mercoledì 19 agosto 2015

"L'educazione di una fata" - Didier van Cauwelaert

"Molte ragazze sono fate che ignorano di esserlo; non sanno di essere magiche. Dio le ha mandate sulla terra affinché vengano riattivate. Un po' come quelle spie che ci mandavano i russi: gli avevano fatto il lavaggio del cervello affinché fossero amnesiche, perché dimenticassero il loro compito, perché credessero in una falsa identità, e poi una parola d'ordine le risveglia, allora assolvono la missione per la quale erano state programmate."

NUMERO PAGINE: 162.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Corbaccio) 2001.

Questo libro l'ho ritrovato, in un vecchio scatolone giù nel garage, dopo essermene quasi dimenticata. Non è strana la vita? Come ti propone libri, te li mette lì davanti nel momento giusto? Sembra quasi che ti prenda simpaticamente in giro.
Comunque questa storia, è davvero carina, scorrevole e piacevole. Comunica chiaramente quanto poco sia facile amare. Dopo la mia recente dipartita dal mio ex compagno, aggiungerei, quanto sia frustrante ed inconcludente, lottare per amore. In ogni caso, penso che anche quest'idea mi passerà, forse esiste davvero qualcuno che ha i mezzi e le possibilità di lottare, come il protagonista di questo libro.
Ve lo consiglio: è un libro che vi porta via poco tempo per il basso numero di pagine, ma vi regalerà comunque delle belle sensazioni.

TRAMA:
Nicolas, è uno scapolo che si innamora contemporaneamente di due persone: una donna che porta il lutto e del suo piccolo bambino. Istantaneamente decide che non può passare la vita senza di loro.
Dopo quattro anni di amore e gioia, improvvisamente tutto cambia. Ingrid decide di lasciare Nicolas, dando uno scossone improvviso alla loro relazione, tranciando ogni momento di gioia, di felicità future.
Mentre Nicolas cerca di capire e lottare, per salvare la sua relazione, piagato e spezzato all'idea di dover lasciare anche il figlio acquisito che ama più di se stesso, il ragazzino cerca una fata, idea nata da uno dei racconti del padre.
La sua fata la ritrova nella persona di Sezar, una giovane irachena insoddisfatta della sua vita, che ha incrociato già la sua vita con quella di Nicolas. Riuscirà questa fata, riattivata tramite il ragazzino, a salvare la vita del padre?

giovedì 6 agosto 2015

"Turisti in giallo" - Gimènez-Bartlett, Malvaldi, Manzini, Piazzese, Recami, Savatteri.

" << I turisti, i turisti. >>

NUMERO PAGINE: 354.
GENERE: Raccolta di racconti gialli.
PRIMA EDIZIONE: (Sellerio Editore Palermo) 2015.

Ormai è famoso il mio amore viscerale verso questa casa editrice, la Sellerio editore Palermo, ma anche coloro che scrivono sono molto amati da me. 
Questo piccolo volume, è ricco di sorrisi e di momenti che regalano leggerezza. Anche la leggerezza è un elemento, alle volte, da non sottovalutare. Ma chi lo ha detto che un buon libro deve essere per forza tosto? Questo è perfetto sotto l'ombrellone!
Per ogni racconto, vi dico che ne penso!

