazionale.
  • Robecchi - Killer (La gita in Brianza) : Carlo Monterossi e Oscar Falcone devono indagare sul caso di un cagnolino scomparso: Killer. Non molto convinti dell'incarico, lo accettano, e verranno a conoscenza di molti particolari strani.
  • Giménez-Bartlett - Un vero e proprio viaggio: L'ispettore Pedra e il vice ispettore Garzòn devono mettersi in viaggio per risolvere un omicidio agghiacciante: una giovane ragazza, al ritorno dall'università, trova all'interno della sua valigia, un corpo tagliato a pezzi. Riusciranno a risalire all'identità del cadavere e a scoprire il movente di tale omicidio?
Il mio commento:
Quest'estate la raccolta di racconti stagionali della Sellerio si concentra sul tema del "viaggiare". Ho trovato scorrevoli, leggeri e carini tutti i racconti, molto indicati, sotto l'ombrellone.
A mio avviso quello più centrato con il tema e dai forti contorni gialli è quello della Giménez-Bartlett, che non teme forzature e nemmeno momenti di noia.
Tirati un pochino per i capelli sono quelli di Savatteri e di Recami, forse troppo poco verosimili.
I personaggi di cui non potevo fare più a meno sono Rocco Schiavone e Massimo del BarLume. 
Non male il racconto di Robecchi, si fa leggere velocemente.
Nel complesso una raccolta che posso promuovere e consigliare.

"Minacce di morte e altri racconti" - Georges Simenon

"Ormai hai i giorni contati, carogna! Puoi andare o no a Coudray, puoi anche farti scortare dall'esercito, ma domenica entro le sei di pomeriggio sarai morto.
Non piangerà nessuno, te lo assicuro!"

NUMERO PAGINE: 166.
GENERE: Racconti gialli classici.
PRIMA EDIZIONE: Gli Adelphi - 2014.

I RACCONTI:

  • L'enigmatico signor Owen: Mentre la moglie di Maigret è accorsa a trovare una zia che sta poco bene, il nostro commissario in pensione si sta godendo il mar Mediterraneo dalla terrazza del suo albergo di Cannes. Purtroppo un omicidio poco chiaro lo farà distrarre dal suo meritato riposo.
  • Quelli del Grand Cafè: L'inverno è lungo per il nostro commissario in pensione. Per questo decide di cominciare a giocare a carte al Grand Cafè, insieme ad altri uomini. Finché uno di loro non viene brutalmente assassinato...
  • Il prigioniero della strada: Si indaga sulla morte di un uomo, contemporaneamente si cerca una donna che sembra essere scomparsa da quattro giorni. Maigret e i suoi uomini pedinano il marito della ricercata, che sembra non voler trovare quiete e nemmeno tornare a casa. Che sappia qualcosa? Saranno dei giorni molto lunghi e freddi per il commissario e i suoi uomini, impegnati nell'inseguimento dell'uomo.
  • Vendita all'asta: In un paesino freddo e sperduto delle campagne francesi si indaga per la morte di un uomo giunto in una taverna per partecipare a un'asta. Maigret proverà più volte la scena con tutti i commensali per capire la dinamica dei fatti.
  • Minacce di morte: Dopo aver ricevuto un biglietto con una minaccia di morte, un uomo si reca al commissariato per chiedere una scorta, poiché teme di morire presto. Sarà affidato a Maigret che avrà l'infausto compito di sorvegliare i fatti.
Il mio commento:
E' una raccolta di racconti inediti, edita dalla casa editrice Adelphi. Mi è piaciuta molto la scelta di questi scritti, li ho trovati tutti quanti molto appassionati e scorrevoli (strano dal momento che ai racconti io preferisca quasi sempre i romanzi di Simenon).
E' una buona scelta di racconti da leggere in vacanza, ma volendo anche in inverno davanti a una tazza di tè fumante, mentre fuori ulula il vento e piove a dirotto.

mercoledì 2 agosto 2017

"Il metodo danese per crescere bambini felice ed essere genitori sereni" - Jessica Alexander, Iben Sandahl

"Dal 1973, quasi ogni anno, la Danimarca, un piccolo stato nel Nord Europa famoso per La sirenetta, la favola di Hans Christian Andersen, è stato designato dalla OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) come il Paese che ha la popolazione più felice del mondo. Dal 1973! Sono più di quarant'anni! Se vi fermate a pensare per un attimo, è un risultato sconvolgente. "

NUMERO PAGINE: 215.
GENERE: Saggio sull'educazione del bambino.
PRIMA EDIZIONE: Newton Compton Editori - 2016

COSA TROVATE NEL LIBRO:
Questo è un libro di suggerimenti su come crescere un bambino felice, ma anche sano ed equilibrato. Un bambino che sa riconoscere le regole, che sa rialzarsi dopo le sconfitte grazie alle sue forze e a un ottimo sostegno esterno e che ha la virtù dell'empatia.
Questo saggio è diviso in 7 capitoli in cui viene spiegato come crescere il bambino con delle buoni basi solide per lui, ma vengono dati anche dei consigli (e dei trucchetti) ai genitori su come non perdere la calma, non urlare o alzare le mani.
I capitoli che troverete nel libro sono i seguenti:

  1. Riconoscere i nostri automatismi: ovvero non cedere immediatamente all'istinto di seguire le orme di chi ci ha cresciuto, magari urlando spesso con noi, ma di riconoscere il comportamento che viene scatenato in noi in un determinato contesto, cercare di isolarlo, calmarsi e valutare la situazione con occhi nuovi.
  2. P sta per Play (gioco) : in questo capitolo si parla di come è facile per i genitori, riempire la vita ai bambini di mille attività e sport, senza lasciar loro del tempo libero. Viviamo in un mondo in cui siamo costantemente in competizione e introduciamo subito anche i nostri figli in questa mentalità. Bisognerebbe invece fare un passo indietro e concentrarsi su ciò che è giusto per lui: avere degli incontri con bambini della sua età e lasciarli liberi di fare ciò che si sentono per un paio di ore al giorno.
  3. A sta per Authenticity (Autenticità): Nella vita non ci sono solo bei momenti, ma anche sensazioni terribili o situazioni spiacevoli. Questo capitolo vuole dimostrarci che non sempre proteggere il bambino da ogni sensazione brutta è un bene. Anzi. Capire il perché il piccolo è arrabbiato in un determinato momento, o triste o malinconico, gli insegna a riconoscere le sensazioni che prova e lo aiuta ad avere la forza di rialzarsi quando la vita non è semplice.
  4. R sta per Reframing (Ristrutturazione) : Se noi, per primi, vediamo le cose negativamente o troppo positivamente, il nostro bambino tenderà ad assumere il nostro stesso atteggiamento. Bisognerebbe imparare, invece, a vedere le cose in maniera ottimista-realista. Non concentrandosi, ad esempio, sul fatto che la pioggia ci costringe in casa ma sforzandosi di trovare un'alternativa che renda tutti felici lo stesso (come un bel gioco in scatola o un cartone animato sul divano con tanto di cioccolata fumante). Questo permette di vedere sempre un raggio di sole e di sfruttarlo a proprio vantaggio anche negli imprevisti.
  5. E sta per Empathy (Empatia): La capacità di mettersi nei panni degli altri, ahimè, è ormai sottovalutata. Non solo: è vista come una debolezza dal popolo occidentale, dove la mentalità è "squalo piccolo viene mangiato da squalo grosso". Insegnare al bimbo che mettersi nei panni degli altri, è una virtù, è fondamentale. Il bambino non solo svilupperà una mentalità di solidarietà verso il prossimo, ma sarà anche in grado di misurare le sue parole quando si dovrà relazionare con un'altra persona.
  6. N sta per No ultimatums (Nessun ultimatum): Se insegniamo ai bambini che le urla o le botte risolvono i problemi, cresceranno nella paura di non fare qualcosa perché ci temono e non perché abbiano realmente capito il loro errore. Non esistono bambini cattivi, solo comportamenti sbagliati, che sta ai genitori correggere tempestivamente, tramite il dialogo e una spiegazione ferma e decisa, che quell'atteggiamento non è accettato. Lo schiaffo o l'urlo può tamponare la situazione sul momento, ma insegneremmo al bambino che questi comportamenti possono essere riproposti anche da lui in altri contesti. Nessuno vorrebbe un figlio collerico e violento, giusto?
  7. T sta per Togetherness (Intimità) è Hygge: Insegnare ai bambini che la famiglia è il loro porto sicuro e il punto di riferimento è fondamentale. Non solo! I bambini in famiglia devono capire quanto sia fondamentale prendersi cura l'uno dell'altro, stare insieme e a volte mettere da parte i propri interessi e condividere con tutti i parenti il proprio tempo.
Il mio commento:
E' sicuramente un libro ben strutturato. Colmo di consigli e di buone norme su come crescere bimbi felici. A noi l'ha regalato mio suocero e secondo me è un ottimo regalo! Non è facile, ovviamente mettere in pratica tutti i consigli: crescere un figlio è un lavoro lungo e che comporta tanto impegno, ma credo che questo libro sia una buona base. Ovviamente è da rileggere spesso, soprattutto i capitoli 1 e 6 in modo che si riescano a sradicare in noi i comportamenti più impulsivi o dei nostri genitori.
Lo consiglio!

