NUMERO PAGINE:Circa 650.
GENERE:Romanzo storico.
VE LO CONSIGLIO?Questo libro va' letto al momento giusto..Quindi a voi la decisione..
Come promesso è arrivata anche questa scheda...Ci ho messo veramente tanto a leggere questo libro.Elsa scrive in un modo lento e molto dettagliato.La fine,però, ripaga tutte le attese..davvero commuovente..
TRAMA:
Ida figlia di un ebrea e di un cristiano,cresce nel silenzio dello stato della madre.Vedova e con un figlio adolescente viene stuprata da un soldato tedesco alla soglia della seconda guerra mondiale, rimanendo incinta.
In breve il suo figlio maggiore parte fascista a fianco dei tedeschi e torna di nascosto e ricercato dagli stessi,partigiano.Nel frattempo Ida con il figlioletto Useppe vive momenti di paura e di fame.Perde la sua casa in un bombardamento su Roma e va a nascondersi in uno stanzone alle porte della città..Ninuccio (il primogenito) si fa vedere sporadicamente e Ida deve tirare avanti sola con il suo piccolo Giuseppe.Ida vedrà cadere tante persone amate anche dopo la fine della guerra. Perchè la guerra li ha mangiati dentro e molti non sostengono il peso dei ricordi, degli echi , degli occhi dei morti.
La frase?
"Dei vivi,soltanto una minoranza di circa 200 individui fu valutata idonea per servire nel campo.Tutti gli altri, in numero 850, subito all'arrivo furono mandati inconsapevoli nelle camere a gas.Oltre ai malati, ai minorati, e ai meno robusti, in questo numero si comprendevano tutti, in totale, i vecchi, i ragazzetti, i bambini e gli infanti.
(...)
Per i rimanenti 200,serbati alla vita del campo in quel sabato dell'arrivo,il viaggio,incominciato il 16 ottobre del '43, ebbe durante diverse a seconda della resistenza.
Alla fine,dei 1056 partiti in folla dalla stazione Tiburtina, in totale 15 ne tornarono indietro vivi.E di tutti quei morti, i più fortunati furono di certo i primi 850.La camera a gas è l'unico punto di carità, nel campo di concentramento."