venerdì 29 luglio 2016

"Scarafaggi" - Jo Nesbø

"Vide qualcosa che si muoveva nella semioscurità, sul lavandino, un paio di antenne che oscillavano avanti e indietro. Uno scarafaggio. Era grande come un pollice e aveva una striscia arancione sul dorso. Non ne aveva mai visto uno simile prima d'allora, ma in fondo non era così strano: aveva letto che esistevano più di tremila specie di scarafaggi.
Aveva anche letto che si nascondono quando avvertono le vibrazioni di qualcuno in avvicinamento, che per ogni scarafaggio scoperto ce ne sono almeno dieci che la fanno franca. Questo significava che erano ovunque. Quanto pesa uno scarafaggio? Dieci grammi? Se tra le fessure dietro le superfici se ne nascondevano più di cento, significava che c'era oltre un chilo di scarafaggi nella stanza. Rabbrividì. Non lo consolava un granché sapere che avevano più paura di lui. A volte aveva la sensazione che l'alcol ormai lavorasse non tanto contro, quanto per lui. Chiuse gli occhi e cercò di non pensare."

NUMERO PAGINE: 431
GENERE: Thriller
PRIMA EDIZIONE: (Giulio Einaudi editore) 2015.
(Secondo capitolo della serie di Harry Hole, trovate la prima recensione qui: "Il pipistrello")

TRAMA:
Harry Hole, è stato inviato a Bangkok, per investigare sulla morte dell'ambasciatore norvegese in Thailandia.
Il caso è molto strano: prima di tutto la Norvegia non vuole assolutamente assumersi la responsabilità della diffusione dell'omicidio, anzi dichiara che l'ambasciatore è morto d'infarto. In secondo luogo poi, Harry nota, che si ha una certa volontà a voler insabbiare alcune storie note su determinati personaggi: come la pedofilia e la pederastia.
Perché tra tanti poliziotti e detective disponibili hanno scelto proprio lui, che ha problemi con l'alcol? Perché nessuno sembra voler collaborare al caso, ma anzi, si accontentano di una falsa pista pur di chiudere in fretta la faccenda? Cosa vogliono nascondere?

Il mio commento:
Inizialmente il libro procede a rilento. Obbiettivamente è molto infarcito di dettagli tecnici, economici e di marketing, che non mi hanno troppo incuriosita...
Nel complesso è un libro che si fa leggere, ma chissà perché, io preferisco Harry Hole al freddo nella sua Norvegia e non a spasso nel mondo.
L'atmosfera, a dir poco, claustrofobica di Bangkok mi ha lasciato senza fiato. Forse non sono riuscita a calarmi completamente nella parte, o forse le dinamiche dei vari omicidi, anche se le ho focalizzate, mi hanno lasciato un pochino interdetta.
Riportiamo Harry Hole nella sua fredda Norvegia, per piacere?


martedì 26 luglio 2016

"La ragazza di fronte" - Margherita Oggero

"Amore da vicino: c'è solo un cortile a separarli; amore da lontano: non una parola è corsa tra loro."

NUMERO PAGINE: 223.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Mondadori) 2015.

TRAMA:
Lui è Michele. Prima piccolo bambino che dal sud emigra con la famiglia a Torino, dove c'è il nonno, perché di lavoro qui c'è.Un bambino ribelle che non ha mai voluto vivere a casa con la sorella dispettosa e inacidita e la mamma sempre stanca e stressata, ma ha pregato il nonno Peppino di prenderlo a casa con lui. E il nonno così ha fatto. Andando contro la figlia, la mamma di Michele, tenendosi il nipote per lui, lasciandolo solo la domenica a casa con i genitori e la sorella. Domeniche che Michele passava sul balcone a guardare Marta che leggeva dall'altra parte del cortile, sul balcone pure lei.
Ora ingegnere laureato con il massimo dei voti, alla fine ha scelto la vita di conduttore di treni. E guarda caso il destino gli ha fatto scegliere un appartamento che affaccia sulla casa di una Marta adulta.
Lei è Marta. Un carattere scontroso, incline alla solitudine e all'introspezione. Alle feste e alla mondanità preferisce un buon libro e la sua poltrona. Un'infanzia spezzata dall'abbandono della mamma e poi da Nicholas, quello che lei pensava essere l'amore della sua vita.
Ha sempre avuto una vita comoda e agiata, Marta. Un lavoro facile. Ma si sente sempre vittima di ciò che le è successo. L'unico diversivo è il suo dirimpettaio: un uomo sgraziato, che ha preso a spiare e che improvvisamente non vede più. La casa vuota per un po'. E poi di nuovo occupata. Da un bel ragazzo.