mercoledì 26 luglio 2017

"Se prima eravamo in due" - Fausto Brizzi

"Questo libro è il resoconto drammatico e fedele di come sono andati i nove mesi di attesa per l'arrivo di mia figlia, di come abbiamo fatto conoscenza e di come, piano piano, mi sono irrimediabilmente innamorato di lei. Fino a diventare il suo umile e devotissimo schiavo."

NUMERO PAGINE: 120.
GENERE: Romanzo autobiografico.
PRIMA EDIZIONE: Giulio Einaudi Editore - 2017.

TRAMA:
Dopo molti tentativi andati a vuoto Fausto e Claudia, aspettano finalmente una bambina.
Come cambia la vita di coppia in questi nove mesi? Quali sono le giuste mosse da fare per poter provvedere a tutti i bisogni del bambino in arrivo?
Un simpatico romanzo, scritto dal punto di vista del papà, che ci racconta il suo percorso nella gravidanza della compagna e nell'innamoramento della sua bambina.

Il mio commento:
Mi aspettavo qualcosa di più. 
Sicuramente è una storia simpatica, in cui trapela tantissimo amore e simpatia, ma mi sembra che manchi un pochino di mordente. 
Un libro che può far sorridere chi, come me, sta aspettando il suo bambino o chi lo ha già avuto.

"Maigret si commuove" - Georges Simenon

"Come era arrivata lì la donna? E perché? Questa era la domanda che si erano posti la polizia di Epernay, la Procura, i medici, i tecnici della Scientifica; tutti se l'erano posta con stupore e Maigret se la ripeteva continuamente.
La donna era stata strangolata, questa era la prima certezza."

NUMERO PAGINE: 184.
GENERE: Romanzo Giallo.
PRIMA EDIZIONE: Oscar Mondadori - Maggio 1973.

TRAMA:
L'ambiente è quello dei canali e delle chiuse, abitato da gente povera e con poche risorse, lontano dagli sfarzi della città.
Com'è possibile, allora che questa donna molto ben vestita e distinta sia trovata strangolata in una scuderia proprio in questo posto? Chi l'ha portata lì e perché l'hanno uccisa?

Conosciamo il buon commissario Maigret e sappiamo che non è uno che si abbandoni ai sentimentalismi, eppure risolvendo questa indagine prova una sensazione di commozione.

Il mio commento:
Simenon è capace di indiscutibili capolavori. Questo libro, a mio parere, non è uno di quelli che rimane nella testa del lettore. Una volta chiuso si dimentica in fretta.
Dico questo, anche se sono una divoratrice di indagini di Maigret, ma l'ambiente confusionario dei canali e delle chiatte, che non apprezzo, mi porta a giudicarlo in maniera non completamente sufficiente.
Per carità, si passano sicuramente un paio di ore piacevoli con il commissario, ma non è un libro memorabile.

Ps: La foto del libro è quella che è... Del resto il libro l'ho acquistato a una bancarella dell'usato per poche monete!

martedì 18 luglio 2017

"Il gatto" - Georges Simenon

"Emile aveva lasciato la porta socchiusa. La spinse, si tolse la giacca di pelle e le galosce e salì in camera. Al momento di rimettersi a letto gli venne in mente la cantina: lo sguardo gli si indurì, i lineamenti si contrassero. Scese subito.
Visibilmente nervosa, Marguerite lo seguì fino al pianterreno.
<<Sei stata a prendere la legna?>> le chiese.
<<Dovevo pur riscaldare...>>
Non la stava ancora accusando, ma cominciava a sospettare di lei. In cantina, accese la debole lampadina del soffitto e si mise a rovistare fra le vecchie casse, le bottiglie e i ceppi.
<<Joseph!...>> Lo trovò proprio in fondo, vicino al muro umido, dietro una catasta di legno. Era morto stecchito, con gli occhi sbarrati e il corpo contorto. Sembrava molto più magro che da vivo. Sotto la bocca aveva un po' di bava rappresa e sul pavimento di terra battuta si vedeva del vomito verdastro."

NUMERO PAGINE: 165.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: Gli Adelphi - 2011.

TRAMA:
Emile e Marguerite si sono sposati in tarda età. Entrambi vedovi, hanno deciso di voler condividere la loro vita con un'altra persona. Sono diametralmente opposti però: lui è un uomo dall'appetito vorace, che fuma il sigaro ed è pratico nelle faccende di casa, lei è una signora un po' snob con il naso all'insù, che mangia poco e odia il fumo.
Ma da quando Emile, dopo una pesante influenza, ha trovato il suo gatto morto avvelenato in cantina, non rivolge più la parola a sua moglie. Crede fermamente che dietro alla morte del suo amato gatto ci sia Marguerite: la donna, infatti, non ha mai potuto soffrire l'animale, che si aggirava per casa guardandola sempre di sottecchi e stando sempre appiccicato all'uomo.
Emile non è rimasto a guardare, ma si è vendicato sull'amatissimo pappagallo della moglie.
Da quel giorno i due si odiano atrocemente e in maniera spietata. Condividono gli spazi, ma non la vita. Per comunicare usano dei bigliettini, in cui si ricordano reciprocamente uno gli sbagli dell'altro.

Il mio commento:
Una narrazione crudele, che mette in cattiva luce entrambi i protagonisti. Spinti dall'odio, infatti, sono capaci di atroci silenzi e di terribili pensieri.
Per una gattara come me, vien facile poi provare un senso si repulsione e rabbia per Marguerite, crudele carnefice della morte del gatto (o così ci spinge a pensare Emile e il testo).
Non è un libro molto scorrevole, in quando i dialoghi sono ridotti all'osso, ma è comunque una lettura che riesce a catturare l'attenzione del lettore.

"Dieci piccoli indiani" - Agatha Christie

"Dieci poveri negretti
se ne andarono a mangiar:
uno fece indigestione,
solo nove ne restar."

Risultati immagini per dieci piccoli indiani libroNUMERO PAGINE: 210.
GENERE: Romanzo giallo.
PRIMA EDIZIONE: Mondadori - Classici Moderni -Febbraio 1988.

TRAMA:
Dieci persone, dal carattere e dalle storie apparentemente diversissime tra loro, vengono ingaggiati per lavorare a Nigger Island.
Una volta arrivati però, si rendono conto che non ci sono padroni sull'isola e che ognuno di loro era stato invitato da persone diverse ma che si firmavano tutti con lo stesso nome.
Appesa in ognuno delle loro camere vi è una filastrocca abbastanza macabra:è la storia infelice di dieci negretti che muoiono uno dopo l'altro.
Purtroppo quella filastrocca si rivela fautrice del futuro degli ospiti di Nigger Island: muoiono uccisi anche loro, senza che nessuno dei presenti riesca a capire chi si nasconda realmente dietro agli omicidi perpetuati.

