martedì 30 settembre 2014

"L'ORDA quando gli albanesi eravamo noi" - Gian Antonio Stella

" Vale per tutti, dall'Australia alla Patagonia. Ma più ancora, dopo decenni  di violenze e stereotipi visti dall'altra parte, dovrebbe valere per noi. Che dovremmo ricordare sempre come l'arrivo dei nostri emigrati coi loro fagotti e le donne e i bambini venisse accolto dai razzisti locali: con lo stesso urlo che oggi viene cavalcato dagli xenofobi italiani, per motivi elettorali, contro gli immigrati. Lo stesso urlo, le stesse parole. Quelle che prendono alla pancia rievocando i secoli bui, la grande paura, i barbari, Attila, gli unni con la carne macerata sotto la sella: arriva l'orda!"

NUMERO PAGINE: 314, comprese le Appendici e la Bibliografia.
GENERE: Documentario storico.
Immagine di L' ordaPRIMA EDIZIONE: (Super Pocket) 2005.

Questo libro ha l'effetto di un cazzotto in faccia, ma che fortifica, rende avidi di sapere di più... Di più sulla nostra storia, su quello che diciamo, senza vergogna, degli immigrati in Italia: <<Sono sporchi, assassini, ci rubano il lavoro e per di più vengono a comandare a casa nostra.>> Le stesse parole che per secoli sono state rivolte a noi dagli americani, dagli ancora più agguerriti australiani, dai vicini francesi e svizzeri. Parole che non hanno senso... Ma che continueranno a vagare sulle bocche del popolo che si vede "invaso", si sente privato, di una parte di una cosa che sua non è!

Cosa trovate nel libro:
Questo non è proprio un libro, ma una raccolta di documenti, dichiarazioni, ritagli di giornali, e paure xenofobe, straordinaria.
Illustra come vivevano gli italiani all'estero, ammucchiati in venti in una stanzina (vi ricorda qualcosa?), di come erano visti male e di quello che si diceva su di noi, di davvero poco lusinghiero: assassini, sporchi, mafiosi, napoletani, papisti ma senza un credo, imbrattatori di case, più simili ai neri che ai bianchi, con donne sporche e bambini maltrattati.
Pensate, noi che decantiamo la bella Italia e condanniamo coloro che vendono per pochi spiccioli i loro bambini, che i primi a vendere i figli siamo stati noi. Noi che li vendevamo ad altri italiani che li sfruttavano, portandoli alla morte, nelle miniere, nelle fabbriche e ancora per prostituzione.
L'Italia che è diventata "grande" sulle radici scricchiolanti dei nostri nonni... Tutti mafiosi e assassini agli occhi di chi ci vedeva a casa loro.

lunedì 29 settembre 2014

Il circolo del libro consiglia: "Un giorno perfetto per uccidere" - Mario Mazzanti

" <<Magari si è fermata da un'amica...>>
<<Disparu, scomparsa ti dico! Abbiamo cercato lei dappertutto. Rama ha telefonato a sua amica di classe: questa mattina Ami non era in scuola!!>>
<<Hai provato sul cellulare?>>
<<Ami non ha cellulare>>.
<<Senti Elaji, Ami ha un fidanzatino forse?>>
<<Noo!>>, ruggì Elaji sbattendo i pugni sul bancone. <<Lei petite fille, è una bambina! Qualcuno ha preso la mia Ami!!>> "

NUMERO PAGINE: 310.
GENERE: Thriller
PRIMA EDIZIONE: (Newton Compton Editori) Agosto 2014.

Immagine di Un giorno perfetto per uccidereSettembre = nuova turnazione del circolo del libro!! :) 
Il primo libro estratto, questo, è quello di Peter. Mi è davvero piaciuto un sacco... Ti costringe a rimanere incollato alle pagine, a cercare di capire chi diavolo sia il killer!
L'unica nota dolente è stato il fatto che essendo un libro appena uscito l'ho dovuto comprare. Il prezzo però è abbastanza contenuto ( 9,99 €) e lo leggeranno altre tre persone, quindi va bene anche averlo comprato!

TRAMA:
Il detective Sensi è chiamato ad indagare su un caso di scomparsa di minore. La ragazza si chiama Ami, ha quattordici anni, è senegalese, timida e con la testa sulle spalle. Sembra impossibile che sia scappata per una ragazzata, non è il tipo che fa "colpi di testa". Il padre di Ami, scarta subito quest'ipotesi: qualcuno ha preso sua figlia. Sensi sa che quattordici ore sono tante per far partire le indagini: potrebbe essere ovunque... Per questo caso si sfoga con un ex dottore che collaborava con la polizia, Claps, che in seguito ad un caso finito male, ha una serie di problematiche nel parlare e nel ricordare. Ma appena sente il caso decide di dare una mano nelle ricerche... Della ragazza o del suo cadavere.

giovedì 25 settembre 2014

Pisellini nel nido

Il ripieno di queste patate è stato super gradito dalla mia bellissima micetta Dora....In effetti sono davvero grandiose..! Buone, buone!

