lunedì 19 giugno 2017

"Favole dopo le favole" - Ljudmila Petruševskaja

"Visto che la mia attività di madre dura ormai da circa ventotto anni, posso dire di avere un'esperienza molto più lunga di quella di Sherazade: lei, infatti, raccontò soltanto per mille e una notte - quindi per tre anni - io, almeno nove volte di più, ed anche ora, nonostante che la mia figlia più piccola abbia compiuto dodici anni, continuo a farlo."

NUMERO PAGINE: 94.
GENERE: Raccolta di racconti.
PRIMA EDIZIONE: Il melangolo - 1995.

COSA TROVATE IN QUESTO LIBRO:
E' una piccola raccolta di racconti che la scrittrice amava narrare ai suoi figli prima di addormentarsi. Sono presenti quattro racconti:

  • L'orologio
  • Le due sorelle
  • Il bambino campanellino
  • Barbie sorride
Si legge molto velocemente, in un'oretta e mezza.

Il mio commento:
La scrittrice, alla fine del libro, vanta la sua capacità narrativa. Sicuramente i suoi figli avranno apprezzato... Io meno. Ci sono veramente molti altri scrittori, anche in erba, a mio parere più capaci e più convincenti di questa. 
Sono del parere che rimanere umile sia innanzi tutto d'obbligo, soprattutto se si vuol scrivere in maniera vera e di successo. 
Non mi ha convinto con i suoi racconti, anzi, se mia madre prima di andare a letto mi avesse raccontato la storia de "L'orologio", credo che non avrei dormito per giorni.

"L'ultima fuggitiva" - Tracy Chevalier

"Non poteva più tornare indietro. Mentre annunciava ai genitori la sua intenzione di accompagnare la sorella in America e sceglieva le poche cose da portare con sé, mentre salutava gli zii e baciava cugini e nipoti montando sulla carrozza a Bridport e ancora salendo sulla nave a Bristol sottobraccio a Grace, un pensiero l'aveva confortata: posso comunque tornare indietro. Eppure, un sospetto covava già nel cuore di Honor: la sua vita sarebbe cambiata per sempre nell'attimo in cui lasciava il suolo inglese."

NUMERO PAGINE: 311.
GENERE: Romanzo storico.
PRIMA EDIZIONE: Neri Pozza Editore - 2013.

TRAMA:
Honor e la sorella Grace si imbarcano per l'America.
Grace è infatti fidanzata con un uomo del loro stesso paese di origine che ha deciso di emigrare e di far fortuna altrove. Honor, dopo una pesante delusione amorosa, decide di seguire sua sorella e di rifarsi una vita.
La traversata è molto lunga e sfibrante, soprattutto per Honor che soffre di continue nausee e deperisce durante tutto il viaggio.
Toccato il suolo americano, Grace si ammala di febbre gialla e in breve tempo muore, prima di arrivare dal suo promesso sposo.
Presa alla sprovvista Honor è costretta a bruciare la maggior parte dei suoi averi che sono rimasti in contatto con Grace, poiché il rischio di contagio è veramente altissimo. Rimasta sola porta a termine il viaggio e arriva dal promesso sposo che si trova improvvisamente senza moglie.
Honor dovrà affrontare la nuova comunità di quaccheri americani, la nuova vita (priva di tutte le comodità che aveva a portata di mano in Inghilterra) e alla forzata solitudine senza la sua compagna di vita Grace.

Il mio commento:
Ho trovato questo libro veramente bello. Molto ben scritto, scorrevole e ben contestualizzato (tratto comune a tutti i libri della Chevalier).
Mi è molto piaciuto il personaggio di Grace: frizzante, esuberante e fuori dai canoni, che purtroppo ci lascia dopo solo poche pagine di lettura.
Molto più pacato e nelle righe la nostra protagonista, Honor, che a parte qualche colpo di testa si comporta esattamente come ci si aspetta da una persona del suo retaggio.
Parecchio divertenti i personaggi di sfondo che danno una pennellata di colore alla storia, che altrimenti, sarebbe potuta sembrare spenta o molto lenta in alcuni tratti.
Credo che tra tutti gli argomenti trattati nei libri della Chevalier, questo della tratta degli schiavi neri nell'America di metà 1800, sia uno di quelli più riusciti.
Ultimo libro che mi mancava da leggere promosso a pieni voti!