Il mio commento:
Credo che questo sia uno di quei libri che non possono essere paragonati ad altri: il meccanismo che la Christie riesce a far scattare è geniale e perfetto, la curiosità che prende il lettore è divorante. Era da una vita che non leggevo un libro così bello, con una narrazione così sorprendente e scorrevole, ma allo stesso tempo viva.
Onestamente credevo di trovarmi davanti un libro con Poirot o Miss Marple come protagonisti, invece è una storia completamente diversa.
Sicuramente nella mia top-cento dei libri da leggere nella vita.

lunedì 19 giugno 2017

"Favole dopo le favole" - Ljudmila Petruševskaja

"Visto che la mia attività di madre dura ormai da circa ventotto anni, posso dire di avere un'esperienza molto più lunga di quella di Sherazade: lei, infatti, raccontò soltanto per mille e una notte - quindi per tre anni - io, almeno nove volte di più, ed anche ora, nonostante che la mia figlia più piccola abbia compiuto dodici anni, continuo a farlo."

NUMERO PAGINE: 94.
GENERE: Raccolta di racconti.
PRIMA EDIZIONE: Il melangolo - 1995.

COSA TROVATE IN QUESTO LIBRO:
E' una piccola raccolta di racconti che la scrittrice amava narrare ai suoi figli prima di addormentarsi. Sono presenti quattro racconti:

  • L'orologio
  • Le due sorelle
  • Il bambino campanellino
  • Barbie sorride
Si legge molto velocemente, in un'oretta e mezza.

Il mio commento:
La scrittrice, alla fine del libro, vanta la sua capacità narrativa. Sicuramente i suoi figli avranno apprezzato... Io meno. Ci sono veramente molti altri scrittori, anche in erba, a mio parere più capaci e più convincenti di questa. 
Sono del parere che rimanere umile sia innanzi tutto d'obbligo, soprattutto se si vuol scrivere in maniera vera e di successo. 
Non mi ha convinto con i suoi racconti, anzi, se mia madre prima di andare a letto mi avesse raccontato la storia de "L'orologio", credo che non avrei dormito per giorni.

"L'ultima fuggitiva" - Tracy Chevalier

"Non poteva più tornare indietro. Mentre annunciava ai genitori la sua intenzione di accompagnare la sorella in America e sceglieva le poche cose da portare con sé, mentre salutava gli zii e baciava cugini e nipoti montando sulla carrozza a Bridport e ancora salendo sulla nave a Bristol sottobraccio a Grace, un pensiero l'aveva confortata: posso comunque tornare indietro. Eppure, un sospetto covava già nel cuore di Honor: la sua vita sarebbe cambiata per sempre nell'attimo in cui lasciava il suolo inglese."

NUMERO PAGINE: 311.
GENERE: Romanzo storico.
PRIMA EDIZIONE: Neri Pozza Editore - 2013.

TRAMA:
Honor e la sorella Grace si imbarcano per l'America.
Grace è infatti fidanzata con un uomo del loro stesso paese di origine che ha deciso di emigrare e di far fortuna altrove. Honor, dopo una pesante delusione amorosa, decide di seguire sua sorella e di rifarsi una vita.
La traversata è molto lunga e sfibrante, soprattutto per Honor che soffre di continue nausee e deperisce durante tutto il viaggio.
Toccato il suolo americano, Grace si ammala di febbre gialla e in breve tempo muore, prima di arrivare dal suo promesso sposo.
Presa alla sprovvista Honor è costretta a bruciare la maggior parte dei suoi averi che sono rimasti in contatto con Grace, poiché il rischio di contagio è veramente altissimo. Rimasta sola porta a termine il viaggio e arriva dal promesso sposo che si trova improvvisamente senza moglie.
Honor dovrà affrontare la nuova comunità di quaccheri americani, la nuova vita (priva di tutte le comodità che aveva a portata di mano in Inghilterra) e alla forzata solitudine senza la sua compagna di vita Grace.

Il mio commento:
Ho trovato questo libro veramente bello. Molto ben scritto, scorrevole e ben contestualizzato (tratto comune a tutti i libri della Chevalier).
Mi è molto piaciuto il personaggio di Grace: frizzante, esuberante e fuori dai canoni, che purtroppo ci lascia dopo solo poche pagine di lettura.
Molto più pacato e nelle righe la nostra protagonista, Honor, che a parte qualche colpo di testa si comporta esattamente come ci si aspetta da una persona del suo retaggio.
Parecchio divertenti i personaggi di sfondo che danno una pennellata di colore alla storia, che altrimenti, sarebbe potuta sembrare spenta o molto lenta in alcuni tratti.
Credo che tra tutti gli argomenti trattati nei libri della Chevalier, questo della tratta degli schiavi neri nell'America di metà 1800, sia uno di quelli più riusciti.
Ultimo libro che mi mancava da leggere promosso a pieni voti!

mercoledì 14 giugno 2017

"La mia gravidanza" - Marjolaine Solaro

"Se le donne incinte dovessero fare un elenco di tutte le domande che passano loro per la testa durante i nove mesi di gravidanza, non la smetterebbero più di scrivere.
(...)
Questo libro è stato pensato per aiutarvi a mettere in fila gli interrogativi che in quanto future mamme, vi farete più spesso e che magari non oserete rivolgere al marito, alle amiche o al medico. Per quel che riguarda la maternità, non esistono domande stupide e non importa che siate in attesa del primo figlio o del terzo: è normale avere dubbi e preoccupazioni."

NUMERO PAGINE: 248.
GENERE: Salute.
PRIMA EDIZIONE: Vallardi - 2013.

COSA TROVATE NEL LIBRO:
Questo libro è diviso in argomenti e risponde alle domande a partire da quando il test di gravidanza è positivo fino al momento in cui abbraccerete finalmente il vostro bambino.
E' organizzato molto bene e le domande sono divise in base al trimestre della vostra gravidanza (I, II o III), ma ovviamente nulla vi impedisce di leggerlo tutto, anzi, forse può aiutare a calmarvi e a capire cosa succederà al vostro corpo, a quali visite vi dovrete sottoporre, a come evitare di farsi influenzare con la scelta del nome... Ma soprattutto ha un capitolo dedicato interamente al Babau della gravidanza: IL TERRIBILE PARTO!
Insomma un libro di domande (300!!), a cui rispondono ginecologi e ostetriche, che vi prenderà per mano, con immenso affetto e serietà e cercherà di sciogliere i vostri dubbi e paure. Estremamente consigliato.

Il mio commento:
Essì, ragazzi! Divento mamma! 
Il termine della mia gravidanza è il 14 Novembre 2017, secondo i dati inseriti su internet. Per ora (16 marzo, 2017) non pubblicherò questo post, per scaramanzia, ma aspetterò che la gravidanza sia più avanzata e poi condividerò con tutti voi questa grande gioia che ci cambierà la vita.
L'ho scoperto praticamente subito, che ero incinta. Mi sono venute nausee, per due settimane, (per fortuna ora sono passate!) e ho cominciato ad odiare fortemente le arance e i mandarini.
Quando mancavano due giorni al ciclo, ho deciso di fare pipì sul bastoncino Clearblue che legge la gravidanza prima del tempo, ed eccolo lì un bel più.Ripensavo alle parole di mamme frustrate: "Festa finita. Ciao ciao. Baci baci. Turbo bimbo in arrivo!"
 Pillola finita da un mese e mi ritrovo con il pargolo nella pancia! La mia prima reazione è stata di gioia. Onestamente non ho pensato nemmeno un attimo "Festa finita!", ma anzi "La festa comincia!!", finalmente diventiamo tre e tutto sarà diverso, migliore? peggiore?, ma estremamente più colorato, più vivo, ancora più famigliare.
Che sono incinta, adesso lo so da dodici giorni. E sono ancora in preda alla gioia. Certo, sono anche attanagliata da paure: andrà tutto bene? la mia gravidanza sarà lineare, senza subire bruschi arresti?, il mio bambino sarà sano?, sarà felice?, mangerò in maniera adeguata?, sono abbastanza seguita?.....
Ma i brutti pensieri vengono scacciati in fretta dalla gioia di diventare mamma.
E grazie anche questo fantastico alleato, che ho trovato in questo libro, mi sono chiarita parecchio le idee... Ad esempio: lo sapevate che non esistono test falsi positivi, e anche se la linea è molto sottile e chiarissima, siete incinte? Oppure sapevate che secondo un'antica credenza se siete piene di brufoli sul viso, siete incinte di una femmina? (Ovviamente questa diceria non ha alcun riscontro scientifico). O ancora, sapete che è praticamente impossibile scambiare i bambini nelle culle, perché oggi, non appena nascono viene applicato loro un braccialetto identico a quello della loro mamma con scritto il loro nome e cognome? Sapete, ancora, che al bambino viene proposto il vostro seno entro un'ora e mezza/due dalla nascita?