Il mio commento:
Inizialmente il libro non mi ha coinvolta subito. 
Ma poi ha cambiato rotta, ha preso un bell'andazzo. E' una bella storia, in cui i generi un pochino si mischiano (ha anche una sfumatura di giallo), ma che soprattutto portano il lettore a leggere, leggere, leggere.
Forse un pochino troppo romantico rispetto ai miei standard, ma vi dirò che è molto piacevole. Promosso.

lunedì 25 luglio 2016

"Il calcio in giallo" - Aykol, Costa, Giménez-Bartlett, Malvaldi, Manzini, Recami, Savatteri

NUMERO PAGINE: 337.
GENERE: Racconti gialli.
PRIMA EDIZIONE: 2016.

I RACCONTI:

Alicia Giménez-Bartlett : Una sinistra speranza
 L'ispettore Delicado e il vice Garzòn, sono chiamati ad indagare sulla morte di un arbitro di squadre di livello amatoriale. Che sia stato ucciso da qualche tifoso arrabbiato?

Gian Mauro Costa : Il passo dell'anatra
 Enzo Baiamonte è un detective privato. Adora il calcio, ma non quello delle grandi squadre. E' convinto che a livelli bassi, il calcio sia più vero, più sano e con meno sotterfugi. Ma mentre sta guardando la sua squadra del cuore, nota un movimento strano in un calciatore che collega a qualcos'altro nella sua mente...

Francesco Recami : Progresso - Audace 3-2
 Donatella, mamma di due figli, inquilina della casa di ringhiera a Milano, si sveglia di soprassalto e di cattivo umore: è domenica mattina presto e si gela. Ha dovuto mettere la sveglia per portare il figlio più grande alla partita di calcio. Durante la partita c'è un uomo che prende a male parole i figli degli altri. Imbufalite le mamma, tra le quali Donatella, lo inseguono e lo costringono a nascondersi in una casa abbandonata. Qui l'uomo farà un incontro non piacevole. E' forse vero che infine ognuno ha quello che si merita nella vita?

Gaetano Savetteri : E' solo un gioco
 Saverio è alle prese con la salsa di pomodoro di Peppe. E' dalle sei della mattina che imbottigliano pomodoro e ora è metà pomeriggio, quando suona il telefono. E' il padre di Saverio, che gli dice che suo cugino è morto.
Il cugino, Saverio, non lo ricorda bene. Ma è costretto ad andare al funerale. Lì, scopre che Franco era un buon calciatore della squadra del paese. Saverio viene invitato, molto forzatamente, a giocare a calcio al suo posto. Ma c'è qualcosa di losco in questa squadra.

Marco Malvaldi : Donne con le palle
 Alice Martelli, commissaria di Pineta, sta partecipando con le sue vecchie compagne di squadra a un torneo amatoriale di calcio. Quello che non sospetta è che hanno scelto lei per il suo lavoro, non per le sue doti calcistiche.

Antonio Manzini : ...e palla al centro
 Prendi Rocco Schiavone ad Aosta. Obbligalo ad affrontare un'amichevole contro la magistratura. Consigliali fortemente di fare da capitano della squadra della questura. Ne può uscire qualcosa di buono?

Esmahan Aykol : Rifugiato
Turkia. La città è deserta dopo l'ultimo allarme di bombardamento. Gli unici in giro sono due amici librai: lui alla ricerca del suo amante (calciatore e bellissimo) con il quale ha organizzato una fuga d'amore a Barcellona, lei, molto scettica a riguardo, che si ingegna a capire cosa ne è stato dell'uomo, sparito da cinque giorni.