mercoledì 14 giugno 2017

"La mia gravidanza" - Marjolaine Solaro

"Se le donne incinte dovessero fare un elenco di tutte le domande che passano loro per la testa durante i nove mesi di gravidanza, non la smetterebbero più di scrivere.
(...)
Questo libro è stato pensato per aiutarvi a mettere in fila gli interrogativi che in quanto future mamme, vi farete più spesso e che magari non oserete rivolgere al marito, alle amiche o al medico. Per quel che riguarda la maternità, non esistono domande stupide e non importa che siate in attesa del primo figlio o del terzo: è normale avere dubbi e preoccupazioni."

NUMERO PAGINE: 248.
GENERE: Salute.
PRIMA EDIZIONE: Vallardi - 2013.

COSA TROVATE NEL LIBRO:
Questo libro è diviso in argomenti e risponde alle domande a partire da quando il test di gravidanza è positivo fino al momento in cui abbraccerete finalmente il vostro bambino.
E' organizzato molto bene e le domande sono divise in base al trimestre della vostra gravidanza (I, II o III), ma ovviamente nulla vi impedisce di leggerlo tutto, anzi, forse può aiutare a calmarvi e a capire cosa succederà al vostro corpo, a quali visite vi dovrete sottoporre, a come evitare di farsi influenzare con la scelta del nome... Ma soprattutto ha un capitolo dedicato interamente al Babau della gravidanza: IL TERRIBILE PARTO!
Insomma un libro di domande (300!!), a cui rispondono ginecologi e ostetriche, che vi prenderà per mano, con immenso affetto e serietà e cercherà di sciogliere i vostri dubbi e paure. Estremamente consigliato.

Il mio commento:
Essì, ragazzi! Divento mamma! 
Il termine della mia gravidanza è il 14 Novembre 2017, secondo i dati inseriti su internet. Per ora (16 marzo, 2017) non pubblicherò questo post, per scaramanzia, ma aspetterò che la gravidanza sia più avanzata e poi condividerò con tutti voi questa grande gioia che ci cambierà la vita.
L'ho scoperto praticamente subito, che ero incinta. Mi sono venute nausee, per due settimane, (per fortuna ora sono passate!) e ho cominciato ad odiare fortemente le arance e i mandarini.
Quando mancavano due giorni al ciclo, ho deciso di fare pipì sul bastoncino Clearblue che legge la gravidanza prima del tempo, ed eccolo lì un bel più.Ripensavo alle parole di mamme frustrate: "Festa finita. Ciao ciao. Baci baci. Turbo bimbo in arrivo!"
 Pillola finita da un mese e mi ritrovo con il pargolo nella pancia! La mia prima reazione è stata di gioia. Onestamente non ho pensato nemmeno un attimo "Festa finita!", ma anzi "La festa comincia!!", finalmente diventiamo tre e tutto sarà diverso, migliore? peggiore?, ma estremamente più colorato, più vivo, ancora più famigliare.
Che sono incinta, adesso lo so da dodici giorni. E sono ancora in preda alla gioia. Certo, sono anche attanagliata da paure: andrà tutto bene? la mia gravidanza sarà lineare, senza subire bruschi arresti?, il mio bambino sarà sano?, sarà felice?, mangerò in maniera adeguata?, sono abbastanza seguita?.....
Ma i brutti pensieri vengono scacciati in fretta dalla gioia di diventare mamma.
E grazie anche questo fantastico alleato, che ho trovato in questo libro, mi sono chiarita parecchio le idee... Ad esempio: lo sapevate che non esistono test falsi positivi, e anche se la linea è molto sottile e chiarissima, siete incinte? Oppure sapevate che secondo un'antica credenza se siete piene di brufoli sul viso, siete incinte di una femmina? (Ovviamente questa diceria non ha alcun riscontro scientifico). O ancora, sapete che è praticamente impossibile scambiare i bambini nelle culle, perché oggi, non appena nascono viene applicato loro un braccialetto identico a quello della loro mamma con scritto il loro nome e cognome? Sapete, ancora, che al bambino viene proposto il vostro seno entro un'ora e mezza/due dalla nascita?