Fonte: Il ricettario dell'orto

Ingredienti:

  • 4 patate rotonde 
  • 80 g di pisellini novelli sgusciati
  • 1 dl di besciamella pronta
  • 20 g di parmigiano grattugiato
  • 1 spicchio d'aglio
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • olio Evo
  • sale 
  • pepe
Preparazione:
Pelate le patate, fatele bollire per 15 minuti in abbondante acqua salata, quindi scolatele e dividetele a metà. Con l'aiuto di un coltellino o un cucchiaino svuotatele al centro, facendo attenzione a non romperle, e tritate finemente la parte della patata estratta. Mettete in un tegamino i piselli con un trito fine di aglio e prezzemolo, un cucchiaio d'olio, uno d'acqua e un pizzico di sale. Fate cuocere per 10 minuti, quindi unite ai piselli il parmigiano grattugiato, la besciamella, le patate tritate e aggiustate di sale e pepe.
Con il composto ottenuto riempite le scodelline di patata, disponetele in una pirofila oliata e infornate a 180°C per 20 minuti.
Servite i "nidi" caldi.

Convivenza pacifica tra i vostri gatti di casa e il nuovo gatto!

Ovviamente non potevo non parlarvi dell'approccio tra Ringo & Star e la nuova arrivata: Dora. Devo dire che io sono stata facilitata dal fatto che i miei amori arrivano da anni di gattile e hanno accettato abbastanza volentieri l'arrivo della mia dolcissima nuova teppistella. L'unica cosa che secondo me li ha frenati i primi giorni è il fatto che lei fosse piccola... Loro, per ovvie ragioni, in gattile si approcciavano solo con gatti adulti, prima di arrivare da noi, quindi hanno fatto finta di soffiarle ma per tipo tre giorni, ora si rincorrono tutti e tre... E se non ci fosse Dora, Star ne soffrirebbe. La chiama, la cerca: lei è la sua nuova compagna di giochi con cui può sfogare la sua energia... Ben differente dal pacifico Ringo, che vedete nella foto con Dora.
Ma effettivamente come si fa a far andare d'accordo il nuovo gatto con il vostro? Ecco dei piccoli suggerimenti:



  1. Inserite il nuovo arrivato poco alla volta: Questo significa che dovete tenere il nuovo gatto in una stanza, con lettiera, ciotola dell'acqua, dei crocchi e del cibo, chiuso. Per i primi giorni fateli incontrare, solo in vostra presenza, per pochi minuti, allungando di giorno in giorno il lasso di tempo in cui i gatti stanno a contatto.
  2. NON TRASCURATE I VOSTRI GATTI: I gatti sono animali estremamente territoriali ma anche molto attaccati ai membri della famiglia. Voi siete la loro famiglia, loro non vi trascurerebbero mai se ci fosse un ospite a casa.. Non fate quest'errore! Se il vostro gatto vede che passate più tempo con il suo potenziale "avversario" si sentirà tradito, questo aumenterà la sua insicurezza e la sua aggressività verso il nuovo venuto.
  3. NON sgridatelo se soffia: Ovviamente se c'è una cosa che destabilizza un micio è un cambiamento nel proprio territorio... Immaginate un cambiamento con venti baffi, una coda e quattro zampe morbide! Quello che il gatto registra è: PERICOLO!! INVASIONE DI TERRITORIO! HELP! FISSSSSHHHH! Soffiata! Tu chi sei? Chi ti ha detto di entrare in casa MIA?! Quindi non sgridatelo e non strappate il nuovo arrivato dal pavimento proteggendolo: non farete che istigare di più l'altro gatto a dargli contro, perché può interpretare che il micio, che voi pensate di aver salvato, è debole, un obbiettivo da colpire. Lasciateli fare. Osservateli da vicino, parlate loro con voce pacata e accarezzate il vostro gatto di casa, si deve sentire rassicurato e deve sapere che siete a conoscenza che quello è il suo territorio. Gli chiedete di fare un grande sforzo di buona volontà!
  4. Divideteli se si azzuffano: Cercate di non arrivare mai a farli scontrare. I gatti avvisano quando vogliono battersi: orecchie indietro, soffiate molto più forti del normale e continue, brontolii e orecchie appiattite, pupille dilatate e zampate all'altro gatto. Ecco: appena vedete che uno dei due si innervosisce, prendete il micio nuovo mettetelo nella stanzetta fategli due coccole e tornate a calmare il vostro micio con un po' di carezze a parole dolci.
  5. Il tempismo è fondamentale:  "Tempo al tempo ", dice spesso la mia mamma... e ha ragione. Non devono andare subito d'accordo, ma poco per volta si conosceranno: impareranno i limiti da non superare, il carattere dell'altro micio e che il territorio si può dividere.
  6. STERILIZZATE!!!!Non potete pretendere che i gatti convivano tranquilli se hanno gli ormoni a mille: vi faranno la pipì per casa, se sono dello stesso sesso si attaccheranno, se sono del sesso opposto si accoppieranno e daranno vita a cuccioli... Che...? Terrete? Li darete a..? Chi? Non create randagi, o gatti malati. Sterilizzate, sterilizzate e sterilizzate!!
  7. A Ognuno il suo: Per ogni gatto una ciotola, una lettiera (a meno che già non fossero due, i vostri, abituati ad una lettiera sola, prima dell'arrivo del terzo,  allora mettetene un'altra a disposizione del nuovo), una cuccia e soprattutto un posto tutto speciale nel vostro cuore.