Il mio commento:
Gradevolissima raccolta di racconti che la Sellerio Editore, estrae dal cilindro periodicamente. E' il libro da portare sotto l'ombrellone per eccellenza: racconti brevi, quasi tutti coinvolgenti e carini.
L'oro, questa volta, lo conferisco a Savatteri. Mi fa innamorare di Saverio, ogni volta di più.
Manzini, fa a dir poco sbellicare, ma di giallo, la storia ha ben poco. Malvaldi si difende bene, carino l'intreccio narrativo, troppo poco spazio ai miei vecchietti preferiti.
Recami mi è piaciuto molto. E' riuscito a creare una storia convincente. Lo stesso posso dire della Giménez- Bartlett.
Costa e Aykol sono una scoperta. Non so ancora se mi sono piaciuti. Li ho trovati trascurabili.

giovedì 21 luglio 2016

India e Medio Oriente nello stesso piatto!

Devo ammettere che ultimamente con le ricettine sono rimasta molto indietro... Non sto cucinando molto, un po' per il fatto che questo "avanti-indietro" tra Lombardia e Veneto non me lo consente, un po' per il fatto che per il resto della settimana sono a casa da sola e vivo solo di frutta fresca e insalata, la voglia di cucinare bene mi passa. 
Qualche tempo fa, però, avevo fatto scorta di ricette indiane, tramite la biblioteca. Alcune devono essere deliziose, ma gli ingredienti sono davvero tanti, troppi. E' logico se ci pensate: la cucina indiana è ricchissima di spezie e aromi, quindi non può essere che così.
Oggi vi propongo la ricetta di alcune patate e dell'hummus, piatto tipico del medio oriente che mi fa letteralmente impazzire.
Questa ricetta che ho trovato in rete, secondo il mio discutibilissimo gusto personale, ha troppo limone. L'hummus perfetto è un delizioso equilibrio di sapori!
Le ricette sono tratte da: per le patate al cumino il libro "L'india in cucina" di Pushpesh Pant, per l' Hummus dal sito Giallo Zafferano, che ringrazio sempre con molto affetto.
Pronti per la cucina esotica?


Patate al cumino:

Ingredienti:

  • 3 cucchiai di olio di senape
  • 1 cucchiaino e mezzo di semi di cumino
  • un pizzico di curcuma macinata
  • 500 g di patate tagliate a fette per il lungo
  • sale
Per guarnire:
  • 3-4 peperoncini rossi essiccati
  • 1 rametto di coriandolo tritato

Preparazione:
Scaldare l'olio in una padella a fondo pesante a fuoco alto, quindi ridurre la fiamma. Aggiungere i semi di cumino e soffriggere per 30 secondi circa o finché iniziano a sfrigolare. Aggiungere la curcuma e immediatamente dopo le patate a fette. Mescolare bene e spruzzarle con un po' d'acqua per mantenerle umide.
Salare, quindi ridurre la fiamma al minimo, coprire e cuocere per 15-20 minuti o finché le patate sono morbide, girandole una volta o due e spruzzando un filo di acqua durante la cottura, affinché le patate non brucino e non si attacchino alla base della padella. Guarnire con i peperoncini rossi essiccati e con il coriandolo tritato.

Hummus:

Ingredienti:

  • 600 g di ceci
  • 135 g di succo di limone
  • 1 spicchio d'aglio
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • 100 g di sesamo
  • 30 g di olio di sesamo
  • sale q.b.
  • 150 g di acqua calda
  • 1 cucchiaino di paprika
  • pepe q.b.

Preparazione:
Tagliate l'aglio finemente, avendo cura prima di rimuovere l'anima. Fate lo stesso con il prezzemolo, dopo averlo lavato e asciugato.
Adesso procedete alla preparazione della pasta di sesamo (il suo nome è tahina e volendo potete trovarla anche al supermercato già pronta): fate tostare i semi di sesamo per 2-3 minuti in una padella antiaderente a fuoco basso. Poi trasferiteli in un mixer. Aggiungete l'olio di sesamo a filo, il sale e l'acqua calda e cominciate a frullare. (In base alla densità preferita aggiungere più o meno acqua, a me piace molto densa!)

A questo punto aggiungete i ceci precotti, eliminando l'acqua di cottura e frullate nuovamente.

Aggiungete il succo di mezzo limone, l'aglio e il prezzemolo tritato in precedenza, salate e pepate nuovamente. Frullate a bassa velocità, per pochi secondi.
Quando l'hummus è pronto, potete aromatizzarlo con la paprika, ancora del prezzemolo fresco e un filo d'olio di sesamo. 
Consiglio di accompagnarlo con del pane ben tostato, pane carasau o bruschette!

