"La razza umana era sull'orlo dell'estinzione.
Gli infetti non erano normali ammalati: erano mostri rabbiosi e violenti. Attaccavano a vista, cacciavano in branchi e non lasciavano scampo.
Erano letali, ma soprattutto contagiosi. Erano sufficienti un morso o uno squarcio per rinnovare l'eterno ciclo dell'infezione, trasformando la sventurata vittima in una mera camera d'incubazione. Scossa da spasmi, in preda al delirio, avvolta dal sudore e condannata a un'esistenza di grida e lamenti.
Ma la vera tragedia era un'altra. Poiché i farmaci antivirali non avevano effetto, e nessuno era riuscito a sviluppare un'efficace contromisura, l'unico modo per placare le vittime era ucciderle."
NUMERO PAGINE: 373.
GENERE: Romanzo horror.
PRIMA EDIZIONE: (Pocket Books) Maggio 2014.
Eccoci, finalmente a chiudere la trilogia di "Epidemia zombie".
Questo libro, scrivono sulla quarta di copertina, è stato concluso da un amico di Recht, in quanto lui è deceduto giovanissimo, in un incidente stradale.
Secondo me, invece, questo libro non è farina del sacco dell'autore dei primi due libri. E' possibile che lui avesse una bozza, un progetto su come far finire questa saga, ma non l'ha scritto lui. Lo stile di scrittura, la morbosità dei dettagli, così curati e accurati, il modo più cruento di descrivere le azioni sia degli infetti, sia delle guerriglie tra militari è molto differente dagli altri due libri. Non mi è dispiaciuto a dire il vero, perché è un libro fluente che si legge nel giro di poco. Certo, preparatevi a dire addio alla maggior parte dei personaggi, perché questo nuovo scrittore vuole più bene alla trama del libro che a noi lettori.
TRAMA:
Dopo aver ripulito il centro di ricerca, il nuovo gruppo di sopravvissuti, composto dalla dottoressa Demilio e i suoi compagni e dal generale Sherman e i suoi, si mettono all'opera: la dottoressa cerca una cura per combattere il virus, i soldati vanno in ricognizione a prendere cibo e farmaci sempre con la paura e il reale pericolo di essere attaccati dagli infetti.
Non sanno che il soldato Stiles, l'unico finora a non aver contratto il virus anche se infettato da un morso, e i marinai che lo accompagnano, stanno facendo di tutto per raggiungere la dottoressa Demilio.
Quello che immaginano però è che Sawyer è sulle loro tracce. E' stato informato, dal presidente dei nuovi Stati Riuniti d'America, che la dottoressa Demilio è scappata con la cura al virus e ora devono fare tutto ciò che è in loro potere per recuperare lei e il suo prezioso vaccino.
I piaceri della vita? Un buon libro, accompagnato da dell'ottimo cibo e un soffice gatto sulle ginocchia.
mercoledì 17 giugno 2015
sabato 13 giugno 2015
"Epidemia zombie - tuono e cenere" - Z. A. Recht
"Gli stranieri venuti dall'ovest avevano fatto un enorme favore ad Abraham, riportando a casa le donne rapite e infliggendo un duro colpo agli sciacalli che da tempo tormentavano la città, ma quella stessa impresa rischiava di tramutarsi in un condanna ben più tragica."
NUMERO PAGINE: 368.
GENERE: Romanzo Horror.
PRIMA EDIZIONE: (Pocket Books) Gennaio 2014.
Dopo un primo volume lento e zoppicante, per usare un eufemismo, ecco qui il secondo libro in tutta la sua maestosità. E' vero che senza il primo, questo non avrebbe avuto senso, ma è anche giusto chiarire che il secondo capitolo batte senza dubbio il primo di un sacco di punti.
In questo libro finalmente si avverte quel senso di tensione e si adrenalina che si cerca, in un romanzo di questo tipo. Le ultime pagine le ho lette in un lampo, digrignando i denti, muovendo i piedi e simulando una corsa silenziosa come i protagonisti di questa avventura. Sono anche rimasta molto delusa, di alcuni personaggi che lo scrittore ha deciso di sacrificare, ma si sa: alcune storie non possono concludersi bene a tutto tondo!
