"A Natale impera lo spirito di "buona volontà". Vecchi litigi vengono dimenticati, coloro che si trovano in disaccordo fanno la pace... Sia pure provvisoriamente, le famiglie che sono state separate per tutto l'anno si raccolgono ancora una volta... In queste condizioni, amico mio, deve ammettere che i nervi possono venir sottoposti a dura prova. Persone che non hanno alcuna voglia di essere amabili fanno uno sforzo per apparirlo..C'è in essi molta ipocrisia a Natale, onorevole ipocrisia, ipocrisia pour le bon motif, ma sempre ipocrisia. "
NUMERO PAGINE: 185.
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: (Oscar Mondadori) Dicembre 1979.
Libro che ho preso in fretta e furia in biblioteca, due giorni prima di Natale. Volevo assolutamente leggermi un altro giallo a sfondo natalizio, e ho pensato "Chi meglio della buona Agatha?".
La storia in sé è carina ma non mi è piaciuto il fatto che l'assassino non è nemmeno lontanamente intuibile. C'è chi lo ha definito geniale, bah... può essere. Io trovo molto più geniale quando la Christie lascia molti indizi in una direzione e poi l'assassino lo avevi sotto il naso!
Ve lo consiglio comunque, anche se non rimane uno dei miei preferiti...
TRAMA:
Per Natale il vecchio Lee ha radunato tutti i figli, anche quelli che sono più lontani, anche quelli che non sente da anni. Sarà che gli anni passano e lui si sente solo e vicino alla fine?
Una grande sorpresa è l'arrivo della nipote del vecchio e degli altri Lee: Pilar, figlia di Jennifer Lee e di uno uomo spagnolo, entrambi morti. Ma il signor Lee, chiama a raccolta tutta la famiglia nel suo salottino, compreso un giovane, figlio di un vecchio amico del signor Lee, e si fa trovare al telefono con l'avvocato dicendo che vuole rivedere il testamento.
Invece del clima natalizio, il vecchio installa un clima di tensione, dicendo ai figli che sono dei buoni a nulla e cacciandoli in malo modo dalla stanza.
Poco dopo il suo omicidio.
Chi ha ucciso il signor Lee? Poirot è chiamato ad indagare.
I piaceri della vita? Un buon libro, accompagnato da dell'ottimo cibo e un soffice gatto sulle ginocchia.
martedì 29 dicembre 2015
"Tre topolini ciechi e altre storie" - Agatha Christie
"Ciechi, ohimè, tutti e tre
ai topolini, poverini
col coltello l'ascia e il temperin
la fattoressa tagliò via il codin..."
NUMERO PAGINE: 234.
GENERE: Racconti gialli.
PRIMA EDIZIONE: (Arnoldo Mondadori Editore) Ottobre 1981.
Questo libro lo trovai tempo fa ad un mercatino dell'usato. Lo lasciai per parecchio in libreria a prendere polvere. Poi vuoi il clima natalizio, che chiama il giallo e gli omicidi, vuoi il freddo e la nebbia, che regnano sovrani in questi giorni qui, che chiamano atmosfere tetre e isolate, l'ho ripreso in mano. Si legge molto velocemente e i racconti sono tutti quanti carini. Trovate i due personaggi principali della Chirstie, più alcuni altri racconti .
Nel complesso è un libro che consiglierei subito, soprattutto in questo periodo.
TRAME DEI RACCONTI:
"Tre topolini ciechi":Due giovani sposi hanno ritirato una vecchia casa e decidono di farne una piccola pensioncina. I personaggi che vi si rifugiano durante una tempesta di neve sono molto particolari, ma a mettere in allarme gli ospiti è l'omicidio di una delle pensionanti.
"Uno scherzo arguto": Miss Marple è chiamata ad aiutare due ragazzi che non trovano l'eredità del padre, sapendo che l'uomo era molto ricco ma amava scherzare.
"Omicidio su misura":La vicina di casa di Miss Marple è morta, a dare l'allarme è una piccola sarta, venuta ad aggiustare il vestito della signora. Immediatamente i sospetti cadono sul marito...
"Il caso della domestica perfetta": Due vecchie sorelle, licenziano una cara amica della domestica di Miss Marple e ne trovano una perfetta. Ma cosa si cela dietro a questa perfezione?
"Le maledizioni della strega": Dal momento che Miss Marple ha preso una brutta influenza, che ha tempi di guarigione lunghi e il medico vuole farla star meglio, le mostra un suo manoscritto e la invita a risolvere l'arcano.
"L'appartamento al terzo piano": E' notte fonda e Pat ha dimenticato le chiavi di casa, i due giovanotti con lei e l'amica decidono di usare il montacarichi per il carbone per accedere all'appartamento. Ma i ragazzi sbagliano piano e quello che si trovano davanti non è l'appartamento di Pat e ciò che li allarma è il sangue che scorgono...Poirot li aiuterà a risolvere la situazione.
"A mezzanotte in punto":Il figlio di un ricco industriale è stato rapito a mezzanotte in punto. Nonostante le minacce, la polizia si è fatta soffiare sotto gli occhi il ragazzino. Sarà con l'aiuto di Poirot che si svelerà l'arcano.
"La torta di more": Un vecchio signore mangia per anni sempre le stesse cose allo stesso ristorante, tranne la sera prima di morire. E' un caso molto strano, questo che decide di seguire Poirot.
"Gli investigatori dell'amore": Il vecchio marito di una donna muore ammazzato, sia lei che il suo amante confessano l'omicidio. Peccato che le armi non corrispondano a quelle dell'assassinio.
martedì 22 dicembre 2015
"Buchi nella sabbia" - Marco Malvaldi
"C'è chi taglia e cuce brache,
chi i leoni addestra in gabbia,
chi cattura le lumache,
io fo buchi nella sabbia."
NUMERO PAGINE: 243.
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: (Sellerio Editore Palermo) 2015.
Purtroppo, con il cuore che sanguina, sono costretta a bocciare questo libro. Non mi è piaciuto. Ho sempre apprezzato i libri di Malvaldi, sia che siano ambientati al BarLume, sia quelli a sfondo storico. Ma questo mi è sembrato noioso, tirato per i capelli pur di far un numero di pagine (scelta editoriale?) molto distante dal tenore di scrittura solita, vivace e irriverente (anche se a tratti l'irriverenza traspare) del buon Malvaldi.
Ahimè, non ve lo consiglio... Sono dell'idea che possiate trovare un suo libro migliore.
TRAMA:
Insoliti personaggi si trovano al centro di questo libro: cantanti lirici egocentrici ed eccentrici, un colonnello che ne capisce poco e un tenente incaricato della scorta del Re, un giornalista con l'amore per la bottiglia e tutta la strampalata serie di amici anarchici del tenore protagonista della Tosca, invitati alla prima. Neanche a dirlo il compito delle forze dell'ordine è quello di proteggere il Re... ma cosa succede quando a morire è proprio l'attore principale del dramma?
Ahimè, non ve lo consiglio... Sono dell'idea che possiate trovare un suo libro migliore.
TRAMA:
Insoliti personaggi si trovano al centro di questo libro: cantanti lirici egocentrici ed eccentrici, un colonnello che ne capisce poco e un tenente incaricato della scorta del Re, un giornalista con l'amore per la bottiglia e tutta la strampalata serie di amici anarchici del tenore protagonista della Tosca, invitati alla prima. Neanche a dirlo il compito delle forze dell'ordine è quello di proteggere il Re... ma cosa succede quando a morire è proprio l'attore principale del dramma?
"Un Natale di Maigret" - Georges Simenon
"Non nevicava. Era ridicolo restarci male, a cinquant'anni sonati, se mancava la neve una mattina di Natale: ma le persone d'una certa età non sono mai proprio così serie come si figurano i giovani."
NUMERO PAGINE: 187.
GENERE: Racconti gialli.
PRIMA EDIZIONE: (Arnoldo Mondadori Editore) 1978.
Quest'anno il mio spirito natalizio non è forte come sempre. Sarà che la mia famiglia ha fatto un pochino di casino, sarà perché sono stressata e vorrei solo stare a letto a leggere, ma questo è. Mi ci voleva quindi un pochino di spirito natalizio: quindi ecco Maigret accorrere in mio soccorso!
In realtà in questa raccolta, che io ho tra le mani, vi sono due racconti: uno è appunto quello che dà il titolo al libro "Un Natale di Maigret", l'altro si chiama "Sette croci in un'agenda" e non ha come protagonista il buon Maigret.
Sono entrambi molto carini e scorrevoli, inutile dire che ho preferito il primo racconto, ma si sa che ho un debole per il commissario.
Ve lo consiglio, soprattutto in questo periodo di feste: si legge velocemente, e i racconti sono brevi, non avrete problemi a lasciare il libro insoluto per via dei festeggiamenti.
TRAME:
"Un Natale di Maigret": Dopo essersi svegliato nel suo letto la mattina di Natale, Maigret e sua moglie si ritrovano soli a far colazione. Pur riempiendolo di attenzioni, traspare un pochino di tristezza negli occhi di lei nel constatare che sono soli.
Poco dopo irrompe, nelle quiete del Natale, una coppia di vicine. Una delle due sostiene, che andando a trovare la figlioccia dell'altra, questa le ha rivelato che quella notte Babbo Natale è andato a trovarla, scavando un buco nel pavimento...
"Sette croci in un'agenda": Notte di Natale, pochi uomini alla centrale di polizia. Uno di loro però, tiene il conto di tutto ciò che succede in un'agenda: ha creato delle colonne in ogni giorno, in base al reato compiuto o alla chiamata ricevuta dai vari dipartimenti, in cui aggiungere un crocetta. Quella notte succede qualcosa di strano: vengono rotte delle cassette di vetro, sparse per Parigi, che attivano l'allarme collegato con la polizia. Il primo parte nelle vicinanze della casa della suocera di questo agente..
NUMERO PAGINE: 187.
GENERE: Racconti gialli.
PRIMA EDIZIONE: (Arnoldo Mondadori Editore) 1978.
Quest'anno il mio spirito natalizio non è forte come sempre. Sarà che la mia famiglia ha fatto un pochino di casino, sarà perché sono stressata e vorrei solo stare a letto a leggere, ma questo è. Mi ci voleva quindi un pochino di spirito natalizio: quindi ecco Maigret accorrere in mio soccorso!
In realtà in questa raccolta, che io ho tra le mani, vi sono due racconti: uno è appunto quello che dà il titolo al libro "Un Natale di Maigret", l'altro si chiama "Sette croci in un'agenda" e non ha come protagonista il buon Maigret.
Sono entrambi molto carini e scorrevoli, inutile dire che ho preferito il primo racconto, ma si sa che ho un debole per il commissario.
Ve lo consiglio, soprattutto in questo periodo di feste: si legge velocemente, e i racconti sono brevi, non avrete problemi a lasciare il libro insoluto per via dei festeggiamenti.
TRAME:
"Un Natale di Maigret": Dopo essersi svegliato nel suo letto la mattina di Natale, Maigret e sua moglie si ritrovano soli a far colazione. Pur riempiendolo di attenzioni, traspare un pochino di tristezza negli occhi di lei nel constatare che sono soli.
