lunedì 25 gennaio 2016

Minestrone delizioso di patate e lenticchie

Quando sono a casa del mio compagno, spesso gli chiedo di farmi questo minestrone. Lo trovo buonissimo, una delizia per il palato e una felicità assoluta per gli occhi.
In queste fredde serate d'inverno, uno vorrebbe solo trovarsi un piatto del genere davanti agli occhi, quando torna a casa dal lavoro. 
E' un primo piatto completo, molto denso e molto cremoso.

Ingredienti:

  • 1 cipolla
  • 2 gambi di sedano
  • 1 patata a testa (anche una e mezza se volete farlo diventare un piatto unico)
  • 300 g di lenticchie
  • 3 tazza d'acqua
  • 3 cucchiai di concentrato di pomodoro
  • 1 dado vegetale
  • olio qb
Preparazione:
Per prima cosa tagliate la cipolla e il sedano e fatela rosolare e imbiondire con un filo d'olio. A questo punto aggiungete le patate, precedentemente sbucciate e tagliate a cubetti, e le lenticchie (vanno bene sia quelle secche, sia quelle in latta, a seconda della vostra disponibilità).
 Coprite il tutto con tre tazze d'acqua e aggiungete, il concentrato di pomodoro e il dado.
Lasciate cuocere a fuoco lento per un'oretta con il coperchio, mescolando di tanto in tanto, e aggiungendo acqua se vi sembra troppo asciutto per i vostri gusti. Servite il tutto, dopo aver lasciato riposare per dieci minuti a fuoco spento.
Dario ama dell'insalata fresca ad accompagnare un piatto caldo come questo, io mi accontento di mangiare questa leccornia con del buon pane integrale.

"Sull'orlo del precipizio" - Antonio Manzini

"Guardava il monitor del suo computer. Al centro del foglio bianco, in Times New Roman, corpo 14 maiuscolo grassetto, aveva scritto la parola FINE. L'orologio segnava le 23:30. Sull'orlo del precipizio, il suo ultimo romanzo, era terminato. Due anni, sei mesi e tredici giorni, tanto era costato in termini di tempo. A questo di dovevano aggiungere l'ansia, la fatica, le notti insonni, i dolori alla cervicale, 862 pacchetti di sigarette, tre influenze, 30 rate di mutuo."

NUMERO PAGINE: 115.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: 2015.

TRAMA:
Giorgio Volpe ha appena terminato la sua ultima fatica: un romanzo che racchiude tutta la sua maturità di scrittore, tutte le sue fantasie e i momenti cupi degli ultimi due anni.
Quando consegna il suo romanzo alla casa editrice, gli viene detto che tre case editrice si unificheranno sotto una, molto più grande: la Sigma. Un mostro editoriale che ha sotto di sé i più grandi scrittori italiani.
Giorgio, anche se un po' perplesso, adorava lavorare per la sua casa editrice, accetta. Ma immaginate la sua sorpresa quando si trova davanti a due energumeni che gli spiegano che il suo libro deve essere tagliato in più parti perché a loro avviso il suo narrare è noioso e il lessico troppo complesso per un pubblico esteso come quello che loro si aspettano...

Il mio commento:
Questa volta Manzini mi hai fatto venire un infarto.
Mi auguro che mai nella vita uno scrittore, debba trasformare radicalmente il suo lavoro per un pubblico troppo stolto o una casa editrice che punta troppo a vendere e per questo disposta ad amputare un'opera.
Purtroppo qualche scrittore che fa dei compromessi, come quello di tagliare delle parti del proprio lavoro, oggi c'è. Come lettrice mi sento male, mi si attorciglia lo stomaco a pensare che ci sia qualcuno disposto a tagliare parti di un romanzo solo per vendere a gente che non è interessata a leggere. Vuoi leggere un libro? E allora leggilo nella sua interezza.
Mi sei piaciuto Manzini: un bell'urlo di protesta, ti ho percepito forte e chiaro!

"Venere privata" - Scerbanenco

"Ogni volta che si trova uno sfruttatore bisogna schiacciarlo. Ma che vuoi schiacciare, tenerezza mia, più ne schiacci e più ce ne sono. E va bene, ma forse bisogna schiacciarli lo stesso."

NUMERO PAGINE: 252.
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: (Garzanti - Gli Elefanti)

TRAMA:
Duca Lamberti è appena uscito di galera, dopo aver fatto tre anni dentro per aver praticato un'eutanasia a una signora molto malata, che non desiderava più vivere.
Grazie a degli amici gli viene subito trovato un lavoro: rimettere in sesto il giovane Davide affetto, da due anni a questa parte, da alcolismo.
Quando Duca accetta il compito non sa che dietro al continuo bere del ragazzo c'è una storia molto complessa...
E' con l'aiuto di Carrua, l'agente Mascaranti e la sua nuova amica Livia, che riuscirà a risolvere l'arcano.