Io ho accompagnato il tutto con burger vegetale. Buon appetito a tutti!!

"I vendicatori" - Richard Bachman

"Estate a Wentworth, Ohio, che sballo, ragazzi. L'estate qui in Poplar Street, che passa dritta in mezzo a quel favoleggiato, slavato sogno americano con l'aria pervasa dall'odore degli Hot dog e gli avanzi scoppiati dai petardi del Quattro Luglio ancora sparsi qua e là contro i cordoli. È stato un luglio caldo, di quelli come Dio comanda, un'autentica legnata da rimanere negli annali, non c'è dubbio, ma se volete sapere la verità,  è stato un luglio secco, senz'acqua, tolto lo spruzzo occasionale di una canna girata a smuovere da sotto i marciapiedi quegli ultimi brandelli di cartone cinese. Oggi la situazione potrebbe cambiare; da ovest giunge ogni tanto un brontolio di tuono e quelli che seguono il canale meteorologico (la TV via cavo si spreca a Poplar Street, ci puoi scommettere) sanno che fra non molto è previsto un temporale. Forse persino un tornado, ma non è probabile. "

NUMERO PAGINE : 413.
GENERE: Horror.
PRIMA EDIZIONE : (Sperling & Kupfer editori) 1997.

TRAMA:
E' una classica e pigra giornata di luglio in Poplar Street: quattro ragazzi sul marciapiede giocano a frisbee con il loro cane, un giovane consegna il giornale porta a porta, c'è chi lava la macchina, chi rientra dal lavoro...
Un temporale è alle porte. E insieme alle nubi arriva anche un grosso furgone rosso, su cui è posta un'antenna bizzarra. La porta si apre di lato e ne viene fuori un uomo mascherato che fa fuoco e uccide il giovane sulla bicicletta, che fino a un attimo fa lanciava giornali davanti alle case sonnacchiose, muore anche, sotto i colpi dell'arma da fuoco, il cane. 
Il furgone richiude il portellone. Scompare veloce in fondo al quartiere.
Chi si è potuto macchiare di un simile delitto, uccidendo un ragazzino?
Ma non sono altri furgoni scintillanti quelli in fondo a Poplar Street?

Il mio commento:
Libro gemello di "Desperation". Stephen King si è mascherato sotto lo pseudonimo di Richard Bachman. 
Questo libro, è dal mio punto di vista, migliore di Desperation: la storia è più fluente, i personaggi, (notare il delizioso particolare che la maggior parte dei protagonisti hanno lo stesso nome di quelli di Desperation, e perfino caratteristiche fisiche e psicologiche simili), più definiti e più attivi ai fini della storia, tanto da essere loro stessi a permettere all'azione di proseguire.
E' da notare come King ponga spesso l'accento sull'importanza del ruolo dei bambini. Sono molte infatti le sue storie in cui i bambini hanno la forza di scongiurare un pericolo e guidano gli adulti alla ricerca della verità. (Non è forse così anche nella vita reale?)
Anche questo libro non è adatto a chi ha lo stomaco debole, ai limiti dello splatter, ecco un altro horror che vi terrà inchiodati alle sue pagine.

lunedì 18 luglio 2016

"Desperation" - Stephen King

" <<Avete il diritto di non parlare>>, recitò la voce da robot del gigante in divisa. << Se scegliete di farlo, tutto quello che direte potrà essere usato contro di voi davanti a una corte di giustizia. Avete diritto ad essere assistiti da un avvocato. Vi ucciderò. Se non potete permettervi un avvocato, ve ne verrà fornito uno. Avete capito i vostri diritti come ve li ho spiegati?>> "

NUMERO PAGINE: 608.
GENERE: Horror.
PRIMA EDIZIONE: (Sperling & Kupfer Editore) 1997.

TRAMA:
Mary e Peter, stanno viaggiando a bordo della macchina della sorella di lui. Mai si aspetterebbero che durante un controllo della polizia, questa trovasse della marijuana nel bagaglio.
E' per questo motivo che vengono portati nella cittadina di Desperation, da un poliziotto che è all'apparenza normale...

David è in vacanza sul camper di famiglia con i suoi genitori e la piccola sorellina, quando all'improvviso, sulla stessa strada percorsa dai due coniugi, le gomme del camper vengono forate contemporaneamente. Lo stesso apparentemente simpatico poliziotto li porta al sicuro a Desperation.