Poco dopo irrompe, nelle quiete del Natale, una coppia di vicine. Una delle due sostiene, che andando a trovare la figlioccia dell'altra, questa le ha rivelato che quella notte Babbo Natale è andato a trovarla, scavando un buco nel pavimento...
"Sette croci in un'agenda": Notte di Natale, pochi uomini alla centrale di polizia. Uno di loro però, tiene il conto di tutto ciò che succede in un'agenda: ha creato delle colonne in ogni giorno, in base al reato compiuto o alla chiamata ricevuta dai vari dipartimenti, in cui aggiungere un crocetta. Quella notte succede qualcosa di strano: vengono rotte delle cassette di vetro, sparse per Parigi, che attivano l'allarme collegato con la polizia. Il primo parte nelle vicinanze della casa della suocera di questo agente..
lunedì 14 dicembre 2015
"Le affinità elettive" - J.W. Goethe
" Ma l'essere umano è molti gradini più in alto di quegli elementi e se qui è stato un po' generoso con le belle parole di scelta e affinità elettiva, farebbe meglio a ritornare in se stesso e a riflettere seriamente sul valore di simili espressioni. Purtroppo conosco un sufficiente numero di casi in cui un legame intimo, apparentemente indissolubile fra due creature, è stato sciolto dal casuale aggiungersi di una terza, e una di loro, prima così strettamente legata, è stata cacciata nel grande vuoto."
NUMERO PAGINE: 315.
GENERE: Romanzo classico.
PRIMA EDIZIONE: (Giunti Editore) 2012.
Libro che mi ha regalato il mio caro, quando ancora non dividevamo la vita. Era chiaro il messaggio: ci sono persone che sono destinate a stare insieme, perché convergono l'una verso l'altra, senza scampo.
L'ho letto un pochino a spizzichi e bocconi, iniziandolo, lasciandolo a lui, leggendolo con lui, abbandonandolo nuovamente da lui, riprendendolo insieme e terminandolo da sola.
Questo libro si divide in due parti, un po' come il mio giudizio: la prima parte entusiasmante, fluida e interessante; la seconda parte noiosa, con personaggi pesanti e grossolani, non armonica.
Ho disprezzato il personaggio di Luciane, ragazzetta viziata e prepotente, con l'ambizione di avere costantemente i riflettori puntati su di sé. Segue da vicino il padre Mittler; si erge a capo di moralità quando con le sue parole condanna e giudica chi ha intorno. (Forse l'ho odiato anche più rispetto a Luciane).
I quattro protagonisti mi sono ugualmente piaciuti.
Ve lo consiglio, sì. Per me ha una doppia importanza, ovviamente.
TRAMA:
Charlotte ed Eduard hanno aspettato molto a lungo prima di convolare a nozze. Entrambi reduci da due matrimoni di non amore, sono riusciti finalmente a sposarsi dopo essersi innamorati ragazzi, ma destinati ad altri progetti di vita.
Trascorrono tranquillamente la loro vita, fino a quando decidono di invitare come ospiti due persone, a loro, molto care: il capitano, amico di una vita di Eduard, e Ottilie, figlioccia di Charlotte.
Ma cosa succede quando il sogno del matrimonio perfetto viene turbato da altre presenze?
Che cosa accade, allora, quando è chiaro che le affinità elettive non sono tra marito e moglie?
NUMERO PAGINE: 315.
GENERE: Romanzo classico.
PRIMA EDIZIONE: (Giunti Editore) 2012.
Libro che mi ha regalato il mio caro, quando ancora non dividevamo la vita. Era chiaro il messaggio: ci sono persone che sono destinate a stare insieme, perché convergono l'una verso l'altra, senza scampo.
L'ho letto un pochino a spizzichi e bocconi, iniziandolo, lasciandolo a lui, leggendolo con lui, abbandonandolo nuovamente da lui, riprendendolo insieme e terminandolo da sola.
Questo libro si divide in due parti, un po' come il mio giudizio: la prima parte entusiasmante, fluida e interessante; la seconda parte noiosa, con personaggi pesanti e grossolani, non armonica.
Ho disprezzato il personaggio di Luciane, ragazzetta viziata e prepotente, con l'ambizione di avere costantemente i riflettori puntati su di sé. Segue da vicino il padre Mittler; si erge a capo di moralità quando con le sue parole condanna e giudica chi ha intorno. (Forse l'ho odiato anche più rispetto a Luciane).
I quattro protagonisti mi sono ugualmente piaciuti.
Ve lo consiglio, sì. Per me ha una doppia importanza, ovviamente.
TRAMA:
Charlotte ed Eduard hanno aspettato molto a lungo prima di convolare a nozze. Entrambi reduci da due matrimoni di non amore, sono riusciti finalmente a sposarsi dopo essersi innamorati ragazzi, ma destinati ad altri progetti di vita.
Trascorrono tranquillamente la loro vita, fino a quando decidono di invitare come ospiti due persone, a loro, molto care: il capitano, amico di una vita di Eduard, e Ottilie, figlioccia di Charlotte.
Ma cosa succede quando il sogno del matrimonio perfetto viene turbato da altre presenze?
Che cosa accade, allora, quando è chiaro che le affinità elettive non sono tra marito e moglie?
"Breve storia d'Italia dal 2000 A.C. al 2000 D.C. " - Alfio Caruso
"Nello stesso periodo (1796) si sveglia Milano. Vi si sono raccolti esuli da parecchie regioni, sono nati due giornali, è stata formata un'amministrazione generale della Lombardia, dalla quale è reclutata una legione Lombarda di tremilacinquecento soldati. La sua bandiera è bianca, rossa e verde. Sono spuntati i colori del futuro tricolore."
NUMERO PAGINE: 411.
GENERE: Manuale storico.
PRIMA EDIZIONE: (Salani Editore) 2001.
Come promesso la mia istruzione storica prosegue. Del resto sono davvero ignorante in materia. Piano, piano voglio informarmi su ogni periodo storico, ma è uno studio lungo e difficoltoso partendo da zero. Questo libro è stato una base fondamentale. Credetemi: grandioso!
Ho imparato un sacco di nozioni storiche che non conoscevo e adesso, grazie a questa superficiale (immaginatevi che comunque ci sono 4000 anni di storia in sole 400 pagine!!) ma essenziale conoscenza, posso approfondire gli argomenti che preferisco di volta in volta.
Caruso ha dei punti di forza notevoli: non annoia il lettore, la sua capacità discorsiva mette curiosità al lettore e lo invoglia ad andare avanti nella lettura.
Ve lo consiglio ovviamente, tutti dovrebbero conoscere la nostra storia.
CAPITOLI CHE TROVATE NEL LIBRO:
1. Un altro 2000. - Introduzione del libro e di come nacque Roma.
2.Si comincia con sette re (forse...) - Dal 753 A.C al 509 A.C.
3. La repubblica. - Dal 500 A.C. al 300 A.C.
4. Ahi, i cartaginesi. - Dal 282 A.C. al 200 A.C.
5. Censori, condottieri e tribuni. - Dal 197 A.C. al 101 A.C.
6. Un playboy di nome Cesare. - Dal 91 A.C. al 44 A.C.
7. L'impero contro Gesù. - Dall'anno zero al 69 D.C.
8. L'adozione dei migliori. - Dal 79 al 192.
9. L'inizio del declino. - Dal 211 al 305.
10. La dissoluzione. - Dal 305 al 410.
11. La provincia Italia. - Dal 425 al 493.
12. L'impero della Chiesa.- Dal 500 al 610.
13. Qui non si fa l'Italia. - Dal 616 all'800.
14. Tra arabi e tedeschi. - Dal 816 al 1002.
15. Le vie del mare. - Dal 1026 al 1099.
16. Si torna a vivere. - Dal 1100 al 1194.
17. Una lingua invece di una patria. - Dal 1204 al 1303.
18. Il divino poeta. - Dal 1309 al 1406.
19. Divisi e contenti. - Dal 1409 al 1492.
20. Il curioso e il tormentato. - Dal 1494 al 1541.
21. La Cenerentola d'Europa. - Dal 1545 al 1648.
22. Da un padrone all'altro. - Dal 1659 al 1773.
23. Una bandiera, una patria. - Dal 1789 al 1859.
24. Gli anni difficili. - Dal 1864 al 1924.
25. La quiete dopo la tempesta. - Dal 1923 al 2000.
Ringraziamenti.
NUMERO PAGINE: 411.
GENERE: Manuale storico.
PRIMA EDIZIONE: (Salani Editore) 2001.
Come promesso la mia istruzione storica prosegue. Del resto sono davvero ignorante in materia. Piano, piano voglio informarmi su ogni periodo storico, ma è uno studio lungo e difficoltoso partendo da zero. Questo libro è stato una base fondamentale. Credetemi: grandioso!
Ho imparato un sacco di nozioni storiche che non conoscevo e adesso, grazie a questa superficiale (immaginatevi che comunque ci sono 4000 anni di storia in sole 400 pagine!!) ma essenziale conoscenza, posso approfondire gli argomenti che preferisco di volta in volta.
Caruso ha dei punti di forza notevoli: non annoia il lettore, la sua capacità discorsiva mette curiosità al lettore e lo invoglia ad andare avanti nella lettura.
Ve lo consiglio ovviamente, tutti dovrebbero conoscere la nostra storia.
CAPITOLI CHE TROVATE NEL LIBRO:
1. Un altro 2000. - Introduzione del libro e di come nacque Roma.
2.Si comincia con sette re (forse...) - Dal 753 A.C al 509 A.C.
3. La repubblica. - Dal 500 A.C. al 300 A.C.
4. Ahi, i cartaginesi. - Dal 282 A.C. al 200 A.C.
5. Censori, condottieri e tribuni. - Dal 197 A.C. al 101 A.C.
6. Un playboy di nome Cesare. - Dal 91 A.C. al 44 A.C.
7. L'impero contro Gesù. - Dall'anno zero al 69 D.C.
8. L'adozione dei migliori. - Dal 79 al 192.
9. L'inizio del declino. - Dal 211 al 305.
10. La dissoluzione. - Dal 305 al 410.
11. La provincia Italia. - Dal 425 al 493.
12. L'impero della Chiesa.- Dal 500 al 610.
13. Qui non si fa l'Italia. - Dal 616 all'800.
14. Tra arabi e tedeschi. - Dal 816 al 1002.
15. Le vie del mare. - Dal 1026 al 1099.
16. Si torna a vivere. - Dal 1100 al 1194.
17. Una lingua invece di una patria. - Dal 1204 al 1303.
18. Il divino poeta. - Dal 1309 al 1406.
19. Divisi e contenti. - Dal 1409 al 1492.
20. Il curioso e il tormentato. - Dal 1494 al 1541.
21. La Cenerentola d'Europa. - Dal 1545 al 1648.
22. Da un padrone all'altro. - Dal 1659 al 1773.
23. Una bandiera, una patria. - Dal 1789 al 1859.
24. Gli anni difficili. - Dal 1864 al 1924.
25. La quiete dopo la tempesta. - Dal 1923 al 2000.
Ringraziamenti.
venerdì 11 dicembre 2015
"Io, Partenope" - Sebastiano Vassalli
"La prima volta che ne parlammo io non volevo riconoscermi in quella storia di divinità marine e pagane e facevo segno con la testa: no, non, no, ma lui sorrideva e continuava a insistere. Diceva che Partenope: la Sirena, rivive in tutte le donne di Napoli, e in me più che nelle altre. Diceva che Napoli è "hembra", cioè femmina; e che io, suor Partenope, rappresentavo l'anima più profonda e vera di quella città; che ero, mi piacesse o no, la reincarnazione della Sirena. Una reincarnazione cristiana: il mondo non cambia."
