Charlotte Bronte è sorella di Emily creatrice di "Cime tempestose". Il genio della scrittura è tipico della famiglia, infatti anche l'altra sorella, Anne, è autrice di diversi romanzi.
"Ascolta dunque, Jane Eyre, la tua sentenza: domani ti metterai davanti a uno specchio e disegnerai con la matita il tuo ritratto, fedelmente, senza attenuare alcun difetto, senza addolcire nessuna linea dura, senza trascurare nessuna spiacevole irregolarità. Sotto vi scriverete: "Ritratto d'una istitutrice brutta, povera, e senza parentela.""
NUMERO PAGINE: 520, escluse biografia, introduzione e giudizi critici.
GENERE: Romanzo classico.
PRIMA EDIZIONE: marzo 1993.
Di tutti i romanzi dell'Ottocento che ho letto, scritti da donne, questo è in assoluto quello che ho preferito. Non solo, Jane Eyre, è una ragazza di carattere e unica nel suo genere ma sembra di vederla uscire dal romanzo tali sono i suoi contorni ben delineati.
TRAMA:
Jane Eyre è una bambina senza genitori, che vive con la zia vedova che la mal tollera. Dopo un'esperienza che la sconvolge, la piccola, risponde male alla sua tutrice e viene allontanata dalla casa e mandata per otto anni in un collegio. Qui patisce la fame e il freddo e quando diviene maestra dello stesso istituto in cui ella stessa è stata allieva si accorge di voler cambiare vita. Scrive un'inserzione sul giornale dove si dichiara disponibile come insegnante privata. Dopo aver ricevuto una sola risposta all'annuncio subito si reca presso la famiglia che ha bisogno di lei. Inizialmente, Jane si trova sola con la governante e la piccola allieva, in seguito conoscerà il padrone della tenuta: il signor Rochester. Rochester vede in Jane una persona completamente diversa rispetto alle altre donne: sa tenergli testa e non si lascia scoraggiare dal sesso e dal suo stato sociale inferiore. Jane non è una bella ragazza ma il padrone non ha occhi che per lei, ma la loro unione verrà ostacolata da una grave presenza
che si aggira tra le mura della grande tenuta.
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