lunedì 27 giugno 2016

"Dux" - Sebastiano Vassalli

"L'ultima grande battaglia che Casanova combatte nel mondo dei vivi non è quella contro se stesso giovane, o contro i fantasmi del passato, come hanno immaginato alcuni scrittori moderni. E' una lite di condominio, e che lite!"

"Casanova è un uomo che, nel corso della sua vita avventurosa e delle sue innumerevoli vicende, ha conosciuto tutte le emozioni e ha provato tutti gli stati d'animo che esistono, ma non è mai stato nemmeno sfiorato dalla nausea di cui parlerà Nietzsche, di sentirsi <<umano, troppo umano>>. Lui, con <<l'umano, troppo umano>> ci è andato a nozze. E' l'anti-Nietzsche e l'anti-Zarathustra. E' l'uomo più brutto o, a seconda dei momenti e dei punti di vista, più bello del mondo.
E' <<l'italiano>>."

NUMERO PAGINE: 60.
GENERE: Biografia/Storico.
PRIMA EDIZIONE: (Giulio Einaudi Editore) 2002.

TRAMA:
E' la vera storia di Casanova negli ultimissimi anni della sua vita in Boemia, presso il castello del suo amico conte Joseph-Charles Emmanuel di Waldstein.
Casanova, ha il compito di catalogare i molti volumi della biblioteca del conte, presso il castello di Dux. Ben presto però, il donnaiolo più famoso della storia, rimane senza soldi. Si è infatti convinto che i suoi scritti valgano una fortuna e ha deciso di pubblicarli da solo, dal momento che nessuno lo fa per lui.
Questo lo ha fatto indebitare. Gli ha fatto perdere, inoltre, anche il prestigio di mangiare tra i nobili, e ora può soltanto accomodarsi intorno alla tavola della servitù e degli impiegati al castello. E' proprio intorno a questa tavola che Casanova si troverà più volte a discutere, ad essere oltraggiato ed insultato per i suoi scritti, che secondo lui hanno solo aspetti positivi, mentre per i commensali non hanno nulla di geniale.

Il mio commento:
Un piccolo libricino che si legge velocemente. Che però non dà la giusta soddisfazione al lettore. Forse è troppo, troppo stringato. Del resto parla di un singolo episodio della vita, che dipingono a tinte sempre vivaci e frizzanti, di Casanova.
Da un lato è giusto, forse, descrivere anche gli aspetti che lo sconfinano dal mito e lo riconducono a una dimensione molto più umana. Purtroppo io però non ho mai letto nulla di approfondito su Casanova, e mi è molto dispiaciuto che questo libro, trattasse una piccola particina della sua vita.

giovedì 16 giugno 2016

"Ring" - Koji Suzuki

"Sai che cosa stavo pensando? Che forse dietro a tutta questa faccenda c'è il diavolo. (...)
Il diavolo appare di continuo nel mondo, assumendo forme sempre diverse. Ricordi la peste bubbonica che imperversò in Europa nel XIV secolo? Uccise la metà della popolazione complessiva. Prova a immaginare che significa. E' come se gli abitanti del Giappone si riducessero a sessanta milioni. Naturalmente gli artisti dell'epoca paragonarono la peste al diavolo. Del resto, anche oggi è così. Non parliamo dell'AIDS come se fosse un diavolo moderno? Eppure, dammi retta, i diavoli non spingono mai l'essere umano all'estinzione. E sai perché? Perché, se l'umanità cessasse di esistere, anche i demoni subirebbero la stessa sorte."

NUMERO PAGINE: 320.
GENERE: Horror / Soprannaturale.
PRIMA EDIZIONE: (Nord) 2003.

TRAMA:
Quattro ragazzi muoiono alla stessa ora, in luoghi diversi, per un attacco cardiaco. E' solo una coincidenza? Ma è possibile che dei ragazzi così giovani muoiano di infarto, alla stessa ora?
A notare questa inquietante similitudini nelle morti è il giornalista Asakawa, la cui nipote fa parte delle vittime.
C'è un filo conduttore tra queste morti? I ragazzi si conoscevano?
Quando Asakawa scopre la verità, sulle morti, il conto alla rovescia è purtroppo già partito anche per lui: ha sette giorni per potersi salvare...

Il mio commento:
Inizialmente il libro scorre velocissimo. Dà una sensazione di disagio strisciante che ti corre rapidamente sulla spina dorsale.
Ma poi si perde un po'. Forse ci sono troppe divagazioni e invece il nodo cruciale della storia è, purtroppo, spiegato un pochino troppo velocemente.
Se vi aspettate la stessa storia del celeberrimo film "The Ring" americano, vi sbagliate: hanno pochi punti in comune.
Non è male come lettura, ma mi aspettavo un po' di più...

martedì 14 giugno 2016

Marmellata!