NUMERO PAGINE: 282.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: Settembre 2015.
Adoro Vassalli. Dai, come può non piacere? Ha una scrittura fluida, ti racconta la storia in maniera semplice cosa che ti consente di ricordarti gli eventi, cattura il lettore con fatti realmente accaduti. Credo fermamente che se tutti potessero avere la fortuna di farsi raccontare la storia, come la raccontava (e continua a fare) Vassalli nei suoi libri, tutti noi saremmo molto più ferrati in questa materia.
Detto questo, il libro non è male. A mio avviso, teme il confronto con "La chimera", che lessi anni fa e trovai meraviglioso e che desidero rileggere, e il più vicino "Terre selvagge".
In base a questa considerazione è un buon libro, un'ottima lettura se paragonata a opere non sue. Vassalli teme il confronto solo con se stesso.
Adoro l'idea che abbia parlato di una donna, di cui la maggior parte dei libri di storia non fa nemmeno riferimento, realmente esistita. Forse avrei preferito che non la facesse parlare in prima persona, ma questo ammetto essere un mio limite: non adoro le storie narrate in prima persona, preferisco il narratore onnisciente.
Comunque ovviamente ve lo consiglio. Come Vassalli stesso dice: è un pezzetto di storia d'Italia!
TRAMA:
Questa è la storia di Suor Partenope, nata tra il 1575 e il 1580 nel Molise. Venduta dalla madre, Giulia (questo il suo nome) viene accostata a un uomo, affinché lo aiuti in tutti gli ambiti della vita. Alla morte del suo signore, Giulia viene accolta in casa della sorella del primo. Vive anni tranquilli a Napoli, quella che sente come la sua vera città., dove avviene il suo avvicinamento a Dio.
E' qui, dopo la morte di Isabella, la sua signora, che prende il velo e decide di sposarsi con Dio. Ma il suo modo di pregare, che raccoglie tanti seguaci, e che lei sente sia con l'anima, che con il corpo, giunge alle orecchie del Papa. E ancora peggio, in quegli anni all'inizio del 1600, all'Inquisizione. Finché è possibile, alcuni potenti suoi discepoli, la proteggono. Ma quando la Chiesa si mette contro una persona, quella non ha scampo: Suor Partenope di Napoli, viene catturata e portata a Roma.
Qui sconterà la sua pena, sotto forma di tortura, per aver osato sentire Dio davvero.
NUMERO PAGINE: 282.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: Settembre 2015.
Adoro Vassalli. Dai, come può non piacere? Ha una scrittura fluida, ti racconta la storia in maniera semplice cosa che ti consente di ricordarti gli eventi, cattura il lettore con fatti realmente accaduti. Credo fermamente che se tutti potessero avere la fortuna di farsi raccontare la storia, come la raccontava (e continua a fare) Vassalli nei suoi libri, tutti noi saremmo molto più ferrati in questa materia.
Detto questo, il libro non è male. A mio avviso, teme il confronto con "La chimera", che lessi anni fa e trovai meraviglioso e che desidero rileggere, e il più vicino "Terre selvagge".
In base a questa considerazione è un buon libro, un'ottima lettura se paragonata a opere non sue. Vassalli teme il confronto solo con se stesso.
Adoro l'idea che abbia parlato di una donna, di cui la maggior parte dei libri di storia non fa nemmeno riferimento, realmente esistita. Forse avrei preferito che non la facesse parlare in prima persona, ma questo ammetto essere un mio limite: non adoro le storie narrate in prima persona, preferisco il narratore onnisciente.
Comunque ovviamente ve lo consiglio. Come Vassalli stesso dice: è un pezzetto di storia d'Italia!
TRAMA:
Questa è la storia di Suor Partenope, nata tra il 1575 e il 1580 nel Molise. Venduta dalla madre, Giulia (questo il suo nome) viene accostata a un uomo, affinché lo aiuti in tutti gli ambiti della vita. Alla morte del suo signore, Giulia viene accolta in casa della sorella del primo. Vive anni tranquilli a Napoli, quella che sente come la sua vera città., dove avviene il suo avvicinamento a Dio.
E' qui, dopo la morte di Isabella, la sua signora, che prende il velo e decide di sposarsi con Dio. Ma il suo modo di pregare, che raccoglie tanti seguaci, e che lei sente sia con l'anima, che con il corpo, giunge alle orecchie del Papa. E ancora peggio, in quegli anni all'inizio del 1600, all'Inquisizione. Finché è possibile, alcuni potenti suoi discepoli, la proteggono. Ma quando la Chiesa si mette contro una persona, quella non ha scampo: Suor Partenope di Napoli, viene catturata e portata a Roma.
Qui sconterà la sua pena, sotto forma di tortura, per aver osato sentire Dio davvero.
mercoledì 2 dicembre 2015
"Straniera ingrata" - Irena Breznà
"Mi veniva offerto riparo nel migliore dei mondi possibili, ma la straniera ingrata rideva della loro concezione del mondo."
NUMERO PAGINE: 150.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Keller Editore) 2015.
Libro, che spiccava tra le novità, in biblioteca. Leggendo la quarta di copertina mi intrigava a metà, un effetto un pochino strano, lo ammetto. Eppure alla fine me lo sono portato a casa.
In realtà non so perché mi ostino a leggere libri che parlano di esperienze personali, o quasi. Non sono i miei preferiti. Forse è perché, comunque, sono una persona molto curiosa della psiche umana, mi chiedo spesso come si atteggiano le persone in determinate situazioni e così via.
Ecco. Sono riuscita a spiegarvi il motivo per cui ho preso questo libro.
Comunque non è male, solo non tra i miei preferiti.
Ve lo consiglio, se siete amanti del genere, perché è un pochino diverso, essendo una lettura a due voci.
TRAMA:
La storia è raccontata da due voci.
La prima è quella di una ragazza Cecoslovacca, arrivata in Svizzera, che fa a pugni con la compostezza, la precisione e l'eccessiva rigidità di regole e sentimenti di questo popolo.
La seconda voce, invece, è quella di una traduttrice, straniera ma da anni nel paese, che ci mostra tante realtà diverse di persone arrivate in Svizzera. Segue casi di carcerati, genitori con bambini problematici, persone affette da disturbi psichici.
NUMERO PAGINE: 150.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Keller Editore) 2015.
Libro, che spiccava tra le novità, in biblioteca. Leggendo la quarta di copertina mi intrigava a metà, un effetto un pochino strano, lo ammetto. Eppure alla fine me lo sono portato a casa.
In realtà non so perché mi ostino a leggere libri che parlano di esperienze personali, o quasi. Non sono i miei preferiti. Forse è perché, comunque, sono una persona molto curiosa della psiche umana, mi chiedo spesso come si atteggiano le persone in determinate situazioni e così via.
Ecco. Sono riuscita a spiegarvi il motivo per cui ho preso questo libro.
Comunque non è male, solo non tra i miei preferiti.
Ve lo consiglio, se siete amanti del genere, perché è un pochino diverso, essendo una lettura a due voci.
TRAMA:
La storia è raccontata da due voci.
La prima è quella di una ragazza Cecoslovacca, arrivata in Svizzera, che fa a pugni con la compostezza, la precisione e l'eccessiva rigidità di regole e sentimenti di questo popolo.
La seconda voce, invece, è quella di una traduttrice, straniera ma da anni nel paese, che ci mostra tante realtà diverse di persone arrivate in Svizzera. Segue casi di carcerati, genitori con bambini problematici, persone affette da disturbi psichici.
martedì 1 dicembre 2015
"La notte del dottor Andersen" - Dag Solstad
"<<Dietro quelle tende pesanti c'è un giovane uomo in compagnia di una donna morta, che ha appena assassinato. E io lo so,>> pensò, <<ma non faccio niente. Avrei dovuto telefonare. Se non altro avrei dovuto farlo per me. La cosa strana è che so che avrei dovuto, ma non posso. E' così, semplicemente non posso.>>"
NUMERO PAGINE: 165, compresa la Posfazione.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Iperborea) 2015.
Libro che mi è capitato fra le mani in biblioteca.... Affascinata dalla quarta di copertina, mi sono detta "Evvai. Ho centrato un bel giallo. Non vedo l'ora di leggerlo."
Invece.
La delusione.
Dopo la prima manciata di pagine, in cui l'azione e il clima (natalizio, il mio preferito, come sapete) erano accattivanti, come una pizza margherita appena uscita da un forno, la noia. Immaginate di mangiare quella pizza e scoprire che al posto del sale c'è zucchero ovunque: nell'impasto, nel pomodoro, nella mozzarella. Una delusione bella e buona, giusto? Questo libro è uguale. Inciampava su se stesso. Non aveva un vero punto cruciale della storia, o meglio quello che si presumeva che lo fosse (l'assassinio visto e non denunciato dal professore) non solo non è sviluppato, ma viene inghiottito da mille e mille informazioni non utili al fine della storia.
Non mi spiego due cose: a) mi piace l'idea di leggere un libro sulle paure e proiezioni mentali di qualcuno che vede un omicidio. Ma perché non sviluppare queste ansie? Perché parlarne per poche pagine e scialacquare il tutto in un niente? b) Che bisogno c'era di conoscere vita, morte e miracoli dei commensali del professor Andersen la sera di Santo Stefano? A chi interessa? Cosa ne guadagna la storia?
Ve lo consiglio? No. Ragazzi sul serio, cercate altro da leggere. Rimane sempre l'ipotesi forte e non del tutto erronea che la sottoscritta non capisca nulla, che non abbia né arte né parte, per capire e giudicare questo libro.
TRAMA:
La notte della Vigilia di Natale, il professor Andersen, è solo a casa sua: si sente bene, rilassato. La tavola è imbandita, ha tirato fuori, per l'occasione, il servizio buono, l'albero di Natale è addobbato e lui si sente parte integrante della società. Non perché sia un fedele convinto, festeggia il Natale, ma perché è ciò che la società gli ha insegnato ad essere.
Mentre è seduto alla poltrona, sorride guardando le finestre davanti a sé: tante le scene di felicità, di cena, di calma che precede la giornata di Natale. Quando vede apparire, in una di quelle finestre davanti a casa sua, una ragazza bionda, giovane e bella. Presto dietro di lei appare una figura maschile, che le mette le mani intorno al collo e stringe. In breve la ragazza bionda non si vede più e le tende vengono tirate.
Il professor Andersen è sul punto di denunciare il fatto... Ma qualcosa lo blocca. Non chiama la polizia, non racconta a nessuno ciò che ha visto. Ma la sua coscienza lo tormenterà a lungo, per questa omertà.
NUMERO PAGINE: 165, compresa la Posfazione.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Iperborea) 2015.
Libro che mi è capitato fra le mani in biblioteca.... Affascinata dalla quarta di copertina, mi sono detta "Evvai. Ho centrato un bel giallo. Non vedo l'ora di leggerlo."
Invece.
