" << Cosa posso fare per farti capire che non scapperò? Cosa posso dire? >>
Lui mi guarda, rivelandomi ancora la sua paura e la sua angoscia. Deglutisce. <<Una cosa che puoi fare c'è.>>
<<Cosa?>> chiedo.
<<Sposami>> sussurra. "
Versione ebook:
NUMERO PAGINE: 725.
GENERE: Romanzo erotico.
PRIMA PUBBLICAZIONE: 2012.
I dubbi sulle noti deboli del libro, si concretizzano nel secondo volume. Anche se la lettura rimane abbastanza scorrevole, comincia ad essere ripetitivo, a tratti petulante e sembra quasi che in mancanza di una trama più consistente, l'autrice, abbia voluto aggiungere dei tocchi briosi che in realtà fanno scendere la qualità della trama nel complesso.
Rimango diffidente e perplessa: come, una trama così (mi mancano quasi le parole per definirla!) banale e a tratti scontata, può aver avuto una cassa di risonanza così grande? Come, questo Mr Grey, lontano anni luce dal primo libro, può aver attratto comunque così tante donne? Non nego che in questo capitolo sia estremamente dolce e innamorato di Ana, ma a questo punto non stiamo nemmeno più parlando di un libro scabroso e particolare. Potrebbe essere la trama di altre cento storie d'amore.
Sono un po' frastornata... Leggerò il terzo volume, ma facendo una piccola parentesi di un'altra lettura prima...
TRAMA:
Dopo aver sbattuto la porta dietro di sé e aver lasciato Mr Grey, Anastasia è devastata. Sa che il suo cuore è ormai di Christian, ma non può essere ciò che lui vuole. Lui agogna il controllo, il potere di poter modellare Ana a suo piacimento, infliggendo anche dolore nel farlo e lei sa che questo non potrebbe renderla felice e di riflesso, non potendolo accontentare, non renderebbe felice nemmeno lui.
Ma anche Christian è abbattuto, completamente svuotato senza la sua Anastasia e si affretta a recuperare terreno. Entrambi capiscono che non possono stare uno lontano dall'altro e il loro nuovo avvicinamento è inevitabile. Sulla loro strada però si parano due donne del passato di Christian, che ci mettono del loro a far traballare la stabilità mentale di Anastasia.
Intanto Anastasia trova lavoro, ma il suo capo fin troppo amichevole, non piace a Christian. Infatti una sera, Jack prova a toccarla in un modo che non gli è consentito. Ovviamente la reazione di Mr Grey è immediata e repentina: Jack viene invitato a licenziarsi e minacciato.
Il dubbio più atroce di Ana è di non bastare a Christian, ma lui la rassicura: fare l'amore senza infliggerle dolore non solo gli basta ma l'ho fa sentire completo, per questo vuole che lei prenda posto accanto a lui per il resto della loro vita sposandolo.
I piaceri della vita? Un buon libro, accompagnato da dell'ottimo cibo e un soffice gatto sulle ginocchia.
venerdì 27 febbraio 2015
lunedì 23 febbraio 2015
"Cinquanta sfumature di grigio" - E. L. James
" Anastasia, io non sono un tipo da cuori e fiori, non ho niente di romantico, ho dei gusti molto particolari. Dovresti stare alla larga da me."
Versione ebook:
NUMERO PAGINE: 680.
GENERE: Romanzo erotico.
PRIMA PUBBLICAZIONE: 2012.
Eh, sì. Pure io con le famosissime "Cinquanta sfumature", ma che fa Mr Grey alle donne?
Allora è un libro che ho letto in un giorno e mezzo. Non per questo lo definirei una rivelazione della letteratura o un libro sensazionale. E' intrigante, questo senza dubbio. Mr Grey è uno degli uomini letterari che suscitano più fantasie sessuali di sempre. Non che non siano già stati scritti altri libri erotici ma probabilmente la gente ha idealizzato, Christian, nel maschio Dominante perfetto.
Come dicevo si fa leggere, ma dal mio punto di vista non porta nessuna grande novità: avete bisogno di erotismo/pornografia letteraria? Mai letto niente della Hamilton? Storie d'amore celate nel mistero e ammantate di bugie? "Jane Eire" è fantastico in questo. Una frase celebre recita (più o meno così) : "Nulla, in letteratura, è una vera novità. Tutto è già stato scritto." Vero. Percepiamo la novità, quando un libro del genere, diventa un fenomeno di massa, un isterismo cosmico a livello erotico. Maschietti... Io mi farei due domande su queste donne. Ma forse è eccitante anche il fatto che sia una cosa molto lontana dalla normale sfera sessuale di coppia. Perché Mr. Grey è bello quanto volete, ma io una sberla la renderei immediatamente al mittente, se osasse dominarmi.
TRAMA:
Anastasia Steele è una studentessa universitaria a cui manca un solo esame per laurearsi. Per fare un favore a una sua cara amica che ha preso l'influenza, va ad intervistare al suo posto, il magnate miliardario Christian Grey. Che si scopre bellissimo, affascinante, elegante e maledettamente prepotente.
Dopo un'intervista che li lascia entrambi scossi, i due si rincontrano al negozio di ferramenta in cui lavora Ana. Lui chiede a lei di bere un caffè insieme ed è palpabile la tensione sessuale tra i due.
A breve inizia una relazione in cui Mr. Grey, vuole subito chiarire diversi punti: lui non fa l'amore con nessuno, non si innamora e deve avere il controllo su tutto. Se Anastasia vuole accettare Christian, deve firmare un contratto in cui viene chiarito immediatamente che lei sarà la Sottomessa e lui il Dominatore.
Ma Ana, che perde la verginità proprio con lui, vuole di più. Il suo cuore non sa che farsene di una storia di solo sesso, se pur fantastico e fantasioso, come leggiamo nelle pagine, e dopo averci pensato bene arriva a lasciare Christian, perché lei lo ama e sa che lui non potrà mai darle l'amore di cui ha bisogno. Il primo libro si conclude così.
PS: Questa la storia. Infarcita da così tanto sesso, che vi farà girare la testa.
Versione ebook:
NUMERO PAGINE: 680.
GENERE: Romanzo erotico.
PRIMA PUBBLICAZIONE: 2012.
Eh, sì. Pure io con le famosissime "Cinquanta sfumature", ma che fa Mr Grey alle donne?
Allora è un libro che ho letto in un giorno e mezzo. Non per questo lo definirei una rivelazione della letteratura o un libro sensazionale. E' intrigante, questo senza dubbio. Mr Grey è uno degli uomini letterari che suscitano più fantasie sessuali di sempre. Non che non siano già stati scritti altri libri erotici ma probabilmente la gente ha idealizzato, Christian, nel maschio Dominante perfetto.
Come dicevo si fa leggere, ma dal mio punto di vista non porta nessuna grande novità: avete bisogno di erotismo/pornografia letteraria? Mai letto niente della Hamilton? Storie d'amore celate nel mistero e ammantate di bugie? "Jane Eire" è fantastico in questo. Una frase celebre recita (più o meno così) : "Nulla, in letteratura, è una vera novità. Tutto è già stato scritto." Vero. Percepiamo la novità, quando un libro del genere, diventa un fenomeno di massa, un isterismo cosmico a livello erotico. Maschietti... Io mi farei due domande su queste donne. Ma forse è eccitante anche il fatto che sia una cosa molto lontana dalla normale sfera sessuale di coppia. Perché Mr. Grey è bello quanto volete, ma io una sberla la renderei immediatamente al mittente, se osasse dominarmi.
