"Cercavo di tenere dritte le dita, in modo che guarissero prima per poter dipingere di nuovo. Ma erano ancora infette e infiammate e poi cominciò quel prurito che mi faceva impazzire. Non riuscivo a far altro che camminare su e giù per casa, guardare dalla finestra e studiare i bozzetti che avevo fatto per la Giuditta, l'eroina che aveva salvato gli ebrei."
NUMERO PAGINE: 329-
GENERE: Romanzo storico.
PRIMA EDIZIONE: Neri Pozza Editore - 2002
TRAMA:
Questa è la storia di Artemisia Gentileschi, la prima donna pittrice entrata a far parte dell'Accademia dei pittori di Firenze.
La storia di questa donna è travagliata: si apre in giovane età con lo stupro da parte di Agostino, un pittore amico del padre, che ha abusato di lei. Purtroppo Artemisia è stata sottoposto a un interrogatorio molto lungo ed estenuante per testimoniare la sua innocenza, tra le varie prove ha dovuto sopportare i morsetti che stringevano le sue dita mentre veniva interrogata e la visita di una "ginecologa" dell'epoca davanti al giudice.
Tutte cose queste che hanno segnato negativamente la sua reputazione a Roma, perché, benché vittima, Artemisia fece comunque la figura della donna tentatrice.
Non appena finito il processo il padre organizza per lei un matrimonio lontano da quella città: Firenze, sarà la sua nuova abitazione, culla dell'arte moderna.
Artemisia si innamora davvero di suo marito, che però è troppo invidioso (poiché anch'egli pittore) della sua entrata all'Accademia per primo, e da cui ha una figlia.
La passione di Artemisia sta proprio nell'arte e di come tutto il resto le appaia secondario o privo di importanza.
Il mio commento:
Quest'anno, devo ammettere, che i romanzi storici mi stanno prendendo parecchio. Soprattutto quelli con figure femminili forti e rivoluzionarie, come quella di Artemisia Gentileschi.
Combattiva, appassionata e piena di attenzione per l'arte, così la descrive Susan Vreeland. Una donna di cui ci si potrebbe invaghire, se solo nella sua vita ci fosse posto per un comune mortale, oltre alla sua infinita passione per la pittura e per lo stupore per le opere che incontra nella sua vita.
Per gli amanti del genere "romanzo storico", lo consiglio.
Ovvio e immediato è per me il paragone con Tracy Chevalier, di cui ho letto quasi tutti i libri, e posso affermare che sono due scrittrici molto diverse: mentre la prima si concentra più che altro sulle passioni dei suoi protagonisti, la Vreeland, invece, tende a creare una panoramica più ampia e dinamica dei personaggi dai tratti psicologici alle storie d'amore.
Nessun commento:
Posta un commento