Spero di avervi aiutato... Spero che abbiate la pazienza di rispettare i loro tempi, il loro temperamento, il loro modo di esistere nel mondo. Non mollate al primo litigio tra loro.... Imparate ad amarli per quello che sono. Ricordate che non tutti nascono per essere amici, ma che si può ottenere, con un po' di sforzo, una pacifica convivenza!
Se avete domande rimango a disposizione... Certa di non essere onnipotente o di avere per forza la soluzione ma con la voglia di aiutarvi!
 Baci ai vostri gatti! Alla prossima!! :)

mercoledì 24 settembre 2014

Broccoli con olive nere e pecorino

Sono sempre un po' in crisi quando devo cucinare i broccoli senza pasta o riso... E trovo anche poche ricette per poterli servire come secondo piatto... Ad ogni modo eccone qui una! 

Fonte: Il ricettario dell'orto

Ingredienti:
  • 800 g di broccoli
  • 100 g di olive (io ho messo anche un cucchiaio di patè d'olive, perché avevo pochissime olive)
  • 100 g di pecorino
  • peperoncino in polvere
  • 1 dl di vino bianco
  • 5 cucchiai d'olio EVO
  • sale
Preparazione:
Tagliate i broccoli a cimette e fateli scottare in acqua bollente, leggermente salata, per 3-4 minuti. Scolateli e metteteli in una padella insieme all'olio, le olive e il peperoncino. A questo punto aggiungete il vino a fate cuocere per 7-8 minuti, mescolando spesso.
Aggiungete il pecorino a scaglie e, a coperchio chiuso, lasciate cuocere finché il formaggio non si sarà sciolto. Servite subito.



martedì 23 settembre 2014

Mezze maniche con cavolfiore in giallo

Ho comprato il cavolfiore con lo scopo di fare questa pasta... Poi mia mamma ci ha invitato a cena e alla fine l'ha fatta lei, sennò mi andava a male! Devo dire che le è uscita molto bene, questa pasta è ottima!
(Fonte: Il ricettario dell'orto)

Ingredienti:

  • 350 g di mezze maniche
  • 400 g di cavolfiore
  • 10 olive nere denocciolate
  • 1 bustina di zafferano
  • 2,5 dl di brodo vegetale
  • 1 ciuffo di prezzemolo (facoltativo)
  • 2 cucchiai d'olio extravergine d'oliva
  • sale
Preparazione:
Pulite accuratamente il cavolfiore riducetelo in cimette. Mettetelo in una padella antiaderente con l'olio caldo e fatelo saltare per 3-4 minuti, mescolando spesso. Aggiungete lo zafferano, che avrete precedentemente diluito nel brodo caldo; regolate con un pizzico di sale e lasciate cuocere a fiamma bassa per circa 7-8 minuti: fate attenzione, il cavolfiore deve risultare morbido ma non sfatto. Nel frattempo lessate le mezze maniche, scolatele al dente e trasferitele nella padella con il cavolfiore; fate insaporire su fiamma media per pochi secondi mescolando con cura. Trasferite il tutto in un piatto da portata, aggiungete le olive nere tagliate a rondelle, poi spolverizzate con il prezzemolo tritato e servite.

Classica...MENTE parlando: "L'importanza di essere onesto" - Oscar Wilde

"Mi hai sempre detto che ti chiamavi Ernesto. Ti ho presentato a tutti come Ernesto. Rispondi al nome di Ernesto: hai perfino la faccia da Ernesto. Sei la persona del tipo più <<onesto>> che abbia veduto in vita mia. E' proprio assurdo che tu ora dica di non chiamarti Ernesto. L'hai scritto persino sui biglietti da visita."

NUMERO PAGINE: 123, comprese Introduzione, Nota bibliografica, Appendice e Scene omesse e Postfazione.
GENERE: Commedia teatrale.
PRIMA EDIZIONE: (Newton Compton Editori Live Deluxe) Aprile 2014.
PRIMA PUBBLICAZIONE:14 febbraio 1895.

Davvero simpatico, scorrevole e gradevole. I continui luoghi comuni, pronunciati al contrario dai personaggi, creano riso ma fanno anche pensare a come le frivolezze da loro pronunciate si avvicinino molto alla realtà. Un paio di ore divertenti!
Fortunatamente hanno aggiunto, alla fine del libro, le scene che Wilde, ai suoi tempi, prima della pubblicazione, aveva tagliato. La più spassosa, a mio parere, infatti è quella in cui vi è l'avvocato Gribsby...


TRAMA:
Immagine di L'importanza di essere onestoIl sipario si apre su due amici: Agenore, padrone di casa e Worthing. La discussione si accende quando Agenore, ritrova il portasigari dell'amico e si chiede il perché ci sia il nome Gianni al suo interno, invece di quello di Ernesto. Anche se tutt'altro che verosimile, Gianni racconta la storia di come sia nato Ernesto: l'invenzione di un fratello, mai avuto a cui ha dato il nome Ernesto, che lo fa scappare dalla vita di campagna all'occorrenza. Così quand'egli si trova a Londra si fa chiamare Ernesto. Deciso però a sposare la cugina di Agenore, Gianni decide di inscenare la morte del fratello Ernesto nella sua casa in campagna e farsi battezzare con quel nome, immediatamente, in modo da poter portare il nome senza sospetti. Quello che non sa è che Agenore, che ha capito che nella casa in campagna vi è Cecilia, bellissima pupilla di Gianni, si improvvisa fratello del primo e da qui un bel pastrocchio da rimediare pieno di spassosissimi colpi di scena...

Mezze penne pomodoro e robiola

Avevo la robiola e la mozzarella in scadenza... Non sono una persona che ama molto i formaggi mangiati così, in genere li mischio sempre con qualcosa. Da qui l'idea di farne una pasta! Molto buona e gradita.