I RACCONTI: 
"Castore e Polluce"- Manzini: Il nostro vicequestore, Rocco Schiavone, è alle prese con un incidente un po' strano: mentre scalavano il monte Polluce, tre amici, uno è caduto, morendo schiantandosi sulle pareti rocciose. Il suo fiuto romano, però, lo porta a veder giusto nella questione e a capire che non si tratta di un incidente.
Come al solito Rocco Schiavone è esilarante, trasuda cinismo e sarcasmo da ogni poro... E Aosta proprio non gli piace.
"Una poco di buono" - Giménez-Bartlett: Petre è chiamata ad investigare ad un omicidio. La donna coinvolta è una prostituta di cinquant'anni. Nella sua calza, vi è una tessera per turisti: che l'omicidio sia stato commesso da un turista di passaggio? Quanto può diventare difficile rintracciare il colpevole?
Petra non è una cattiva investigatrice, ma alle sue storie manca sempre un pochino di brio.
"La regola dello svantaggio" - Savatteri: Il nostro scrittore Saverio, è come al solito alle prese con un'estate torrida e con i lavori di rinnovamento della casa. Si ritrova nella spiacevole condizione nella quale alcuni turisti gli occupano casa, perché è stata messa su internet da qualcuno. Sfrutta l'occasione per fare un favore ad un'amica e portare un gruppo di turisti in giro per la Sicilia. Gruppo che viene travolto dalla morte di uno di loro.
Saverio è un personaggio grandioso: intelligente, colto e ironico. Un mix perfetto. Fa ridere, ma dimostra sempre di essere brillante.
"Turisti innamorati a Firenze" - Recami: Amedeo Consonni, è stato convinto dalla compagna Angela a fare il giro di Firenze. Ma Amedeo è stanco, anziano e in più si sente frustrato di sentirsi a disagio. Quella notte poi, si trova solo a gironzolare per Firenze in balia di se stesso.
Recami è uno dei miei preferiti, ma questo piccolo racconto l'ho trovato un pochino giù di tono.
"I turisti, i turisti" - Piazzese: Il nostro professor "Lorè" ha concesso il favore alla sua collega Virginia: portare a spasso due turisti americani e assisterli mentre fanno una conferenza scientifica nella loro università, mentre lei sarà operata in città. Non avendo di meglio da fare, il nostro, accetta. Non immaginando che a fine vacanza i due saranno condotti in carcere.
Piazzese scrive davvero bene. Davvero, mi delizia leggere ciò che scrive. Peccato per questo racconto che pur conservando una deliziosa scrittura, mi è stato appesantito dall'argomento scientifico.
"Fase di transizione" - Malvaldi: Il nostro barrista Massimo accontenta la nuova compagna, più nota come l'"ispettora", Alice, e si lascia trascinare in vacanza in montagna. Massimo odia il freddo, la neve. Ma soprattutto Massimo odia gli sci. Un omicidio, però, è stato perpetuato in quei monti e una "ispettora", come Alice, non può certo tirarsi indietro.
Malvaldi è una garanzia, lo so mi ripeto. Ma lo credo davvero. Anche se il BarLume è rimasto a Pineta con i quattro vecchietti, quattro risate me le sono fatte comunque!

"Teresa Raquin" - Emile Zola

"Teresa s'infilava per prima nel letto e si rifugiava in fondo, dalla parte del muro. Lorenzo aspettava che si sistemasse e solo allora si arrischiava a coricarsi sul bordo. Tra loro due c'era uno spazio enorme. In quello spazio veniva a coricarsi il cadavere di Camillo."


NUMERO PAGINE: 256.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Garzanti Editore) gennaio 1985.

Libro che mi hanno consigliato più volte, ma che ho atteso a leggere finché non ci siamo trovati. Devo ammettere che mi è davvero piaciuto. La storia è fluente, il tipo di scrittura scorrevole e non pesante ne greve. Questo particolare, della tipologia di scrittura, non è da sottovalutarsi. Spesso, infatti, non si legge un libro solo perché si pensa che sia pesante. Tralasciando che qui si potrebbe aprire una parentesi infinita su ciò che è pesante per chi e ciò che non lo è per qualcun'altro, ma vi garantisco che non è il caso di Zola: le descrizioni incalzanti, il tono un po' lugubre della storia ambientata a Parigi, per antonomasia famosa per essere scintillante, è semplicemente capace di attirare l'attenzione del lettore. 
E' uno di quei classici che consiglierei di leggere, anche se dicono che il famoso "Nanà"  sia più riuscito di questo... vorrà dire che daremo una possibilità anche a quest'altro libro.

TRAMA:
Teresa si ritrova orfana, accolta nella casa della zia e del cugino, sempre malato, Camillo. Vive una vita nell'ombra di Camillo, delle sue continue malattie e debolezze. Il passo ovvio e scontato, per la madre di Camillo è di far convolare a nozze i due cugini, di modo che Teresa possa prendersi sempre cura di lui.
La signora Raquin, decide di assecondare Camillo, e di spostarsi quindi in città, a Parigi. Ma qui, invece di brillare nel negozio di sartoria della zia, Teresa, si ripiega, se possibile, ancora più in se stessa. Fino a quando la sua vita viene travolta da Lorenzo, amico di Camillo, ex pittore scapestrato che viene folgorato dalla strana persona di Teresa. Tra i due nasce una relazione, più che altro carnale, e insieme decidono che per la loro felicità devono uccidere Camillo.
Ma quando Camillo non c'è più i due sono ossessionati dalla sua morte e non riescono a godere della nuova condizione.