TRAMA:
Anastasia Steele è una studentessa universitaria a cui manca un solo esame per laurearsi. Per fare un favore a una sua cara amica che ha preso l'influenza, va ad intervistare al suo posto, il magnate miliardario Christian Grey. Che si scopre bellissimo, affascinante, elegante e maledettamente prepotente.
Dopo un'intervista che li lascia entrambi scossi, i due si rincontrano al negozio di ferramenta in cui lavora Ana. Lui chiede a lei di bere un caffè insieme ed è palpabile la tensione sessuale tra i due.
A breve inizia una relazione in cui Mr. Grey, vuole subito chiarire diversi punti: lui non fa l'amore con nessuno, non si innamora e deve avere il controllo su tutto. Se Anastasia vuole accettare Christian, deve firmare un contratto in cui viene chiarito immediatamente che lei sarà la Sottomessa e lui il Dominatore.
Ma Ana, che perde la verginità proprio con lui, vuole di più. Il suo cuore non sa che farsene di una storia di solo sesso, se pur fantastico e fantasioso, come leggiamo nelle pagine, e dopo averci pensato bene arriva a lasciare Christian, perché lei lo ama e sa che lui non potrà mai darle l'amore di cui ha bisogno. Il primo libro si conclude così.
PS: Questa la storia. Infarcita da così tanto sesso, che vi farà girare la testa.
Di domenica si cucina sempre meglio!
Eccomi qui, dopo un weekend di puro relax, e un lunedì iniziato un pò maluccio, a raccontarvi ciò che ho cucinato ieri!
Ho "inventato", dopo aver sbirciato mille ricette in rete e non essendomene piaciuta nessuna!, una lasagna di patate semplicemente deliziosa. Come secondo ho cucinato una velocissima peperonata alle olive, ricetta che ho tratto dal libro "I love cook - Vegetariano" della Feltrinelli. Tra l'altro è un libro che vi consiglio: io l'ho comprato all'Auchan per circa 5 € ed è rilegato e con tante fotografie. Stupendo.... Ho comprato anche quello del "Cioccolato"! (Appena torno a casa lo fotografo e lo posto, perché sul web non c'è traccia di una foto del libro!)
LASAGNA DI PATATE VEGETARIANE:
Ingredienti: (per 4 persone)
Ho "inventato", dopo aver sbirciato mille ricette in rete e non essendomene piaciuta nessuna!, una lasagna di patate semplicemente deliziosa. Come secondo ho cucinato una velocissima peperonata alle olive, ricetta che ho tratto dal libro "I love cook - Vegetariano" della Feltrinelli. Tra l'altro è un libro che vi consiglio: io l'ho comprato all'Auchan per circa 5 € ed è rilegato e con tante fotografie. Stupendo.... Ho comprato anche quello del "Cioccolato"! (Appena torno a casa lo fotografo e lo posto, perché sul web non c'è traccia di una foto del libro!)
LASAGNA DI PATATE VEGETARIANE:
Ingredienti: (per 4 persone)
- 1 kg di patate
- 200 g di mozzarella
- 200 g di passata di pomodoro
- 500 ml di besciamella (qui la ricetta: besciamella fatta in casa)
- 1/2 cipolla
- olio EVO
- pan grattato qb
- sale e pepe
- timo e maggiorana se gradite
Preparazione:
Prepariamo la besciamella e la salsa. Per la salsa tagliate finemente mezza cipolla, mettetela in un tegame con un filo d'olio, e una volta imbiondita versate la passata di pomodoro, salate e pepate e lasciate cuocere una ventina di minuti.
A questo punto, laviamo, speliamo e affettiamo finemente le patate, devono essere sottili, sottili, io mi sono aiutata con un accessorio apposta, perché a coltello non mi sarebbero mai uscite così bene. Tagliate anche la mozzarella a cubetti.
Preriscaldate il forno a 180°.
Prendete una teglia di grandezza media e dopo aver adagiato un filo d'olio, che bagni tutta la superficie della teglia, adagiate il primo strato di patate. Salate, pepate e aggiungete un filo d'olio, timo e maggiorana. Mettete qualche cubetto di mozzarella, un cucchiaio di salsa di pomodoro, e uno di besciamella.
Proseguite fino a fare tre strati e non di più: rischiereste di non far cuocere le patate! Concludete l'ultimo strato con patate, un pizzico di sale, besciamella e pan grattato.
Cuocete per 45 minuti e servite calde le lasagne.
PEPERONATA ALLE OLIVE
Ingredienti: (per 4 persone)
- 4 peperoni
- 300 g di pomodori maturi
- 3 cucchiai di olive (io ho scelto le taggiasche)
- 3 cucchiai d'olio EVO (la ricetta dice mezzo bicchiere ma mi sembra a dir poco eccessivo!!)
- 3 cipolle (io ne ho usata una e mezza!)
- sale
Preparazione:
Lavate e tagliate tutte le verdure: togliete i filamenti e i semi dei peperoni e affettateli in falde, tagliate a spicchi i pomodori e finemente la cipolla.
Versate l'olio in una pentola capiente e mettete le verdure tutte insieme, salate e mescolate spesso. Lasciate cuocere per una ventina di minuti.
Trascorso questo tempo aggiungete le olive e lasciate cuocere per ancora dieci minuti, o per il tempo che ritenete necessario che la verdura cuocia.
Servite la peperonata calda e con del pane casereccio in accompagnamento.
sabato 21 febbraio 2015
Il circolo del libro propone: "Sulla strada" - Jack Kerouac
"Le nostre valigie logore stavano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevamo altro e più lungo cammino da percorrere, ma non importa, la strada è vita."
NUMERO PAGINE: 379, compresa l'Introduzione.
GENERE: Romanzo (beat generation)
PRIMA PUBBLICAZIONE: 1957.
PRIMA EDIZIONE: (Oscar Mondadori - scrittori del Novecento) giugno 1995.
Libro proposto da Claudio. Aspettative molto alte, completamente distrutte. In realtà già, appena sfogliavo le pagine, una vocina interna mi diceva: - Bah... per me non mi piacerà, così a naso, non è per me.- E infatti, la mia vocina, non sbagliava!
E' stato faticoso leggerlo, perché quando un libro non ti fa venir voglia di essere sfogliato, letto e maneggiato è dura costringersi a portarlo a termine. Ma sono abbastanza caparbia e ieri, approfittando del fatto che il venerdì in ufficio è un giorno di calma piatta, sono riuscita a portarmi a casa le ultime centocinquanta pagine.
Non mi è piaciuto. Anche se capisco che in un certo qual modo è un libro di protesta, nel periodo durante e subito post-seconda guerra mondiale in America, i giovani volevano essere liberi di andare, di pensare, di bere l'impossibile e di amare in ogni porto una nuova donna. Ma davvero, per tre volte di fila, caro Kerouac, mi devi raccontare di viaggi in punti diversi dell'America e del Messico in cui i nostri protagonisti compiono sempre le stesse azioni così insipide?
Riconosco il mio limite a non capire questo tipo di narrativa, non fraintendetemi, io sono più tipa da Jane Austen e da sorelle Bronte, però non lo consiglierei a chi ha i miei gusti. Conosco però qualcuno a cui piacerebbe.
Ecco, vi lascio la trama!
TRAMA:
Sal Paradiso, è uno studente universitario che sta scrivendo un libro. Conosce Dean, che sarà costantemente suo compagno di viaggio, a New York e dopo varie peripezie insieme, decidono di partire insieme per il West. Dean, però parte prima di Sal e i due si danno appuntamento a Denver. Per Sal il viaggio in autostop è lungo, faticoso e a tratti triste. Con pochi soldi, sufficienti solo a mangiare, ma usati soprattutto per l'alcol, Sal arriva a Denver con due settimane di ritardo.