Ingredienti: (questa pasta l'ho inventata per 2 persone)

  • 175 g di mezze penne
  • 400 g di polpa pronta
  • 100 g di robiola
  • 1 piccola cipolla
  • 1 mozzarella
  • 1 cucchiaio di olio EVO
  • 1/2 cucchiaino di peperoncino
  • 1 cucchiaino di basilico
  • 1/2 cucchiaino di timo
  • sale
Preparazione:
Mettete l'acqua in una pentola, portate a ebollizione, salate e buttate la pasta. Nel frattempo tagliate finemente la cipolla e mettetela in un pentolino insieme a un cucchiaio di olio d'oliva. Quando la cipolla è imbiondita versate la polpa pronta, salate e lasciate cuocere per 10 minuti. A questo punto mettete la robiola, il peperoncino, il basilico e il timo e lasciate cuocere ancora per 5 minuti. Scolate la pasta e unite il sugo, mescolate a fuoco acceso per un attimo. Spegnete il fuoco e aggiungete la mozzarella tagliata a pezzetti. Servite subito! 

lunedì 22 settembre 2014

Piatti con patate!

Questo fine settimana ho avuto pochissimo tempo per star dietro al blog... Tra il matrimonio venerdì, la sagra della Patata sabato e la domenica all'insegna delle pulizie e dei genitori, non sono propria riuscita a stare al computer! Questo però non mi ha impedito di sbizzarrirmi in cucina! 

ORECCHIETTE ALLA RUCOLA:
(Fonte: rivista "Vegetariani in cucina")

Ingredienti:

  • 350 g di orecchiette
  • 300 g di passata di pomodoro (per me anche un po' di più)
  • 2 patate
  • 1 mazzetto di rucola
  • 1 spicchio d'aglio
  • 3 cucchiai d'olio
  • 30 g di formaggio grattugiato
  • sale
  • pepe
Preparazione:
Mettere in un tegame la passata di pomodoro con l'olio e uno spicchio d'aglio sbucciato. Insaporite con sale e pepe e fate cuocere a fuoco basso e tegame coperto per 15 minuti, mescolando di tanto in tanto. Sbucciate le patate, lavatele, tagliatele a grossi dadi poi tuffatele in una pentola con 4 litri di acqua salata e fate cuocere per 10 minuti. Unite la pasta e portate a cottura. Nel frattempo lavate la rucola, spezzettatela con le mani e unitela alla pasta 5 minuti prima del termine della cottura. Scolate la pasta con le verdure e versatela nel tegame della salsa al pomodoro. Fate insaporire mescolando con 2 cucchiai e trasferite nel piatto da portata. Completate con formaggio e servite.

PATATE IN TEGAME:
(Fonte: rivista "Vegetariani in cucina")

Ingredienti:

  • 6 patate
  • 1 carota 
  • 1 gambo di sedano
  • 1 cipolla (io li ho sostituiti con il dado, non avendone in casa)
  • 1 foglia di alloro
  • olio Evo
  • 2 spicchi d'aglio
  • prezzemolo
  • chiodi di garofano
  • grani di pepe
  • sale
Preparazione:
Preparate il brodo. Spuntate, raschiate e lavate la carota. Pelate la cipolla. Eliminate la parte finale del sedano e lavatelo.
In una pentola mettete tutte le verdure (in alternativa il dado vegetale). Unite qualche grano di pepe, qualche chiodo di garofano, l'alloro, una manciata di sale grosso (NON mettete sale se usate il dado), acqua fredda, portate a ebollizione e fate bollire per 20 minuti. Nel frattempo pelate le patate e tagliatele a pezzi. Pelate, private dell'anima e tritate l'aglio. In un tegame, preferibilmente di coccio fate scaldare un po' d'olio.
Fatevi appassire il trito, unite le patate, coprite con il brodo caldo, salate, pepate e fate cuocere coperto per venti minuti. Cospargete con il prezzemolo e servite subito.

"Il racconto dell'ancella" - Margaret Atwood

"Il tempo è una trappola e io vi sono chiusa dentro. Devo scordarmi del mio nome segreto, devo scordarmi del passato.
Il mio nome adesso è Difred ed è qui che vivo.
Devo vivere nel presente, cercare di trarne il meglio. Non ho altro.
Ho solo molto tempo per riflettere.
Ho trentatré anni. I capelli castani. Sono alta un metro e sessantasei senza scarpe.
Faccio fatica a ricordarmi che aspetto avevo. Ho ovaie vitali.
Ho un'altra possibilità. "

NUMERO PAGINE: 328.
GENERE: Romanzo distopico.
PRIMA EDIZIONE: (Ponte alle Grazie) 2004.

Immagine di Il racconto dell'ancellaHo finito le parole per esprimere la mia gratitudine a questa grandissima scrittrice. Nelle sue pagine mi perdo, completamente in balia delle sue storie. Bello ma anche tanto amaro... Un mondo dai tratti tristi, soprattutto per la figura femminile.

