"Turiddu riceve ordine di "giustiziare" quella coppia, la Vasorelli e il Ghislesi, chi sa quali colpe avevano commesso e lui li fa affogare nel Lambro. Ma la coppia doveva avere degli amici, finché Turiddu è in carcere non gli possono far niente, ma dopo un po' che è uscito lo spediscono nel fosso anche a lui con la sua amica."
NUMERO PAGINE: 231.
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: (Garzanti - Gli elefanti) Maggio 1998.
TRAMA:
Il libro si apre con la morte di Turiddu e della sua amica, per mano di una donna americana, di lei si sa solo questo, che li spedisce nel fondo del Naviglio con la macchina. Un lavoro pulito, rapido, efficiente.
Peccato che questo omicidio ne scateni a sua volta altri.
E' Duca Lamberti, che collaborando con Carrua e Mascaranti, indaga su quello che sta accadendo a Milano. E' strano soprattutto, che dopo la morte di Turiddu, si presenti un uomo che è stato mandato proprio da questi, per avere un favore personale da Duca, riguardo a una giovane ragazza che deve recuperare la sua verginità, in vista delle nozze con un marito facoltoso e esigente. Ma come è possibile che Turiddu mandi questo ragazzo a chiedere un favore, se è morto la scorsa notte?
Sarà pronto, Duca, a riprendere in mano il bisturi, per poter scoprire la verità, attraverso la voce di questa futura sposa?
Il mio commento:
Ho letto tre su quattro indagini di Duca Lamberti.
Per ora questa è la mia preferita.
Anche se non adatta agli stomaci deboli, credo che sia una grande storia, scritta con una vera e propria maestria. Molto ben spiegati i concetti, i personaggi, la storia, l'indagine stessa.
Interessante anche come Scerbanenco abbia saputo collocare e contestualizzare la storia in un arco temporale abbastanza lungo e sia stato comunque in grado di farlo con chiarezza e capacità di narrazione scorrevole.
Anche se l'inizio sembra procedere a rilento, è solo per preparare il lettore al proseguimento del libro. E' come se così, Scerbanenco lo istruisse e gli desse i mezzi per poter capire chiaramente la storia che segue e il suo sviluppo.
Nessun commento:
Posta un commento