I due non stanno mai fermi a lungo, e si rimettono spesso sulla strada, dove credono di innamorarsi di donne diverse, conoscono persone strane e accoglienti, ma non riuscendo mai a stare in un luogo solo. La strada è la loro casa e loro sono pronti a rimettersi in viaggio.
NUMERO PAGINE: 379, compresa l'Introduzione.
GENERE: Romanzo (beat generation)
PRIMA PUBBLICAZIONE: 1957.
PRIMA EDIZIONE: (Oscar Mondadori - scrittori del Novecento) giugno 1995.
Libro proposto da Claudio. Aspettative molto alte, completamente distrutte. In realtà già, appena sfogliavo le pagine, una vocina interna mi diceva: - Bah... per me non mi piacerà, così a naso, non è per me.- E infatti, la mia vocina, non sbagliava!
E' stato faticoso leggerlo, perché quando un libro non ti fa venir voglia di essere sfogliato, letto e maneggiato è dura costringersi a portarlo a termine. Ma sono abbastanza caparbia e ieri, approfittando del fatto che il venerdì in ufficio è un giorno di calma piatta, sono riuscita a portarmi a casa le ultime centocinquanta pagine.
Non mi è piaciuto. Anche se capisco che in un certo qual modo è un libro di protesta, nel periodo durante e subito post-seconda guerra mondiale in America, i giovani volevano essere liberi di andare, di pensare, di bere l'impossibile e di amare in ogni porto una nuova donna. Ma davvero, per tre volte di fila, caro Kerouac, mi devi raccontare di viaggi in punti diversi dell'America e del Messico in cui i nostri protagonisti compiono sempre le stesse azioni così insipide?
Riconosco il mio limite a non capire questo tipo di narrativa, non fraintendetemi, io sono più tipa da Jane Austen e da sorelle Bronte, però non lo consiglierei a chi ha i miei gusti. Conosco però qualcuno a cui piacerebbe.
Ecco, vi lascio la trama!
TRAMA:
Sal Paradiso, è uno studente universitario che sta scrivendo un libro. Conosce Dean, che sarà costantemente suo compagno di viaggio, a New York e dopo varie peripezie insieme, decidono di partire insieme per il West. Dean, però parte prima di Sal e i due si danno appuntamento a Denver. Per Sal il viaggio in autostop è lungo, faticoso e a tratti triste. Con pochi soldi, sufficienti solo a mangiare, ma usati soprattutto per l'alcol, Sal arriva a Denver con due settimane di ritardo.
I due non stanno mai fermi a lungo, e si rimettono spesso sulla strada, dove credono di innamorarsi di donne diverse, conoscono persone strane e accoglienti, ma non riuscendo mai a stare in un luogo solo. La strada è la loro casa e loro sono pronti a rimettersi in viaggio.
giovedì 19 febbraio 2015
Bulghur alle noci
Ho guardato come si scriveva perché sulla confezione c'era scritto Bulgur, mentre sul libro "Il cucchiaio verde" c'era Bulghur... Si può scrivere in tutti e due i modi! Bene... appurato ciò vi chiederete che cos'è questo questo bulgur : in italiano grano spezzato, è un alimento costituito da frumento integrale, grano duro germogliato, che subisce un particolare processo di lavorazione (Fonte Wikipedia).
Difficilmente vado al buio a fare la spesa, prima mi sfoglio un po' i libri di ricette e poi compro gli alimenti. Così ho fatto anche con il bulghur, perché uno al supermercato vede il pacchetto pieno di pallini piccoli e gialli, e se non sa cos'è, non lo compra!
Devo dire che a me è piaciuto molto, ma viene più buono se riposa un giorno insieme agli altri ingredienti. Tenete presente che assorbe molta acqua nella cottura, quindi gonfia molto, e che rimane un po' indietro di sale, si può mangiare caldo o freddo. Io l'ho preferito come piatto caldo. Direi che può benissimo essere servito come piatto unico.
Ingredienti: (per due persone) dal libro "Il cucchiaio verde"
Preparazione:
Difficilmente vado al buio a fare la spesa, prima mi sfoglio un po' i libri di ricette e poi compro gli alimenti. Così ho fatto anche con il bulghur, perché uno al supermercato vede il pacchetto pieno di pallini piccoli e gialli, e se non sa cos'è, non lo compra!
Devo dire che a me è piaciuto molto, ma viene più buono se riposa un giorno insieme agli altri ingredienti. Tenete presente che assorbe molta acqua nella cottura, quindi gonfia molto, e che rimane un po' indietro di sale, si può mangiare caldo o freddo. Io l'ho preferito come piatto caldo. Direi che può benissimo essere servito come piatto unico.
Ingredienti: (per due persone) dal libro "Il cucchiaio verde"
- 150 g di bulghur
- 50 g di noci sgusciate
- 1 cipolla
- olio EVO quanto basta
- menta, meglio fresca, ma anche sminuzzata va bene.
- sale e pepe
Preparazione:
Probabilmente la cottura cambia dalla qualità del bulghur, in quanto sulla confezione che ho io a casa dice "cuoce in 15 minuti", mentre sul libro chiarisce di cuocerlo per 30. Attenzione a valutare voi la cottura in acqua bollente salata e tirarlo fuori in tempo, prima che si trasformi in una pappetta!
Mentre il bulghur cuoce, affettate finemente la cipolla e mettetela a soffriggere con un goccio d'olio. Quando la cipolla sarà dorata, aggiungete le noci, precedentemente tritate grossolanamente, e spegnete il fuoco. Scolate il bulghur e aggiungetelo nella padella con la cipolla e le noci. Riaccendete il fuoco e tenetelo basso, aggiustate di sale, pepe, olio e spolverizzate di menta, che darà un tocco di freschezza al piatto.
Mescolate spesso, una volta scolato il bulghur, perché tende ad attaccarsi. Buon appetito!!
martedì 17 febbraio 2015
Le gatte e il calore
Sabato sera, di ritorno dalla nostra serata, troviamo Dora che si comporta in modo strano: fa dei versetti, alza il posteriore e la coda. Appena spegniamo le luci si destreggia in miagolii folli: ebbene la nostra gatta mignon è entrata in calore!
La mia veterinaria ha preferito sterilizzarla durante questo periodo, perché gli organi sessuali interni diventano più palesi e la cervice si allarga, permettendo così un'operazione più facile.
Il calore delle gatte:
Le gatte vanno in calore a circa 6-7 mesi si riconosce dal loro comportamento:
La mia veterinaria ha preferito sterilizzarla durante questo periodo, perché gli organi sessuali interni diventano più palesi e la cervice si allarga, permettendo così un'operazione più facile.
Il calore delle gatte:
Le gatte vanno in calore a circa 6-7 mesi si riconosce dal loro comportamento:
- Hanno più voglia del solito di farsi coccolare e cercano in continuazione attenzioni e contatto fisico.
- Alternano mormorii a miagolii estenuanti. Il livello della loro voce diventa altissimo soprattutto nelle ore notturne.
- La gatta si rotola a terra spesso.
- Noterete che alza la parte posteriore del corpo, nell'atteggiamento dell'accoppiamento.
Ho notato che definiscono Febbraio il mese in cui le gatte vanno in calore. In effetti un motivo c'è: un po' il cambiamento climatico, che in questo mese, tende a farsi più mite, un po' che in genere le cucciolate sono in estate e le gattine crescendo tendono ad avere il primo calore tra i sei e i nove mesi. Nelle gatte di casa, in cui il microclima, grazie al riscaldamento è più costante tutto l'anno, potrebbe verificarsi un calore prima del tempo.