La delusione.
Dopo la prima manciata di pagine, in cui l'azione e il clima (natalizio, il mio preferito, come sapete) erano accattivanti, come una pizza margherita appena uscita da un forno, la noia. Immaginate di mangiare quella pizza e scoprire che al posto del sale c'è zucchero ovunque: nell'impasto, nel pomodoro, nella mozzarella. Una delusione bella e buona, giusto? Questo libro è uguale. Inciampava su se stesso. Non aveva un vero punto cruciale della storia, o meglio quello che si presumeva che lo fosse (l'assassinio visto e non denunciato dal professore) non solo non è sviluppato, ma viene inghiottito da mille e mille informazioni non utili al fine della storia.
Non mi spiego due cose: a) mi piace l'idea di leggere un libro sulle paure e proiezioni mentali di qualcuno che vede un omicidio. Ma perché non sviluppare queste ansie? Perché parlarne per poche pagine e scialacquare il tutto in un niente? b) Che bisogno c'era di conoscere vita, morte e miracoli dei commensali del professor Andersen la sera di Santo Stefano? A chi interessa? Cosa ne guadagna la storia?
Ve lo consiglio? No. Ragazzi sul serio, cercate altro da leggere. Rimane sempre l'ipotesi forte e non del tutto erronea che la sottoscritta non capisca nulla, che non abbia né arte né parte, per capire e giudicare questo libro.
TRAMA:
La notte della Vigilia di Natale, il professor Andersen, è solo a casa sua: si sente bene, rilassato. La tavola è imbandita, ha tirato fuori, per l'occasione, il servizio buono, l'albero di Natale è addobbato e lui si sente parte integrante della società. Non perché sia un fedele convinto, festeggia il Natale, ma perché è ciò che la società gli ha insegnato ad essere.
Mentre è seduto alla poltrona, sorride guardando le finestre davanti a sé: tante le scene di felicità, di cena, di calma che precede la giornata di Natale. Quando vede apparire, in una di quelle finestre davanti a casa sua, una ragazza bionda, giovane e bella. Presto dietro di lei appare una figura maschile, che le mette le mani intorno al collo e stringe. In breve la ragazza bionda non si vede più e le tende vengono tirate.
Il professor Andersen è sul punto di denunciare il fatto... Ma qualcosa lo blocca. Non chiama la polizia, non racconta a nessuno ciò che ha visto. Ma la sua coscienza lo tormenterà a lungo, per questa omertà.
lunedì 30 novembre 2015
"Era di maggio" - Antonio Manzini
"Guardava il giorno afflosciarsi come un fiore reciso.
Qualcuno bussò alla porta. Lupa, stesa sul letto sfatto, alzò un orecchio. Rocco non si mosse. Aspettò. Bussarono ancora.
Ora se ne va, pensò.
Senti i passi del visitatore allontanarsi nel corridoio.
Tirò un bel sospiro.
Anche quel rompicoglioni se n'era andato.
Lento si rimise a letto sprofondando nel piumino. Lupa gli si accoccolo sotto l'ascella. I due si addormentarono abbracciati come due naufraghi."
NUMERO PAGINE: 381.
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: (Sellerio editore Palermo) 2015.
Purtroppo sono giunta all'ultimo libro pubblicato della serie di Rocco Schiavone. Mi piange il cuore e mi auguro fortemente che Manzini scriva ed editi in fretta il libro successivo.
Inizialmente non amavo il vicequestore Rocco: scorbutico, freddo, spesso guarda solo il suo tornaconto, irascibile, brontolone. Poi, mentre veniva a galla la sua storia personale, le sue ferite mal cicatrizzate (o forse ancora bellamente sanguinanti) del suo passato, il cerchio si chiude e io mi sono piano piano affezionata al suo personaggio.
Che volete? Avrò cambiato gusti e mi innamoro degli uomini brontoloni ma, sotto sotto, sensibili.
Quindi, sì, ve lo consiglio questo libro.
Siamo lontani anni luce dal primo volume che Antonio Manzini aveva dedicato al vicequestore romano.
Dal secondo capitolo in poi meritano tutti. Questo, alla fine, ti fa azzannare l'aria, tipo lupo quando sente l'odore della preda vicino, perché agogni un altro po' della vita di Rocco Schiavone.
TRAMA:
Devastato dalla morte dell'amica Adele, fidanzata di Seba, vecchio amico di infanzia, Rocco si chiude in se stesso. Sa che quei proiettili erano diretti a lui e invece hanno trivellato il corpo dormiente e ricoperto dal piumone, dell'amica.
Con la sua nuova compagnia di vita, la cucciola Lupa, di chiude in un residence, casa sua è ora una scena del crimine. Si riscuote solo quando, gli amici romani vanno ad Aosta a ritirare il corpo di Adele.
Mentre Rocco, indaga discretamente e dietro alle quinte sull'omicidio di Adele, viene richiamato dai colleghi per la morte di colui che aveva partecipato al rapimento di Chiara. E' morto in carcere, si crede inizialmente per un infarto. Quando si scopre che così non è, Schiavone torna ad essere il vicequestore che indaga, a fondo, nei fatti.
martedì 24 novembre 2015
"Non è stagione" - Antonio Manzini
"Aveva attaccato invece. Aosta s'era svegliata bianca di neve e Rocco uscì dalla questura maledicendo tutte e quattro le stagioni, maggio e soprattutto quella terra snobbata dal sole.
(...)
Non si fa così, si ripeteva Rocco. Non si fanno vedere i colori dei fiori, il verde dell'erba. Non si mandano nell'aria i profumi e poi si ritappa la scatola con le nuvole e si ritorna indietro. Non si fa."
NUMERO PAGINE: 317
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: 2015.
Credo sia il migliore dei tre romanzi gialli, che ho letto finora, incentrati sul personaggio di Rocco Schiavone. Intenso, commuovente, con un ritmo serrato che ti costringe ad andare avanti nella lettura e ad arrivare, in brevissimo tempo alla fine. Tant'è che ho già iniziato l'ultimo capitolo, fino a nuovo avviso, del vicequestore romano.
Se il primo e secondo volume non erano coinvolgenti, credetemi, questo vi lascerà ben predisposti ad iniziare subito il libro successivo.
Quindi ve lo consiglio. Credete in Rocco, anche se sembra un bastardo senza cuore, in realtà è un uomo a cui il cuore lo hanno strappato dal petto. Vi costringerà ad amarlo, senza remore.
TRAMA:
Mentre indaga su un incidente stradale, che non sarebbe di sua competenza, se non fosse per il fatto che la targa del furgoncino incidentato è rubata, scopre che una ricca famiglia, i Berguet, non comunicano la scomparsa della figlia.
Perché non sentono il bisogno di denunciarne la scomparsa? I due uomini implicati nell'incidente, c'entrano qualcosa?
Parallelamente a questo, Marina, la moglie deceduta di Rocco, torna spesso a trovarlo, sotto pressione del vicequestore. Non riesce ad andare avanti... Pur frequentando più donne, e creando parecchio scompiglio, Marina rimane il punto fermo della sua vita.
Neanche la vita di Roma lo molla, infatti, Adele, fidanzata del suo amico fraterno Seba, si installa a casa sua per una ripicca d'amore nei confronti del suo uomo.
Tutte queste storie, vorticano verso il finale sconvolgente, di questa parentesi della vita di Rocco.
(...)
Non si fa così, si ripeteva Rocco. Non si fanno vedere i colori dei fiori, il verde dell'erba. Non si mandano nell'aria i profumi e poi si ritappa la scatola con le nuvole e si ritorna indietro. Non si fa."
NUMERO PAGINE: 317
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: 2015.
Credo sia il migliore dei tre romanzi gialli, che ho letto finora, incentrati sul personaggio di Rocco Schiavone. Intenso, commuovente, con un ritmo serrato che ti costringe ad andare avanti nella lettura e ad arrivare, in brevissimo tempo alla fine. Tant'è che ho già iniziato l'ultimo capitolo, fino a nuovo avviso, del vicequestore romano.
Se il primo e secondo volume non erano coinvolgenti, credetemi, questo vi lascerà ben predisposti ad iniziare subito il libro successivo.
Quindi ve lo consiglio. Credete in Rocco, anche se sembra un bastardo senza cuore, in realtà è un uomo a cui il cuore lo hanno strappato dal petto. Vi costringerà ad amarlo, senza remore.
TRAMA:
Mentre indaga su un incidente stradale, che non sarebbe di sua competenza, se non fosse per il fatto che la targa del furgoncino incidentato è rubata, scopre che una ricca famiglia, i Berguet, non comunicano la scomparsa della figlia.
Perché non sentono il bisogno di denunciarne la scomparsa? I due uomini implicati nell'incidente, c'entrano qualcosa?
Parallelamente a questo, Marina, la moglie deceduta di Rocco, torna spesso a trovarlo, sotto pressione del vicequestore. Non riesce ad andare avanti... Pur frequentando più donne, e creando parecchio scompiglio, Marina rimane il punto fermo della sua vita.
Neanche la vita di Roma lo molla, infatti, Adele, fidanzata del suo amico fraterno Seba, si installa a casa sua per una ripicca d'amore nei confronti del suo uomo.
Tutte queste storie, vorticano verso il finale sconvolgente, di questa parentesi della vita di Rocco.
giovedì 12 novembre 2015
Crema di zucca al basilico
Non avete la minima idea di quante ricette io sia rimasta indietro...Ho un sacco di fotografie sul telefono di piattini pronti per essere pubblicati! La realtà è che ho poco tempo! Anche ora, sto scrivendo di straforo in ufficio, mentre il programma della Motorizzazione ha mille problemi e non mi fa lavorare... Questa ricetta come al solito è tratta dal mio carissimo libro "Il ricettario dell'orto".
Siccome avevo della zucca in frigorifero e poca voglia di fare ricette elaborate, ho optato per una soluzione semplice, gustosa e sana! Dovete solo avere qualche verdura in frigorifero, poi il gioco è fatto!
Ingredienti:
Siccome avevo della zucca in frigorifero e poca voglia di fare ricette elaborate, ho optato per una soluzione semplice, gustosa e sana! Dovete solo avere qualche verdura in frigorifero, poi il gioco è fatto!
Ingredienti:
- 400 g di polpa di zucca
- 2 carote
- 2 patate piccole
- 1 porro
- 4 dl di brodo vegetale
- 100 g di robiola (io l'ho omessa)
- 1 ciuffetto di erba cipollina
- 1 mazzetto di basilico
Preparazione:
Per prima cosa laviamo le verdure. Peliamo le patate e le carote. Tagliamo a rondelle il porro e le carote, a quadretti la zucca e le patate. Con due cucchiai d'olio mettiamoli a soffriggerli per quattro o cinque minuti (il libro dice mezzo minuto ma mi sembra troppo poco, per la quantità di verdura presente). Nel frattempo avremo il brodo bollente (io lo faccio con il dado vegetale). Una volta spadellate le verdure, ricopriamole con il brodo, aggiungendo le erbe aromatiche e cuociamo per circa dieci minuti.
Una volta finita la cottura avremo questo risultato:
A questo punto togliamo la pentola dal fuoco, prendiamo il frullatore a immersione e frulliamo il tutto fino ad ottenere una crema. Io ho continuato la cottura per altri 15 minuti, perché gradivo la crema piuttosto densa. Il libro, invece, invita a servirla non appena frullata e ad aggiungere una cucchiaiata di robiola per ogni piatto.