Johnny, famoso scrittore sta facendo un viaggio in moto, quando la vescica non gli regge più e si ferma sulla stessa famosa strada. Anche lui è destinato a Desperation.

Arrivati a Desperation è chiaro che qualcosa non va. Il poliziotto uccide brutalmente Peter, per aver posto troppe domande, e rinchiude in cella Mary. Uccide spingendo giù dalle scale, anche la piccola sorella di David, e rinchiude tutta la sua famiglia in cella e Johnny.

Che diavolo succede in questa cittadina? Perché gli animali sembrano rispondere a questo poliziotto ambiguo? E' impazzito? Qualcosa si è impossessato di lui?

Il mio commento:
Accidenti! Che bomba!! Un horror con i controfiocchi.
Cercate paura, suspance, brivido e avventura? Siete nel posto giusto: Benvenuti a Desperation!
Qui colgo lo Stephen King degli anni d'oro, gli anni in cui tutto ciò che scriveva si trasformava in un incubo dal quale non puoi scappare, solo girare pagina.

venerdì 15 luglio 2016

"In fondo agli occhi del gatto" - Serge Quadruppani

"Appena mi chinai per ripulire le tasche del morto, il gatto alzò gli occhi su di me ed ebbi uno choc. I nostri sguardi si erano incontrati, ed io non potevo più staccare il mio dal suo."

NUMERO PAGINE: 191.
GENERE:Thriller/Giallo.
PRIMA EDIZIONE: (Farfalle/Marsilio) 2007.

TRAMA:
Questa è la storia di Michel, un cinquantenne disoccupato, con il mito del lavoro perfetto, che non arriva mai.
I suoi punti di riferimento sono colei con la quale condivide la vita, la sua gatta Jupon, e il suo miglior amico di sempre, Paul. Ma entrambi vengono assassinati brutalmente. Per di più è Michel ad essere sospettato dalla polizia.

Questa è anche la storia di Emile, un uomo crudele, che nella vita è stato ingaggiato da varie organizzazioni per questa sua qualità.

Queste due storie sono destinate a incrociarsi in un finale a spirale.

Il mio commento:
La storia principale, quella di Michel, sarebbe anche carina da seguire. Peccato che vi si intersechi quella di Emile, che oltre ad essere superficiale, mi sembra anche troppo infarcita di dettagli storici, al solo fine di far evidenziare che la sua è una figura di un certo calibro e spessore. L'ho trovata piuttosto sconnessa e male organizzata, questa parte, tanto che ne risente anche la storia principale.
Insomma una gran confusione, infarcita di tanta crudeltà.

"La battaglia navale" - Marco Malvaldi

"Un lavoro d'indagine vero, sul campo, è molto più simile alla battaglia navale. All'inizio spari alla cieca, e non cogli niente, ma è fondamentale che tu ti ricordi dove hai sparato, perché anche il fatto che lì tu non abbia trovato nulla è un'informazione. (...) A un certo punto, quando prendi qualcosa senza affondarlo, capisci che devi continuare a sparare nei quadratini adiacenti, ma con criterio. Se ne becchi due di fila, sai che il terzo colpo lo devi sparare sulla stessa linea. Davanti o dietro, non lo sai, ma è solo questione di tempo. Ecco, il nostro lavoro è così."

NUMERO PAGINE: 179.
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: (Sellerio editore Palermo) 2016.

TRAMA:
Mentre la commissaria e Massimo si apprestano a partire per le vacanze, viene ritrovato il cadavere di una giovane donna ucraina in riva al mare.
Inizialmente il caso sembra sgonfiarsi velocemente: la causa della morte è l'ingestione di lattosio della vittima che ne era allergica.
Non essendo nella sua giurisdizione, la commissaria Alice, insieme al suo fidanzato e barrista del BarLume parte per il Portogallo, ovviamente lasciando occhi e orecchie disseminati per Pineta.
I quattro vecchietti, infatti non stanno con le mani in mano, ma si interessano fin da subito al caso... Che risulta non essere un incidente.