A differenza dei cani femmina, le gatte possono essere sterilizzate sia prima del primo calore, che durante il periodo del'estro.
Ho già citato in un altro post, che riporto qui: perché sterilizzare il gatto, ma ho una motivazione in più, ora che anche io ho una gatta femmina. Il calore non finisce con il cessare dei sintomi, già citati. Rimane latente e si manifesta sempre più spesso nella gatta che non viene né sterilizzata e tanto meno coperta. Quindi meglio non perdere tempo e affrettarsi dal proprio veterinario di fiducia.
Cosa fare, quando la gatta, torna a casa dalla sterilizzazione.
Devo ammettere che è stata una novità anche per me: Dora è la mia prima gatta femmina in assoluto. Anzi a dire il vero da molto piccola ne ho avuta una, ma ovviamente non mi ricordo nulla.
Per poter eseguire l'operazione il veterinario vi chiederà di tenere la micia a digiuno per almeno 8-10 ore. Se non riuscite è meglio dirlo, e si occuperà lui di mettere la micia a digiuno per diverse ore. Questo perché con l'anestesia totale, ovviamente necessaria in quanto viene effettuata una vera e propria operazione, il gatto può avvertire una forte nausea (nel caso in cui non sia stato tenuto a digiuno) e rimettere mentre si sta addormentando, rischiando così di morire soffocato.
In genere il veterinario tiene la micia una mezza giornata. Al vostro ritorno potrete trovare la gatta leggermente frastornata e con pochi punti sulla pancia. Dopo la sterilizzazione, il veterinario vi dirà di far assumere, per un tot di giorni, un antibiotico alla gatta.
Una volta arrivati a casa, se la micia è ancora intontita, mettetela al sicuro in una stanza piccola e protetta, lasciandole la lettiera e dell'acqua a portata. Meglio evitare il cibo per la prima notte, ma i gatti si regolano da soli. Potrebbe darsi che mangino con voracità e poi rimettano, non vi spaventate: è normale e a quel punto rimuovete il cibo per la notte.
Dora, che è stata operata durante l'estro, presentava ancora i sintomi del calore subito dopo l'operazione. Questo perché, pur non avendo più ovaie e utero, gli ormoni hanno bisogno di tempo per essere smaltiti totalmente. Nel giro di due o tre giorni, tornerete alla normalità.
Quello che è necessario fare è stare attenti che la gatta non si strappi i punti. So per esperienza personale che il collare Elisabettiano è molto sgradito ai gatti, li rende nervosi e li stressa ancora di più. Potete provare a fargli indossare una maglietta, come mi ha consigliato un'amica, o far loro un vestitino con un vecchio straccio. Inutile dirvi che Dora ha distrutto tutto ed è diventata molto inquieta. Per fortuna lei non si è ancora, e speriamo mai, strappata in punti. Si limita e leccare la ferita e tenerla pulita.
Un'ultima annotazione:
Inutile dirvi di stare super attenti a non far uscire la gatta di casa durante il calore, se non intendete farle fare dei cuccioli. E anche in questo caso... Ci avete pensato bene? Volete correre il rischio di creare randagi? Sterilizzate!
Nota a piè pagina: oggi, 17 febbraio, è la festa del gatto! Auguri a tutti gli a-mici del mondo!
Nota a piè pagina: oggi, 17 febbraio, è la festa del gatto! Auguri a tutti gli a-mici del mondo!
lunedì 16 febbraio 2015
Torta al cioccolato e crema chantilly per San Valentino
Lo so, sono in ritardo a scrivere sul blog...! Scusate ma sabato e domenica sono state giornate piene!!
Come avete festeggiato San Valentino? Io non l'ho festeggiato proprio.... Abbiamo preparato questa torta io e mia mamma e siamo rimasti a cena da lei, in modo da poterle fare assaggiare la nostra creazione! Dopo siamo partiti per andare al compleanno di un mio carissimo amico! Domenica, sono stata a letto a poltrire ho fatto la stupidata di addormentarmi subito dopo aver pasticciato e una volta sveglia mi sono sentita male perché non avevo digerito. Il freddo gioca brutti scherzi! Tra la sonnolenza post schifezze e il letto che chiama....
I giudizi sulla torta sono molto contrastanti: a me non è piaciuta, l'ho trovata troppo pesante e con troppo cioccolato fondente, di cui non sono una patita, a mia mamma è piaciuta ma si è stancata subito, altri amici amanti del cioccolato fondente non smettevano di mangiarla. Penso che i veri amanti del cioccolato fondente e delle torte ne vadano pazzi!
Ricetta presa dal sito: checucino.it
Ingredienti:
per la base:
Come avete festeggiato San Valentino? Io non l'ho festeggiato proprio.... Abbiamo preparato questa torta io e mia mamma e siamo rimasti a cena da lei, in modo da poterle fare assaggiare la nostra creazione! Dopo siamo partiti per andare al compleanno di un mio carissimo amico! Domenica, sono stata a letto a poltrire ho fatto la stupidata di addormentarmi subito dopo aver pasticciato e una volta sveglia mi sono sentita male perché non avevo digerito. Il freddo gioca brutti scherzi! Tra la sonnolenza post schifezze e il letto che chiama....
I giudizi sulla torta sono molto contrastanti: a me non è piaciuta, l'ho trovata troppo pesante e con troppo cioccolato fondente, di cui non sono una patita, a mia mamma è piaciuta ma si è stancata subito, altri amici amanti del cioccolato fondente non smettevano di mangiarla. Penso che i veri amanti del cioccolato fondente e delle torte ne vadano pazzi!
Ricetta presa dal sito: checucino.it
Ingredienti:
per la base:
- 5 uova
- 200 g di burro
- 200 g di farina
- 150 g di zucchero
- 1 bustina di lievito per dolci
- 50 g di cacao in polvere
- 100 g di cioccolato fondente
- 5 cucchiai di latte
- 1 pizzico di sale
per la farcia:
- 500 ml di panna fresca da montare
- 50 g di zucchero a velo
- 1 bustina di vanillina
per la ganache:
- 250 g di cioccolato fondente
- 100 ml di panna
Preparazione:
Per prima cosa prepariamo l'impasto per la base: in una terrina mescolate il burro a temperatura ambiente insieme allo zucchero, fino ad ottenere una crema liscia.
Fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria e fatelo raffreddare.
Dividete i tuorli dagli albumi e incorporate i primi all'impasto, fino a che non otterrete una crema morbida. Montate gli albumi e neve, aggiungendo un pizzico di sale, e mescolateli insieme al composto.
A questo punto aggiungete anche il cioccolato fondente e mescolate delicatamente l'impasto.
Ora aggiungete, la farina, il lievito e il cacao precedentemente setacciati e mescolate di nuovo il tutto.
Per una torta più alta, adagiate l'impasto in una tortiera di 24-26 cm di diametro, ricoperta di carta da forno. Cuocete a 180° per circa 50 minuti.
Dedichiamoci alla velocissima crema chantilly: prendete mezzo litro di panna fresca e mescolatela con lo zucchero a velo e la vanillina e ponetela in frigorifero, senza montarla, per mezzora. Dopo questo tempo prendete la crema e montatela con una frusta elettrica o in un robot da cucina.
Prendete la torta e tagliatela in due o più strati e adagiatevi la crema.
