sabato 23 febbraio 2013

"Città della pianura" - Cormac McCarthy

"Vediamo se ho capito bene. Tu vuoi che io vada in un bordello messicano, a Juàrez, e compri questa puttana pagandola in contanti e poi le faccia attraversare il fiume e la porti al ranch. E' più o meno così?
John Grady annuì.
Merda, disse Billy. Ti spiacerebbe sorridere, fare qualcosa? Maledizione. Dimmi che non sei completamente impazzito."

NUMERO PAGINE: 335.
GENERE: Romanzo western. (Terzo della trilogia della Frontiera)
PRIMA EDIZIONE: 1999

Ecco l'ultimo libro di questa trilogia. Questo l'ho letto molto più volentieri degli altri due. E' sicuramente più scorrevole e manca di quei momenti di solitudine, lunga e totale, dei protagonisti che mi era tanto pesata nei primi due libri.

TRAMA:
John Grady e Billy lavorano insieme in un ranch fra il Messico e il Texas. Il primo dei due si innamora di una giovanissima prostituta e per questo motivo si mette nei guai con il suo protettore, Eduardo. Infatti è convinto di riuscire a farla scappare dal bordello Messicano e di sposarla in Texas. John Grady, aiutato da Billy, rimette a nuovo una stamberga e ne fa il nido d'amore perfetto. Le cose prendono una piega drammatica dal momento che la ragazza scappa e viene uccisa per conto di Eduardo. In un duello all'ultimo sangue il protettore muore per mano di John che a sua volta, avendo riportato terribili ferite muore nelle braccia del suo più grande amico Billy.
Billy, si troverà a vagabondare per l'America fino a tarda età, solo.

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