TRAMA:
Il nostro mondo non esiste più. Tutti sono completamente in balia dei Comandanti e delle loro Mogli. La nostra protagonista, Difred, ha cambiato il suo nome come segno di appartenenza al suo Comandante. Il suo ruolo di Ancella, rosso-vestita, come quello di tante altre è di riuscire a procreare, visto che la moglie non riesce a portare a termine questo compito.
Il nostro mondo è stato cancellato dalle bombe nucleari, si è riorganizzato gerarchicamente. Non c'è libertà di fare cose... Bisogna attenersi alle regole, ai programmi, ai voleri del capo famiglia.
C'è nell'aria aria di rivolta tra i bassifondi, tra le Ancelle, le prostitute, gli uomini di servizio, tra le Marte. Anche se le rivolte vengono cancellate in un secondo, appese per il collo con le gambe ciondolanti, c'è sempre chi pensa che sia la scelta giusta.



mercoledì 17 settembre 2014

Giornata torte!

Queste due torte, una salata e una dolce, nascono per lo più per due ragioni diverse: quella al gorgonzola, perché io e la mamma eravamo super curiose di mangiarla, e quella all'uva perché ne ho acquistata una qualità con troppi semini e da mangiare così è alquanto fastidiosa, mentre nella torta non troppo! 
Pronti? :)

TORTA AL GORGONZOLA:
(Fonte: Vegetariani in cucina)

Ingredienti:

  • 1 confezione di pasta brisée fresca
  • 175 g di gorgonzola duro
  • 225 g di formaggio molle (io ho usato la Philadelphia)
  • 150 ml di panna vegetale
  • 3 uova
  • noce moscata
  • pepe
per la salsa:

  • 3 spicchi d'aglio
  • 2 cucchiai d'olio Evo
  • 75 g di gherigli di noce
  • 1 cucchiaio di olio di noci (non l'ho messo)
  • 3 cucchiai di prezzemolo tritato
Procedimento:
Stendete la pasta e ricoprite una teglia con diametro di circa 25 cm dopo averla rivestita con la carta da forno. Con una forchetta bucherellate la pasta e mettetela in frigorifero a riposare per 15 minuti. Cuocete a 200° per 20 minuti, coprendo la pasta con un foglio di carta da forno e dei legumi secchi. Per il ripieno in una ciotola schiacciate il formaggio molle con una forchetta fino a renderlo soffice e cremoso. Aggiungete la panna liquida, le uova, il gorgonzola tagliato a pezzettini, continuando a mescolare delicatamente. Insaporite con pepe nero e un'abbondante grattugiata di noce moscata. Sfornate, togliete la carta e i legumi e fate raffreddare leggermente. Abbassate la temperatura del forno a 190°. Stendete il ripieno sulla base di pasta brisée in modo omogeneo e cuocete ancora per 30 minuti fino a quando la superficie apparirà gonfia e dorata. Preparate la salsa alla noci facendo dorare in una padella con olio caldo l'aglio sminuzzato e le noci. Aggiungete l'olio di noci e il prezzemolo tritato. Servite la torta calda o a temperatura ambiente, ma con la salsina ben calda.

TORTA PAESANA:
(Fonte: il web)

Ingredienti:
  • 300 g di uva nera con acini piccoli
  • 2 uova grandi a temperatura ambiente
  • 135 g di zucchero
  • 60 g di burro
  • 6 cl di olio Evo delicato
  • 8 cl di latte
  • 200 g di farina
  • la buccia grattugiata di un limone
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 1 bustina di vanillina
  • 1 pizzico di sale
  • zucchero al velo a piacere
Preparazione:
Preriscaldate il forno a 175°.
Imburrate e infarinate una teglia di circa 23 cm, oppure mettete della carta da forno al suo interno.
Sbattete le uova e lo zucchero, con la frusta fino a che non diventeranno un composto biancastro e soffice. Unite il burro morbido, il latte e l'olio e sbattete finché non sarà tutto amalgamato.
Passate la farina al setaccio, unite il lievito, la vanillina, le bucce grattugiate e il pizzico di sale. Unite i due composti in un'unica terrina e mescolate bene. Lasciate riposare una decina di minuti.
Ora potete fare in due modi:
1. (quello che consigliano sul web) Unite i 3/4 degli acini d'uva al composto e poi versatelo nella teglia pronta. Infornate e cuocete per circa 15 minuti, togliete dal forno e distribuite sopra l'uva rimasta. Terminate di cuocere la torta per circa altri 40 minuti.
2. (quello che ho adottato io, visto che l'idea dell'uva sopra la torta, non mi garbava) Unite tutta l'uva al composto, mescolate bene e mettete il tutto nella tortiera. A questo punto infornate per circa 40 minuti e saggiate con uno stuzzicadenti se la cottura è ultimata.
Spolverizzate con zucchero a velo e servite una volta raffreddata. 

Ecco la versione della torta, con l'uva sopra... In effetti è molto bella e buona in tutte e due le versioni! :)

martedì 16 settembre 2014

Terrina di patate in umido

Lo scorso autunno ho comprato la rivista "Vegetariani in cucina" ma ho scoperto che non esiste più! Io l'ho cercata un sacco di volte in edicola e ora mi spiego il perché non l'ho mai trovato... Vabbè valuterò l'idea di comprare una rivista online vegetariana diversa, per ovvie ragioni. Questa ricetta l'ho presa da quel famoso giornale! :)

Ingredienti:

  • 4 patate grandi
  • 4 pomodori
  • 1 foglia d'alloro
  • 1 spicchio d'aglio
  • olio Evo
  • 1/4 di dado vegetale
  • sale e pepe
Preparazione:
Lavate i pomodori, pelateli e tagliateli a pezzi, pelate le patate e tagliatele di dimensioni simili tra loro. Pelate, private dell'anima al centro e tritate l'aglio. Preparate mezzo litro di brodo con il dado. In una pentola preferibilmente di coccio (io non ce l'ho...!) scaldate un po' d'olio. Unite lo spicchio d'aglio e fatelo appassire. Aggiungete le patate, i pomodori, il brodo e la foglia di alloro. Salate, pepate e fate stufare a fuoco basso e a pentola coperta per 40 minuti, aggiungendo acqua calda se occorre. Servite il piatto caldo o tiepido dentro una terrina!