Per ora passo e chiudo! 
Vi abbraccio.

Ps: il mio test di gravidanza si è già parecchio sbiadito purtroppo... Ma ovviamente la gravidanza no! :)

martedì 13 giugno 2017

"L'innocenza" - Tracy Chevalier

"Jem Kellaway guardava inorridito i passanti che frugavano spudoratamente fra le cose della sua famiglia. Era umiliante. Seduto sul carro in quella strada gremita, osservava la gente curiosare fra le loro masserizie. Non aveva mai visto tanti sconosciuti in una volta sola: al suo villaggio del Dorsetshire l'arrivo di un viandante era un evento di cui si parlava per giorni."

NUMERO PAGINE: 360.
GENERE: Romanzo storico.
PRIMA EDIZIONE: Neri Pozza Editore - 2007.

TRAMA:
Dopo aver vissuto tutta la loro vita nelle campagne del Dorsetshire, la famiglia Kellaway, si trasferisce a Londra.
Le motivazioni sono due: il padre di famiglia, costruttore di sedie, è stato ingaggiato per una grossa commessa da Philip Astley, proprietario del celebre circo, inoltre uno dei loro figli, Tom, è morto dopo essere caduto da un albero nella loro campagna e la madre vuole cercare pace lontano da quella terra che gli ha strappato prematuramente il figlio.
Arrivati a Londra sono fortemente destabilizzati dal gran caos in cui si trovano, certamente molto diverso rispetto al Dorsetshire.
Sbalzati nella nuova realtà cittadina, i Kellaway, si ritrovano in balia del folle circo Astley, della frenetica Londra e del loro nuovo vicino di casa: niente di meno che William Blake.

Il mio commento:
Penultimo libro di questa scrittrice che mi mancava da leggere, poi potrò dire di averli letti tutti (fino, ovviamente, alla prossima uscita letteraria).
Rispetto ad altri libri che avevo già letto, ho trovato che in questo il ritmo narrativo sia più sostenuto e la trama molto più incalzante. Le luci sono puntate sui personaggi principali che vengono costruiti bene e con dei tratti psicologici convincenti.
Poca l'attenzione, invece, su quello che fu William Blake, che anche se viene incluso nella narrazione non è un personaggio di spicco.
Adoro poi il periodo storico in cui si ambienta il libro (anni '90 del 1700) e il luogo.

Devo ammettere che tra i molti libri della Chevalier, che ho letto, questo è forse l'unico che insista in particolar modo sui personaggi e non su ciò fanno o sulla loro rilevanza storica, per me è una buona cosa, non un deterrente. Anzi. Costruire dei personaggi che non sono veramente esistiti, dargli una vita normale ma straordinaria nella loro quotidianità, è ciò che più mi piace trovare.
Non è forse la vita di ognuno di noi normale ma con dei picchi di splendore?

lunedì 5 giugno 2017

"La passione di Artemisia" - Susan Vreeland

"Cercavo di tenere dritte le dita, in modo che guarissero prima per poter dipingere di nuovo. Ma erano ancora infette e infiammate e poi cominciò quel prurito che mi faceva impazzire. Non riuscivo a far altro che camminare su e giù per casa, guardare dalla finestra e studiare i bozzetti che avevo fatto per la Giuditta, l'eroina che aveva salvato gli ebrei."

NUMERO PAGINE: 329-
GENERE: Romanzo storico.
PRIMA EDIZIONE: Neri Pozza Editore - 2002

TRAMA:
Questa è la storia di Artemisia Gentileschi, la prima donna pittrice entrata a far parte dell'Accademia dei pittori di Firenze.
La storia di questa donna è travagliata: si apre in giovane età con lo stupro da parte di Agostino, un pittore amico del padre, che ha abusato di lei. Purtroppo Artemisia è stata sottoposto a un interrogatorio molto lungo ed estenuante per testimoniare la sua innocenza, tra le varie prove ha dovuto sopportare i morsetti che stringevano le sue dita mentre veniva interrogata e la visita di una "ginecologa" dell'epoca davanti al giudice.
Tutte cose queste che hanno segnato negativamente la sua reputazione a Roma, perché, benché vittima, Artemisia fece comunque la figura della donna tentatrice.
Non appena finito il processo il padre organizza per lei un matrimonio lontano da quella città: Firenze, sarà la sua nuova abitazione, culla dell'arte moderna.
Artemisia si innamora davvero di suo marito, che però è troppo invidioso (poiché anch'egli pittore) della sua entrata all'Accademia per primo, e da cui ha una figlia.
La passione di Artemisia sta proprio nell'arte e di come tutto il resto le appaia secondario o privo di importanza.

Il mio commento:
Quest'anno, devo ammettere, che i romanzi storici mi stanno prendendo parecchio. Soprattutto quelli con figure femminili forti e rivoluzionarie, come quella di Artemisia Gentileschi.
Combattiva, appassionata e piena di attenzione per l'arte, così la descrive Susan Vreeland. Una donna di cui ci si potrebbe invaghire, se solo nella sua vita ci fosse posto per un comune mortale, oltre alla sua infinita passione per la pittura e per lo stupore per le opere che incontra nella sua vita.

Per gli amanti del genere "romanzo storico", lo consiglio. 

Ovvio e immediato è per me il paragone con Tracy Chevalier, di cui ho letto quasi tutti i libri, e posso affermare che sono due scrittrici molto diverse: mentre la prima si concentra più che altro sulle passioni dei suoi protagonisti, la Vreeland, invece, tende a creare una panoramica più ampia e dinamica dei personaggi dai tratti psicologici alle storie d'amore.

"Sotto il piumino" - Camille Todd

"Il più delle volte la gente non ti coccola. Non si rende conto fino a che punto ne hai bisogno, e non capisce che basterebbe un abbraccio per farti sentire meglio. Un abbraccio. Solo un abbraccio. Sì, ma il fatto è che gli altri sono completamente schiacciati dal tuo dolore, ne hanno paura. Non capiscono, anche se non hai neppure diciotto anni. Anche se hai dormito con la mamma solo poche ore prima che se ne andasse per davvero, tenendo la sua piccola mano calda stretta nella tua, dicendoti che è la persona che ami di più al mondo e che la sua mano fra poco sarà fredda."

NUMERO PAGINE:123.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: Edizioni E. Elle - giugno 1995.

TRAMA:
Dopo la prematura morte della mamma, Alice solo diciassettenne, si sente sempre depressa e pigra, lontano dal mondo in cui vive.
Suo padre è sempre molto impegnato con il lavoro e il fratello è lontano.
Finita e sorpassata la maturità, Alice viene a contatto con un mondo nuovo e a tratti stimolante: l'università.
Qui fa la conoscenza di una ragazza tutta pepe, che le farà conoscere Vincent, ragazzo di cui si innamora perdutamente.
Malgrado questa nuova storia e vita, spesso Alice cade in momenti di depressione verticali e molto bui e allora torna a rintanarsi sotto il suo caldo piumino.
Ma presto nella sua vita ci sarà qualcosa di totalmente nuovo e inaspettato che le farà cambiare la sua visione del mondo.

Il mio commento:
Un libro scritto in maniera scorrevole e piacevole, nonostante il tema trattato sia molto triste e "duro", come quello della precoce dipartita della mamma.
Mi mancava immergermi fino alle orecchie nel clima scolastico, nella semplicità dei problemi di tutti i giorni, della totale assenza delle responsabilità, del non sentirsi capiti dai genitori.
Siamo d'accordo sul fatto che questo libro non sia un capolavoro, ma per quello che posso dire è una lettura che consiglio, soprattutto nei momenti di "secca", quando la voglia di leggere sembra totalmente perduta.

"L'amico ritrovato" - Fred Uhlman

"Entrò nella mia vita nel febbraio del 1932 per non uscirne più. Da allora è passato più di un quarto di secolo, più di novemila giorni tediosi e senza scopo, che l'assenza della speranza ha reso tutti ugualmente vuoti - giorni e anni, molti dei quali morti come le foglie secche su un albero inaridito.
Ricordo il giorno e l'ora in cui il mio sguardo si posò per la prima volta sul ragazzo che doveva diventare la fonte della mia più grande felicità e della mia più totale disperazione."

