venerdì 24 marzo 2017

Spadellata di patate e topinambur.

Ciao ragazzi!!
Scusate l'assenza (sentita soprattutto dalla parte culinaria del mio blog), non è che non stia cucinando è che ho poco tempo e ho sempre sonno.
Tra l'altro abbiamo fatto una mini vacanza di quattro giorni a Firenze. E' stata molto bella ma anche faticosa: tra musei e relative code e passeggiate per la città sono praticamente morta!
Tra circa un'oretta e mezza devo essere al lavoro, speriamo che oggi il bimbo sia buono!
Comunque, bando alla ciance, sono qui per proporvi questa buonissima ricetta consigliata da mia suocera.
Veramente semplice ma buonissima.
Pronti?

Ingredienti:

  • 400 g di topinambur
  • 4 patate medie
  • 1 spicchio d'aglio
  • una presa di prezzemolo
  • sale e pepe
  • 2 cucchiai d'olio EVO
Preparazione:
Sbucciate il topinambur e le patate e tagliatele a tocchetti, lavatele in abbondante acqua e tenetele da parte.
Affettate finemente l'aglio, togliendone l'anima, e mettetelo in una pentola abbastanza capiente con dell'olio EVO. Quando l'aglio sarà leggermente imbiondito aggiungete le patate e il topinambur, un po' d'acqua, il sale e coprite con un coperchio. Cuocete una ventina di minuti o finché le verdure non risulteranno morbide. 
A questo punto aggiustate di pepe e aggiungete il prezzemolo tritato.
Servite come contorno o come piatto principale!!

Buon appetito!

Ps: Il topinambur è veramente buonissimo. Il suo gusto ricorda fortemente quello del carciofo.

"La neve era sporca" - Georges Simenon

"Semplicissimo.
Uccidere l'Eunuco...
Gente in uniforme ci rimetteva la pelle ogni settimana, e chi ne andava di mezzo erano le organizzazioni di patrioti, erano gli ostaggi, i consiglieri, i notabili che venivano fucilati, o condotti Dio sa dove. In ogni caso, non se ne sentiva più parlare.
Per Frank, si trattava di commettere il suo primo omicidio e di battezzare il coltello di Kromer.
Niente di più.
L'unico fastidio era di dover stare immerso fino alle ginocchia nella neve indurita - a nessuno veniva in mente di spazzare la neve nel vicolo . e di sentire le dita della mano irrigidirsi a poco a poco; ma aveva deciso di non tenere il guanto. "

NUMERO PAGINE: 266.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: Adelphi Edizione - 1991.

TRAMA:
Frank ha diciannove anni e vive in una cittadina del Nord Europa, figlio di una donna attraente padrona di una casa per appuntamenti.
Nonostante il periodo sia quello del regime fascista, grazie al lavoro di sua madre, vive una vita agiata, in cui non gli manca nulla.
Ma Frank vuole iniziarsi alla vita, e per farlo, decide di uccidere un ufficiale che ha fama di gran bevitore.
Con una sicurezza e freddezza agghiacciante, questo giovane uomo, uccide e si macchia di altri crimini, senza un reale motivo, ma essenzialmente per il gusto di provare a commetterli.

Il mio commento:
E' sorprendente il modo in cui Simenon riesce a tratteggiare le caratteristiche psicologiche di Frank.
Riesce a carpirne l'essenza, creare dei contorni ancor più nitidi e renderlo, per questo motivo, ancora più reale e terrificante.
Il fatto che lo giudichi un libro non eccellente, deriva dal mio giudizio personale e dall'idea che ho, ormai, di Simenon. Mentre la maggior parte dei suoi libri, infatti, risulta scorrevole e intrigante, questo va letto un pochino per volta e non è un libro "per tutti". 
Con questo "non per tutti" intendo che la crudeltà, la freddezza e l'agghicciante sicurezza nel commettere crimini, del protagonista, potrebbe infastidire i più sensibili.
Ancora, da sottolineare, è la presenza delle figure femminili, numerose, e la loro descrizione: anche se brevi ci sembra subito di intravederne i contorni, il carattere, il temperamento e il loro modo di porsi con gli altri e nella  vita.
E' però fenomenale, come il buon Simenon, riesca a intavolare una storia di violenza, farla risultare credibile e aggiungerci anche una parentesi amorosa.

giovedì 16 marzo 2017

"Quando cadono gli angeli" - Tracy Chevalier

"Stava lì a blaterare ancora contro l'angelo quando... chi vediamo arrivare? I proprietari del medesimo, tutti in strettissimo lutto."