Per ora passo e chiudo! 
Vi abbraccio.

Ps: il mio test di gravidanza si è già parecchio sbiadito purtroppo... Ma ovviamente la gravidanza no! :)

martedì 13 giugno 2017

"L'innocenza" - Tracy Chevalier

"Jem Kellaway guardava inorridito i passanti che frugavano spudoratamente fra le cose della sua famiglia. Era umiliante. Seduto sul carro in quella strada gremita, osservava la gente curiosare fra le loro masserizie. Non aveva mai visto tanti sconosciuti in una volta sola: al suo villaggio del Dorsetshire l'arrivo di un viandante era un evento di cui si parlava per giorni."

NUMERO PAGINE: 360.
GENERE: Romanzo storico.
PRIMA EDIZIONE: Neri Pozza Editore - 2007.

TRAMA:
Dopo aver vissuto tutta la loro vita nelle campagne del Dorsetshire, la famiglia Kellaway, si trasferisce a Londra.
Le motivazioni sono due: il padre di famiglia, costruttore di sedie, è stato ingaggiato per una grossa commessa da Philip Astley, proprietario del celebre circo, inoltre uno dei loro figli, Tom, è morto dopo essere caduto da un albero nella loro campagna e la madre vuole cercare pace lontano da quella terra che gli ha strappato prematuramente il figlio.
Arrivati a Londra sono fortemente destabilizzati dal gran caos in cui si trovano, certamente molto diverso rispetto al Dorsetshire.
Sbalzati nella nuova realtà cittadina, i Kellaway, si ritrovano in balia del folle circo Astley, della frenetica Londra e del loro nuovo vicino di casa: niente di meno che William Blake.

Il mio commento:
Penultimo libro di questa scrittrice che mi mancava da leggere, poi potrò dire di averli letti tutti (fino, ovviamente, alla prossima uscita letteraria).
Rispetto ad altri libri che avevo già letto, ho trovato che in questo il ritmo narrativo sia più sostenuto e la trama molto più incalzante. Le luci sono puntate sui personaggi principali che vengono costruiti bene e con dei tratti psicologici convincenti.
Poca l'attenzione, invece, su quello che fu William Blake, che anche se viene incluso nella narrazione non è un personaggio di spicco.
Adoro poi il periodo storico in cui si ambienta il libro (anni '90 del 1700) e il luogo.

Devo ammettere che tra i molti libri della Chevalier, che ho letto, questo è forse l'unico che insista in particolar modo sui personaggi e non su ciò fanno o sulla loro rilevanza storica, per me è una buona cosa, non un deterrente. Anzi. Costruire dei personaggi che non sono veramente esistiti, dargli una vita normale ma straordinaria nella loro quotidianità, è ciò che più mi piace trovare.
Non è forse la vita di ognuno di noi normale ma con dei picchi di splendore?

lunedì 5 giugno 2017

"La passione di Artemisia" - Susan Vreeland

"Cercavo di tenere dritte le dita, in modo che guarissero prima per poter dipingere di nuovo. Ma erano ancora infette e infiammate e poi cominciò quel prurito che mi faceva impazzire. Non riuscivo a far altro che camminare su e giù per casa, guardare dalla finestra e studiare i bozzetti che avevo fatto per la Giuditta, l'eroina che aveva salvato gli ebrei."

