"Il tempo è una trappola e io vi sono chiusa dentro. Devo scordarmi del mio nome segreto, devo scordarmi del passato.
Il mio nome adesso è Difred ed è qui che vivo.
Devo vivere nel presente, cercare di trarne il meglio. Non ho altro.
Ho solo molto tempo per riflettere.
Ho trentatré anni. I capelli castani. Sono alta un metro e sessantasei senza scarpe.
Faccio fatica a ricordarmi che aspetto avevo. Ho ovaie vitali.
Ho un'altra possibilità. "
NUMERO PAGINE: 328.
GENERE: Romanzo distopico.
PRIMA EDIZIONE: (Ponte alle Grazie) 2004.
Ho finito le parole per esprimere la mia gratitudine a questa grandissima scrittrice. Nelle sue pagine mi perdo, completamente in balia delle sue storie. Bello ma anche tanto amaro... Un mondo dai tratti tristi, soprattutto per la figura femminile.
TRAMA:
Il nostro mondo non esiste più. Tutti sono completamente in balia dei Comandanti e delle loro Mogli. La nostra protagonista, Difred, ha cambiato il suo nome come segno di appartenenza al suo Comandante. Il suo ruolo di Ancella, rosso-vestita, come quello di tante altre è di riuscire a procreare, visto che la moglie non riesce a portare a termine questo compito.
Il nostro mondo è stato cancellato dalle bombe nucleari, si è riorganizzato gerarchicamente. Non c'è libertà di fare cose... Bisogna attenersi alle regole, ai programmi, ai voleri del capo famiglia.
C'è nell'aria aria di rivolta tra i bassifondi, tra le Ancelle, le prostitute, gli uomini di servizio, tra le Marte. Anche se le rivolte vengono cancellate in un secondo, appese per il collo con le gambe ciondolanti, c'è sempre chi pensa che sia la scelta giusta.
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