In questi giorni io e la mamma siamo entrate in fissa con la marmellata!
Ne abbiamo fatte due tipi: di pesche e di frutti di bosco.
(In realtà abbiamo comprato anche le albicocche, e credo che venerdì faremo anche quella.)
Non vi servono moltissimi ingredienti: solo un chilo di frutta e mezzo chilo di zucchero (a seconda della marmellata), più che altro se avete in previsione di farne di diverse qualità tenete da parte i vasetti delle conserve o delle verdure sottolio o aceto.
Sterilizzateli, meglio se li passate anche in lavastoviglie.


Marmellata di Pesche:

Ingredienti:

  • 1 kg di pesche
  • 400 g di zucchero (noi abbiamo usato quello di canna, per questa marmellata)
  • il succo di un limone
Preparazione:
Lavate le pesche, sbucciatele, privatele del nocciolo e tagliatele a tocchetti, quindi pesatele.
Mettetele a cuocere in una pentola abbastanza grande, mescolando spesso. Quando le pesche avranno tirato fuori tutta l'acqua, aggiungete il succo del limone e lo zucchero.
A questo punto continuate la cottura a fuoco medio-basso e continuate a mescolare. La marmellata è pronta quando la frutta si sarà addensata. Il tempo varia anche in base alla maturità e alla succosità del frutto. Io ho cotto per circa un'ora.
Quando la vostra marmellata è pronta, travasate nei vasetti, lasciatela raffreddare e chiudeteli e capovolgeteli.


Se volete creare un effetto sottovuoto dovete riempire il vasetto fino all'orlo, fare raffreddare la marmellata e capovolgerlo per diverse ore. Vedrete che alla fine avrete il sottovuoto.
Queste marmellate sono ottime come idee regalo (se fate un regalo, create l'effetto sotto vuoto, aggiungete la data di preparazione e adornate il barattolo con un fiocco colorato, magari che richiami il colore della frutta.)  e per arricchire le vostre crostate che avrete fatto voi al cento per cento.



Marmellata ai frutti di bosco:

Ingredienti:
  • 1 kg di frutti di bosco (io ho usato, purtroppo, quelli surgelati)
  • 500 g di zucchero
  • 2 cucchiai di succo di limone.
  • 1 bicchiere d'acqua.

Preparazione:
Mettete in una pentola i frutti di bosco, (se usate quelli surgelati fateli prima scongelare secondo le indicazioni della confezione), con il bicchiere d'acqua e il limone. 
Cuocete a fuoco medio per circa 15 minuti, mescolando spesso. Trascorso questo tempo aggiungete piano piano lo zucchero.
Continuate la cottura per circa 45 minuti o comunque fino a quando la marmellata non si sarà addensata.
Spegnete il fuoco e mettete la marmellata nei vasetti puliti. Lasciateli raffreddare, chiudeteli e metteteli a testa in giù.








venerdì 10 giugno 2016

"La casa per bambini speciali di Miss Pelegrine" - Ranson Riggs

"Mi ero appena rassegnato a un'esistenza noiosa quando iniziarono a succedere cose straordinarie. La prima cosa fu davvero traumatica. E come tutto ciò che ti cambia per sempre, spaccò la mia vita in due metà: il Prima e il Dopo. Anche questo, al pari di molti altri eventi incredibili che sarebbero accaduti in seguito, aveva a che fare con mio nonno, Abraham Portman."

NUMERO PAGINE: 384.
GENERE: Fantasy.
PRIMA EDIZIONE: (Bur Rizzoli) Ottobre 2012.

TRAMA:
Jacob è il figlio di una madre facoltosa e di un padre con il pallino di diventare un grande scrittore, peccato che non riesca mai a terminare un libro.
La persona a cui è più affezionato il ragazzo è però suo nonno Abe, da sempre considerato eccentrico dalla famiglia di Jacob, perché racconta storie molto poco verosimile che riguardano il periodo della sua gioventù. Quelle storie infatti, riguardano il periodo della seconda guerra mondiale, quando Abraham fu portato su un'isoletta al largo dell'Inghilterra, lontano dall'esercito tedesco.
Ma dalle parole del nonno, Jacob capisce che su quell'isola non c'era un semplice orfanotrofio.
Dopo la morte violenta del nonno, Jacob si impunta nel voler visitare l'isola dei suoi racconti e ad andare a visitare la famosa casa di Miss Pelegrine, l'orfanotrofio del nonno.