NUMERO PAGINE: 329-
GENERE: Romanzo storico.
PRIMA EDIZIONE: Neri Pozza Editore - 2002

TRAMA:
Questa è la storia di Artemisia Gentileschi, la prima donna pittrice entrata a far parte dell'Accademia dei pittori di Firenze.
La storia di questa donna è travagliata: si apre in giovane età con lo stupro da parte di Agostino, un pittore amico del padre, che ha abusato di lei. Purtroppo Artemisia è stata sottoposto a un interrogatorio molto lungo ed estenuante per testimoniare la sua innocenza, tra le varie prove ha dovuto sopportare i morsetti che stringevano le sue dita mentre veniva interrogata e la visita di una "ginecologa" dell'epoca davanti al giudice.
Tutte cose queste che hanno segnato negativamente la sua reputazione a Roma, perché, benché vittima, Artemisia fece comunque la figura della donna tentatrice.
Non appena finito il processo il padre organizza per lei un matrimonio lontano da quella città: Firenze, sarà la sua nuova abitazione, culla dell'arte moderna.
Artemisia si innamora davvero di suo marito, che però è troppo invidioso (poiché anch'egli pittore) della sua entrata all'Accademia per primo, e da cui ha una figlia.
La passione di Artemisia sta proprio nell'arte e di come tutto il resto le appaia secondario o privo di importanza.

Il mio commento:
Quest'anno, devo ammettere, che i romanzi storici mi stanno prendendo parecchio. Soprattutto quelli con figure femminili forti e rivoluzionarie, come quella di Artemisia Gentileschi.
Combattiva, appassionata e piena di attenzione per l'arte, così la descrive Susan Vreeland. Una donna di cui ci si potrebbe invaghire, se solo nella sua vita ci fosse posto per un comune mortale, oltre alla sua infinita passione per la pittura e per lo stupore per le opere che incontra nella sua vita.

Per gli amanti del genere "romanzo storico", lo consiglio. 

Ovvio e immediato è per me il paragone con Tracy Chevalier, di cui ho letto quasi tutti i libri, e posso affermare che sono due scrittrici molto diverse: mentre la prima si concentra più che altro sulle passioni dei suoi protagonisti, la Vreeland, invece, tende a creare una panoramica più ampia e dinamica dei personaggi dai tratti psicologici alle storie d'amore.

"Sotto il piumino" - Camille Todd

"Il più delle volte la gente non ti coccola. Non si rende conto fino a che punto ne hai bisogno, e non capisce che basterebbe un abbraccio per farti sentire meglio. Un abbraccio. Solo un abbraccio. Sì, ma il fatto è che gli altri sono completamente schiacciati dal tuo dolore, ne hanno paura. Non capiscono, anche se non hai neppure diciotto anni. Anche se hai dormito con la mamma solo poche ore prima che se ne andasse per davvero, tenendo la sua piccola mano calda stretta nella tua, dicendoti che è la persona che ami di più al mondo e che la sua mano fra poco sarà fredda."

NUMERO PAGINE:123.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: Edizioni E. Elle - giugno 1995.

TRAMA:
Dopo la prematura morte della mamma, Alice solo diciassettenne, si sente sempre depressa e pigra, lontano dal mondo in cui vive.
Suo padre è sempre molto impegnato con il lavoro e il fratello è lontano.
Finita e sorpassata la maturità, Alice viene a contatto con un mondo nuovo e a tratti stimolante: l'università.
Qui fa la conoscenza di una ragazza tutta pepe, che le farà conoscere Vincent, ragazzo di cui si innamora perdutamente.
Malgrado questa nuova storia e vita, spesso Alice cade in momenti di depressione verticali e molto bui e allora torna a rintanarsi sotto il suo caldo piumino.
Ma presto nella sua vita ci sarà qualcosa di totalmente nuovo e inaspettato che le farà cambiare la sua visione del mondo.

Il mio commento:
Un libro scritto in maniera scorrevole e piacevole, nonostante il tema trattato sia molto triste e "duro", come quello della precoce dipartita della mamma.
Mi mancava immergermi fino alle orecchie nel clima scolastico, nella semplicità dei problemi di tutti i giorni, della totale assenza delle responsabilità, del non sentirsi capiti dai genitori.
Siamo d'accordo sul fatto che questo libro non sia un capolavoro, ma per quello che posso dire è una lettura che consiglio, soprattutto nei momenti di "secca", quando la voglia di leggere sembra totalmente perduta.