NUMERO PAGINE: 92.
GENERE: Romanzo/Classico.
PRIMA EDIZIONE: Universale Economica Feltrinelli - 1988.

TRAMA:
Quando Konradin fa irruzione nella classe e nella vita di Hans, hanno entrambi sedici anni e frequentano le scuole superiori.
I due sono entrambi tedeschi, appartenenti a famiglie benestanti. Il nuovo arrivato, Konradin, è figlio di una coppia di nobili, mentre Hans è il figlio di una medico ebreo benestante.
Tra i due nascerà un'amicizia delicata e perfetta, che sarà costretta a una brusca interruzione con l'introduzione delle leggi razziali.

Il mio commento:
Alzi la mano chi a ventisei anni non ha ancora letto "L'amico ritrovato".
Io, io! Presente!
Purtroppo non ho avuto il piacere di leggere questo libro prima di ora, ma devo dire che l'ho trovato delizioso e delicato. Nonostante nasconda un finale dolce-amaro, la lettura è scorrevole e piacevole, anche se ovviamente il tema trattato non è dei più semplici da affrontare.

Pasta con pesto di noci vegan

Ciao ragazzi!!! 
Dopo luuuunga assenza, eccomi di nuovo qui! Presto vi svelerò il perché di tanto silenzio e così pochi post quest'anno... Non vi preoccupate, nulla di grave! Settimana prossima vi svelerò l'arcano!
Ultimamente ho cucinato poco, o meglio, ho fatto piatti molto semplici e nutrienti, anche perché ho lavorato parecchio, soprattutto nelle ore serali.
Questa ricetta è da parecchio tempo che aspetta di essere pubblicata, arriva dal sito www.gustoblog.it, che tra l'altro è parecchio carino e vi consiglio di visitare. Io ho modificato il sale... Loro consigliano di usare quello grosso. Io l'ho provata, ma non mi ha per nulla soddisfatto, perché mi pare rimanga troppo spesso e capita sotto i denti (il che è molto poco simpatico!).
Per il resto è molto simile!
Pronti?

Ingredienti:

  • 150 g di gherigli di noci
  • 1 spicchio d'aglio
  • 1 pizzico di maggiorana
  • 1 pizzico di sale fino
  • 50 g di panna di soia
  • olio EVO
  • 1 mestolo di acqua di cottura
  • 180 g di penne rigate

Preparazione:

Mettete le noci in una padella antiaderente, o in forno, e tostatele per qualche minuto, avendo cura che non si brucino.
A questo punto mettete le noci, insieme all'aglio, la maggiorana, il sale e dell'olio EVO nel frullatore e frullate il tutto (io ho tritato il pesto in maniera grossolana, perché mi piace molto la consistenza croccante delle noci).
In una pentola a parte mettete a cuocere le penne rigate, in abbondante acqua salata portata a ebollizione.
Prendete una padella e al composto di noci aggiungete la panna di soia e due mestoli dell'acqua di cottura della pasta, mettetela sul fuoco quando manca un minuto alla cottura della pasta.
Scolate la pasta e aggiungetela al pesto di noci, alzate il fuoco a modalità media, mescolate per due minuti e servite molto calda.
Farete un figurone con un ottimo pesto fatto in casa, ma che vi ha impegnato minimamente!


giovedì 18 maggio 2017

"La camera chiusa" - Maj Sjöwall Per Wahlöö

"Dopo un'ulteriore ora di lavoro i poliziotti erano potuti entrare nell'appartamento, dove erano stati investiti da un tanfo di cadavere e da un caldo soffocante.
Nella stanza, che dava sulla strada, c'era un uomo morto. Il corpo giaceva sulla schiena a circa tre metri dalla finestra, che affacciava su Bergsgatan, accanto ad una stufetta elettrica accesa. A causa del calore, e in considerazione del fatto che in quel periodo faceva caldo, il cadavere s'era gonfiato <<almeno del doppio del volume del corpo>>. Il corpo si trovava in avanzato stato di decomposizione e c'erano vermi in abbondanza.
La finestra che dava sulla strada era chiusa dall'interno e le veneziane erano abbassate.
La seconda finestra dell'appartamento, situata nell'angolo cottura, dava sul cortile. Era sigillata con del nastro per evitare degli spifferi d'aria e sembrava non essere stata aperta da parecchio tempo."

NUMERO PAGINE: 416
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: Sellerio Editore Palermo - 2010

TRAMA: 
Dopo aver rischiato la vita, l'investigatore Martin Beck, torna in servizio.
Mentre tutto il suo dipartimento si occupa della rapina in banca, lui indaga su un caso di suicidio che è stato archiviato frettolosamente dai suoi colleghi: un uomo è stato trovato con una pallottola in pancia, dopo essere morto da tempo, in una stanza completamente chiusa dall'interno.
Ma se fosse un suicidio non sarebbe stato logico trovare l'arma nella stanza? E' perché un uomo si sarebbe dovuto sparare all'addome, rischiando di rimanere in vita, anziché alla testa?
Queste sono le domande che affollano la testa di Martin Beck e per le quali riapre il caso.

Il mio commento:
Questo libro mi è stato consigliato dalla mia bibliotecaria. Cercavo qualcosa che tenesse vivo il mio interesse per la trama (ultimamente le mie letture vanno a rilento), e lei me ne ha consigliati parecchi.
Effettivamente è un libro che crea costantemente curiosità. I casi su cui indaga la polizia sono parecchi e le storie sembrano soltanto sfiorarsi tra loro. Non è che sia un libro semplice con una narrazione chiara e lineare, intendiamoci, ma onestamente lo consiglierei perché è un libro che "prende" tanto il lettore.

venerdì 5 maggio 2017

"A scuola si muore" - Brunella Gasperini

"<<In palestra c'è un cadavere.>> ripetei: <<Il cadavere di Sandra Biagi.>>"

NUMERO PAGINE: 126.
GENERE: Romanzo/Giallo.
PRIMA EDIZIONE: Bur - Aprile 1978.

TRAMA:
Stefano è un ragazzo che va alle superiori. E' lui che trova il cadavere della sua amica Sandra. La sua Sandra, che ha visto cambiare completamente a causa della droga. Sì, perché Sandra si fa regolarmente di eroina.
Ma non è morta per questo, è morta strangolata. 
Stefano non riesce a capire chi può essere stato e impazzisce all'idea di non averla potuta aiutare. Ma grazie all'aiuto della polizia, il colpevole verrà scoperto.

Il mio commento:
Altro regalo di Dario. :)
E' un libro che, ovviamente, risente del suo tempo. Nonostante sia un pochino ingenuo, ho trovato la storia tutto sommato carina e scorrevole. Si legge velocemente in un pomeriggio e tiene compagnia per il tempo giusto: non annoia inutilmente il lettore con ghirigori narrativi aggiuntivi  e arriva al punto velocemente.

"Parti in fretta e non tornare" - Fred Vargas

" - Ha un problema di peste, commissario?
- Un problema con un esperto di peste, più esattamente.
- Quello che disegna i 4?
- Sì.
- C'entra qualcosa con l'omicidio di ieri?
- Secondo lei?
- Secondo me sì.
- E per quale motivo?
- La pelle nera. Anche se il 4 dovrebbe proteggere dalla peste, non portarla.
- Quindi?
- Quindi presumo che la vittima non fosse protetta. "

NUMERO PAGINE: 330.
GENERE: Giallo/Noir.
PRIMA EDIZIONE: Einaudi - Stile Libero 2004.

TRAMA:
Il commissario Adamsberg è stato avvisato che in un palazzo di un quartiere di Parigi, tutte le porte, tranne una, sono state contrassegnate con un 4, scritto in maniera molto artistica.
Inizialmente non dà peso alla cosa. Anzi gli sembra il disegno di qualche graffitaro della zona.
Comincia a sospettare qualcosa, quando i graffiti duplicano, triplicano e si arrampicano sulle porte di mezzo quartiere.
Mentre mobilita la sua squadra omicidi ad indagare, viene rinvenuto il primo cadavere: è stato coperto di fuliggine, presenta dei morsi di pulce di ratto nella zona del pube e delle ascelle.
Non sarà che questi 4 disegnati sulla porta, l'omicidio e le informazioni che arrivano ad un banditore pubblico non lontano da lì (che ultimamente parlano di epidemia di peste), sono tra loro collegati?
Adamsberg vuole vederci chiaro e chiede consiglio a un esperto in peste e sguinzaglia la sua squadra ad indagare.
Riuscirà a venirne a capo quando tutte le porte di Parigi vengono dipinte con il 4 a protezione della peste e il panico dilaga in città?