Buonissimo!

lunedì 15 settembre 2014

"Paura della matematica" - Peter Cameron

"Se volevo iscrivermi al programma di MBA alla Columbia University in autunno, dovevo seguire un corso di analisi matematica in estate. Avevo due possibilità: uno di otto settimane o uno intensivo di sole tre settimane. Anche se l'ultimo corso di matematica che avevo fatto risaliva alla terza liceo (era trigonometria, per la precisione) scelsi il corso di tre settimane, basandomi sul principio secondo il quale le cose che ci spaventano di più sono quelle da affrontare e concludere prima."

NUMERO PAGINE: 104
GENERE: Racconti.
PRIMA EDIZIONE: (Adelphi) 2008.

Premetto che non credo di aver capito molto bene la logica dei racconti di questo libro. Essi, infatti, il più delle volte, non portano ad una conclusione vera e propria. 
Sono spezzati di vita di persone, che come noi amano, soffrono o più semplicemente vivono.

TRAME:

IL MONDO DEL RICORDO: Un uomo, la cui madre è morta immediatamente dopo la sua nascita e il padre che, troppo debole senza di lei, lo ha abbandonato nelle mani dei nonni paterni, viene chiamato sul letto di morte proprio da quel padre.
Immagine di Paura della matematicaMEMORIAL DAY: Durante questo giorno, tutti i riti rimangono i medesimi, in casa di Stephen. Se non fosse per l'assenza del padre e per la nuova, ingombrante presenza del ragazzo della madre. Questo è il motivo per il quale Stephen non apre più bocca in casa.
PAURA DELLA MATEMATICA: Una ragazza che sfida se stessa e prova ad entrare nel corso di economia all'università. Ma anche confusa su se stessa e sull'amore.
QUALCHE SCENA DAL LAGO DEI CIGNI: Due ragazzi che si amano, due uomini rinchiusi nella casa della nonna di uno dei due. Uno che vuole gridare a tutti il proprio amore, l'altro che vuole celarsi nelle ombre.
COMPITI A CASA: Da quando è morto il cane di casa, Michael non ne vuole sapere di tornare a scuola. E così per una settimana il diciottenne si crogiola nella malinconia e nella tristezza, ogni cosa che incrocia sul suo cammino lo rende triste.
LAVORI STRANI: Abitare con il compagno e la sua figlioletta che va alle elementari non è facile, soprattutto perché, per loro, la vita gira attorno a dei riti, che essi compiono ogni giorno. Lo sa bene la protagonista di questo racconto.
SCORRIMENTO VELOCE: Pur di far felice la mamma sul letto di morte, Alison imbastisce una storia molto articolata, nella quale lei e il suo migliore amico si sposeranno. Ma che succede quando lui finisce per sperarci un po?

"Il canto di Penelope - Il mito del ritorno di Odisseo" - Margaret Atwood

"Ora che sono morta so tutto. Avrei voluto che fosse così, ma come molti dei miei desideri neanche questo si è avverato. Conosco solo alcuni eventi che prima ignoravo, entrati nella tradizione, ma forse infondati. Inutile dire che è un prezzo molto alto per soddisfare una curiosità."

NUMERO PAGINE: 153, compresi i Ringraziamenti.
GENERE: Romanzo.
PRIMA PUBBLICAZIONE: (Rizzoli Miti) Ottobre 2005.

E' la seconda volta che scrivo questo post... Speriamo sia quella giusta! :D

La Atwood, sta prendendo un posto tutto suo nel mio cuore... Adoro il suo modo di scrivere e anche questa volta ho passato dei momenti piacevoli. Ha preso il personaggio della moglie  fedele, quale è Penelope e non solo ne ha tratteggiato i contorni, ma l'ha resa reale. Una donna vera, con sensazioni non soltanto di malinconia ma anche di rimpianto, amore e a tratti invidia. 

TRAMA:
Questa è la storia di Penelope. Odisseo è, per una volta, un personaggio secondario che si racconta tramite gli occhi della moglie.
Quello che Penelope rimpiange sopra ogni cosa è la morte delle sue dodici ancelle, data per mano di Odisseo, impiccate del loro figlio Telemaco. Le sue ancelle, così abilmente manovrate e cresciute perse per sempre, per la loro scelleratezza, per la troppa confidenza data ai pretendenti di Penelope, durante l'assenza di Odisseo.
Sorridiamo nel vederla tessere la tela, con l'inganno di scegliere un nuovo marito quando finita, e disfarla velocemente durante la notte. Lei che ha un marito che è il maestro degli inganni, gli rende onore con questa geniale trovata.

giovedì 11 settembre 2014

"Diario di un sopravvissuto agli zombie - la clessidra infranta" - J.L.Bourne

"Lo Uss Virginia aveva risalito il fiume e i quattro uomini erano a bordo del gommone diretti alle sponde che ospitavano tecnologie inenarrabili e CHANG... il Paziente Zero."

