mercoledì 25 marzo 2015

"Bassure" - Herta Muller

"Non capivo perché la morte restasse sempre dietro le pareti delle case e non si potesse mai vederla, o si vedesse solo quando era già compiuta, anche se per tutta la vita le si abita accanto."

NUMERO PAGINE: 157.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (I Narratori Feltrinelli) 2009.

Dire che è questo libro è complesso e si legge con difficoltà, non rende l'idea. 
La scrittrice racconta, in diciannove capitoli, la storia di questa, dapprima bambina, poi ragazza e donna, sveva, durante la dittatura comunista.
Lo stato di abbandono, la morte presente, il dolore palpabile e la desolazione del villaggio, in cui la protagonista abita, e di cui ci racconta è non solo forte ma incredibilmente vicina.
Con la sua scrittura particolare, che sembra voler dire poche e semplice cose ma che in realtà ne dice altre mille, ci apre gli occhi su un mondo nuovo.
Insomma un libro di poche pagine ma davvero tosto.

TRAMA:
In un villaggio della Serbia, Banato, leggiamo la storia che la nostra protagonista ci narra. Diciannove capitoli, strettamente collegati tra loro, ci raccontano la storia nelle varie fasi della vita della nostra protagonista. Una storia costellata da morti, da momenti passati nel cortile mangiando prugne acerbe e verdi, passati con il padre e la zia a vendere frutta. Racconta del cambio di testimone dei vari dittatori, tra eventi mafiosi, corrotti, il tutto ovviamente visto con gli occhi di chi vive. Lasciando a noi il compito di informarci sugli eventi, il suo è solo quello di raccontarsi, di lasciarci intravedere la realtà in cui essa vive.

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