L'ultimo tocco è la ganache: in un pentolino mettete 100 ml di panna e fatevi sciogliere il cioccolato. Una volta che il cioccolato è sciolto rovesciate il tutto sulla torta, lasciate riposare dieci minuti e servite.
venerdì 13 febbraio 2015
Torta di mele e mandorle
Ma quante ricette di torte alla mele ci sono nel mio Blog? Aiuto! Ahahahah... Del resto sono torte semplici, buone e che possono essere mangiate a colazione. In più la mela è uno di quei frutti che si presta benissimo ai dolci. Questa ricetta arriva dal sito del'Expo 2015, che vanta circa 42mila ricette! Visitatelo e rifatevi gli occhi!
Ingredienti:
- 4 uova
- 100 g di zucchero semolato
- 200 g di zucchero di canna
- 3 mele
- 100 g di mandorle
- 220 g di farina
- 1 cucchiaino di lievito per dolci
- 250 ml di olio di semi
- 1 cucchiaino di cannella
Preparazione:
Dopo aver lavato e sbucciato le mele, tagliatele a dadini, e mettetele in una padella con un cucchiaio dello zucchero bianco richiesto e la cannella. Potete far tostare le mandorle con le mele, dopo averle sminuzzate grossolanamente.
Accendete il forno a 180°.
In una terrina montate le uova con lo zucchero bianco. Aggiungete l'olio e sempre mescolando la farina, con il lievito e lo zucchero di canna. L'impasto che vi si presenterà sarà molto morbido.
A questo punto aggiungete le mele e mescolate bene il tutto.
In una tortiera foderata di carta da forno, meglio se bagnata e strizzata, adagiate l'impasto.
Cuocete per circa 45 minuti a 180°.
Lasciate raffreddare e se gradite cospargete con zucchero a velo.
Accendete il forno a 180°.
In una terrina montate le uova con lo zucchero bianco. Aggiungete l'olio e sempre mescolando la farina, con il lievito e lo zucchero di canna. L'impasto che vi si presenterà sarà molto morbido.
A questo punto aggiungete le mele e mescolate bene il tutto.
In una tortiera foderata di carta da forno, meglio se bagnata e strizzata, adagiate l'impasto.
Cuocete per circa 45 minuti a 180°.
Lasciate raffreddare e se gradite cospargete con zucchero a velo.
giovedì 12 febbraio 2015
"Il gusto proibito dello zenzero" - Jamie Ford
"Keiko era giapponese. Con i capelli tirati indietro, poté osservarle il viso più attentamente. E vide che sembrava imbarazzata. Cosa ci faceva lì? In tutto gli amici giapponesi di Henry ammontavano a un cifra che faceva rima con "nero". Suo padre non avrebbe mai permesso amicizie con quelli: era un cinese nazionalista e, ai suoi tempi, era stato un vero agitatore, a detta della madre di Henry."
NUMERO PAGINE: 371, compresi Nota dell'autore, Ringraziamenti, Una conversazione con Jamie Ford e I giudizi dei librai.
GENERE: Romanzo storico.
PRIMA EDIZIONE: (Garzanti libri) 2010.
Libro consigliatomi dalla mia cara amica Luna.
Devo ammettere che mi è piaciuto, ma questo, va da sé, è riduttivo. E' un libro che tratteggia con grande oggettività e riferimenti storici effettivi, l'allontanamento della comunità giapponese nella società americana, durante la seconda guerra mondiale, e l'incanalamento, di tutta questa gente, dentro ai centri di rilocalizzazione per il periodo bellico. Ciò che da pensare è che fino al 1980, gli americani non menzionarono mai che presero tutti i giapponesi e li misero in questi centri, avevano capito il loro errore e non volevano parlarne più.
Dolcissima e commuovente la storia di amicizia e amore tra Henry e Keiko.
Un libro che consiglio di leggere anche io, un po', a tutti i lettori: ai romantici, a coloro che non sanno ma vogliono conoscere un po' di più la storia, ai lettori in cerca di qualcosa di nuovo e a quelli che si mettono sempre in gioco e che non disdegnano nessuna lettura.
TRAMA:
Il libro tratta in parallelo due lassi temporali: quello del passato, il 1942, e quello del presente il 1986.
E' Henry il protagonista della nostra storia. Henry dapprima ragazzino e poi adulto, vedovo e con un figlio.
Henry che passò in mezzo alla guerra, ma non in prima persona, poiché cinese. Lui che suo padre, fieramente, aveva iscritto in una scuola di bianchi. Orgoglio della famiglia cinese e nazionalista, Henry portava appuntato al bavero un distintivo con incisa la frase "Io sono cinese", onde evitare che i suoi tratti asiatici potessero essere confusi con quelli, dei tanto odiati dal padre, giapponesi.
Ma è proprio in quella scuola che Henry incontra Keiko, una ragazzina americana ma giapponese di seconda generazione. E insieme a lei che vive i turbamenti dei rastrellamenti nel quartiere giapponese, l'esportazione di tutte quelle persone e la continua e affannata ricerca di Keiko quando arriva nel campo di rilocalizzazione.
Questo è il destino dei due ragazzini: amarsi ma sempre a distanza, perdendosi in continuazioni, intralciati dall'ingombrante famiglia di Henry, che sente i giapponesi come nemici terribili, dopo che hanno attaccato e massacrato la Cina.
NUMERO PAGINE: 371, compresi Nota dell'autore, Ringraziamenti, Una conversazione con Jamie Ford e I giudizi dei librai.
GENERE: Romanzo storico.
PRIMA EDIZIONE: (Garzanti libri) 2010.
Libro consigliatomi dalla mia cara amica Luna.
Devo ammettere che mi è piaciuto, ma questo, va da sé, è riduttivo. E' un libro che tratteggia con grande oggettività e riferimenti storici effettivi, l'allontanamento della comunità giapponese nella società americana, durante la seconda guerra mondiale, e l'incanalamento, di tutta questa gente, dentro ai centri di rilocalizzazione per il periodo bellico. Ciò che da pensare è che fino al 1980, gli americani non menzionarono mai che presero tutti i giapponesi e li misero in questi centri, avevano capito il loro errore e non volevano parlarne più.
Dolcissima e commuovente la storia di amicizia e amore tra Henry e Keiko.
Un libro che consiglio di leggere anche io, un po', a tutti i lettori: ai romantici, a coloro che non sanno ma vogliono conoscere un po' di più la storia, ai lettori in cerca di qualcosa di nuovo e a quelli che si mettono sempre in gioco e che non disdegnano nessuna lettura.
TRAMA:
Il libro tratta in parallelo due lassi temporali: quello del passato, il 1942, e quello del presente il 1986.
E' Henry il protagonista della nostra storia. Henry dapprima ragazzino e poi adulto, vedovo e con un figlio.
Henry che passò in mezzo alla guerra, ma non in prima persona, poiché cinese. Lui che suo padre, fieramente, aveva iscritto in una scuola di bianchi. Orgoglio della famiglia cinese e nazionalista, Henry portava appuntato al bavero un distintivo con incisa la frase "Io sono cinese", onde evitare che i suoi tratti asiatici potessero essere confusi con quelli, dei tanto odiati dal padre, giapponesi.
Ma è proprio in quella scuola che Henry incontra Keiko, una ragazzina americana ma giapponese di seconda generazione. E insieme a lei che vive i turbamenti dei rastrellamenti nel quartiere giapponese, l'esportazione di tutte quelle persone e la continua e affannata ricerca di Keiko quando arriva nel campo di rilocalizzazione.
