"Era un piacere bruciare tutto.
Era un piacere particolare vedere le cose divorate, annerite, trasformate. Quando prendeva la bocchetta di ottone, il gran serpente che sputava cherosene velenoso sul mondo, il sangue gli batteva alle tempie e le sue mani diventavano quelle di un fantastico direttore che esegue le sinfonie della fiamma e dell'incendio per ridurre in brandelli le rovine carbonizzate della storia."
NUMERO PAGINE: 166.
GENERE: Romanzo di fantascienza.
PRIMA EDIZIONE: Oscar Moderni - 2016.
TRAMA:
Montang è un pompiere. Ma non un pompiere che placa le fiamme, lui le fiamme le indirizza nelle case di coloro che hanno libri. I pompieri che salvano vite spegnendo incendi sono dimenticati. Ora, in questa realtà, la gente non deve leggere. Coloro che vengono trovati con dei libri in casa, vengono duramente puniti e il loro bottino culturale dato alle fiamme.
La gente deve guardare una sorta di televisione tridimensionale, che interagisce con le persone, deve fare palestra, lavorare. Insomma deve essere sempre impegnata, non si deve fermare a pensare autonomamente. Figuriamoci leggere.
Ma cosa succede quando Montang comincia a provare curiosità verso i libri? Quando tenta di portarseli a casa e coinvolgere la moglie a tacere e reggergli il gioco?
Il mio commento:
Non so come ho potuto non leggere questo libro finora. Fatto sta che il messaggio di Bradbury è forte e chiaro: immaginiamo una società che ci dica cosa fare, per filo e per segno, sempre, che organizzi tutto il nostro tempo, che ci dia forme interattive per intrattenerci, che non ci consenta mai di fermarci a pensare.
Non assomiglia tanto a qualcosa che ci sta capitando, senza scendere, troppo, nella fantascienza?
Ovvio e forse scontato è il paragone con "1984" di Orwell, altro scrittore che senza troppo sforzo ha lanciato un sasso, nel suo futuro ipotetico, per nulla distante dallo stagno.
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