A questo punto togliamo la pentola dal fuoco, prendiamo il frullatore a immersione e frulliamo il tutto fino ad ottenere una crema. Io ho continuato la cottura per altri 15 minuti, perché gradivo la crema piuttosto densa. Il libro, invece, invita a servirla non appena frullata e ad aggiungere una cucchiaiata di robiola per ogni piatto.
Buonissimo anche senza robiola!
Un consiglio:
Io adoro, come immagino la maggior parte di voi, accompagnare le creme calde, con i crostini. Siccome in casa non ne avevo, ho preso del pane in cassetta, ho bagnato leggermente una pentola d'olio (non troppo se no fa fumo!) e dopo aver ridotto le fette in sei pezzetti di pane, li ho spadellati rendendoli croccanti. Qui ci si potrebbe sbizzarrire: mettere degli aromi insieme al pane, o dei semi di sesamo per rendere più appetitosi i vostri crostini! :) Attenzione a non usare aromi troppo forti che coprirebbero il gusto delicato di questa crema di zucca.
"Epepe" - Ferenc Karinthy
"A ripensarci in seguito, non può che essere andata così: nella confusione dello scalo Budai deve aver sbagliato uscita, è salito su un volo diretto altrove e per qualche motivo l'equivoco è sfuggito anche al personale dell'aeroporto. A posteriori non si è potuto neppure chiarire verso dove e per quanto tempo abbia volato, perché non appena i motori hanno iniziato a girare lui ha reclinato lo schienale e si è assopito."
NUMERO PAGINE: 217.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Adelphi) 2015.
Io e il "mio caro", avevamo discusso a lungo e accarezzato l'idea di leggere insieme questo libro. Purtroppo questo non è stato possibile, perché mentre nella mia biblioteca il volume era già disponibile, nella sua c'era una lunga fila. Comunque questo è: io il libro l'ho letto! :)
Un libro molto particolare, dal clima angosciante, proiettato in un mondo privo di comprensione, una grande Babele.
Dire che non l'ho letto con piacere e curiosità, sarebbe affermare il falso. Ammetto che la parte finale del libro non mi è piaciuta molto e forse ha ingarbugliato la trama senza un vero senso, inutilmente.
Ve lo consiglio, perché è un libro che si fa leggere, non vi deluderà, vi costringe a portarlo a termine in breve tempo.
TRAMA:
Budai, si risveglia dopo un volo che credeva diretto ad Helsinki, in una città caotica in cui nessuno parla una lingua da lui compresa. E dire che Budai è un linguista, conosce molte lingue, le basi su cui poggiano, le principali regole grammaticali. Ma qui nessuno sembra rispettare una grammatica a lui nota, nessuna lingua da lui conosciuta si comporta in questa maniera. Budai si sente male, all'idea di non potersi far capire, è stato trasportato da una marea di gente, in un albergo, e ora non gli riesce proprio di capire come tornare indietro all'aeroporto. Il tempo passa e Budai non riesce ad uscire da questa città straripante di gente, ma in cui nessuno capisce nessuna lingua da lui parlata. Ma c'è una ragazza, che guida l'ascensore del suo albergo, una certa Epepe - o forse era Edede? - che prova per lui una simpatia quasi istantanea, e condivide con lui la sua brevissima pausa sigaretta, cercando di comunicare, di spiegarsi.
NUMERO PAGINE: 217.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Adelphi) 2015.
Io e il "mio caro", avevamo discusso a lungo e accarezzato l'idea di leggere insieme questo libro. Purtroppo questo non è stato possibile, perché mentre nella mia biblioteca il volume era già disponibile, nella sua c'era una lunga fila. Comunque questo è: io il libro l'ho letto! :)
Un libro molto particolare, dal clima angosciante, proiettato in un mondo privo di comprensione, una grande Babele.
Dire che non l'ho letto con piacere e curiosità, sarebbe affermare il falso. Ammetto che la parte finale del libro non mi è piaciuta molto e forse ha ingarbugliato la trama senza un vero senso, inutilmente.
Ve lo consiglio, perché è un libro che si fa leggere, non vi deluderà, vi costringe a portarlo a termine in breve tempo.
TRAMA:
Budai, si risveglia dopo un volo che credeva diretto ad Helsinki, in una città caotica in cui nessuno parla una lingua da lui compresa. E dire che Budai è un linguista, conosce molte lingue, le basi su cui poggiano, le principali regole grammaticali. Ma qui nessuno sembra rispettare una grammatica a lui nota, nessuna lingua da lui conosciuta si comporta in questa maniera. Budai si sente male, all'idea di non potersi far capire, è stato trasportato da una marea di gente, in un albergo, e ora non gli riesce proprio di capire come tornare indietro all'aeroporto. Il tempo passa e Budai non riesce ad uscire da questa città straripante di gente, ma in cui nessuno capisce nessuna lingua da lui parlata. Ma c'è una ragazza, che guida l'ascensore del suo albergo, una certa Epepe - o forse era Edede? - che prova per lui una simpatia quasi istantanea, e condivide con lui la sua brevissima pausa sigaretta, cercando di comunicare, di spiegarsi.
martedì 3 novembre 2015
"Animali intorno a noi: GATTI" - Marcus Schneck & Jill Caravan
"Il gatto è <<vicino>> all'uomo da almeno 4.500 anni."
NUMERO PAGINE: 79.
GENERE: Piccolo manuale e raccolta fotografica.
PRIMA EDIZIONE: (EdiCart) 1993.
Questo era l'ultimo libro che mi mancava in biblioteca, sul capitolo gatti. Non lo avevo preso in considerazione poiché è molto breve e perlopiù vi sono fotografie.
Comunque non è proprio male, ho tratto un'informazione nuova, rispetto a ciò che già conoscevo, il che non guasta.
Purtroppo le informazioni sulle razze feline, risultano datate, visto che sono passati più di vent'anni da quando è stato pubblicato.
Una lode, è d'obbligo agli autori, che già nel lontano 1993, portavano l'attenzione sull'importanza della sterilizzazione.
Capitoli che trovate all'interno del libro:
NUMERO PAGINE: 79.
GENERE: Piccolo manuale e raccolta fotografica.
PRIMA EDIZIONE: (EdiCart) 1993.
Questo era l'ultimo libro che mi mancava in biblioteca, sul capitolo gatti. Non lo avevo preso in considerazione poiché è molto breve e perlopiù vi sono fotografie.
Comunque non è proprio male, ho tratto un'informazione nuova, rispetto a ciò che già conoscevo, il che non guasta.
Purtroppo le informazioni sulle razze feline, risultano datate, visto che sono passati più di vent'anni da quando è stato pubblicato.
Una lode, è d'obbligo agli autori, che già nel lontano 1993, portavano l'attenzione sull'importanza della sterilizzazione.
Capitoli che trovate all'interno del libro:
- Introduzione.
- La storia del gatto
- Leggende e tradizioni popolari relative al gatto
- Un specie, molte razze.
- Intelligenza
- Ammaestrare i gatti
- Comportamento istintivo
- Riflessioni particolari
..... in più 94 bellissime fotografie.
lunedì 2 novembre 2015
"La costola di Adamo" - Antonio Manzini
"Mi sono messa a pensare. A sentire la storiella, la donna nasce dall'uomo, anzi ne è proprio un pezzo. E l'uomo impazzisce per la donna, la ama. In realtà ama se stesso. Ama un pezzo di sé, non un altro da sé. Vive e fa i figli e fa l'amore con se stesso. Un amore concentrato sulla propria persona che niente a che fare con l'amore. Credo che sia quanto di più perverso abbia mai letto. Il maschio è innamorato solo di sé. Questo dicono le Sacre Scritture. L'inferiorità femminile non c'entra. E' solo un mezzo per coprire tutto il resto.
L'appartenenza. Una persona appartiene ad un'altra per decreto divino. Ossia la mia vita ha valore perché appartengo all'uomo."
NUMERO PAGINE: 284, compresi i Ringraziamenti.
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: (Sellerio editore Palermo) 2014.
Eccoci qui con il secondo capitolo di Rocco Schiavone, vicequestore romano espatriato ad Aosta.
Questo libro mi è stato più congeniale del primo: si chiariscono tante cose del passato di Rocco, la trama è più avvincente e centrata, anche se la fine forse è molto idealizzata e utopistica.
Libro che si legge rapidamente e volentieri, ve lo consiglio fortemente, soprattutto se come me, eravate rimasti un tantino amareggiati dal primo capitolo.
TRAMA:
Mentre entra nella casa in cui lavora, Irina, nota che la cucina e gli altri ambienti sono stati messi a soqquadro. Scappa immediatamente per la strada, invocando a gran voce aiuto e incappando in un ex maresciallo in pensione, che subito si attiva a chiamare la polizia. All'arrivo di Rocco Schiavone, i due fanno molto confusione, ma il vicequestore, con il fidato sottoposto Italo, si reca in casa e scopre che oltre al furto vi è stato un, apparente, suicidio. Subito scattano le indagine e la comunicazione al marito, fuori a far una pedalata.
Il caso sembra snodarsi in maniera semplice... Eppure qualcosa non quadra.
Per di più ci si mette anche il passato sulla strada del nostro: lo stupratore, figlio del ministro dell'interno, è tornato in circolazione e alla sua vecchia abitudine. Apprendiamo quindi che Rocco è stato allontanato da Roma, perché aveva incastrato e malmenato uno stupratore, figlio di una persona importante. Riuscirà a fermarlo una volta per tutte?
L'appartenenza. Una persona appartiene ad un'altra per decreto divino. Ossia la mia vita ha valore perché appartengo all'uomo."
NUMERO PAGINE: 284, compresi i Ringraziamenti.
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: (Sellerio editore Palermo) 2014.
Eccoci qui con il secondo capitolo di Rocco Schiavone, vicequestore romano espatriato ad Aosta.
Questo libro mi è stato più congeniale del primo: si chiariscono tante cose del passato di Rocco, la trama è più avvincente e centrata, anche se la fine forse è molto idealizzata e utopistica.
Libro che si legge rapidamente e volentieri, ve lo consiglio fortemente, soprattutto se come me, eravate rimasti un tantino amareggiati dal primo capitolo.
TRAMA:
Mentre entra nella casa in cui lavora, Irina, nota che la cucina e gli altri ambienti sono stati messi a soqquadro. Scappa immediatamente per la strada, invocando a gran voce aiuto e incappando in un ex maresciallo in pensione, che subito si attiva a chiamare la polizia. All'arrivo di Rocco Schiavone, i due fanno molto confusione, ma il vicequestore, con il fidato sottoposto Italo, si reca in casa e scopre che oltre al furto vi è stato un, apparente, suicidio. Subito scattano le indagine e la comunicazione al marito, fuori a far una pedalata.
Il caso sembra snodarsi in maniera semplice... Eppure qualcosa non quadra.
Per di più ci si mette anche il passato sulla strada del nostro: lo stupratore, figlio del ministro dell'interno, è tornato in circolazione e alla sua vecchia abitudine. Apprendiamo quindi che Rocco è stato allontanato da Roma, perché aveva incastrato e malmenato uno stupratore, figlio di una persona importante. Riuscirà a fermarlo una volta per tutte?
