" <Sai perché questo crocevia si chiama delle Tre Vedove?>
<Sì, mi sono informato... E' per via della casa di Andersen... Risale alla Rivoluzione... Una volta era l'unica, qui... Poi, una cinquantina d'anni fa, pare che ci abitasse una tale con due figlie, tutte e tre vedove... La madre aveva novant'anni ed era invalida, la figlia maggiore ne aveva sessantasette e l'altra un po' più di sessanta. Tre vecchie pazze, talmente avare che non compravano mai niente in paese e vivevano dei prodotti del loro orto e del loro pollaio... Tenevano le persiane sempre chiuse, non si facevano vedere per settimane... La maggiore si era fratturata una gamba e lo si è saputo solo quando era già morta!... Una storia ben strana... Da un po' di tempo non si sentiva nessun rumore provenire provenire dalla casa, e la gente cominciava a mormorare... Così il sindaco decide di fare un sopralluogo... Le trova morte tutte e tre, morte da almeno dieci giorni!... Mi hanno detto che all'epoca i giornali ne hanno parlato molto... Il maestro che si era appassionato al caso, ha persino scritto un libretto... Secondo lui quella che si era rotta la gamba, per odio contro la sorella ancora sana, l'ha avvelenata insieme alla madre... E poi è morta anche lei accanto ai due cadaveri, perché non poteva muoversi per procurarsi da mangiare!> "
NUMERO PAGINE:141.
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: (gli Adelphi) Giugno 1996.
TRAMA:
Maigret interroga per diciassette ore di seguito un uomo; è sospettato di aver commesso un omicidio molto particolare: è stato rinvenuto il cadavere nella macchina del suo vicino dentro alla sua rimessa, la macchina del sospetto, invece, è stata trovata nel garage del vicino.
Insomma è una storia che Maigret, già vede complessa, nella quale nulla è quello che sembra...
Il fattaccio è stato commesso al crocevia delle Tre Vedove, dove Maigret si reca per indagare.
Il mio commento:
Da quando ho scoperto Maigret e i suoi mille casi da risolvere lo eletto a "commissario preferito".
Anche questo libro è scritto bene, molto scorrevole, si legge in un pomeriggio. A differenza del clima apparentemente calmo degli altri romanzi, in questo vi è molta azione e sparatorie, sembra quasi anticipare tutti i romanzi polizieschi che sono stati scritti in tempi più moderni, rispetto a quelli di Simenon.
L'unica nota dolente è la figura dell'italiano, che sbuca all'improvviso impregnata di quei pregiudizi tipici dell'epoca verso il nostro popolo: individui rozzi, pronti a tutto e senza una coscienza.
Comunque ve lo consiglio.
Nessun commento:
Posta un commento