Il mio commento:
E' il primo libro che leggo di Fred Vargas e devo dire che mi è piaciuto.
La trama scorre velocemente, ma i passaggi sono descritti accuratamente così come i personaggi e i loro tratti psicologici.
La storia è molto originale, mi è piaciuta in particolar modo la rievocazione della figura del banditore, smarrita nella nebbia del tempo che fu, e il panico che deriva da una notizia come quella della peste che dilaga in una metropoli come Parigi. Incredibile come la superstizione che diciamo di aver dimenticato nel Medioevo, venga nuovamente a galla in un momento di panico, pur di scongiurare la Morte Nera.
E' una scrittrice a cui darò volentieri un'altra possibilità di lettura.

mercoledì 19 aprile 2017

"La peste" - Albert Camus

"Il 28 aprile, intanto, la Ransdoc annunciava una raccolta di 8000 topi all'incirca. L'ansia, in città, era al colmo; si richiedevano misure radicali, si accusavano le autorità, e certuni, possessori di case in riva al mare parlavano ormai di ritirarvisi. Ma il giorno dopo l'agenzia annunciò che il fenomeno era cessato di colpo e che il reparto di derattizzazione non aveva raccolto che un numero trascurabile di sorci morti. La città respirò.
Fu tuttavia in quello stesso giorno, alle dodici, che il dottor Rieux, fermando l'automobile davanti alla sua casa, scorse in fondo alla strada il portiere che veniva avanti penosamente, con la testa china, le braccia e le gambe discoste, simile a un burattino. Il vecchio si teneva al braccio d'un prete che il dottore riconobbe: era Padre Paneloux, un gesuita colto e militante che aveva talvolta avvicinato ed era stimatissimo nella nostra città, anche dagli indifferenti in fatto di religione. Il dottore li aspettò: il vecchio Michel aveva gli occhi lucidi e la respirazione sibilante; non si era sentito molto bene e aveva voluto prendere aria; ma forti dolori al collo, alle ascelle e agli inguini lo avevano costretto a tornare indietro e a chieder aiuto a Padre Paneloux."

NUMERO PAGINE: 246.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: Bompiani - 2014

TRAMA:
Siamo negli anni '40, ad Orano, in Algeria.
Da qualche giorno i topi scorrazzano in città senza ritegno e muoiono a mucchi sui marciapiedi.
Al dottor Rieux, questo fenomeno dà da pensare: che sia l'anticipazione di qualcosa di grande?
Effettivamente dopo poco tempo la città è dilaniata da un morbo terribile: la peste nera.
Interi palazzi e condomini vengono messi in quarantena: ovunque uomini squassati dalla tosse, da febbre alta e da bubboni neri.
Questa epidemia catastrofica ha come risultato che la città venga messa in isolamento.
Totalmente alienati dalla realtà circostante e come unico indice di conoscenza, il numero di morti della giornata, i cittadini di Orano faranno un cambiamento interiore notevole.

Il mio commento:
Se si potesse racchiudere in una parola, "La peste",  quella sarebbe "intenso".
Questo libro ha per me, un legame sentimentale molto forte, perché segna la svolta della mia vita.

La storia è molto densa, a mio avviso va letta poco per volta. 
La lucidità e la vena realistica di Camus nel descrivere la situazione di estrema emergenza e tensione della città di Orano, sono a dir poco fuori dal comune.
Benché l'autore sia molto descrittivo e a tratti prolisso, tutto va a convergere verso il bene finale della trama che si trova, così arricchita in ogni suo anfratto di pennellate di sensazioni.
La sensazione prevalente del lettore è la tensione e la pena per questa cittadina che si trova in breve tempo a dover fare i conti con il mostro della peste. E' tangibile il loro sgomento, ma anche il cambiamento dei personaggi, da singole persone a comunità vera e propria, con un forte senso di empatia per il prossimo.

"La dama e l'unicorno" - Tracy Chevalier

" <<Ho visto i disegni di una quantità di arazzi commissionati l'anno scorso ai miei colleghi dalle più nobili famiglie. Hanno tutti una cosa in comune: lo sfondo millefleurs.>>
Qui non stavo mentendo, in quel periodo erano di gran voga gli sfondi costituiti da intricati motivi floreali, soprattutto da quando i tessitori su al nord avevano perfezionato la tecnica.
<<Fiori?>> ha ripetuto Jean Le Viste, guardandosi i piedi come se avesse appena calpestato un'aiuola.
<<Sì, Monseigneur>>.
<<Non ci sono fiori nelle battaglie>>.
<<No, Monseigneur. Infatti, non si vedono battaglie in quegli arazzi. I miei colleghi hanno disegnato scene che raffigurano... unicorni, Monseigneur.>>
<<Unicorni?>>
<<Sì, Monseigneur.>> "

NUMERO PAGINE: 286.
GENERE: Romanzo storico.
PRIMA EDIZIONE: Neri Pozza Editore - 2003

TRAMA:
Siamo nel 1490 e il clima è quello della elegante e ricca Parigi. Alla corte del nobile (non per discendenza, ma per denari) Jean Le Viste, viene chiamato il pittore di miniature Nicolas des Innocents.
Il ricco signorotto gli spiega che vuole commissionargli dei dipinti che verranno usati come base per degli arazzi, nella stanza più grande della casa.
Nicolas è imbarazzato: lui si è sempre occupato di miniature, è un pittore che dipinge perfettamente i volti in piccolo delle dame. Come farà a dipingere una battaglia di quelle dimensioni?
Dopo poco che Jean Le Viste l'ha congedato, viene chiamato dalla moglie del primo. Gli dice schiettamente che lei non ha intenzione di farsi riempire la stanza, in cui transitano le sue tre figlie, di scene sanguinarie. Che pensi a qualcos'altro... qualcosa come gli unicorni, ad esempio, per rendere la stanza più piacevole.
Dopo attenta opera di persuasione Nicolas riesce a convincere Jean Le Viste a fare degli arazzi con dame e unicorni, raccontandogli, che ora, sono quelli che vanno di moda tra i nobili.
Ma quando gli occhi del donnaiolo Nicolas, cadono sulla primogenita della famiglia Le Viste, sa che potrebbe far sfumare tutta la commissione, che lo renderebbe ricco e famoso, solo per il piacere di averla per sé.

Il mio commento:
Finalmente ho ritrovato un libro che mi ha tanto emozionato e mi ha totalmente coinvolto. 
La trama è incalzante e ricca. Le descrizioni degli arazzi, della loro creazione, delle tinture dei tessuti e delle lane, dei dipinti e soprattutto della vita di città tra i ricchi e della vita dei più semplici è narrata in maniera eccelsa.
E spazio anche ai sentimenti!! Mi dite sennò che gusto c'è a leggere un romanzo storico se non c'è un palpitante sentimento di fondo? 
Tendenzialmente non sono una lettrice di storie d'amore, ma credo che una donna con il potenziale della Chevalier nel descriverle, debba farle emergere in tutto il loro splendore.
Libro consigliato!

giovedì 6 aprile 2017

Torta di parmigiana

Eccoci qui ragazzi! Dopo una lunga assenza, dovuta alla stanchezza e a una bella influenza, sono tornata a scrivere. Stasera mi dedico a questa ricetta molto semplice, ma decisamente buonissima.
spero di trovare del tempo anche domani e di scrivervi altre ricette che ho fatto in questi giorni.
Per queste ricetta avete bisogno del forno. L'ispirazione mi è venuta pensando alla parmigiana di melanzane ma ovviamente rivisitata. 
Grembiule messo? Pronti?