Il mio commento:
Rispetto ad altri romanzi del BarLume questo risulta essere un pochino sottotono. Un pochino confusa anche la fine, qualche risata non manca, ma si è perso un po' il senso del "giallo", del mistero.
Malvaldi sappiamo che puoi dare di più! 
Comunque, nel complesso rimane una lettura piacevole e veloce, un ottimo libro da ombrellone.

venerdì 8 luglio 2016

"La stagione degli innocenti " - Samuel Bjørk

"Line Olsen. (...) Sei anni, avrebbe dovuto cominciare la scuola in autunno. Trovata da un passante a Maridalen, impiccata a un albero. Nessun segno di violenza. Uccisa con un'overdose di methohexital. Una targhetta della Norwegian appesa al collo: Viaggio da sola. Sulle spalle una cartella con i libri di scuola, non suoi, come abbiamo detto la scuola non l'aveva ancora cominciata. Astuccio, righello, tutti i libri ricoperti con la carta, a mano, nessuna impronta digitale. Su tutti i libri c'è scritto Rikke JW, non è il suo nome, dev'esserci un motivo. I vestiti sono puliti, appena stirati, secondo la madre non appartenevano alla bambina, sono tutti nuovi."

NUMERO PAGINE: 490.
GENERE: Thriller.
PRIMA EDIZIONE: (Longanesi & C.) 2015.

TRAMA:
La squadra speciale Omicidi è stata riunita molto frettolosamente: un bruttissimo omicidio grava su di loro, una bambina di sei anni è stata trovata impiccata nel bosco con un cartello al collo che dichiara "Viaggio da sola".
L'ispettore Olger Munch sa che non può farcela senza la sua squadra, ma soprattutto senza l'aiuto di Mia, una giovane brillante che dopo l'ultimo caso si è ritirata su un'isola in balia della depressione e della voglia di morire.
Fortunatamente Munch la ritrova e riesce all'istante a convincerla ad indagare insieme a lui sull'omicidio....
Ma quello che Mia intuisce guardando le foto dell'omicidio è spaventoso: ci saranno altre morti, altre bambine cadranno sotto la mano del serial killer.

Il mio commento:
Convincente.
La trama regge, intriga e spinge il lettore ad andare avanti. 
I capitoli brevi e l'impostazione della pagina e la scrittura non troppo piccola, che l'editore Longanesi ha scelto, sono degli altri ottimi incentivi per proseguire con la storia. (Anche se il libro è spendibilissimo da sé).
La psicologia dei personaggi, soprattutto dei quattro principali, è fortemente e giustamente tratteggiata.
Lo consiglio, anche sotto l'ombrellone!

"Tre millimetri al giorno" - Richard Matheson

"E adesso questa malattia, che gli sconvolgeva i piani. Che minacciava di distruggerlo completamente.
Non sapeva in quale preciso istante gli si fosse manifestata. Ma improvvisamente era lì, terribile, mentre si guardava fisso le mani alzate, con le dita aperte, il cuore che pulsava gonfio in una trappola di ghiaccio.
Per quanto ancora poteva continuare a rimpicciolire?"

Copertina di Tre millimetri al giornoNUMERO PAGINE: 255.
GENERE: Fantascienza / Horror.
PRIMA EDIZIONE: (Fanucci Editore) 2004.

TRAMA:
Scott, durante una gita in barca con suo fratello è esposto ad una nube radioattiva. In poco tempo si accorge che qualcosa non va in lui.
Contatta i medici e gli viene spiegato che per una misteriosa malattia contratta da un'esposizione radioattiva molto forte, perde costantemente tre millimetri al giorno.
Questa è la triste e impressionante storia di Scott, destinato a perdere i suoi affetti perché troppo piccolo per essere capito e trattato come l'uomo di casa che era, a combattere con una enorme (ai suoi occhi) vedova nera, che minaccia costantemente alla sua vita.
Ma cosa succederà quando sarà alto solo tre millimetri e non ci sarà nulla per fermare il disastroso e angosciante effetto della malattia?

Il mio commento:
Mi sono fidata ciecamente di Matheson, dopo aver letto il suo "Io sono leggenda", ho pensato che andavo sul sicuro leggendo qualcosa di suo. 
Purtroppo mi sono sbagliata: a parte qualche flash-back della vita passata del protagonista, delle varie fasi terribili del tempo in cui era sempre più piccolo, il libro risulta ingiustamente lungo, sproporzionato il numero di pagine, volutamente e inutilmente prolisso.
Insomma se ne avesse fatto un racconto, sarebbe stato sicuramente meglio.