E se pochi giorni fa mi aveste chiesto se questa saga ve lo consigliavo vi avrei risposto no, non è il caso. Invece dopo il secondo libro vi dico: sacrificatevi con il primo volume, vedrete che il secondo non vi deluderà!
TRAMA:
Sherman e i il suo manipolo di uomini costeggiano varie città, ma a corto di viveri si ritrovano a dover entrare in una cittadina, apparentemente deserta. Qui gli infetti gli tendono un'imboscata, proprio come i grandi predatori. Infatti attendono la preda e la accerchiano. E' una battaglia che anche se vinta fa perdere molti uomini al gruppo e lasciano uno di essi al proprio destino, Stiles, che dopo essere stato morso, decide di rimanere indietro.
Il gruppo di Sherman si allarga un po' anche grazie ai pochissimi superstiti della città.
Intanto la dottoressa Anna, Mason e Julie, incrociano le strade con quella di altri tre superstiti e insieme si dirigono verso il laboratorio, affinché possano ricongiungersi al gruppo del generale Sherman e la dottoressa possa finalmente mettersi a cercare di ideare un vaccino contro il virus.
Sulle tracce della dottoressa però, c'è ancora Sawyer e non solo: tutti i superstiti che sanno dell'esistenza della dottoressa vogliono mettere le mani su di lei, poiché Anna è la persona più informata sul virus, vivente sulla terra.
Sherman, intanto incappa in un gruppo di banditi, che riesce a sgominare, grazie al suo gruppo di soldati armati e preparati. Chi ci rimette di più, però, è il loro mezzo di trasporto. E proprio mentre si spostano, trascinando i loro mezzi, incontrano Abraham, una città in cui gli infetti non ci sono. Dopo aver chiesto ospitalità e soprattutto un aiuto a riparare i loro mezzi viene loro risposto, dal meccanico del paese, che lo avrebbe fatto ma a una condizione: salvare la vita di sua figlia dalle mani dei banditi.
Così, senza pensarci troppo, un piccolo gruppo di soldati, assalta la base degli sciacalli e porta in salvo molte donne. La reazione è terribile però: dopo aver quasi demolito la loro base, i banditi più agguerriti che mai attaccano la città, anche grazie all'aiuto dei furiosi e dei barcollanti che guidano davanti ai cancelli.
Insomma, anche a fronte di perdite, la città e i soldati di Sherman riescono a fronteggiare il pericolo e a distruggere la banda.
In seguito Sherman e i suoi soldati, rifocillati e con i mezzi preparati a puntino riescono a rimettersi in viaggio verso il laboratorio. Giusto in tempo per salvare la dottoressa Anna e alcuni dei suoi amici, altri sono già periti durante il viaggio, dagli scagnozzi di Sawyer.
Nel frattempo, i marines che lasciarono Sherman e i soldati sulle coste, sono obbligati ad abbandonare la nave, dopo mille peripezie, perché sono finiti i rifornimenti e il carburante. E' proprio questo gruppo di nuovi superstiti ad incappare, dopo due mesi, in quella prima cittadina in cui Stiles fu lasciato al suo destino: il soldato è sopravvissuto al morso di un infetto. Questo nuovo gruppo è incappato nel primo immune dal virus?
NUMERO PAGINE: 368.
GENERE: Romanzo Horror.
PRIMA EDIZIONE: (Pocket Books) Gennaio 2014.
Dopo un primo volume lento e zoppicante, per usare un eufemismo, ecco qui il secondo libro in tutta la sua maestosità. E' vero che senza il primo, questo non avrebbe avuto senso, ma è anche giusto chiarire che il secondo capitolo batte senza dubbio il primo di un sacco di punti.
In questo libro finalmente si avverte quel senso di tensione e si adrenalina che si cerca, in un romanzo di questo tipo. Le ultime pagine le ho lette in un lampo, digrignando i denti, muovendo i piedi e simulando una corsa silenziosa come i protagonisti di questa avventura. Sono anche rimasta molto delusa, di alcuni personaggi che lo scrittore ha deciso di sacrificare, ma si sa: alcune storie non possono concludersi bene a tutto tondo!