Ingredienti:

  • 3 melanzane medie
  • 1 latta di polpa pronta
  • 1/2 cipolla
  • qualche pomodorino
  • olio EVO
  • 150 g di fontina o formaggio a vostra scelta
  • 50 g di parmigiano grattugiato
  • timo, basilico e maggiorana in foglie
  • sale e pepe

Preparazione:

Dopo aver lavato molto bene le melanzane e i pomodorini, tagliate le prime a cubetti e i secondi in quarti. 
Mettete la verdura a cuocere in una padella capiente con due cucchiai di olio EVO, aggiustando di sale.
A parte in una pentolino, cuocete la polpa pronta, dopo aver fatto rosolare in un cucchiaio d'olio la cipolla tagliata sottilmente. Salate la salsa e aggiungete le erbe aromatiche.
Accendete il forno a 180°.
Quando le melanzane e il sugo saranno pronti, spegnete i fornelli e prendete una tortiera capiente.
Tagliate il formaggio a cubetti e tenetelo pronto.
Con un cucchiaio adagiate una quantità consistente di sugo sul fondo della tortiera, mettete poi le verdure cotte, il formaggio, la salsa rimasta e finite con il parmigiano grattugiato, aggiungete del pepe se lo gradite.
Coprite la tortiera con dell'alluminio e infornate il tutto per circa 15 minuti. A questo punto togliete l'alluminio e finite la cottura con la funzione grill del forno per cinque minuti.

Buonissimo!

"I frutti del vento" - Tracy Chevalier

"Stavano di nuovo litigando per colpa delle mele. Lui voleva piantare quelle dolci, buone da mangiare, lei le asprigne per farci il sidro. Erano così abituati ai litigi che ciascuno dei due recitava la parte a memoria, senza neppure badare alle parole dell'altro: le avevano sentite fin troppe volte."

NUMERO PAGINE: 249.
GENERE: Romanzo storico.
PRIMA EDIZIONE: Neri Pozza Editore - 2016.

TRAMA:
La famiglia Goodenough si trasferisce nella Palude Nera, in Ohio. Siamo a metà del 1800.
Il loro trasferimento ha a che vedere con il pessimo carattere di Sadie, la moglie di James, infatti l'intera famiglia Goodenough del Connecticut, li ha invitati caldamente a cercare fortuna altrove.
E così eccoli qui: in mezzo a una terra infestata dal fango e dalla malaria, che ogni anno, puntualmente, strappa loro uno dei dieci figli.
Ma James è molto premuroso con i suoi meli, ci tiene che riescano a crescere anche lì. La sua famiglia viene dopo: le mele sono il loro mezzo di sostentamento, ma soprattutto, la sua più grande passione.
E' per questo che Sadie ce l'ha tanto con lui: il marito sembra prestare attenzione più alle piante che ai loro figli.
Un giorno, arrivando al paradosso, Sadie, ubriaca come al solito di acquavite, decide di distruggere i meli, ma ostacolandola James si prende un'accettata che lo uccide. La moglie avrà la stessa sorte cadendo su uno dei paletti messi a protezione dei meli.
Da qui comincia la storia di Robert, il più piccolo dei figli sopravvissuti, che decide di scappare e di dimenticare le brutture della vita nella Palude Nera.

Il mio commento:
Ormai sappiamo che la Chevalier si rifà, sempre a personaggi realmente esistiti, anche se in questo libro sono più che altro due comparse, più che due protagonisti.
Credo che la mia valutazione complessiva sia tra il sufficiente e il buono. 
Non è un cattivo libro, ma a tratti manca di stimoli per il lettore. La storia ha un suo carattere e una sua forma, ma mi è parso che non sia abbastanza per essere un buon libro. 
Anche i personaggi risultano sgradevoli, nella maggior parte dei casi e la storia è tanto (troppo?) incentrata sugli alberi. 
Ma dove sono finiti il pathos e la meraviglia dei libri "La ragazza con l'orecchino di perla" e "La vergine azzurra", che mi costringevano a fare le ore piccole di notte?
Questi ultimi che ho letto mi paiono tanto dei cugini lontani che riflettono un pochino la luce della grandezza di ben altri romanzi precedenti.
Non smetterò di leggere i suoi libri, anche perché ormai me ne mancano davvero pochi, ma spero di poter ammirare nuovamente quell'incanto letterario.

venerdì 24 marzo 2017

Spadellata di patate e topinambur.

Ciao ragazzi!!
Scusate l'assenza (sentita soprattutto dalla parte culinaria del mio blog), non è che non stia cucinando è che ho poco tempo e ho sempre sonno.
Tra l'altro abbiamo fatto una mini vacanza di quattro giorni a Firenze. E' stata molto bella ma anche faticosa: tra musei e relative code e passeggiate per la città sono praticamente morta!
Tra circa un'oretta e mezza devo essere al lavoro, speriamo che oggi il bimbo sia buono!
Comunque, bando alla ciance, sono qui per proporvi questa buonissima ricetta consigliata da mia suocera.
Veramente semplice ma buonissima.
Pronti?

Ingredienti:

  • 400 g di topinambur
  • 4 patate medie
  • 1 spicchio d'aglio
  • una presa di prezzemolo
  • sale e pepe
  • 2 cucchiai d'olio EVO
Preparazione:
Sbucciate il topinambur e le patate e tagliatele a tocchetti, lavatele in abbondante acqua e tenetele da parte.
Affettate finemente l'aglio, togliendone l'anima, e mettetelo in una pentola abbastanza capiente con dell'olio EVO. Quando l'aglio sarà leggermente imbiondito aggiungete le patate e il topinambur, un po' d'acqua, il sale e coprite con un coperchio. Cuocete una ventina di minuti o finché le verdure non risulteranno morbide. 
A questo punto aggiustate di pepe e aggiungete il prezzemolo tritato.
Servite come contorno o come piatto principale!!

Buon appetito!

Ps: Il topinambur è veramente buonissimo. Il suo gusto ricorda fortemente quello del carciofo.

"La neve era sporca" - Georges Simenon

"Semplicissimo.
Uccidere l'Eunuco...
Gente in uniforme ci rimetteva la pelle ogni settimana, e chi ne andava di mezzo erano le organizzazioni di patrioti, erano gli ostaggi, i consiglieri, i notabili che venivano fucilati, o condotti Dio sa dove. In ogni caso, non se ne sentiva più parlare.
Per Frank, si trattava di commettere il suo primo omicidio e di battezzare il coltello di Kromer.
Niente di più.
L'unico fastidio era di dover stare immerso fino alle ginocchia nella neve indurita - a nessuno veniva in mente di spazzare la neve nel vicolo . e di sentire le dita della mano irrigidirsi a poco a poco; ma aveva deciso di non tenere il guanto. "

NUMERO PAGINE: 266.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: Adelphi Edizione - 1991.

TRAMA:
Frank ha diciannove anni e vive in una cittadina del Nord Europa, figlio di una donna attraente padrona di una casa per appuntamenti.
Nonostante il periodo sia quello del regime fascista, grazie al lavoro di sua madre, vive una vita agiata, in cui non gli manca nulla.
Ma Frank vuole iniziarsi alla vita, e per farlo, decide di uccidere un ufficiale che ha fama di gran bevitore.
Con una sicurezza e freddezza agghiacciante, questo giovane uomo, uccide e si macchia di altri crimini, senza un reale motivo, ma essenzialmente per il gusto di provare a commetterli.

Il mio commento:
E' sorprendente il modo in cui Simenon riesce a tratteggiare le caratteristiche psicologiche di Frank.
Riesce a carpirne l'essenza, creare dei contorni ancor più nitidi e renderlo, per questo motivo, ancora più reale e terrificante.
Il fatto che lo giudichi un libro non eccellente, deriva dal mio giudizio personale e dall'idea che ho, ormai, di Simenon. Mentre la maggior parte dei suoi libri, infatti, risulta scorrevole e intrigante, questo va letto un pochino per volta e non è un libro "per tutti". 
Con questo "non per tutti" intendo che la crudeltà, la freddezza e l'agghicciante sicurezza nel commettere crimini, del protagonista, potrebbe infastidire i più sensibili.
Ancora, da sottolineare, è la presenza delle figure femminili, numerose, e la loro descrizione: anche se brevi ci sembra subito di intravederne i contorni, il carattere, il temperamento e il loro modo di porsi con gli altri e nella  vita.
E' però fenomenale, come il buon Simenon, riesca a intavolare una storia di violenza, farla risultare credibile e aggiungerci anche una parentesi amorosa.

giovedì 16 marzo 2017

"Quando cadono gli angeli" - Tracy Chevalier

"Stava lì a blaterare ancora contro l'angelo quando... chi vediamo arrivare? I proprietari del medesimo, tutti in strettissimo lutto."