NUMERO PAGINE:367.
GENERE: Horror.
PRIMA PUBBLICAZIONE: Giugno 2014.

Che dire? Sono rimasta un pochetto perplessa... Ci sono almeno un paio di osservazioni da fare: la prima è che in questo capitolo troviamo un narratore onnisciente a differenza del diario scritto di Kil, che preferivo, dei primi due libri, la seconda è che il libro si impronta tutto su una missione  che poi viene ridotta e scritta in poche righe alla fine del libro... Si sarà stancato il nostro Buorne?

TRAMA:
Una volta arrivati sulla portaerei i nostri protagonisti sono costretti a separarsi: Kil e Saien, vengono immediatamente ingaggiati per recuperare il Paziente Zero, colui che ha dato il via all'epidemia zombie sulla terra e ha distrutto il 90 % della popolazione umana, in Cina. Anche se non d'accordo i due, vengono invitati a riflettere sul fatto che sono stati salvati dall'invasione all'Hotel 23 e che entrambi hanno moltissima esperienza in fatto di sopravvivenza agli zombie.
Kil, dovrò salutare la sua amata Tara, non sapendo che aspettano un bambino e non conoscendo nemmeno l'esito della missione. Torneranno? Riusciranno a catturare CHANG e a portarlo indietro per poter finalmente capire la natura del morbo che trasforma gli uomini in zombie?

mercoledì 10 settembre 2014

Tortello al forno con frutta

Preparo sempre qualche dolcetto per il circolo del libro e ieri ho preparato questo Tortellone stupendo... Teoricamente la ricetta, che arriva dal sito dei the e infusi Pompadur, diceva "tortelli al forno con frutta". Però a me la frolla mi è uscita troppo morbida e si è rotta in mille pezzi, così ho unito il tutto e ho fatto una sorta di strudel... Ad ogni modo io vi do la ricetta originale, magari lasciate la frolla più tempo in frigo! Le mie uniche modifiche riguardano l'interno del tortello, perché non avevo tutta questa frutta! 

Ingredienti:

Pasta frolla per 20 tortelli:

  • 200 g di burro
  • 2 tuorli
  • 400 g di farina
  • 180 g di zucchero al velo
  • 2 cucchiai d'acqua
  • 1 cucchiaino di lievito
  • 1 bustina di vanillina
Ripieno:
  • 1 mela e 1 pera (ho usato 2 mele non avendo la pera)
  • 40 g di albicocche secche (ho messo i semi di goji)
  • 3 bustine di infuso Garofano Cannella Acqua qb
  • 50 g di prugne secche (non le avevo!)
  • 60 g di zucchero (sostituito con il miele)
  • 80 g di nocciole (sostituite con le mandorle, quelle immerse nel miele)
Decorazione:
  • granella di mandorle (ho usato quella di nocciole)
  • zucchero
  • poco latte
Preparazione:

Ripieno:
Portate a bollore 150 g di acqua, versatela sulle bustine di Infuso Garofano e Cannella Pompadur e lasciate in infusione per 5-8 minuti, poi eliminate le bustine. In una casseruola ponete la frutta a pezzi, unite l'infuso e lo zucchero (nel mio caso il miele), poi cuocete per 8-10 minuti. Lasciate raffreddare. Eliminate il liquido di cottura e unite le nocciole (nel mio caso le mandorle).

Pasta frolla:
Impastate tutti gli ingredienti elencati, formate un panetto, proteggetelo in frigo per 30 minuti. Stendete la frolla dello spessore di 3 mm (impresa impossibile con la mia! Mi si è spaccata in mille pezzi!), poi incidetela e, al centro di ogni disco, disponete un cucchiaino di ripieno. Bagnate i bordi con poca acqua e chiudete i tortelli sigillandoli. Pennellateli con del latte e spolverizzatene una parte con lo zucchero semolato e completate i restanti con la granella di mandorle (nel mio caso di nocciole). Disponete i tortelli (o il maxi-tortello!) sulla placca e infornate a 180° per 15-18 minuti. (5 minuti in più per il tortello..!)

Torta salata con cavoletti di Bruxelles

Scusate l'assenza prolungata, ma tra la palestra, la casa, le cose da stirare, mia madre che ha la schiena bloccata e la nuova arrivata, Dora, di cui ancora non vi avevo parlato, è faticoso star dietro a tutto!! :D 
Comunque vi lascio una foto della nostra nuova micetta e vi descrivo questa ottima torta salata!

Ingredienti:

  • 300 g di cavoletti di Bruxelles
  • 1 disco di pasta brisè già pronta
  • 4 fette di Edammer
  • 1 uovo
  • sale e pepe
  •  burro
Preparazione:

Per prima cosa fate stufare in una padella i cavoletti, con acqua e sala, mettendo il coperchio. Li lasciate cuocere finché non saranno morbidi, per cui tastateli spesso con una forchetta, in genere 20-30 minuti bastano. A fine cottura aggiungete una noce di burro e lasciate cuocere ancora 5 minuti, poi lasciateli raffreddare.
Stendete la pasta brisè in una tortiera e bucherellatene il fondo con una forchetta. In una ciotola mischiate i cavoletti stufati con le uova, aggiustate di sale e di pepe. Mettete i cavoletti e le uova nella pasta brisè e aggiungete per ultimo le fette di Edammer, (potete scegliere se metterle intere o tagliarle a pezzi!). Chiudete i bordi della torta salata verso l'interno e infornate, in forno già caldo a 180° per 30 minuti.

