" Non era stato facile trovare una casa che rispondesse alle nostre esigenze: in campagna, senza vicini, tre stanze da letto, giardino davanti e dietro; una casa che fosse vecchia ( doveva avere stile ) ma al tempo stesso dotata di tutti i comfort - un moderno impianto di riscaldamento era fondamentale, dato che entrambe non sopportavamo il freddo. Doveva essere tranquilla. Eravamo topi dopotutto. Non cercavamo una casa. Cercavamo un posto in cui nasconderci. "
NUMERO PAGINE: 282.
GENERE: Thriller psicologico.
PRIMA EDIZIONE: 2010.
Questo libro l'ho comprato circa un anno fa, e anche questo era stato accantonato per altri libri presi in prestito.
Da quanto non leggevo un thriller psicologico così bello? Anzi, ne ho mai letto uno che possa eguagliare con questo libro. Ho vissuto le ultime 24 ore in ansia, sentendomi braccata, colpevole e angosciata.
TRAMA:
Shelley e sua madre si trasferiscono in una casa di campagna lontano da vicini, strade e rumori... insomma dal mondo. Shelley, infatti, dopo atti di bullismo e violenza da parte di tre compagne di classe, ha avuto il permesso dal preside di ricevere lezioni private a casa. Definisce lei e sua madre due topi: non in grado di affrontare le situazioni ma solo di subirle passivamente. Nella notte del suo sedicesimo compleanno, Shelley si accorge che qualcuno è entrato in casa, e immediatamente di trova legata a una sedia con sua madre. Il ladro intanto si aggira indisturbato per casa. Un' altra persona che si approfitta di loro, della loro debolezza. Ma cosa succede quando in un topo si accende la miccia della ribellione? Cosa le porta a fare davanti all'ennesima ingiustizia, all'ennesima violazione?
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