NUMERO PAGINE: 366.
GENERE: Romanzo storico.
PRIMA EDIZIONE: Neri Pozza Editore - 2002

TRAMA:
E' davanti alle tombe di famiglia che si incontrano i Waterhouse e i Coleman. Ed è appunto della tomba sgraziata dei suoi vicini che Richard Coleman sta parlando alla moglie Kitty, che non è assolutamente interessata al discorso, tanto più che lei quel cimitero lo odia. Tombe ingombranti, insomma: quella dei Waterhouse ha un angelo enorme, sproporzionato che sconfina in quella dei vicini, mentre quella dei Coleman una semplice urna, ma molto grande anche questa.
E' qui che Maude Coleman e Lavinia Waterhouse stringono amicizia, anche se le loro famiglie non potrebbero essere più differenti: la prima è improntata sul progresso, nonostante nonna Coleman voglia riportare ad ogni costo suo figlio e la moglie a uno stampo più tradizionalista, mentre quella dei Waterhouse traspira normalità da ogni poro.
Le mogli si trovano subito molto antipatiche, ma pensate la sorpresa di Kitty quando i Waterhouse si trovano a comprare casa di fronte a quella dei Coleman e le figlie diventano subito amiche per la pelle.
L'intero romanzo ruota intorno al cimitero, in cui scoprirete tanti altri personaggi.

Il mio commento:
Rimango parecchio perplessa. Di questo libro mi avevano parlato benissimo e invece io l'ho trovato banale. 
Tendenzialmente mi piace che l'io narrante si sposti di continuo e la voce venga data ora a questo personaggio, ora a un altro. Ma il troppo, si sa, stroppia. L'azione langue parecchio e il romanzo è quasi ridondante con pochi picchi, tutti nel finale, che non mi hanno soddisfatta.
Mi dispiace perché trovo che la Chevalier sia una grande scrittrice, ma qui non mi è proprio piaciuta. 

lunedì 13 marzo 2017

"Non uccidere" - Mario Mazzanti

"<<Questa è una scheda riassuntiva, ma precisa di tutte le identità di Riondino: potrete studiarla con calma.>>
<<La terapia produs...se risultati?>>
<<Sì, ma come ci si deve aspettare in questo genere di casi, molto lentamente; a piccoli passi mossi con grande fatica. Alla fine, poco prima che lasciassi la professione, si erano creati due gruppi, due blocchi.  Uno, quello più forte, più prepotente diciamo, era capeggiato da Jack ed era formato dal Furbo, dal Floscio, dal Professore, dall'Attore e il Conte. In realtà tutte queste personalità si stavano fondendo in Jack, e lo stesso Jack ne era consapevole, pur comportandosi ancora come se avessero una loro autonomia.>>"

NUMERO PAGINE: 314.
GENERE: Thriller.
PRIMA EDIZIONE: Newton Compton Editori - Giugno 2015.

TRAMA:
Dopo aver superato la fase di criminale pericoloso con problemi mentali per disturbo di personalità multipla, Riondino viene portato in un centro riabilitativo.
Purtroppo le sue personalità non si sono fuse, formandone una sola e unitaria, ma sono ancora segmentate. Riesce a scappare dall'istituto psichiatrico, uccidendo due tutori.
L'ispettore Sensi e il professor Clapis, cercano subito di capire dove può essere andato, visto che Riondino è una loro vecchia conoscenza.
Purtroppo le varie personalità di Riondino riescono a prendere in giro e uccidere,
molte persone che trova sulla sua strada.
Il professor Claps, cercherà di scavare nel passato psichiatrico dell'uomo e, insieme all'ispettore Sensi, a capire come ha potuto scappare ed essere considerato guarito.

Il mio commento:
La storia, ahimè, non mi ha convinta. Mi sembra quasi un'eco di qualcosa già sentito, letto e visto. Sarà che ultimamente il tema "personalità multiple" è particolarmente caldo e seguito? Può essere, ma ho sempre avuto l'impressione di galleggiare sulle pagine della storia, senza riuscire MAI ad immergermi completamente.
Onestamente sono dispiaciuta, perché ho già letto un altro libro di Mario Mazzanti, e mi era molto piaciuto e la trama mi aveva coinvolto totalmente.
Sia chiaro: non è un brutto libro, perché per farsi leggere si fa. Poteva essere diverso e a mio avviso un pochino più stimolante? Sì, per me è così.

giovedì 2 marzo 2017

Zuppa di ceci e noci

Ciao ragazzi!! Come state? Avete visto che bellissima giornata di sole? Ero felicissima, finché non ho scoperto che da domani fino alla fine di domenica torna il brutto tempo. Che strazio. 
Vabbé, parliamo di cibo consolatore a questo punto, perché la zuppa si concilia benissimo con il brutto tempo, specie con il freddo e la pioggia. Meglio se dopo vi leggete un buon giallo.
Bando alle ciance, che il lavoro incombe su di me!, e mettiamoci all'opera. La fonte è sempre il libro "Il ricettario dell'orto".

Ingredienti:

  • 300 g di ceci lessati
  • 40 g di noci
  • 1 cipolla
  • 1 bustina di zafferano
  • 1/2 litro di brodo vegetale
  • olio extravergine d'oliva
  • sale e pepe

Preparazione:

Affettate sottilmente la cipolla e fatela soffriggere in una padella con 4 cucchiai d'olio. Unitevi quindi lo zafferano, le noci tritate, del sale e una macinata di pepe; mescolate cuocendo appena per 2-3 minuti. Passate al passaverdura (io li ho messi nel mixer) 200 g di ceci interi, coprite con il brodo e, dopo il primo bollore, fate cuocere per 10 minuti. Servite infine guarnendo con il soffritto di noci.