E se pochi giorni fa mi aveste chiesto se questa saga ve lo consigliavo vi avrei risposto no, non è il caso. Invece dopo il secondo libro vi dico: sacrificatevi con il primo volume, vedrete che il secondo non vi deluderà!
TRAMA:
Sherman e i il suo manipolo di uomini costeggiano varie città, ma a corto di viveri si ritrovano a dover entrare in una cittadina, apparentemente deserta. Qui gli infetti gli tendono un'imboscata, proprio come i grandi predatori. Infatti attendono la preda e la accerchiano. E' una battaglia che anche se vinta fa perdere molti uomini al gruppo e lasciano uno di essi al proprio destino, Stiles, che dopo essere stato morso, decide di rimanere indietro.
Il gruppo di Sherman si allarga un po' anche grazie ai pochissimi superstiti della città.
Intanto la dottoressa Anna, Mason e Julie, incrociano le strade con quella di altri tre superstiti e insieme si dirigono verso il laboratorio, affinché possano ricongiungersi al gruppo del generale Sherman e la dottoressa possa finalmente mettersi a cercare di ideare un vaccino contro il virus.
Sulle tracce della dottoressa però, c'è ancora Sawyer e non solo: tutti i superstiti che sanno dell'esistenza della dottoressa vogliono mettere le mani su di lei, poiché Anna è la persona più informata sul virus, vivente sulla terra.
Sherman, intanto incappa in un gruppo di banditi, che riesce a sgominare, grazie al suo gruppo di soldati armati e preparati. Chi ci rimette di più, però, è il loro mezzo di trasporto. E proprio mentre si spostano, trascinando i loro mezzi, incontrano Abraham, una città in cui gli infetti non ci sono. Dopo aver chiesto ospitalità e soprattutto un aiuto a riparare i loro mezzi viene loro risposto, dal meccanico del paese, che lo avrebbe fatto ma a una condizione: salvare la vita di sua figlia dalle mani dei banditi.
Così, senza pensarci troppo, un piccolo gruppo di soldati, assalta la base degli sciacalli e porta in salvo molte donne. La reazione è terribile però: dopo aver quasi demolito la loro base, i banditi più agguerriti che mai attaccano la città, anche grazie all'aiuto dei furiosi e dei barcollanti che guidano davanti ai cancelli.
Insomma, anche a fronte di perdite, la città e i soldati di Sherman riescono a fronteggiare il pericolo e a distruggere la banda.
In seguito Sherman e i suoi soldati, rifocillati e con i mezzi preparati a puntino riescono a rimettersi in viaggio verso il laboratorio. Giusto in tempo per salvare la dottoressa Anna e alcuni dei suoi amici, altri sono già periti durante il viaggio, dagli scagnozzi di Sawyer.
Nel frattempo, i marines che lasciarono Sherman e i soldati sulle coste, sono obbligati ad abbandonare la nave, dopo mille peripezie, perché sono finiti i rifornimenti e il carburante. E' proprio questo gruppo di nuovi superstiti ad incappare, dopo due mesi, in quella prima cittadina in cui Stiles fu lasciato al suo destino: il soldato è sopravvissuto al morso di un infetto. Questo nuovo gruppo è incappato nel primo immune dal virus?
venerdì 12 giugno 2015
"Il profumo" - Patrick Suskind
"Nel diciottesimo secolo visse in Francia un uomo tra le figure più geniali e scellerate di quell'epoca non povera di geniali e scellerate figure. Qui sarà raccontata la sua storia. Si chiamava Jean-Baptiste Grenouille, e se il suo nome, contrariamente al nome di altri mostri geniali quali de Sade, Saint-Just, Fouchè, Bonaparte ecc., oggi è caduto nell'oblio, non è certo perché Grenouille stesse indietro a questi più noti figli delle tenebre per spavalderia, disprezzo degli altri, immoralità, empietà insomma, bensì perché il suo genio e unica ambizione rimase in un territorio che nella storia non lascia traccia: nel fugace regno degli odori."
NUMERO PAGINE: 259
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (TeaDue Nuova Edizione) Ottobre 2013.