"Pista Nera" - Antonio Manzini
"<<Ecco, un paio d'ore fa è stato rinvenuto un cadavere.>>
Un cadavere.
Schaivone lasciò scivolare la mano che stringeva il cellulare sul materasso e chiuse gli occhi imprecando fra i denti: <<Un cadavere...>>
Decimo grado. Era proprio una rottura di coglioni di decimo grado. E forse cum laude."
NUMERO PAGINE: 275, compresi i Ringraziamenti.
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: (Sellerio editore Palermo) 2013.
Ormai vi sarà arcinoto il mio amore per la casa editrice Sellerio. Non saprei dirvi perché, se non che offre letture, per me stimolanti, ma non solo: mi piace molto la rilegatura delle pagine, l'impostazione della pagina e il carattere con il quale sono scritte, le copertine molto simili tra loro (tanto da riconoscere immediatamente la casa editrice a distanza, poiché sono tutte blu) ma con disegni differenti, e soprattutto la cura meticolosa delle parole e della grammatica (una cosa da non sottovalutare).
Questo libro è il primo capitolo della storia di Rocco Schiavone. Anche se scorrevole e simpatico mi ha un po' deluso, rispetto ai racconti che ho incontrato nelle varie raccolte della Sellerio. Forse perché, anche Rocco, trasgredisce la legge e se anche questa caratteristica lo rende più centrato ad alcune cellule statali dell'Italia, non posso far a meno di pensare che tutto ciò sia molto sbagliato.
Ve lo consiglio? Perché, no? Dopo tutto, si legge con facilità e rapidamente.
TRAMA:
Ormai conosciamo il nostro Rocco Schiavone, vicequestore romano spostato per punizione ad Aosta, città che detesta per il freddo.
Qui, si è ambientato, ci vive ormai da quattro mesi. La nostra storia inizia quando un guidatore di gatto delle nevi, incappa in un cadavere, passandoci sopra, mentre aggiusta le piste per i turisti del giorno dopo.
Subito Schiavone è chiamato ad investigare e si scopre che non l'ha ucciso l'uomo: colui che è stato investito era stato sepolto nella neve da qualcun'altro.
Un cadavere.
Schaivone lasciò scivolare la mano che stringeva il cellulare sul materasso e chiuse gli occhi imprecando fra i denti: <<Un cadavere...>>
Decimo grado. Era proprio una rottura di coglioni di decimo grado. E forse cum laude."
NUMERO PAGINE: 275, compresi i Ringraziamenti.
GENERE: Giallo.
PRIMA EDIZIONE: (Sellerio editore Palermo) 2013.
Ormai vi sarà arcinoto il mio amore per la casa editrice Sellerio. Non saprei dirvi perché, se non che offre letture, per me stimolanti, ma non solo: mi piace molto la rilegatura delle pagine, l'impostazione della pagina e il carattere con il quale sono scritte, le copertine molto simili tra loro (tanto da riconoscere immediatamente la casa editrice a distanza, poiché sono tutte blu) ma con disegni differenti, e soprattutto la cura meticolosa delle parole e della grammatica (una cosa da non sottovalutare).
Questo libro è il primo capitolo della storia di Rocco Schiavone. Anche se scorrevole e simpatico mi ha un po' deluso, rispetto ai racconti che ho incontrato nelle varie raccolte della Sellerio. Forse perché, anche Rocco, trasgredisce la legge e se anche questa caratteristica lo rende più centrato ad alcune cellule statali dell'Italia, non posso far a meno di pensare che tutto ciò sia molto sbagliato.
Ve lo consiglio? Perché, no? Dopo tutto, si legge con facilità e rapidamente.
TRAMA:
Ormai conosciamo il nostro Rocco Schiavone, vicequestore romano spostato per punizione ad Aosta, città che detesta per il freddo.
Qui, si è ambientato, ci vive ormai da quattro mesi. La nostra storia inizia quando un guidatore di gatto delle nevi, incappa in un cadavere, passandoci sopra, mentre aggiusta le piste per i turisti del giorno dopo.
Subito Schiavone è chiamato ad investigare e si scopre che non l'ha ucciso l'uomo: colui che è stato investito era stato sepolto nella neve da qualcun'altro.
"I ragazzi del massacro" - Scerbanenco
"Respirò ancora a lungo, aveva ancora, e sempre, in mente, la maestrina Matilde Crescenzaghi, come l'aveva trovata lei, la prima che l'aveva vista dopo il massacro, totalmente nuda, in terra, quasi sotto la lavagna, il rigagnolo di sangue tra le cosce così bianche sotto la squallida luce fluorescente, e quel singhiozzo che lei, la maestrina, emetteva, gli sgraffi bestiali su tutto il corpo."
NUMERO PAGINE: 231.
GENERE: Giallo Noir.
PRIMA EDIZIONE: (Garzanti - gli Elefanti ) Febbraio 1994.
Libro che mi è stato regalato da una persona molto cara.
Non conoscevo nulla di Scerbanenco. Mi è stato regalato, infatti, perché amo i gialli. Questo è il terzo volume della serie delle indagini del commissario Duca Lamberti. Mi hanno già regalato il secondo, ma presto prenderò, presso la mia biblioteca, il primo volume della serie.
La storia è ambientata nella Milano degli anni '60-'70, luoghi da me conosciuti, ma riportati ai miei occhi con un forte flashback nel passato.
Ve lo consiglio, Scerbanenco ha una scrittura pulita, scorrevole e ricca. La storia è agghiacciante e inquietante ma estremamente interessante.
TRAMA:
Nella scuola serale Andrea e Maria Fustagni, si rinviene il cadavere violentato e massacrato di una giovane maestrina. Sotto accusa gli undici studenti, ragazzi difficili recuperati da storie di droga, violenza ed emarginazione sociale, della sua classe.
A seguire il caso è Duca Lamberti, commissario incaricato a Milano. Con una trama spessa e avvolgente Scerbanenco, tramite il suo commissario, ci mostrerà come la maestra è stata massacrata.
NUMERO PAGINE: 231.
GENERE: Giallo Noir.
PRIMA EDIZIONE: (Garzanti - gli Elefanti ) Febbraio 1994.
Libro che mi è stato regalato da una persona molto cara.
Non conoscevo nulla di Scerbanenco. Mi è stato regalato, infatti, perché amo i gialli. Questo è il terzo volume della serie delle indagini del commissario Duca Lamberti. Mi hanno già regalato il secondo, ma presto prenderò, presso la mia biblioteca, il primo volume della serie.
La storia è ambientata nella Milano degli anni '60-'70, luoghi da me conosciuti, ma riportati ai miei occhi con un forte flashback nel passato.
Ve lo consiglio, Scerbanenco ha una scrittura pulita, scorrevole e ricca. La storia è agghiacciante e inquietante ma estremamente interessante.
TRAMA:
Nella scuola serale Andrea e Maria Fustagni, si rinviene il cadavere violentato e massacrato di una giovane maestrina. Sotto accusa gli undici studenti, ragazzi difficili recuperati da storie di droga, violenza ed emarginazione sociale, della sua classe.
A seguire il caso è Duca Lamberti, commissario incaricato a Milano. Con una trama spessa e avvolgente Scerbanenco, tramite il suo commissario, ci mostrerà come la maestra è stata massacrata.
mercoledì 14 ottobre 2015
"Popoli Italici - L'Italia prima di Roma"
"Prima che Roma imponesse la sua completa uniformità politica, economica e culturale su tutta l'Italia, la Penisola era un groviglio di popolazioni e tribù diverse, anche se con molti punti in comune: ondate di migrazioni da ogni punto cardinale si sovrapponevano a popolazioni locali, portando nuovi usi e costumi, ben presto assimilati."
NUMERO PAGINE: 126.
GENERE: Piccolo libro storico.
PRIMA EDIZIONE: (Giunti) 2006.
Piccolo libro che racchiude poche informazioni su troppi popoli, concentrandosi prevalentemente sulla loro cultura, commercio e modo di seppellire i morti. Manca il come sono entrati in contatto fra loro questi popoli. Hanno avuto un approccio amichevole? Hanno annegato nel sangue la cultura dei popoli più deboli, più pacifici? Manca ciò che fa della storia la storia, le svolte, i cambiamenti: mancano le battaglie, gli scontri, le guerre.
Io l'ho trovato sconclusionato e confuso. Da ignorante in storia, (ma sto cercando follemente di recuperare il terreno perduto) non l'ho trovato d'aiuto. Questo semmai è un libro di contorno che si deve leggere quando già si conoscono bene i fatti e si vogliono estrapolare le nozioni base per ogni popolo... Quindi non ve lo consiglierei se partite, come me, da zero.
Capitoletti che trovate nel libro:
NUMERO PAGINE: 126.
GENERE: Piccolo libro storico.
PRIMA EDIZIONE: (Giunti) 2006.
Piccolo libro che racchiude poche informazioni su troppi popoli, concentrandosi prevalentemente sulla loro cultura, commercio e modo di seppellire i morti. Manca il come sono entrati in contatto fra loro questi popoli. Hanno avuto un approccio amichevole? Hanno annegato nel sangue la cultura dei popoli più deboli, più pacifici? Manca ciò che fa della storia la storia, le svolte, i cambiamenti: mancano le battaglie, gli scontri, le guerre.
Io l'ho trovato sconclusionato e confuso. Da ignorante in storia, (ma sto cercando follemente di recuperare il terreno perduto) non l'ho trovato d'aiuto. Questo semmai è un libro di contorno che si deve leggere quando già si conoscono bene i fatti e si vogliono estrapolare le nozioni base per ogni popolo... Quindi non ve lo consiglierei se partite, come me, da zero.
Capitoletti che trovate nel libro:
- L'Italia Antica
- La rivoluzione dei metalli
- Anuani.... Volsci (Popoli Italici Pre-Romani dalla "A" alla "Z")
"Terre selvagge" - Sebastiano Vassalli
"La battaglia finale tra i Romani e i Cimbri si combatté in questa parte d'Italia che noi oggi chiamiamo Piemonte e che allora non aveva nome, o forse proprio veniva indicata con quelle due parole: Campi Raudii, che significavano terre disabitate e terre incolte. Terre selvagge."
NUMERO PAGINE: 297.
GENERE: Romanzo storico.
PRIMA EDIZIONE: (Rizzoli) Aprile 2014.
Incredibile. Questo è il mio commento al libro. Appassionato, contestualizzato, violento e descrittivo. Mi è piaciuto tutto di questo libro. Ancora di più il fatto che abbia un riscontro nella storia, nel suolo che calpestiamo ricco di cadaveri e sangue dei nemici e degli amici, nelle nostre origini, nelle mani, che molto simili alle nostre, hanno impugnato armi, nel cielo che indifferente al passare del tempo assiste a tutto e continua il suo ciclo...
Ve lo consiglio, ma non solo. Ve lo indico. Anche se non amate la storia. Perché Sebastiano Vassalli fu un grande scrittore, ma ancor prima un geniale narratore.