Dire che questa zuppa è buona non è abbastanza. Come dice Dario : "E' il soffritto che fa la differenza.".

"Gli efferati" - Emilio de' Rossignoli

"Quando finì di scrivere, mentre posava la penna, le spaccai la testa con un colpo di scure. Trascinai il suo corpo nel ripostiglio, e servendomi della stessa ascia, di coltelli da cucina e di una sega, divisi il cadavere in nove pezzi, cercando di non sporcare il pavimento. Raccolsi il sangue in una catinella. Gettai i pezzi nella pentola, aggiunsi sette chili di soda caustica, che avevo comprato per fare il sapone e rimescolai il tutto finché il corpo sezionato si sciolse in una poltiglia scura e vischiosa con la quale riempii alcuni secchi e che vuotai in un vicino pozzo nero. Quanto al sangue nel catino, aspettai che coagulasse, lo feci seccare al forno, lo macinai con farina, zucchero, cioccolato, latte e uova, oltre a un poco di margarina, impastando il tutto. Feci una quantità di pasticcini croccanti e li servii alle signore che venivano in visita, ma ne mangiammo anche Giuseppe e io. "

NUMERO PAGINE: 192.
GENERE: Raccolta di storie di serial killer.
PRIMA EDIZIONE: Il formichiere - Gennaio 1978

COSA TROVATE NEL LIBRO:
Nel libro trovate 20 storie dei più famosi serial killer tra il 1800 e la prima metà del 1900. La citazione che ho riportato è della famosa Leonarda Cianciulli, conosciuta come "La saponificatrice", ovvero uccideva la sue vittime e con il loro grasso corporeo creava della fantastiche saponette, che regalava ad amici.
De'Rossignoli tratta anche del caso di Jack lo squartatore, che rimase (com'è noto) irrisolto, del mostro di Dusseldorf, di Doretta Graneris che ha massacrato la famiglia insieme al fidanzato e di molti altri casi, più o meno noti.

Il mio commento:
E' sicuramente un libro molto interessante. Emilio de'Rossignoli riporta molti casi di cui non sapevo nulla e che mi ha fatto piacere conoscere. 
Gli efferati è senz'altro un libro che si legge velocemente, perché è insita, dentro di noi, la curiosità di sapere fin dove si può spingere la cattiveria di un uomo o una donna. 
Non mi è molto piaciuto il fatto che per ogni caso, siano state dedicate solo una decina di pagine. Secondo me, questo, non è un argomento che si può confinare in così poche parole ma, al contrario, andrebbe approfondito nella sua interezza.

"Strane creature" - Tracy Chevalier

" <<Dobbiamo evitare che il signor Lock o qualcun altro scopra la creatura nella roccia. Io vado al Cobb ad assoldare un paio di operai che tirino fuori il coccodrillo... sempre ammesso che sia un coccodrillo. Del resto, che altro potrebbe essere?>>"

NUMERO PAGINE: 287.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: Neri Pozza - 2009

TRAMA:
Mary Anning è solo una bambina, quando a Lyme, piccolo paesino in Gran Bretagna, arriva Elisabeth Philipot con le sue sorelle.
Mary ama i fossili e da subito ammirata da Elisabeth insegna anche a quest'ultima l'arte di trovarne sulla spiaggi.
La signorina Elisabeth è una zitella, come del resto le sue due sorelle, che si innamora dei fossili, in particolar modo di quelli dei pesci.
Mary, invece, è destinata a scoperte eclatanti: forme strane ed enormi si celano, a volte nella roccia. Ma a quali animali appartengono? Forse sono animali che ora non esistono più? Che la teoria della creazione sia sbagliata, allora? Che Dio abbia sbagliato a fare alcuni animali e li abbia lasciati morire negli anni? E come è possibile che il mondo abbia solo quattromila anni, se questi "coccodrilli" sembrano essere molto più antichi?

Il mio commento:
Rispetto agli altri due libri che ho letto della Chevalier devo ammettere, che quest'ultimo, è più lento. Sebbene sia tratto da una storia vera e che le due protagoniste, Mary Anning ed Elisabeth Philipot, siano realmente esistite, mi pare che la narrazione si concentri un po' troppo sui fossili. Ma del resto è chiaro: la storia è quella di due donne, tenaci e costanti, nel seguire il loro scopo e la loro passione, da tralasciare tutto il resto - la condizione sociale, il fatto che due donne non dovrebbero occuparsi di fossili ma badare alla casa, il non cercare marito o il non interessarsi alle occasioni mondane -.
Secondo me, però, il poco accennare alla situazione sentimentale è stato un minus. Avrei preferito che, a un certo punto, la narrazione si facesse più incalzante. 
Nel complesso è comunque un libro che si legge volentieri.