martedì 30 luglio 2013

" La ragazza porcospino " - Katja Rohde

" L'autismo deriva dalla volontà di Dio, oppure è un'aberrazione della natura?
Io, la creatura autistica, che conosce soltanto poche vittorie, che ama la vita, ma che dipende da chi, avendo la forza di vivere, si volta verso di lei per sostenerla, io do gioia al mondo con la mia esistenza. Che cosa sarebbe la terra senza i miei sogni, che sono urgenti, esigenti, che domandano a chi mi circonda tutto il possibile, e anche l'impossibile, ma che regalano a loro volta a chi mi circonda un altro mondo, un mondo in cui i sogni sviliscono i successi della vita reale?
I sogni sono virtù dell'anima, utili per i pensieri che sono alla ricerca, che plasmano le potenzialità umane, utili contro ogni mistificazione, contro ogni ristagno.
Io, porcospino di Dio, sono uscita da un'idea buona, sono vincente in un modo diverso dal vostro, non agisco come voi.
Dio mi ha voluta così. Sono ben fatta. "

NUMERO PAGINE: 141.
GENERE: Autobiografia.
PRIMA EDIZIONE: 2001.

Questo libro mi è balzato all'occhio in biblioteca, mentre passeggiavo tra gli scaffali avida di letture nuove. E' una storia molto particolare che apre gli occhi su una realtà di cui io, francamente, sapevo poco e niente. Lo consiglio a tutti.

TRAMA:
Il libro si apre con la riflessione che ho riportato all'inizio del post ( vedi sopra ). Katja parla della sua infanzia, del suo blocco totale nel non riuscire a comunicare minimamente. Di come si trovasse sempre male a non poter dire quello che aveva in mente, e per questo di come la sua furia si riversasse su di lei e su sua madre, con aggressività e urla. Si descrive come un porcospino, per la sua paura delle persone, per il modo in cui si sente sempre osservata e derisa. L'unica che capisce che bisogna sostenerla, per farla comunicare ( tramite il metodo che si chiama Comunicazione Facilitata ) è una sua insegnante: Marie. Di rilevanza fondamentale è anche sua sorella Pam, che riesce a calmarla e capirla prima degli altri.
Quando finalmente Katja riesce a comunicare si scopre che ha imparato da sola, il francese, l'inglese e il latino. La ragazza che credevano autistica e ritardata mentale è in realtà un mente geniale intrappolata nelle sue incertezze, inchiodata dall sue paure.
La parte finale del libro è lasciato alla madre, che racconta di come si sono accorti insieme al marito, che a 12 mesi Katja non mangiava da sola, non camminava e non sorrideva. Scrive della mole di lavoro e di aiuto che hanno dovuto affronare e di come tutto questo viaggio sia per lei semplicemente meraviglioso.

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