IL MIO COMMENTO: 
Allora premetto che è un libro per ragazzi, cosa che in tutta onestà mi era sfuggita. Ma non è un problema per un'amante di Harry Potter come me. 
Il problema è la trama piatta. Nonostante la scrittura sia semplice e non particolarmente articolata, il libro risulta noioso, senza molti picchi di azione. 
Forse nel finale l'azione è un pochino più veloce, ma per il resto non ci siamo. Mi aspettavo anche un pochino più di tetraggine, di momenti spaventosi (che peraltro la copertina e le foto interne al libro sembrano promettere) e invece nulla. 
Non lo consiglierei nemmeno a un ragazzo di giovane età. Credo ci siano molti libri più coinvolgenti e scorrevoli.

lunedì 6 giugno 2016

"La cucina delle spezie" - Amit Majmudar

"Chiunque lo leggesse penserebbe, con un po' di frustrazione: dov'è? Dove si è diffuso? Quanto tempo ti resta?
Io avrei la risposta pronta, se scegliessi di rispondere.
Questo non è un libro sul morire. Questo è un libro sulla vita."

NUMERO PAGINE: 280.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Frassinelli) 2013.

TRAMA:
Questa è la storia di una donna, di sua figlia e della cucina. Ovviamente è anche la storia della malattia della donna e della loro famiglia.
La donna in questione è indiana e racconta come la sua vita sia cambiata dopo aver scoperto di essere malata di cancro. Di come i suoi rapporti con la figlia siano diventati più stretti, e di come questa eviti sempre le discussioni per poter star tranquilla con sua madre.
Decide, anzi di dover imparare da sua madre a cucinare. E' così che comincia a tenere un diario, documentato da fotografie, sulla cucina indiana dettata e insegnata direttamente da sua mamma. E' come voler tener viva la tradizione dell'India, della sua famiglia attuale e dei suoi avi, anche in America, terra in cui i genitori molto giovani si sono trasferiti, nonostante tutto.

Il mio commento:
Nonostante sia un romanzo, mi ha rallentato. Non credo sia per il tema pesante della malattia, né per i continui rimandi alla cucina indiana, che anzi mi allettano soprattutto perché, in questo libro, si enuncia chiaramente che le ricette sono spesso vegetariane. Ma per l'incompletezza delle cose. 
La malattia appena accennata, una fugace occhiata al passato dei protagonisti, una veloce incursione nel mondo della cucina, che avrei preferito molto più approfondita. L'unico rapporto che forse è descritto con un pochino più di completezza è quello tra madre e figlia. Ma anche in questo caso, forse si poteva fare di più.

"Traditori di tutti" - Scerbanenco

"Turiddu riceve ordine di "giustiziare" quella coppia, la Vasorelli e il Ghislesi, chi sa quali colpe avevano commesso e lui li fa affogare nel Lambro. Ma la coppia doveva avere degli amici, finché Turiddu è in carcere non gli possono far niente, ma dopo un po' che è uscito lo spediscono nel fosso anche a lui con la sua amica."

NUMERO PAGINE: 231.
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: (Garzanti - Gli elefanti) Maggio 1998.

TRAMA:
Il libro si apre con la morte di Turiddu e della sua amica, per mano di una donna americana, di lei si sa solo questo, che li spedisce nel fondo del Naviglio con la macchina. Un lavoro pulito, rapido, efficiente.
Peccato che questo omicidio ne scateni a sua volta altri.
E' Duca Lamberti, che collaborando con Carrua e Mascaranti, indaga su quello che sta accadendo a Milano. E' strano soprattutto, che dopo la morte di Turiddu, si presenti un uomo che è stato mandato proprio da questi, per avere un favore personale da Duca, riguardo a una giovane ragazza che deve recuperare la sua verginità, in vista delle nozze con un marito facoltoso e esigente. Ma come è possibile che Turiddu mandi questo ragazzo a chiedere un favore, se è morto la scorsa notte?
Sarà pronto, Duca, a riprendere in mano il bisturi, per poter scoprire la verità, attraverso la voce di questa futura sposa?

Il mio commento:
Ho letto tre su quattro indagini di Duca Lamberti.
Per ora questa è la mia preferita. 
Anche se non adatta agli stomaci deboli, credo che sia una grande storia, scritta con una vera e propria maestria. Molto ben spiegati i concetti, i personaggi, la storia, l'indagine stessa.
Interessante anche come Scerbanenco abbia saputo collocare e contestualizzare la storia in un arco temporale abbastanza lungo e sia stato comunque in grado di farlo con chiarezza e capacità di narrazione scorrevole.
Anche se l'inizio sembra procedere a rilento, è solo per preparare il lettore al proseguimento del libro. E' come se così, Scerbanenco lo istruisse e gli desse i mezzi per poter capire chiaramente la storia che segue e il suo sviluppo.