"L'amico ritrovato" - Fred Uhlman

"Entrò nella mia vita nel febbraio del 1932 per non uscirne più. Da allora è passato più di un quarto di secolo, più di novemila giorni tediosi e senza scopo, che l'assenza della speranza ha reso tutti ugualmente vuoti - giorni e anni, molti dei quali morti come le foglie secche su un albero inaridito.
Ricordo il giorno e l'ora in cui il mio sguardo si posò per la prima volta sul ragazzo che doveva diventare la fonte della mia più grande felicità e della mia più totale disperazione."

NUMERO PAGINE: 92.
GENERE: Romanzo/Classico.
PRIMA EDIZIONE: Universale Economica Feltrinelli - 1988.

TRAMA:
Quando Konradin fa irruzione nella classe e nella vita di Hans, hanno entrambi sedici anni e frequentano le scuole superiori.
I due sono entrambi tedeschi, appartenenti a famiglie benestanti. Il nuovo arrivato, Konradin, è figlio di una coppia di nobili, mentre Hans è il figlio di una medico ebreo benestante.
Tra i due nascerà un'amicizia delicata e perfetta, che sarà costretta a una brusca interruzione con l'introduzione delle leggi razziali.

Il mio commento:
Alzi la mano chi a ventisei anni non ha ancora letto "L'amico ritrovato".
Io, io! Presente!
Purtroppo non ho avuto il piacere di leggere questo libro prima di ora, ma devo dire che l'ho trovato delizioso e delicato. Nonostante nasconda un finale dolce-amaro, la lettura è scorrevole e piacevole, anche se ovviamente il tema trattato non è dei più semplici da affrontare.

Pasta con pesto di noci vegan

Ciao ragazzi!!! 
Dopo luuuunga assenza, eccomi di nuovo qui! Presto vi svelerò il perché di tanto silenzio e così pochi post quest'anno... Non vi preoccupate, nulla di grave! Settimana prossima vi svelerò l'arcano!
Ultimamente ho cucinato poco, o meglio, ho fatto piatti molto semplici e nutrienti, anche perché ho lavorato parecchio, soprattutto nelle ore serali.
Questa ricetta è da parecchio tempo che aspetta di essere pubblicata, arriva dal sito www.gustoblog.it, che tra l'altro è parecchio carino e vi consiglio di visitare. Io ho modificato il sale... Loro consigliano di usare quello grosso. Io l'ho provata, ma non mi ha per nulla soddisfatto, perché mi pare rimanga troppo spesso e capita sotto i denti (il che è molto poco simpatico!).
Per il resto è molto simile!
Pronti?

Ingredienti:

  • 150 g di gherigli di noci
  • 1 spicchio d'aglio
  • 1 pizzico di maggiorana
  • 1 pizzico di sale fino
  • 50 g di panna di soia
  • olio EVO
  • 1 mestolo di acqua di cottura
  • 180 g di penne rigate

Preparazione:

Mettete le noci in una padella antiaderente, o in forno, e tostatele per qualche minuto, avendo cura che non si brucino.
A questo punto mettete le noci, insieme all'aglio, la maggiorana, il sale e dell'olio EVO nel frullatore e frullate il tutto (io ho tritato il pesto in maniera grossolana, perché mi piace molto la consistenza croccante delle noci).
In una pentola a parte mettete a cuocere le penne rigate, in abbondante acqua salata portata a ebollizione.
Prendete una padella e al composto di noci aggiungete la panna di soia e due mestoli dell'acqua di cottura della pasta, mettetela sul fuoco quando manca un minuto alla cottura della pasta.
Scolate la pasta e aggiungetela al pesto di noci, alzate il fuoco a modalità media, mescolate per due minuti e servite molto calda.
Farete un figurone con un ottimo pesto fatto in casa, ma che vi ha impegnato minimamente!