TRAMA:
Vi è un grande fermento ai piedi del monte Ros. Molti i villaggi, allertati che un popolo violento e sanguinario si sta abbattendo su di loro, come una falce di morte: si tratta dei Cimbri. Popolo dalle origini incerte, ma proveniente dalla Danimarca, ha fatto dell'Italia il suo nuovo obbiettivo. Ha già respinto i Romani in più punti a nord e ora si appresta a entrare nell'attuale Piemonte e Lombardia con l'intento di far sua questa terra.
Quello che non sospetta, il popolo dei Cimbri, che se da una parte si sente invincibile, dall'altra è stanca e divisa nel pensiero di fare la guerra, è che un nuovo condottiero guiderà la battaglia finale, dai parte di Roma: Caio Mario. Un console romano che non si lascia intimorire facilmente e che respingerà i Cimbri definitivamente.
NUMERO PAGINE: 297.
GENERE: Romanzo storico.
PRIMA EDIZIONE: (Rizzoli) Aprile 2014.
Incredibile. Questo è il mio commento al libro. Appassionato, contestualizzato, violento e descrittivo. Mi è piaciuto tutto di questo libro. Ancora di più il fatto che abbia un riscontro nella storia, nel suolo che calpestiamo ricco di cadaveri e sangue dei nemici e degli amici, nelle nostre origini, nelle mani, che molto simili alle nostre, hanno impugnato armi, nel cielo che indifferente al passare del tempo assiste a tutto e continua il suo ciclo...
Ve lo consiglio, ma non solo. Ve lo indico. Anche se non amate la storia. Perché Sebastiano Vassalli fu un grande scrittore, ma ancor prima un geniale narratore.
TRAMA:
Vi è un grande fermento ai piedi del monte Ros. Molti i villaggi, allertati che un popolo violento e sanguinario si sta abbattendo su di loro, come una falce di morte: si tratta dei Cimbri. Popolo dalle origini incerte, ma proveniente dalla Danimarca, ha fatto dell'Italia il suo nuovo obbiettivo. Ha già respinto i Romani in più punti a nord e ora si appresta a entrare nell'attuale Piemonte e Lombardia con l'intento di far sua questa terra.
Quello che non sospetta, il popolo dei Cimbri, che se da una parte si sente invincibile, dall'altra è stanca e divisa nel pensiero di fare la guerra, è che un nuovo condottiero guiderà la battaglia finale, dai parte di Roma: Caio Mario. Un console romano che non si lascia intimorire facilmente e che respingerà i Cimbri definitivamente.
giovedì 8 ottobre 2015
"E' una vita che ti aspetto" - Fabio Volo
"Ma che paura di morire? Il tuo problema è proprio l'opposto. Checco, il tuo problema non è aver paura di morire, ma aver paura di vivere. E' il contrario. Hai quella maledettissima malattia diffusa del "NON VIVERE". "
NUMERO PAGINE:179.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Oscar Mondadori) 2003.
Ogni tanto, quando mi sento affaticata, viro le mie letture su qualcosa di totalmente leggero. Come un libro di Fabio Volo.
Allora, dire che è uno scrittore, sarebbe come mangiare la Nutella per dimagrire. Però secondo me ha capacità di raccontare fluidamente delle cose. Forse è scrittore a suo modo, quasi che faccia categoria a parte.
Questo libro, come tanti dei suoi, si legge in un battito di ciglia. E' ricco di frasi ad effetto, un pochino banali. Ma riesco a capire perché affascinano: sa dire delle cose molto comuni ma difficili da esprimere, con semplicità. Riesce a farsi largo, senza timori, nei dubbi che tutti abbiamo.
Ve lo consiglio se avete voglia di staccare da letture corpose, impegnative. Da portare in viaggio, o in vacanza è l'ideale. Non prendetelo come un guru di vita però.
TRAMA:
Questa è la storia di Checco. Un ragazzo che non sapeva cosa gli mancava. Pensava di essere malato, e invece gli mancava la voglia di vivere.
E allora Checco fa questo: si analizza, riscopre il piacere di stare con se stesso, di amarsi, di criticarsi. Ripensa a tutta la sua vita e decide che deve fare ciò che lo rende felice.
Ora che si ama davvero è in grado di vivere davvero ma soprattutto di amare davvero.
NUMERO PAGINE:179.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Oscar Mondadori) 2003.
Ogni tanto, quando mi sento affaticata, viro le mie letture su qualcosa di totalmente leggero. Come un libro di Fabio Volo.
Allora, dire che è uno scrittore, sarebbe come mangiare la Nutella per dimagrire. Però secondo me ha capacità di raccontare fluidamente delle cose. Forse è scrittore a suo modo, quasi che faccia categoria a parte.
Questo libro, come tanti dei suoi, si legge in un battito di ciglia. E' ricco di frasi ad effetto, un pochino banali. Ma riesco a capire perché affascinano: sa dire delle cose molto comuni ma difficili da esprimere, con semplicità. Riesce a farsi largo, senza timori, nei dubbi che tutti abbiamo.
Ve lo consiglio se avete voglia di staccare da letture corpose, impegnative. Da portare in viaggio, o in vacanza è l'ideale. Non prendetelo come un guru di vita però.
TRAMA:
Questa è la storia di Checco. Un ragazzo che non sapeva cosa gli mancava. Pensava di essere malato, e invece gli mancava la voglia di vivere.
E allora Checco fa questo: si analizza, riscopre il piacere di stare con se stesso, di amarsi, di criticarsi. Ripensa a tutta la sua vita e decide che deve fare ciò che lo rende felice.
Ora che si ama davvero è in grado di vivere davvero ma soprattutto di amare davvero.
"Lady Oracolo" - Margaret Atwood
"La mia morte l'ho progettata con attenzione, a differenza della mia vita, che ha vagato tortuosamente da una cosa all'altra, malgrado i miei deboli tentativi di controllarla."
NUMERO PAGINE: 367.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (1986) Giunti.
Margaret Atwood. Oramai ho letto quasi tutti i suoi libri. Ma questo mi ha un pochino lasciata perplessa, più che altro perché la storia scorre, ma fino ad un certo punto. Ha dei passaggi un po' lenti, che se tendenzialmente sono il punto di forza dei suoi romanzi, qui intralciano un pochino la velocità della lettura e non vanno ad arricchire significativamente il testo.
Comunque il giudizio non è totalmente negativo, tutto sommato la storia della nostra protagonista è gradevole.
Ve lo consiglio? Beh, sì. Comunque è sempre di una grande scrittrice che parliamo. Ma non come primo libro. Magari iniziate con qualche altro suo romanzo: vi darà sicuramente una sensazione migliore, di primo acchito.
TRAMA:
Joan, dopo aver inscenato un suicidio in Canada, si rifugia a Terremoto, un piccolo paesino italiano. E' qui che comincia il suo lunghissimo flashback: l'infanzia infelice, un'adolescenza da grassa, la sopportazione di una madre alcolista e ossessionata dal peso della figlia, il sorprendete dimagrimento, la fuga verso l'Inghilterra, l'incontro con un bislacco uomo polacco, l'amore per il suo futuro marito...
Insomma un mare di situazioni che la vita potrebbe riservare ad ognuno di noi. Ma con una costante nella vita di Joan: l'assoluta certezza di non sentirsi all'altezza, del cader vittima degli umori degli altri, del non saper organizzare la propria vita. Un viaggio all'interno dell'infelicità e del sentirsi inadatti, in ogni situazione.
Questa, in ultima analisi, la storia.
NUMERO PAGINE: 367.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (1986) Giunti.
Margaret Atwood. Oramai ho letto quasi tutti i suoi libri. Ma questo mi ha un pochino lasciata perplessa, più che altro perché la storia scorre, ma fino ad un certo punto. Ha dei passaggi un po' lenti, che se tendenzialmente sono il punto di forza dei suoi romanzi, qui intralciano un pochino la velocità della lettura e non vanno ad arricchire significativamente il testo.
Comunque il giudizio non è totalmente negativo, tutto sommato la storia della nostra protagonista è gradevole.
Ve lo consiglio? Beh, sì. Comunque è sempre di una grande scrittrice che parliamo. Ma non come primo libro. Magari iniziate con qualche altro suo romanzo: vi darà sicuramente una sensazione migliore, di primo acchito.
TRAMA:
Joan, dopo aver inscenato un suicidio in Canada, si rifugia a Terremoto, un piccolo paesino italiano. E' qui che comincia il suo lunghissimo flashback: l'infanzia infelice, un'adolescenza da grassa, la sopportazione di una madre alcolista e ossessionata dal peso della figlia, il sorprendete dimagrimento, la fuga verso l'Inghilterra, l'incontro con un bislacco uomo polacco, l'amore per il suo futuro marito...
Insomma un mare di situazioni che la vita potrebbe riservare ad ognuno di noi. Ma con una costante nella vita di Joan: l'assoluta certezza di non sentirsi all'altezza, del cader vittima degli umori degli altri, del non saper organizzare la propria vita. Un viaggio all'interno dell'infelicità e del sentirsi inadatti, in ogni situazione.
Questa, in ultima analisi, la storia.
mercoledì 30 settembre 2015
"Di[zion]ario erotico - manuale contro la donna a favore della femmina "- Massimo Fini
"E l'uomo è un bambino anche da adulto, mentre la donna è adulta anche da bambina."
NUMERO PAGINE: 215.
GENERE: "Manuale erotico"
PRIMA EDIZIONE: (Marsilio Editore) 2000.
Libro regalatomi da una persona molto importante, ma che bisogna prendere per quel che è: un manuale erotico visto dal punto di vista (oltretutto strabico) di un uomo.
A parte il fatto che uno può essere d'accordo o meno con ciò che Fini dici, ci sono secondo me dei dogmi invalicabili oltre i quali uno non dovrebbe mai spingersi. Ad esempio, afferma, che le donne sono molto fisiche per quanto riguarda il sesso, mentre gli uomini decisamente mentali. Ahà, da quando? Prendiamo pure i cari vecchi film pornografici, secondo voi chi li vede maggiormente? Le donne?
Alt. Facciamo un altro sciocchissimo esempio: quando un uomo vede una donna nuda, non gli viene subito l'istinto di toccarla, palparla e di fondersi con il suo corpo? Davvero credete che se una donna vedesse un uomo nudo, in un contesto poco romantico e senza particolari preliminari, gli salterebbe addosso? Ma anche durante il rapporto sessuale la donna si affida alla mente, il suo orgasmo non è puramente fisico. Forse però qui, entrambi i sessi sono allo stesso punto.
Un'altra cosa che mi lascia perplessa è l'affermare che agli europei non piace il seno. Dì, sei serio Fini? Perché allora dalla notte dei tempi, gli uomini , allungano l'occhio (e se possono non solo) nella scollatura delle donne?
Ecco, la cosa che mi lascia più basita è che secondo l'autore, l'atto sessuale, è per l'uomo una fatica che fa solo per compiacere la donna. Quindi se io, ipoteticamente o potenzialmente, ammazzassi di preliminari un uomo e poi mi tirassi indietro, senza concedermi, sarei una santa. Poi al massimo gli giro il tuo contatto, perché ipotizzo che potrebbe aver qualcosa da ridirti a proposito.
Ci sono anche cose giuste che dice: afferma che le donne sono forti ed emotive (due cose che specifica e sottolinea, essere fortemente differenti tra loro), che quando la donna chiude una relazione non torna indietro, perché è come se facesse un "reset" dell'uomo che si lascia alle spalle.