NUMERO PAGINE: 366.
GENERE: Romanzo storico.
PRIMA EDIZIONE: Neri Pozza Editore - 2002

TRAMA:
E' davanti alle tombe di famiglia che si incontrano i Waterhouse e i Coleman. Ed è appunto della tomba sgraziata dei suoi vicini che Richard Coleman sta parlando alla moglie Kitty, che non è assolutamente interessata al discorso, tanto più che lei quel cimitero lo odia. Tombe ingombranti, insomma: quella dei Waterhouse ha un angelo enorme, sproporzionato che sconfina in quella dei vicini, mentre quella dei Coleman una semplice urna, ma molto grande anche questa.
E' qui che Maude Coleman e Lavinia Waterhouse stringono amicizia, anche se le loro famiglie non potrebbero essere più differenti: la prima è improntata sul progresso, nonostante nonna Coleman voglia riportare ad ogni costo suo figlio e la moglie a uno stampo più tradizionalista, mentre quella dei Waterhouse traspira normalità da ogni poro.
Le mogli si trovano subito molto antipatiche, ma pensate la sorpresa di Kitty quando i Waterhouse si trovano a comprare casa di fronte a quella dei Coleman e le figlie diventano subito amiche per la pelle.
L'intero romanzo ruota intorno al cimitero, in cui scoprirete tanti altri personaggi.

Il mio commento:
Rimango parecchio perplessa. Di questo libro mi avevano parlato benissimo e invece io l'ho trovato banale. 
Tendenzialmente mi piace che l'io narrante si sposti di continuo e la voce venga data ora a questo personaggio, ora a un altro. Ma il troppo, si sa, stroppia. L'azione langue parecchio e il romanzo è quasi ridondante con pochi picchi, tutti nel finale, che non mi hanno soddisfatta.
Mi dispiace perché trovo che la Chevalier sia una grande scrittrice, ma qui non mi è proprio piaciuta. 

lunedì 13 marzo 2017

"Non uccidere" - Mario Mazzanti

"<<Questa è una scheda riassuntiva, ma precisa di tutte le identità di Riondino: potrete studiarla con calma.>>
<<La terapia produs...se risultati?>>
<<Sì, ma come ci si deve aspettare in questo genere di casi, molto lentamente; a piccoli passi mossi con grande fatica. Alla fine, poco prima che lasciassi la professione, si erano creati due gruppi, due blocchi.  Uno, quello più forte, più prepotente diciamo, era capeggiato da Jack ed era formato dal Furbo, dal Floscio, dal Professore, dall'Attore e il Conte. In realtà tutte queste personalità si stavano fondendo in Jack, e lo stesso Jack ne era consapevole, pur comportandosi ancora come se avessero una loro autonomia.>>"

NUMERO PAGINE: 314.
GENERE: Thriller.
PRIMA EDIZIONE: Newton Compton Editori - Giugno 2015.

TRAMA:
Dopo aver superato la fase di criminale pericoloso con problemi mentali per disturbo di personalità multipla, Riondino viene portato in un centro riabilitativo.
Purtroppo le sue personalità non si sono fuse, formandone una sola e unitaria, ma sono ancora segmentate. Riesce a scappare dall'istituto psichiatrico, uccidendo due tutori.
L'ispettore Sensi e il professor Clapis, cercano subito di capire dove può essere andato, visto che Riondino è una loro vecchia conoscenza.
Purtroppo le varie personalità di Riondino riescono a prendere in giro e uccidere,
molte persone che trova sulla sua strada.
Il professor Claps, cercherà di scavare nel passato psichiatrico dell'uomo e, insieme all'ispettore Sensi, a capire come ha potuto scappare ed essere considerato guarito.

Il mio commento:
La storia, ahimè, non mi ha convinta. Mi sembra quasi un'eco di qualcosa già sentito, letto e visto. Sarà che ultimamente il tema "personalità multiple" è particolarmente caldo e seguito? Può essere, ma ho sempre avuto l'impressione di galleggiare sulle pagine della storia, senza riuscire MAI ad immergermi completamente.
Onestamente sono dispiaciuta, perché ho già letto un altro libro di Mario Mazzanti, e mi era molto piaciuto e la trama mi aveva coinvolto totalmente.
Sia chiaro: non è un brutto libro, perché per farsi leggere si fa. Poteva essere diverso e a mio avviso un pochino più stimolante? Sì, per me è così.

giovedì 2 marzo 2017

Zuppa di ceci e noci

Ciao ragazzi!! Come state? Avete visto che bellissima giornata di sole? Ero felicissima, finché non ho scoperto che da domani fino alla fine di domenica torna il brutto tempo. Che strazio. 
Vabbé, parliamo di cibo consolatore a questo punto, perché la zuppa si concilia benissimo con il brutto tempo, specie con il freddo e la pioggia. Meglio se dopo vi leggete un buon giallo.
Bando alle ciance, che il lavoro incombe su di me!, e mettiamoci all'opera. La fonte è sempre il libro "Il ricettario dell'orto".

Ingredienti:

  • 300 g di ceci lessati
  • 40 g di noci
  • 1 cipolla
  • 1 bustina di zafferano
  • 1/2 litro di brodo vegetale
  • olio extravergine d'oliva
  • sale e pepe

Preparazione:

Affettate sottilmente la cipolla e fatela soffriggere in una padella con 4 cucchiai d'olio. Unitevi quindi lo zafferano, le noci tritate, del sale e una macinata di pepe; mescolate cuocendo appena per 2-3 minuti. Passate al passaverdura (io li ho messi nel mixer) 200 g di ceci interi, coprite con il brodo e, dopo il primo bollore, fate cuocere per 10 minuti. Servite infine guarnendo con il soffritto di noci.

Dire che questa zuppa è buona non è abbastanza. Come dice Dario : "E' il soffritto che fa la differenza.".

"Gli efferati" - Emilio de' Rossignoli

"Quando finì di scrivere, mentre posava la penna, le spaccai la testa con un colpo di scure. Trascinai il suo corpo nel ripostiglio, e servendomi della stessa ascia, di coltelli da cucina e di una sega, divisi il cadavere in nove pezzi, cercando di non sporcare il pavimento. Raccolsi il sangue in una catinella. Gettai i pezzi nella pentola, aggiunsi sette chili di soda caustica, che avevo comprato per fare il sapone e rimescolai il tutto finché il corpo sezionato si sciolse in una poltiglia scura e vischiosa con la quale riempii alcuni secchi e che vuotai in un vicino pozzo nero. Quanto al sangue nel catino, aspettai che coagulasse, lo feci seccare al forno, lo macinai con farina, zucchero, cioccolato, latte e uova, oltre a un poco di margarina, impastando il tutto. Feci una quantità di pasticcini croccanti e li servii alle signore che venivano in visita, ma ne mangiammo anche Giuseppe e io. "

NUMERO PAGINE: 192.
GENERE: Raccolta di storie di serial killer.
PRIMA EDIZIONE: Il formichiere - Gennaio 1978

COSA TROVATE NEL LIBRO:
Nel libro trovate 20 storie dei più famosi serial killer tra il 1800 e la prima metà del 1900. La citazione che ho riportato è della famosa Leonarda Cianciulli, conosciuta come "La saponificatrice", ovvero uccideva la sue vittime e con il loro grasso corporeo creava della fantastiche saponette, che regalava ad amici.
De'Rossignoli tratta anche del caso di Jack lo squartatore, che rimase (com'è noto) irrisolto, del mostro di Dusseldorf, di Doretta Graneris che ha massacrato la famiglia insieme al fidanzato e di molti altri casi, più o meno noti.

Il mio commento:
E' sicuramente un libro molto interessante. Emilio de'Rossignoli riporta molti casi di cui non sapevo nulla e che mi ha fatto piacere conoscere. 
Gli efferati è senz'altro un libro che si legge velocemente, perché è insita, dentro di noi, la curiosità di sapere fin dove si può spingere la cattiveria di un uomo o una donna. 
Non mi è molto piaciuto il fatto che per ogni caso, siano state dedicate solo una decina di pagine. Secondo me, questo, non è un argomento che si può confinare in così poche parole ma, al contrario, andrebbe approfondito nella sua interezza.