Mentre annaspo tra vari libri, l'occhio di bue della mia mente investe di luce "Il profumo", che mi sorride sghembo tra gli altri libri in sala. Adoro le provocazioni. Abbandono all'istante ogni libro e lo prendo al volo. Come sapete, i libri mi chiamano, ammiccano nella mia direzione, mi lascio prendere in giro un po' da loro e poi quando il loro richiamo diventa incontrollabile li consumo all'istante.
L'amore per questo libro durerà più del tempo che ho impiegato a leggerlo, appena un giorno. E' un libro addirittura intimo, che fa aprire le narici e fa captare odori a cui in genere non si fa caso. Mi sono ritrovata ad annusare il libro, la mia pelle, l'incavo del braccio all'altezza del gomito, il profumo dei gelsomini che violentemente viene verso di me in questo periodo, persino ora mentre scrivo con la finestra aperta, riesco a percepirlo.
Il protagonista è al di sopra di ogni parte. Lavora per se stesso, non ama che la sua voglia di percepire l'odore perfetto, odia le persone. Non è di sicuro un protagonista stereotipato, nelle righe o che ho già incrociato. Mi è piaciuto, anche se non l'ho di certo amato.
Lo consiglio spassionatamente questo libro, proprio come lo hanno indicato a me.
TRAMA:
Questa è la storia di Grenouille. Nasce a Parigi sotto un tavolaccio destinato alla vendita del pesce, da una madre che ha già gettato via quattro figli prima di lui. Questa volta però il trucco è scoperto, la donna impiccata per aver tentato di liberarsi del bambino.
Dopo aver rimbalzato da una balia all'altra, tutte definiscono il bambino inquietante, senza alcun odore e insaziabile, Grenouille viene affidato alle sterili cure di un'istitutrice. Cresce evitato come la peste dagli altri bambini e fin da subito, si accorge di aver un olfatto molto sviluppato.
Si trova, fin da bambino, a lavorare per un conciatore di pelle, ma punta ad essere l'apprendista di un profumiere.
Nonostante il suo olfatto lo aiuti a creare profumi grandiosi, esaltanti e unici, Grenouille non è interessato a questo.
Lo ha sconvolto, infatti, il profumo di una giovane ragazza, che si ritrova a strangolare per poter assaporare tutto il suo odore. Si accorge però, che non è riuscito a conservarlo se non nella sua memoria.
Il nuovo obbiettivo di Grenouille, l'uomo con l'olfatto più sviluppato del mondo, ma che non ha un odore proprio, è questo: creare un profumo perfetto, che lo esalti come un Dio, come l'odore perfetto di certe donne.
NUMERO PAGINE: 259
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (TeaDue Nuova Edizione) Ottobre 2013.
Mentre annaspo tra vari libri, l'occhio di bue della mia mente investe di luce "Il profumo", che mi sorride sghembo tra gli altri libri in sala. Adoro le provocazioni. Abbandono all'istante ogni libro e lo prendo al volo. Come sapete, i libri mi chiamano, ammiccano nella mia direzione, mi lascio prendere in giro un po' da loro e poi quando il loro richiamo diventa incontrollabile li consumo all'istante.
L'amore per questo libro durerà più del tempo che ho impiegato a leggerlo, appena un giorno. E' un libro addirittura intimo, che fa aprire le narici e fa captare odori a cui in genere non si fa caso. Mi sono ritrovata ad annusare il libro, la mia pelle, l'incavo del braccio all'altezza del gomito, il profumo dei gelsomini che violentemente viene verso di me in questo periodo, persino ora mentre scrivo con la finestra aperta, riesco a percepirlo.
Il protagonista è al di sopra di ogni parte. Lavora per se stesso, non ama che la sua voglia di percepire l'odore perfetto, odia le persone. Non è di sicuro un protagonista stereotipato, nelle righe o che ho già incrociato. Mi è piaciuto, anche se non l'ho di certo amato.
Lo consiglio spassionatamente questo libro, proprio come lo hanno indicato a me.
TRAMA:
Questa è la storia di Grenouille. Nasce a Parigi sotto un tavolaccio destinato alla vendita del pesce, da una madre che ha già gettato via quattro figli prima di lui. Questa volta però il trucco è scoperto, la donna impiccata per aver tentato di liberarsi del bambino.