Ed eccomi con la nostra bellissima e dolcissima micetta Dora!  :)

martedì 2 settembre 2014

Dai, facciamo i golosi con le verdure!

Stasera mangiamo da mia mamma, che però mi ha avvisato che ci voleva lì per cena un po' all'ultimo. Io avevo già preparato le patate da mettere nel forno per la cena, e avevo anche lavato i peperoni (che mi sono mangiata bellamente per pranzo), così, già che erano pronte, le ho portate per arricchire un po' la nostra cenetta!
Inizio però a darvi la ricetta dei peperoni che ho mangiato oggi: semplici, veloci e golosi!

Peperoni alla napoletana (rivisitati)
(ho preso spunto da: "Il cucchiaio Verde")

Ingredienti:

  • 4 peperoni (io ho trovato dei peperoni piccolini ma dolci, erano talmente belli che non volevo nemmeno mangiarli!!)
  • capperi (io non li ho messi, non sono una grande fan...)
  • 1 spicchio d'aglio
  • 1 manciata d'olive denocciolate (ho usato la qualità rosatelle, simili alle Taggiasche)
  • 4 cucchiai d'olio d'oliva
  • sale e peperoncino
Preparazione:
Dopo aver lavato e privato i peperoni dai semi e dai filamenti, tagliateli a striscioline di circa 2 centimetri e metteteli in una padella insieme all'olio e allo spicchietto d'aglio, aggiustate di sale e di peperoncino se lo gradite. Cuocete a fuoco medio-basso, mescolando spesso e tenendo comunque controllato che i peperoni non si attacchino alla padella. Quando i peperoni sono giunti a cottura, aggiungete le olive, i capperi sciacquati e frullati e ultimate la cottura ancora per qualche minuto, di modo che i peperoni prendano il gusto degli ultimi ingredienti. Servite subito!

Patate al cumino
(fonte: "Il cucchiaio verde")

Ingredienti:
  • 900 g di patate
  • 3 cucchiai di semi di cumino
  • olio EVO
  • sale
Preparazione:
Sbucciate le patate e tagliatele a metà (io le ho tagliate proprio a pezzetti, invece). Oliate quindi una teglia da forno e versateci le patate, bagnatele con dell'olio intiepidito e cospargetele poi con i semi di cumino e del sale. Infine infornate a 200° C per circa 40 minuti (nel mio forno hanno cotto una buona ora), mantenendo una temperatura media , intorno a 180°C.



Frittelle di zucca
(fonte: "Zucca - 50 ricette facili)

Questa ricetta l'ha preparata la mamma, ma non era contenta del risultato, invece secondo me non erano male, forse solo un po' troppo unte. Anche qui: la zucca non era della qualità giusta e durante la cottura si è lasciata parecchio andare.

Ingredienti:

  • 400 g di zucca
  • 100 ml d'acqua
  • 50 g di burro
  • 60 g di farina
  • 2 uova
  • 30 g di Parmigiano grattugiato
  • noce moscata 
  • olio per friggere
  • sale
Preparazione:
Lavate la zucca, tagliatela a pezzi e cuocetela in forno a una temperatura di 180°C per circa mezz'ora o finché non risulterà morbida. Se dovesse scurirsi troppo, copritela con un foglio di carta stagnola. Lasciatela raffreddare, eliminate semi e filamenti, quindi passatela al passaverdura o nel robot da cucina e pesatene circa 200 grammi. Unitele il Parmigiano grattugiato e una grattata di noce moscata. Nel frattempo, mettete l'acqua in un tegame con il burro tagliato a dadini e un pizzico di sale. Portate il tutto a ebollizione e versatevi un un sol colpo la farina precedentemente setacciata, mescolando bene con una spatola di legno finché il composto non si staccherà dalle pareti. Spegnete il fuoco e lasciate intiepidire il tutto, quindi incorporate le uova, una alla volta. Amalgamate i due impasti e correggete di sale, se necessario. Scaldate l'olio in un tegame e quando sarà bollente friggetevi le frittelle, aiutandovi con due cucchiai. Scolate e mettetele ad asciugare su carta assorbente.

E' tempo di zucca!!

L'altro giorno, io e la mamma, abbiamo preso la prima zucca della stagione... "Come la facciamo, come non la facciamo", alla fine abbiamo preso il libro che le ho regalato "Zucca-50 ricette facili" e abbiamo scelto questa:

CURRY DI ZUCCA

Ingredienti:

  • 600 g di zucca
  • 15 ml di olio EVO
  • 100 g di cipolla
  • 2 cucchiai di curry in polvere
  • 500 ml di latte (o latte di cocco)
  • sale
Preparazione:
Lavate la zucca, sbucciatela, eliminate i semi e i filamenti e riducetela a dadini di 1-2 centimetri di lato. Sbucciate la cipolla e tagliatela a fettine. Fatela appassire in un tegame d'olio, poi unite il curry. Stemperate bene e diluite il tutto con il latte. Portate a ebollizione, poi aggiungete i dadini di zucca e salate. Fate sobbollire per circa 20 minuti o finché la zucca non risulterà morbida e la salsa sufficientemente densa.

Non è uscita proprio come quella de libro, ma secondo me è la qualità di questa zucca che tende a lasciarsi andare. Comunque mi è davvero piaciuta!