Questo è il destino dei due ragazzini: amarsi ma sempre a distanza, perdendosi in continuazioni, intralciati dall'ingombrante famiglia di Henry, che sente i giapponesi come nemici terribili, dopo che hanno attaccato e massacrato la Cina.
venerdì 6 febbraio 2015
Classica... MENTE parlando: "Zanna Bianca" - Jack London
" <<E' evidente che Kiche è sua madre. Ma suo padre era un lupo. Perciò in lui c'è poco del cane e molto del lupo. Ha le zanne bianche, e Zanna Bianca sarà il suo nome. Ho detto. E' il mio cane.>> "
NUMERO PAGINE: 220.
GENERE: Romanzo.
PRIMA PUBBLICAZIONE: 1906.
PRIMA EDIZIONE: (Biblioteca Verde Deagostini ragazzi) Aprile 1990.
Una cosa carina è che questa edizione ha la mia età. Un'altra è che comprai per circa due euro, questo libro, in un negozio dell'usato qualche anno fa e questo accresce il suo valore ai miei occhi.
Vi giuro che avrei voluto leggerlo prima, ma pensavo -No. Devi aspettare la neve e il freddo per leggere questo libro.- E neve e freddo hanno rimandato per un paio di anni la loro comparsa, la neve timida lanciava una spruzzata di acqua ghiacciata e scompariva nuovamente per altri 365 giorni. La mia ostinazione per aspettare il momento giusto è stata spietata con questo libro. Niente. Provavo a prenderlo in mano, sfogliavo le sue pagine e subito lo rimettevo a posto. Primavera-estate-autunno-inverno. Due fiocchi di neve, non sono stati mai abbastanza per farmi leggere "Zanna Bianca", perché avevo sempre altro da leggere e non appena terminavo quello, l'inverno mi sorrideva beffardo e mi salutava trascinandosi dietro la mia lettura lupesca.
E mercoledì sera finalmente tutt'altro che timido, un freddo gelido, che ululava al cielo bianco, gonfio e straripo di neve. Pianto lì ciò che stavo leggendo e finalmente ho tra le mani lui che mi ha fatto penare per mesi e anni: "Zanna Bianca". Ieri oltretutto mi hanno detto di stare a casa dal lavoro per la neve e sempre di più capivo che l'attesa è valsa ogni pagina, ogni minuto, ogni secondo ripagato.
Non vi mentirò: è un libro doloroso, che mi ha fatto commuovere, arrabbiare, storcere il naso, agghiacciare e ululare di sgomento per ogni gesto malvagio, per ogni ferita, per ogni cane che Zanna Bianca ha abbattuto. Nonostante tutto, l'ho semplicemente amato.
TRAMA:
La storia si apre con due uomini e la loro muta di cani, che trascinano una bara in mezzo a una foresta, sepolta dalla neve e dal ghiaccio. Il periodo è terribile: le prede si sono spostate più a Sud e i lupi stanno braccando i due uomini, diminuendo ogni giorno la distanza tra loro, e uccidendo i cani per divorarli.
Tra questi lupi, vi è un cane selvatico, una cagna per l'esattezza, Keiche. Non per questo meno feroce, anzi ad attirare i cani lontano dalle slitte è proprio lei, per poi isolarli e attaccarli con tutto il branco di lupi.
Dopo aver sterminato la muta e uno dei due uomini, Keiche si allontana dal branco con un compagno. Nel giro di qualche mese la cagna partorisce dei cuccioli, ma sia il lupo che la maggior parte dei cuccioli periscono, e cadono chi per la fame, chi per predatori famelici più grandi o forti dei lupi.
Cucciolo e madre si avvicinano ad un villaggio. E al richiamo di un uomo essa accorre: è lei infatti il cane selvatico scappato, vissuto con i lupi e ora ritrovato. Il cucciolo per la sua velocità ad azzannare, le zanne bianche come la neve e il suo carattere feroce viene chiamato Zanna Bianca.
Dopo breve Keiche e Zanna Bianca vengono divisi dagli uomini.
E' qui che comincia la vita di Zanna Bianca, una vita destinata in un circolo di odio, verso tutti gli animali, i suoi simili e per la maggior parte degli uomini.
NUMERO PAGINE: 220.
GENERE: Romanzo.
PRIMA PUBBLICAZIONE: 1906.
PRIMA EDIZIONE: (Biblioteca Verde Deagostini ragazzi) Aprile 1990.
Una cosa carina è che questa edizione ha la mia età. Un'altra è che comprai per circa due euro, questo libro, in un negozio dell'usato qualche anno fa e questo accresce il suo valore ai miei occhi.
Vi giuro che avrei voluto leggerlo prima, ma pensavo -No. Devi aspettare la neve e il freddo per leggere questo libro.- E neve e freddo hanno rimandato per un paio di anni la loro comparsa, la neve timida lanciava una spruzzata di acqua ghiacciata e scompariva nuovamente per altri 365 giorni. La mia ostinazione per aspettare il momento giusto è stata spietata con questo libro. Niente. Provavo a prenderlo in mano, sfogliavo le sue pagine e subito lo rimettevo a posto. Primavera-estate-autunno-inverno. Due fiocchi di neve, non sono stati mai abbastanza per farmi leggere "Zanna Bianca", perché avevo sempre altro da leggere e non appena terminavo quello, l'inverno mi sorrideva beffardo e mi salutava trascinandosi dietro la mia lettura lupesca.
E mercoledì sera finalmente tutt'altro che timido, un freddo gelido, che ululava al cielo bianco, gonfio e straripo di neve. Pianto lì ciò che stavo leggendo e finalmente ho tra le mani lui che mi ha fatto penare per mesi e anni: "Zanna Bianca". Ieri oltretutto mi hanno detto di stare a casa dal lavoro per la neve e sempre di più capivo che l'attesa è valsa ogni pagina, ogni minuto, ogni secondo ripagato.
Non vi mentirò: è un libro doloroso, che mi ha fatto commuovere, arrabbiare, storcere il naso, agghiacciare e ululare di sgomento per ogni gesto malvagio, per ogni ferita, per ogni cane che Zanna Bianca ha abbattuto. Nonostante tutto, l'ho semplicemente amato.
TRAMA:
La storia si apre con due uomini e la loro muta di cani, che trascinano una bara in mezzo a una foresta, sepolta dalla neve e dal ghiaccio. Il periodo è terribile: le prede si sono spostate più a Sud e i lupi stanno braccando i due uomini, diminuendo ogni giorno la distanza tra loro, e uccidendo i cani per divorarli.
Tra questi lupi, vi è un cane selvatico, una cagna per l'esattezza, Keiche. Non per questo meno feroce, anzi ad attirare i cani lontano dalle slitte è proprio lei, per poi isolarli e attaccarli con tutto il branco di lupi.
Dopo aver sterminato la muta e uno dei due uomini, Keiche si allontana dal branco con un compagno. Nel giro di qualche mese la cagna partorisce dei cuccioli, ma sia il lupo che la maggior parte dei cuccioli periscono, e cadono chi per la fame, chi per predatori famelici più grandi o forti dei lupi.
Cucciolo e madre si avvicinano ad un villaggio. E al richiamo di un uomo essa accorre: è lei infatti il cane selvatico scappato, vissuto con i lupi e ora ritrovato. Il cucciolo per la sua velocità ad azzannare, le zanne bianche come la neve e il suo carattere feroce viene chiamato Zanna Bianca.
Dopo breve Keiche e Zanna Bianca vengono divisi dagli uomini.