Dopo aver rimbalzato da una balia all'altra, tutte definiscono il bambino inquietante, senza alcun odore e insaziabile, Grenouille viene affidato alle sterili cure di un'istitutrice. Cresce evitato come la peste dagli altri bambini e fin da subito, si accorge di aver un olfatto molto sviluppato.
Si trova, fin da bambino, a lavorare per un conciatore di pelle, ma punta ad essere l'apprendista di un profumiere.
Nonostante il suo olfatto lo aiuti a creare profumi grandiosi, esaltanti e unici, Grenouille non è interessato a questo.
Lo ha sconvolto, infatti, il profumo di una giovane ragazza, che si ritrova a strangolare per poter assaporare tutto il suo odore. Si accorge però, che non è riuscito a conservarlo se non nella sua memoria.
Il nuovo obbiettivo di Grenouille, l'uomo con l'olfatto più sviluppato del mondo, ma che non ha un odore proprio, è questo: creare un profumo perfetto, che lo esalti come un Dio, come l'odore perfetto di certe donne.
lunedì 8 giugno 2015
"Epidemia zombie" - Z.A. Recht
"(...) Il Morningstar adotta una metodologia più subdola, forse addirittura crudele. I miei studi sugli ospiti hanno registrato un drammatico inasprirsi degli istinti aggressivi. I canidi infetti mostrano una ferocia inusuale sin dalla prima comparsa dei sintomi e le autopsie hanno confermato una forte concentrazione del virus nella loro saliva. Sono i morsi a trasmettere il Morningstar, proprio come accade con la rabbia. Contemporaneamente, l'ospite è soggetto a un acuto attacco di febbre che manda in ebollizione il suo cervello fino a praticargli una sorta di lobotomia biologica. La vittima non è più in grado di distinguere gli amici dai nemici, e con ogni probabilità arriva a perdere tutte le funzioni neurologiche più evolute."
NUMERO PAGINE: 377.
GENERE: Horror.
PRIMA EDIZIONE: (Pocket Book) Ottobre 2013.
Da tempo avevo adocchiato questa trilogia zombie, sapevo che prima o poi mi sarei decisa a richiederla in biblioteca.
Vi dirò... Questo primo volume mi ha lasciato un po' di amaro in bocca, come si suol dire. Pochi zombie, tante incursioni militari, moltissime armi e piani d'azione. Ma gli zombie dove sono? Dov'è il sangue e dove sono, soprattutto, i morsi?
Un libro che speravo di leggere rapidamente, in realtà mi ha rallentato ancor di più le letture. Come se già, ultimamente, stessi proseguendo a passo spedito!
L'unica consolazione di questo libro è il capitolo finale, in cui un po' la mia fame di epidemia e devastazione si è riscattata.
Un piccolo appunto sul prossimo volume: è scritto davvero meglio!
Questo libro ve lo consiglio, ma solo perché è un "mezzo" per arrivare nel vivo dell'avventura.
TRAMA:
La dottoressa Anna Demillo, si scambia una fitta rete di email con il generale Sherman, il cui contenuto è molto riservato: un nuovo morbo è stato scoperto. Si tratta del virus Morningstar, un virus che attacca l'ospite e lo rende aggressivo, capace di attaccare qualsiasi persona che ha davanti con graffi e morsi, e quindi di infettarlo a sua volta. Il virus si trasmette tramite il sangue infetto, il morso e la saliva. Anche una sola goccia di sangue può trasformarti in un infetto.
Quando la situazione degenera in Africa, il generale Sherman insieme ad un grosso plotone americano, viene sollecitato a difendere il canale di Suez. Ma gli infetti sono troppo e le difese troppo deboli, il virus rompe gli argini, si riversa ad ondate in Europa, in America, ovunque l'epidemia riesca a diffondersi. Il nostro generale è con i sopravvissuti su una nave, diretto verso casa, sperando che lì il virus non sia stato così inclemente e tenace.
Nel frattempo la dottoressa Demillo, viola il protocollo di segretezza rivelando alla giovane giornalista Julie Ortiz, le macabre inclinazioni del virus. Non solo gli infetti non vengono uccisi dal virus in tempi brevi, ma una volta morti si rialzano e, anche se più lenti, continuano ad essere aggressivi e infettivi.