Il mio commento:
Il primissimo caso di Duca Lamberti! 
Il libro mi è piaciuto: trovo che si legga velocemente e che sia il giusto preludio alle avventure successive del buon ex medico.
Anche se non si può definire Scerbanenco un autore del momento, trovo sia meraviglioso poter leggere della "vecchia" Milano, e il nostro scrittore ha l'abilità di riuscirci a calare totalmente nell'atmosfera, nella calura, nell'umidità e nel clima soffocante di questa città degli anni '70. 
Non è un libro "leggero", alcuni capitoli sono come pugni in faccia per la crudezza delle violenze e dell'assoluta mancanza di sentimenti nel svolgerle.
A brevissimo i due capitoli mancanti! 

venerdì 22 gennaio 2016

"Il cavaliere, la morte e il diavolo" - Fritz Zorn

"Sono giovane, ricco e colto; e sono infelice, nevrotico e solo."

NUMERO PAGINE: 238.
GENERE: Biografia.
PRIMA EDIZIONE: (Arnoldo Mondadori Editore) Luglio 1978.

TRAMA:
La storia della vita di un uomo arrivato ai trentanni solo, infelice e con un cancro. Racconta di come la sua intera esistenza sia stata triste, incastrata in un nucleo famigliare che cercava in ogni modo di non cercare confronto, di vivere una vita armonica, senza opinioni di sorta, sempre temendo di fare cattiva impressione o di causare uno scontro.
Una tranquillità apparente che causa uno scotto pesante: quello di non essere felice, di non vivere ma di guardare alla propria vita come uno spettatore.
E' in giovanissima età che l'autore si trova depresso, di una depressione che non guarirà mai, e che lo costringe, ancor di più se possibile, a isolarsi.
Questa infelicità perpetua, secondo colui che scrive, gli causa un cancro che non vuole guarire e che infine lo porterà a una morte rabbiosa, piena di rancore verso la sua educazione e la sua vita piatta.

Il mio commento:
Questo è uno di quei libri che consiglierei. Soprattutto alle persone pessimiste, a quelle che vivono i loro problemi come se fossero dei macigni, delle montagne insormontabili. Forse questa vita triste, piena di delusione e rabbia dell'autore, darebbe la spinta a prendere la vita con un sorriso in più a trovare la forza dentro se stessi per poter essere FELICI di ciò che si ha, di ciò che si è riusciti a costruire con le proprie forze.
Purtroppo l'autore è sconosciuto: Fritz Zorn è uno pseudonimo. E' morto di cancro, a soli trent'anni, non appena scoperto che il suo libro avrebbe visto la luce. Senza un amore, senza aver mai saputo confrontarsi, ridere senza pensieri o senza avere la paura di essere giudicato male da qualcuno.
Il libro è pieno di grandi verità, a mio avviso, ed esplode in ogni pagina la sua rabbia verso il suo non essere stato in grado di aver saputo vivere davvero. 

martedì 12 gennaio 2016

"Il richiamo del corno" - Sarban

"Erano le note di un corno da caccia, suonate a lunghi intervalli, ognuno così solitaria nel buio e nel silenzio assoluto, come un'unica vela su un vasto oceano."

NUMERO PAGINE: 191.
GENERE: Romanzo distopico.
PRIMA EDIZIONE: (Adelphi) 2015.

TRAMA:
Un ufficiale inglese si sveglia, dopo essere scappato da un campo di prigionia tedesco, spostato nel tempo di cent'anni.
Copertina di Il richiamo del cornoDavanti ai suoi occhi uno scenario diverso, rispetto a quello che si era lasciato alle spalle: si trova in un ospedale, curato in maniera impeccabile da due infermiere e da un medico. Intorno a lui nessun rumore, solo, in alcune notti il suono di un corno che gli fa accelerare i battiti cardiaci.
Il medico lo informa che Hitler ha vinto la guerra e lui si trova nel territorio di un conte, che detta tutte le regole del suo piccolo regno.

Il mio commento:
Mi è piaciuto. Ho trovato il libro molto particolare, l'ambientazione, il mondo molto differente a quello che si ricordava l'ufficiale inglese, Hitler che riesce a vincere la guerra... Insomma un clima angosciante, che costringe il lettore a girare continuamente pagina a capire come, dove e perché il protagonista si trova qui.
La cosa più interessante, se vogliamo trovarne una, è la capacità del Conte di giocare con le vite umane e mettere le persone a completa disposizione del suo divertimento.
Lo consiglierei.