E' qui che comincia la vita di Zanna Bianca, una vita destinata in un circolo di odio, verso tutti gli animali, i suoi simili e per la maggior parte degli uomini.
mercoledì 4 febbraio 2015
Crema di carote
Io adoro le zuppe, le creme e i passati di verdura, in inverno. Purtroppo un po' per mancanza di tempo, un po' per mancanza di voglia, spesso non le cucino o meglio compro le zuppe pronte e via. Cosa che mi dispiace un sacco perché so che quelle fatte in casa sono molto più buone e salutari, e questa ne è una riprova.
La ricetta me l'ha consigliata mia mamma e anche se richiede un po' di tempo per la cottura delle verdure, si fa apprezzare per il risultato finale.
Ingredienti: (per due persone)
Preparazione:
Pelate, e lavate le verdure sotto l'acqua fredda e ponetele in una pentola alta. Ricoprite con l'acqua la verdura, salatela leggermente, e mettetela su un fornello. Cuocete con il coperchio fino a quando le verdure saranno cotte, vi accorgete perché i rebbi della forchetta attraversano le carote e la patata.
Tenete da parte un po' di brodo, a mio avviso è meglio non buttarlo fino a fine cottura in quanto può sempre essere utile, e mettete le verdure nel frullatore. Una volta che avete ottenuto una crema morbida, rimettetela nella pentola con il brodo tenuto da parte e il latte. Di nuovo con la pentola sul fuoco, fate cuocere la crema di carote, aggiungendo il dado, l'alloro e il timo, proseguendo la cottura per un quarto d'ora, in modo che la crema prenda bene i sapori.
Se notate che la crema si addensa troppo aggiungete altro brodo.
La ricetta me l'ha consigliata mia mamma e anche se richiede un po' di tempo per la cottura delle verdure, si fa apprezzare per il risultato finale.
Ingredienti: (per due persone)
- 4 carote
- 1 grossa patata
- 3-4 foglie di alloro
- timo
- mezzo dado classico vegetale
- 1 bicchiere di latte
- un pizzico di sale grosso
Preparazione:
Pelate, e lavate le verdure sotto l'acqua fredda e ponetele in una pentola alta. Ricoprite con l'acqua la verdura, salatela leggermente, e mettetela su un fornello. Cuocete con il coperchio fino a quando le verdure saranno cotte, vi accorgete perché i rebbi della forchetta attraversano le carote e la patata.
Tenete da parte un po' di brodo, a mio avviso è meglio non buttarlo fino a fine cottura in quanto può sempre essere utile, e mettete le verdure nel frullatore. Una volta che avete ottenuto una crema morbida, rimettetela nella pentola con il brodo tenuto da parte e il latte. Di nuovo con la pentola sul fuoco, fate cuocere la crema di carote, aggiungendo il dado, l'alloro e il timo, proseguendo la cottura per un quarto d'ora, in modo che la crema prenda bene i sapori.
Se notate che la crema si addensa troppo aggiungete altro brodo.
"Il telefono senza fili" - Marco Malvaldi
" - Lei se ne intende di giornalismo?
- No, mi dispiace. Io per vivere lavoro.
- Lasci allora che le spieghi il mio mestiere. Si parte da un nonnulla, da una fluttuazione, da un umore, da qualcosa di sentito non si sa come e non si ricorda bene da chi -"
NUMERO PAGINE: 192, compresi i Ringraziamenti.
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: (Sellerio editore Palermo) 2014.
Purtroppo questo momento doveva arrivare. E infatti è giunto l'ultimo libro del BarLume.
Bello come gli altri ma con una marcia in più a mio avviso, vi è infatti un nuovo personaggio brillante e scattante: la nuova commissaria che sembra riuscita a scalfire il carattere solitario di Massimo. Dico sembra, perché il libro si conclude sul più bello, e ci lascia un'acquolina in bocca sul possibile finale, che vede un appuntamento fra Massimo e la commissaria.
Mi auguro, caro il mio Malvaldi, che tu sia già in procinto di scrivere un nuovo libro sui miei nuovi, deliziosi amici del BarLume.
TRAMA:
Si sa... le voci in un piccolo paese corrono veloci. Figuratevi a Pineta e nello specifico al BarLume. E' infatti scomparsa Veronica, la moglie, anzi l'ex moglie del proprietario dell'albergo sul fiume.
La storia era già difficile da capire senza la sua scomparsa: divorziati, ma ancora conviventi, i due hanno fatto questa scelta per poter pagare delle tasse in meno. Ovviamente visto che la cosa doveva essere super riservata, tutti in paese la conoscono per filo e per segno.
Adesso poi che Veronica è scomparsa le voci si sprecano: - Dopo l'ennesima lite il marito l'ha uccisa e buttata nel fiume- questa è quella preferita dagli abitanti di Pineta. Secondo voi, chi può mai averla messa in giro? Ovviamente Ampelio, Gino, Aldo e Pilade...
La nuova commissaria è messa alla prova e dovrà indagare su un caso che non esiste in realtà, già perché come si può aprire un'indagine se il marito di Veronica non ne ha mai denunciato la scomparsa?
- No, mi dispiace. Io per vivere lavoro.
- Lasci allora che le spieghi il mio mestiere. Si parte da un nonnulla, da una fluttuazione, da un umore, da qualcosa di sentito non si sa come e non si ricorda bene da chi -"
NUMERO PAGINE: 192, compresi i Ringraziamenti.
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: (Sellerio editore Palermo) 2014.
Purtroppo questo momento doveva arrivare. E infatti è giunto l'ultimo libro del BarLume.
Bello come gli altri ma con una marcia in più a mio avviso, vi è infatti un nuovo personaggio brillante e scattante: la nuova commissaria che sembra riuscita a scalfire il carattere solitario di Massimo. Dico sembra, perché il libro si conclude sul più bello, e ci lascia un'acquolina in bocca sul possibile finale, che vede un appuntamento fra Massimo e la commissaria.
Mi auguro, caro il mio Malvaldi, che tu sia già in procinto di scrivere un nuovo libro sui miei nuovi, deliziosi amici del BarLume.
TRAMA:
Si sa... le voci in un piccolo paese corrono veloci. Figuratevi a Pineta e nello specifico al BarLume. E' infatti scomparsa Veronica, la moglie, anzi l'ex moglie del proprietario dell'albergo sul fiume.
La storia era già difficile da capire senza la sua scomparsa: divorziati, ma ancora conviventi, i due hanno fatto questa scelta per poter pagare delle tasse in meno. Ovviamente visto che la cosa doveva essere super riservata, tutti in paese la conoscono per filo e per segno.
Adesso poi che Veronica è scomparsa le voci si sprecano: - Dopo l'ennesima lite il marito l'ha uccisa e buttata nel fiume- questa è quella preferita dagli abitanti di Pineta. Secondo voi, chi può mai averla messa in giro? Ovviamente Ampelio, Gino, Aldo e Pilade...
La nuova commissaria è messa alla prova e dovrà indagare su un caso che non esiste in realtà, già perché come si può aprire un'indagine se il marito di Veronica non ne ha mai denunciato la scomparsa?
lunedì 2 febbraio 2015
Torta facile facile per golosi
L'idea della ricetta proviene dal libro "Benvenuti nella mia cucina" di Benedetta Parodi ma vi sono parecchie modifiche.
La torta è di facile eseguimento: basta solo mescolare insieme gli ingredienti!
Ingredienti:
La torta è di facile eseguimento: basta solo mescolare insieme gli ingredienti!
Ingredienti:
- 4 uova
- 200 g di zucchero
- 350 ml di yogurt magro (io ho usato quello greco alla pesca e all'ananas)
- 100 ml di olio di semi
- 350 g di farina
- 1 bustina di lievito
- 70 g di gocce di cioccolato o cioccolato fondente sbriciolato
- Nutella o marmellata a scelta
Preparazione:
Preriscaldate il forno a 180°.