Julie non può tacere una notizia del genere al popolo americano anche se segreta, per questo sottratta dal suo studio televisivo e tenuta in isolamento.
Il primo capitolo di "Epidemia zombie" si conclude con la fuga di Julie e Anna grazie ad un agente che tradisce i suoi superiori quando la situazione infetti è diventata troppo grande da gestire, e con lo sbarco del generale Sherman sul suolo americano e il suo nuovo gruppo di sopravvissuti. Riusciranno Anna e Sherman ad incontrarsi di nuovo e a sviluppare un piano di attacco contro questo infernale virus?
NUMERO PAGINE: 377.
GENERE: Horror.
PRIMA EDIZIONE: (Pocket Book) Ottobre 2013.
Da tempo avevo adocchiato questa trilogia zombie, sapevo che prima o poi mi sarei decisa a richiederla in biblioteca.
Vi dirò... Questo primo volume mi ha lasciato un po' di amaro in bocca, come si suol dire. Pochi zombie, tante incursioni militari, moltissime armi e piani d'azione. Ma gli zombie dove sono? Dov'è il sangue e dove sono, soprattutto, i morsi?
Un libro che speravo di leggere rapidamente, in realtà mi ha rallentato ancor di più le letture. Come se già, ultimamente, stessi proseguendo a passo spedito!
L'unica consolazione di questo libro è il capitolo finale, in cui un po' la mia fame di epidemia e devastazione si è riscattata.
Un piccolo appunto sul prossimo volume: è scritto davvero meglio!
Questo libro ve lo consiglio, ma solo perché è un "mezzo" per arrivare nel vivo dell'avventura.
TRAMA:
La dottoressa Anna Demillo, si scambia una fitta rete di email con il generale Sherman, il cui contenuto è molto riservato: un nuovo morbo è stato scoperto. Si tratta del virus Morningstar, un virus che attacca l'ospite e lo rende aggressivo, capace di attaccare qualsiasi persona che ha davanti con graffi e morsi, e quindi di infettarlo a sua volta. Il virus si trasmette tramite il sangue infetto, il morso e la saliva. Anche una sola goccia di sangue può trasformarti in un infetto.
Quando la situazione degenera in Africa, il generale Sherman insieme ad un grosso plotone americano, viene sollecitato a difendere il canale di Suez. Ma gli infetti sono troppo e le difese troppo deboli, il virus rompe gli argini, si riversa ad ondate in Europa, in America, ovunque l'epidemia riesca a diffondersi. Il nostro generale è con i sopravvissuti su una nave, diretto verso casa, sperando che lì il virus non sia stato così inclemente e tenace.
Nel frattempo la dottoressa Demillo, viola il protocollo di segretezza rivelando alla giovane giornalista Julie Ortiz, le macabre inclinazioni del virus. Non solo gli infetti non vengono uccisi dal virus in tempi brevi, ma una volta morti si rialzano e, anche se più lenti, continuano ad essere aggressivi e infettivi.
Julie non può tacere una notizia del genere al popolo americano anche se segreta, per questo sottratta dal suo studio televisivo e tenuta in isolamento.
Il primo capitolo di "Epidemia zombie" si conclude con la fuga di Julie e Anna grazie ad un agente che tradisce i suoi superiori quando la situazione infetti è diventata troppo grande da gestire, e con lo sbarco del generale Sherman sul suolo americano e il suo nuovo gruppo di sopravvissuti. Riusciranno Anna e Sherman ad incontrarsi di nuovo e a sviluppare un piano di attacco contro questo infernale virus?
lunedì 1 giugno 2015
"Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare" - Luis Sepùlveda
" <<Sì, sull'orlo del baratro ha capito la cosa più importante>> miagolò Zorba.
<<Ah sì? E cosa ha capito?>> chiese l'umano.
<<Che vola solo chi osa farlo>> miagolò Zorba. "
NUMERO PAGINE: 125.
GENERE: Romanzo per bambini.
PRIMA EDIZIONE: (Salani Editore) Agosto 1996.