"Il crocevia delle tre vedove" - Georges Simenon

" <Sai perché questo crocevia si chiama delle Tre Vedove?>
<Sì, mi sono informato... E' per via della casa di Andersen... Risale alla Rivoluzione... Una volta era l'unica, qui... Poi, una cinquantina d'anni fa, pare che ci abitasse una tale con due figlie, tutte e tre vedove... La madre aveva novant'anni ed era invalida, la figlia maggiore ne aveva sessantasette e l'altra un po' più di sessanta. Tre vecchie pazze, talmente avare che non compravano mai niente in paese e vivevano dei prodotti del loro orto e del loro pollaio... Tenevano le persiane sempre chiuse, non si facevano vedere per settimane... La maggiore si era fratturata una gamba e lo si è saputo solo quando era già morta!... Una storia ben strana... Da un po' di tempo non si sentiva nessun rumore provenire provenire dalla casa, e la gente cominciava a mormorare... Così il sindaco decide di fare un sopralluogo... Le trova morte tutte e tre, morte da almeno dieci giorni!... Mi hanno detto che all'epoca i giornali ne hanno parlato molto... Il maestro che si era appassionato al caso, ha persino scritto un libretto... Secondo lui quella che si era rotta la gamba, per odio contro la sorella ancora sana, l'ha avvelenata insieme alla madre... E poi è morta anche lei accanto ai due cadaveri, perché non poteva muoversi per procurarsi da mangiare!> "

NUMERO PAGINE:141.
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: (gli Adelphi) Giugno 1996.


TRAMA:
Maigret interroga per diciassette ore di seguito un uomo; è sospettato di aver commesso un omicidio molto particolare: è stato rinvenuto il cadavere nella macchina del suo vicino dentro alla sua rimessa, la macchina del sospetto, invece, è stata trovata nel garage del vicino.
Insomma è una storia che Maigret, già vede complessa, nella quale nulla è quello che sembra...
Il fattaccio è stato commesso al crocevia delle Tre Vedove, dove Maigret si reca per indagare.

Il mio commento:
Da quando ho scoperto Maigret e i suoi mille casi da risolvere lo eletto a "commissario preferito".
Anche questo libro è scritto bene, molto scorrevole, si legge in un pomeriggio. A differenza del clima apparentemente calmo degli altri romanzi, in questo vi è molta azione e sparatorie, sembra quasi anticipare tutti i romanzi polizieschi che sono stati scritti in tempi più moderni, rispetto a quelli di Simenon.
L'unica nota dolente è la figura dell'italiano, che sbuca all'improvviso impregnata di quei pregiudizi tipici dell'epoca verso il nostro popolo: individui rozzi, pronti a tutto e senza una coscienza.
Comunque ve lo consiglio.


"Satana" - James Herbert

"La prima cosa di cui è opportuno siate al corrente circa Joseph Creed è che vi trovate di fronte a un verme di prim'ordine (forse di ordine supremo, considerata la sua professione). La seconda è che si tratta del nostro eroe."

NUMERO PAGINE: 342.
GENERE: Horror.
PRIMA EDIZIONE: (Sperling Paperback) ottobre 1997.

TRAMA:
Joe Creed è un fotografo che lavora per un giornale. La scena si apre al cimitero: Creed assiste, di nascosto, al funerale di una grande diva. Si trattiene fino all'ultimo e nota uno strano individuo che fa cose strane sulla tomba della defunta: Joe non si lascia scappare l'occasione di fotografare a più non posso i movimenti dello strano individuo. Quest però si accorge in fretta che qualcuno lo spia e raggela con uno sguardo diretto il fotografo, che batte la ritirata spaventato a morte.
Da qui in poi avvengono degli strani episodi spaventosi...

Il mio commento:
Benché il libro si presenti bene, con questo titolo inquietante, in realtà non è un gran che. Sembra quasi che lo scrittore abbia dimenticato le regole fondamentali della paura: lasciare intravedere le cose, vederle nella penombra e farle poi sbucare all'improvviso. Questo libro, invece, sembra il festival del grottesco, dell'esagerazione e dell'esasperazione dell'horror. Bisogna stare attenti a non scadere nella volgarità, nel ridicolo e nello schifo.... 
Non ve lo consiglio, diciamo che come primo libro del 2016, potevo cercare di fare di meglio....