" Vale per tutti, dall'Australia alla Patagonia. Ma più ancora, dopo decenni di violenze e stereotipi visti dall'altra parte, dovrebbe valere per noi. Che dovremmo ricordare sempre come l'arrivo dei nostri emigrati coi loro fagotti e le donne e i bambini venisse accolto dai razzisti locali: con lo stesso urlo che oggi viene cavalcato dagli xenofobi italiani, per motivi elettorali, contro gli immigrati. Lo stesso urlo, le stesse parole. Quelle che prendono alla pancia rievocando i secoli bui, la grande paura, i barbari, Attila, gli unni con la carne macerata sotto la sella: arriva l'orda!"
NUMERO PAGINE: 314, comprese le Appendici e la Bibliografia.
GENERE: Documentario storico.
PRIMA EDIZIONE: (Super Pocket) 2005.
Questo libro ha l'effetto di un cazzotto in faccia, ma che fortifica, rende avidi di sapere di più... Di più sulla nostra storia, su quello che diciamo, senza vergogna, degli immigrati in Italia: <<Sono sporchi, assassini, ci rubano il lavoro e per di più vengono a comandare a casa nostra.>> Le stesse parole che per secoli sono state rivolte a noi dagli americani, dagli ancora più agguerriti australiani, dai vicini francesi e svizzeri. Parole che non hanno senso... Ma che continueranno a vagare sulle bocche del popolo che si vede "invaso", si sente privato, di una parte di una cosa che sua non è!
Cosa trovate nel libro:
Questo non è proprio un libro, ma una raccolta di documenti, dichiarazioni, ritagli di giornali, e paure xenofobe, straordinaria.
Illustra come vivevano gli italiani all'estero, ammucchiati in venti in una stanzina (vi ricorda qualcosa?), di come erano visti male e di quello che si diceva su di noi, di davvero poco lusinghiero: assassini, sporchi, mafiosi, napoletani, papisti ma senza un credo, imbrattatori di case, più simili ai neri che ai bianchi, con donne sporche e bambini maltrattati.
Pensate, noi che decantiamo la bella Italia e condanniamo coloro che vendono per pochi spiccioli i loro bambini, che i primi a vendere i figli siamo stati noi. Noi che li vendevamo ad altri italiani che li sfruttavano, portandoli alla morte, nelle miniere, nelle fabbriche e ancora per prostituzione.
L'Italia che è diventata "grande" sulle radici scricchiolanti dei nostri nonni... Tutti mafiosi e assassini agli occhi di chi ci vedeva a casa loro.
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