Un libro che adoravo rileggere da piccola per vari motivi: il primo è senza dubbio perché per una volta i gatti non hanno un ruolo da antipatici o spocchiosi, non inseguono follemente il topo e soprattutto sono aggraziati e intelligenti, il secondo motivo è che Sepùlveda scrive in un modo così piacevole che riuscivo a finire un libro di oltre cento pagine (garantito che a 8 anni sono tantissime!!) in un pomeriggio. Lo adoravo e andai al cinema a vedere il film tratto da questo romanzo con mio papà... Mi piacque tanto e poi nei marasmi dei folli traslochi della mia vita, lo persi di vista per anni, almeno fino a sabato, giorno in cui ho ripulito il box dai libri rovinati, periti durante un'alluvione Mi è dispiaciuto follemente portarli in discarica, ma le pagine erano inevitabilmente compromesse, incollate assieme e sbavate dall'inchiostro. Alcuni però, più fortunati, si sono salvati. E come un vecchio amico questo libro, mi ha strizzato l'occhio... Subito il nostro ri-innamoramento vero.
TRAMA:
Mentre il grosso gatto nero, Zorba, si sta godendo il sole sul terrazzo, mentre il suo amato umano è partito per un mese per le vacanze estive, improvvisamente una gabbiana sporca di petrolio atterra stremata sul suo balcone. Subito il gatto le presta soccorso e cerca di andare fulmineo a cercare aiuto. Ma prima di essere lasciata la gabbiana si fa promettere tre cose da Zorba, dopo che riuscirà a deporre un uovo con le sue ultime forze: 1. il gatto non dovrà mangiare l'uovo. 2. il gatto si dovrà prendere cura dell'uovo finché non sarà nato il piccolo. 3. dovrà insegnargli a volare. Dopo aver promesso Zorba, esce a cercare aiuto, ma al ritorno suo e dei gatti del porto, c'è solo il piccolo corpo della gabbiana morta e un uovo.
Ora a Zorba non rimane che mantenere la promessa.
<<Ah sì? E cosa ha capito?>> chiese l'umano.
<<Che vola solo chi osa farlo>> miagolò Zorba. "
NUMERO PAGINE: 125.
GENERE: Romanzo per bambini.
PRIMA EDIZIONE: (Salani Editore) Agosto 1996.
Un libro che adoravo rileggere da piccola per vari motivi: il primo è senza dubbio perché per una volta i gatti non hanno un ruolo da antipatici o spocchiosi, non inseguono follemente il topo e soprattutto sono aggraziati e intelligenti, il secondo motivo è che Sepùlveda scrive in un modo così piacevole che riuscivo a finire un libro di oltre cento pagine (garantito che a 8 anni sono tantissime!!) in un pomeriggio. Lo adoravo e andai al cinema a vedere il film tratto da questo romanzo con mio papà... Mi piacque tanto e poi nei marasmi dei folli traslochi della mia vita, lo persi di vista per anni, almeno fino a sabato, giorno in cui ho ripulito il box dai libri rovinati, periti durante un'alluvione Mi è dispiaciuto follemente portarli in discarica, ma le pagine erano inevitabilmente compromesse, incollate assieme e sbavate dall'inchiostro. Alcuni però, più fortunati, si sono salvati. E come un vecchio amico questo libro, mi ha strizzato l'occhio... Subito il nostro ri-innamoramento vero.
TRAMA:
Mentre il grosso gatto nero, Zorba, si sta godendo il sole sul terrazzo, mentre il suo amato umano è partito per un mese per le vacanze estive, improvvisamente una gabbiana sporca di petrolio atterra stremata sul suo balcone. Subito il gatto le presta soccorso e cerca di andare fulmineo a cercare aiuto. Ma prima di essere lasciata la gabbiana si fa promettere tre cose da Zorba, dopo che riuscirà a deporre un uovo con le sue ultime forze: 1. il gatto non dovrà mangiare l'uovo. 2. il gatto si dovrà prendere cura dell'uovo finché non sarà nato il piccolo. 3. dovrà insegnargli a volare. Dopo aver promesso Zorba, esce a cercare aiuto, ma al ritorno suo e dei gatti del porto, c'è solo il piccolo corpo della gabbiana morta e un uovo.
Ora a Zorba non rimane che mantenere la promessa.
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