"Teresa s'infilava per prima nel letto e si rifugiava in fondo, dalla parte del muro. Lorenzo aspettava che si sistemasse e solo allora si arrischiava a coricarsi sul bordo. Tra loro due c'era uno spazio enorme. In quello spazio veniva a coricarsi il cadavere di Camillo."
NUMERO PAGINE: 256.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Garzanti Editore) gennaio 1985.
Libro che mi hanno consigliato più volte, ma che ho atteso a leggere finché non ci siamo trovati. Devo ammettere che mi è davvero piaciuto. La storia è fluente, il tipo di scrittura scorrevole e non pesante ne greve. Questo particolare, della tipologia di scrittura, non è da sottovalutarsi. Spesso, infatti, non si legge un libro solo perché si pensa che sia pesante. Tralasciando che qui si potrebbe aprire una parentesi infinita su ciò che è pesante per chi e ciò che non lo è per qualcun'altro, ma vi garantisco che non è il caso di Zola: le descrizioni incalzanti, il tono un po' lugubre della storia ambientata a Parigi, per antonomasia famosa per essere scintillante, è semplicemente capace di attirare l'attenzione del lettore.
E' uno di quei classici che consiglierei di leggere, anche se dicono che il famoso "Nanà" sia più riuscito di questo... vorrà dire che daremo una possibilità anche a quest'altro libro.
TRAMA:
Teresa si ritrova orfana, accolta nella casa della zia e del cugino, sempre malato, Camillo. Vive una vita nell'ombra di Camillo, delle sue continue malattie e debolezze. Il passo ovvio e scontato, per la madre di Camillo è di far convolare a nozze i due cugini, di modo che Teresa possa prendersi sempre cura di lui.
La signora Raquin, decide di assecondare Camillo, e di spostarsi quindi in città, a Parigi. Ma qui, invece di brillare nel negozio di sartoria della zia, Teresa, si ripiega, se possibile, ancora più in se stessa. Fino a quando la sua vita viene travolta da Lorenzo, amico di Camillo, ex pittore scapestrato che viene folgorato dalla strana persona di Teresa. Tra i due nasce una relazione, più che altro carnale, e insieme decidono che per la loro felicità devono uccidere Camillo.
Ma quando Camillo non c'è più i due sono ossessionati dalla sua morte e non riescono a godere della nuova condizione.
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