Sbattete le uova con lo zucchero, aggiungete lo yogurt e, continuando a mescolare, l'olio. In ultimo incorporate la farina con il lievito e le gocce di cioccolato.
Adagiate il composto in una tortiera alta, perché la torta cresce parecchio, ricoperta precedentemente da carta da forno (che se bagnata e strizzata si adagerà meglio alla tortiera.)
Infornate per circa 35-40 minuti controllando la cottura con uno stuzzicadente.
Una volta cotta lasciatela raffreddare, tagliatela a metà, farcitela con Nutella o marmellata e richiudetela.
Se gradite potete guarnire la torta con granella di zucchero o zucchero al velo.
"La carta più alta" - Marco Malvaldi
" Altri cambiamenti, invece, sono stati evitati: per cui, accanto al registratore di cassa c'è ancora un mazzo da quaranta carte, così che al momento di pagare Massimo può proporre al cliente di giocare alla carta più alta. Se la prende il cliente, non paga; se la pesca Massimo, paga doppio. "
NUMERO PAGINE: 198, compresi i Ringraziamenti.
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: (Sellerio editore Palermo) 2012.
Eccomi qui con il penultimo libro della serie del BarLume. Anche questo è un successo, per Marco Malvaldi.
Come sempre, si legge velocemente e incuriosisce il lettore. Devo ammettere che mi sto innamorando un pochino del "barrista" Massimo: brillante, pungente, intelligente e deduttivo, forse il suo posto non è in un bar...
Ovviamente danno spessore alla trama, alla storia e alla vita del primo anche i vecchietti che hanno la residenza al BarLume, ormai.
TRAMA:
Dopo che il ristorante "Boccaccio" di Aldo è andato a fuoco, gli viene proposto da un magnate di aprire un locale all'interno di un complesso in cui vi sono, tra le altre cose, un centro termale e una spa. Attanagliato dal dubbio Aldo, chiede consiglio agli amici di sempre e a Massimo.
Mentre si scambiano informazioni a vicenda sul magnate in questione, divagando un po' sulle conoscenze di quest'ultimo, si trovano a pensare alla morte per tumore di un uomo che ha venduto a quest'ultimo una casa per metà del suo valore, e che in seguito è morto precocemente per l'aggravarsi della malattia.
Indagando un po' troppo, i vecchietti però mettono sull'attenti il commissario Fusco, che si vedrà costretto a riaprire il caso dopo vent'anni.
NUMERO PAGINE: 198, compresi i Ringraziamenti.
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: (Sellerio editore Palermo) 2012.
Eccomi qui con il penultimo libro della serie del BarLume. Anche questo è un successo, per Marco Malvaldi.
Come sempre, si legge velocemente e incuriosisce il lettore. Devo ammettere che mi sto innamorando un pochino del "barrista" Massimo: brillante, pungente, intelligente e deduttivo, forse il suo posto non è in un bar...
Ovviamente danno spessore alla trama, alla storia e alla vita del primo anche i vecchietti che hanno la residenza al BarLume, ormai.
TRAMA:
Dopo che il ristorante "Boccaccio" di Aldo è andato a fuoco, gli viene proposto da un magnate di aprire un locale all'interno di un complesso in cui vi sono, tra le altre cose, un centro termale e una spa. Attanagliato dal dubbio Aldo, chiede consiglio agli amici di sempre e a Massimo.
Mentre si scambiano informazioni a vicenda sul magnate in questione, divagando un po' sulle conoscenze di quest'ultimo, si trovano a pensare alla morte per tumore di un uomo che ha venduto a quest'ultimo una casa per metà del suo valore, e che in seguito è morto precocemente per l'aggravarsi della malattia.
Indagando un po' troppo, i vecchietti però mettono sull'attenti il commissario Fusco, che si vedrà costretto a riaprire il caso dopo vent'anni.
"Il re dei giochi" - Marco Malvaldi
"Ma guarda lì. Ormai non vanno nemmeno quasi più al biliardo. Entrano, squadernano il giornale e si mettono a discutere del delitto. Qui, ovviamente. E se entra qualcuno, si becca anche un pistolotto sul delitto. Ci credo che di mattina non entra più nessuno, a parte i giapponesi, che tanto non capiscono un cazzo. Come sono sereni, i giapponesi. Dev'essere per via del culto degli antenati defunti. Ora ho capito come funziona: non pregano direttamente gli antenati, ringraziano il cielo per averglieli tolti dai coglioni. Ecco perché sono così pacifici."
NUMERO PAGINE: 192, compresi i Ringraziamenti.
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: (Sellerio editore Palermo) 2010.
Rieccomi con il terzo libro della serie del BarLume. Se il secondo, non mi era piaciuto al pari del primo, il terzo non mi ha deluso minimamente.
Scorrevole, brioso, divertente e decisamente smaliziato. Sì, smaliziato nei dialoghi dei personaggi, nei loro modi di interagire, nei loro pensieri.
Personaggi che hanno tratti molto simili a persone in carne e ossa.
TRAMA:
E' un altro inizio estate a Pineta e se ci avviciniamo al Bar Lume notiamo che il nostro "barrista" Massimo, ha apportato qualche innovazione nel locale: un bel biliardo nuovo di zecca, che spera attiri parecchia clientela. Non immaginando, che diventerà il nuovo divertimento di nonno Ampelio, e gli amici Aldo, Pilade e Gino.
Ma ben presto gli anziani sono distratti da altro: un brutto incidente in auto ha ferito gravemente una donna e ucciso suo figlio adolescente. La donna, visto che Pineta non è proprio una metropoli, è conosciuta dai nostri protagonisti, che si tengono aggiornati, con i giornali, del suo ricovero in ospedale.
Ma quando la donna ha un embolo al cervello, la cui causa è attribuita a una siringa colma d'aria iniettata nella braccio della stessa, i nostri protagonisti non li tiene più nessuno... e come al solito, cominciano a porre domande e a indagare per i fatti loro.
NUMERO PAGINE: 192, compresi i Ringraziamenti.
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: (Sellerio editore Palermo) 2010.
Rieccomi con il terzo libro della serie del BarLume. Se il secondo, non mi era piaciuto al pari del primo, il terzo non mi ha deluso minimamente.
Scorrevole, brioso, divertente e decisamente smaliziato. Sì, smaliziato nei dialoghi dei personaggi, nei loro modi di interagire, nei loro pensieri.
Personaggi che hanno tratti molto simili a persone in carne e ossa.
TRAMA:
E' un altro inizio estate a Pineta e se ci avviciniamo al Bar Lume notiamo che il nostro "barrista" Massimo, ha apportato qualche innovazione nel locale: un bel biliardo nuovo di zecca, che spera attiri parecchia clientela. Non immaginando, che diventerà il nuovo divertimento di nonno Ampelio, e gli amici Aldo, Pilade e Gino.
Ma ben presto gli anziani sono distratti da altro: un brutto incidente in auto ha ferito gravemente una donna e ucciso suo figlio adolescente. La donna, visto che Pineta non è proprio una metropoli, è conosciuta dai nostri protagonisti, che si tengono aggiornati, con i giornali, del suo ricovero in ospedale.
Ma quando la donna ha un embolo al cervello, la cui causa è attribuita a una siringa colma d'aria iniettata nella braccio della stessa, i nostri protagonisti non li tiene più nessuno... e come al solito, cominciano a porre domande e a indagare per i fatti loro.
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