Quindi non saprei... ve lo consiglio? Uomini sì, perché noto che su Anobii i giudizi positivi si sprecano per questo libro... Amiche mie, se siete femministe incallite e volete arrabbiarvi leggetelo pure, ma a discapito vostro e del vostro fegato, se non siete incallite (perché chi tra noi non è un pochino femminista?) e volete prendere il libro per quello che è, una provocazione grande come una casa sulla donna, il suo corpo e il suo pensiero, leggetelo pure ma ricordando sempre che è un uomo che lo ha scritto.... Forse vi aiuterà anche a sorridere di certi pregiudizi e pensieri, che forse crede arguti nel giudicare noi femminucce, Massimo Fini.
Non scriverò la trama, perché è un manuale e ciò che avevo da dire, l'ho copiosamente elaborato! :)
NUMERO PAGINE: 215.
GENERE: "Manuale erotico"
PRIMA EDIZIONE: (Marsilio Editore) 2000.
Libro regalatomi da una persona molto importante, ma che bisogna prendere per quel che è: un manuale erotico visto dal punto di vista (oltretutto strabico) di un uomo.
A parte il fatto che uno può essere d'accordo o meno con ciò che Fini dici, ci sono secondo me dei dogmi invalicabili oltre i quali uno non dovrebbe mai spingersi. Ad esempio, afferma, che le donne sono molto fisiche per quanto riguarda il sesso, mentre gli uomini decisamente mentali. Ahà, da quando? Prendiamo pure i cari vecchi film pornografici, secondo voi chi li vede maggiormente? Le donne?
Alt. Facciamo un altro sciocchissimo esempio: quando un uomo vede una donna nuda, non gli viene subito l'istinto di toccarla, palparla e di fondersi con il suo corpo? Davvero credete che se una donna vedesse un uomo nudo, in un contesto poco romantico e senza particolari preliminari, gli salterebbe addosso? Ma anche durante il rapporto sessuale la donna si affida alla mente, il suo orgasmo non è puramente fisico. Forse però qui, entrambi i sessi sono allo stesso punto.
Un'altra cosa che mi lascia perplessa è l'affermare che agli europei non piace il seno. Dì, sei serio Fini? Perché allora dalla notte dei tempi, gli uomini , allungano l'occhio (e se possono non solo) nella scollatura delle donne?
Ecco, la cosa che mi lascia più basita è che secondo l'autore, l'atto sessuale, è per l'uomo una fatica che fa solo per compiacere la donna. Quindi se io, ipoteticamente o potenzialmente, ammazzassi di preliminari un uomo e poi mi tirassi indietro, senza concedermi, sarei una santa. Poi al massimo gli giro il tuo contatto, perché ipotizzo che potrebbe aver qualcosa da ridirti a proposito.
Ci sono anche cose giuste che dice: afferma che le donne sono forti ed emotive (due cose che specifica e sottolinea, essere fortemente differenti tra loro), che quando la donna chiude una relazione non torna indietro, perché è come se facesse un "reset" dell'uomo che si lascia alle spalle.
Quindi non saprei... ve lo consiglio? Uomini sì, perché noto che su Anobii i giudizi positivi si sprecano per questo libro... Amiche mie, se siete femministe incallite e volete arrabbiarvi leggetelo pure, ma a discapito vostro e del vostro fegato, se non siete incallite (perché chi tra noi non è un pochino femminista?) e volete prendere il libro per quello che è, una provocazione grande come una casa sulla donna, il suo corpo e il suo pensiero, leggetelo pure ma ricordando sempre che è un uomo che lo ha scritto.... Forse vi aiuterà anche a sorridere di certi pregiudizi e pensieri, che forse crede arguti nel giudicare noi femminucce, Massimo Fini.
Non scriverò la trama, perché è un manuale e ciò che avevo da dire, l'ho copiosamente elaborato! :)
"Vacanze in giallo" - Giménez-Bartlett, Malvaldi, Manzini, Recami, Robecchi, Savatteri.
"Dov'è che sei Cipolla? Dai non fare scherzi, che qui se ti perdi... poi chi glielo racconta alla mamma?"
NUMERO PAGINE: 292.
GENERE: Raccolta di racconti gialli.
PRIMA EDIZIONE: (Sellerio editore Palermo) 2014.
Frase che ho scelto per voi, tratta dal racconto di Recami.
Come al solito vi metterò un piccolo commento accanto ad ogni trama.
Il giudizio globale del libro, invece, è semplicemente: GRANDIOSO. La miglior raccolta di racconti, che ho letto finora. Semplicemente da sganasciarsi dalle risate; anche la Giménez-Bartlett, che tendenzialmente non adoro, ha fatto la sua porca figura. Apprezzatissimi Malvaldi, Manzini (Rocco ti adoro), Recami (ho letteralmente pianto dal ridere). Savatteri poi ha creato l'uomo della mia vita. Ottima scoperta Robecchi.
TRAME:
"Una vacanza di Petra" - Alicia Giménez-Bartlett: Per compiacere il marito, Petra, porta al mare i suoi figli. Non sa che i ragazzi, attratti dal suo ruolo di ispettore, si mettono a spiare un presunto boss mafioso dell'albergo.
Carinissimo, mi piace molto l'idea di Petra, la non mamma per eccellenza, che si spoglia degli abiti ufficiali e si mette in gioco con i bambini.
"Il tavolo" - Robecchi: Un uomo di successo è sul lastrico, da un giorno all'altro. Con l'aiuto di un amico e di un'improbabile collega, riusciranno a inventarsi il modo per riprendersi i soldi.
Milanese e cronicamente cinico, Robecchi, è stata una gradevolissima sorpresa per me.
"Rocco va in vacanza" - Manzini: E' sull'areo il nostro Rocco. Direzione Francia. Ma qualcosa non va. Benché tutti i clienti siano seduti ai loro posti, il volo viene continuamente rimandato. Inutile dire che il nostro vicequestore vuole andare a fondo alla questione.
Manzini è sempre grande. Amo semplicemente Rocco.
"Il lato fragile" - Savatteri: Sapete come Saverio conosce Saleima? Beh, questo racconto ve lo confida... mentre ritorna nella sua Sicilia, Saverio riscopre i vecchi amici, i posti della sua infanzia e, inutile dirlo, gli viene affidato un viaggio da affrontare insieme a un prete di sua conoscenza.
Mi è piaciuto molto, soprattutto perché c'è, anche più di un pizzico, della vita privata di Saverio.
"Giallo a Milano (Marittima)" - Recami: Il nostro Amedeo è in vacanza con il nipote, o meglio, mentre la figlia se la spassa in un albergo di lusso a pochi metri da lui, il nonno si occupa del piccolo Enrico. Mentre sono in pineta, però, Enrico scopre due cadaveri di uomini nudi "uno sopra all'altro", ma quando la polizia è sul posto i cadaveri sono scomparsi...
Ragazzi, non finirete più di ridere. L'ho adorato.
"Aria di montagna" - Malvaldi:Il buon Massimo, per amore di Alice, si è fatto trascinare in montagna. Quando un cadavere viene ritrovato sulle piste da scii, esplode in Alice il suo spirito di commissaria...
Malvaldi grazie.
NUMERO PAGINE: 292.
GENERE: Raccolta di racconti gialli.
PRIMA EDIZIONE: (Sellerio editore Palermo) 2014.
Frase che ho scelto per voi, tratta dal racconto di Recami.
Come al solito vi metterò un piccolo commento accanto ad ogni trama.
Il giudizio globale del libro, invece, è semplicemente: GRANDIOSO. La miglior raccolta di racconti, che ho letto finora. Semplicemente da sganasciarsi dalle risate; anche la Giménez-Bartlett, che tendenzialmente non adoro, ha fatto la sua porca figura. Apprezzatissimi Malvaldi, Manzini (Rocco ti adoro), Recami (ho letteralmente pianto dal ridere). Savatteri poi ha creato l'uomo della mia vita. Ottima scoperta Robecchi.
TRAME:
"Una vacanza di Petra" - Alicia Giménez-Bartlett: Per compiacere il marito, Petra, porta al mare i suoi figli. Non sa che i ragazzi, attratti dal suo ruolo di ispettore, si mettono a spiare un presunto boss mafioso dell'albergo.
Carinissimo, mi piace molto l'idea di Petra, la non mamma per eccellenza, che si spoglia degli abiti ufficiali e si mette in gioco con i bambini.
"Il tavolo" - Robecchi: Un uomo di successo è sul lastrico, da un giorno all'altro. Con l'aiuto di un amico e di un'improbabile collega, riusciranno a inventarsi il modo per riprendersi i soldi.
Milanese e cronicamente cinico, Robecchi, è stata una gradevolissima sorpresa per me.
"Rocco va in vacanza" - Manzini: E' sull'areo il nostro Rocco. Direzione Francia. Ma qualcosa non va. Benché tutti i clienti siano seduti ai loro posti, il volo viene continuamente rimandato. Inutile dire che il nostro vicequestore vuole andare a fondo alla questione.
Manzini è sempre grande. Amo semplicemente Rocco.
"Il lato fragile" - Savatteri: Sapete come Saverio conosce Saleima? Beh, questo racconto ve lo confida... mentre ritorna nella sua Sicilia, Saverio riscopre i vecchi amici, i posti della sua infanzia e, inutile dirlo, gli viene affidato un viaggio da affrontare insieme a un prete di sua conoscenza.
Mi è piaciuto molto, soprattutto perché c'è, anche più di un pizzico, della vita privata di Saverio.
"Giallo a Milano (Marittima)" - Recami: Il nostro Amedeo è in vacanza con il nipote, o meglio, mentre la figlia se la spassa in un albergo di lusso a pochi metri da lui, il nonno si occupa del piccolo Enrico. Mentre sono in pineta, però, Enrico scopre due cadaveri di uomini nudi "uno sopra all'altro", ma quando la polizia è sul posto i cadaveri sono scomparsi...
Ragazzi, non finirete più di ridere. L'ho adorato.
"Aria di montagna" - Malvaldi:Il buon Massimo, per amore di Alice, si è fatto trascinare in montagna. Quando un cadavere viene ritrovato sulle piste da scii, esplode in Alice il suo spirito di commissaria...
Malvaldi grazie.
lunedì 21 settembre 2015
Lenticchie stufate alla mediterranea
Eccomi di nuovo a propinarvi una delle mie ricettine.
Le lenticchie sono davvero uno di quegli alimenti a cui un vegano e un vegetariano non può rinunciare. Io spesso, per pigrizia, le cucino insieme al riso (quelli che si trovano secchi in busta ma non prevedono l'ammollo), ma questa volta ho fatto le cose fatte bene.
La ricetta è un pochino rivisitata, io vi metto l'originale, tratta dal mio fedelissimo "Cucchiaio Verde", e vi scrivo anche le mie modifiche, così voi potrete decidere liberamente e magari inventarvi qualche aggiuntina!
Ingredienti:
Le lenticchie sono davvero uno di quegli alimenti a cui un vegano e un vegetariano non può rinunciare. Io spesso, per pigrizia, le cucino insieme al riso (quelli che si trovano secchi in busta ma non prevedono l'ammollo), ma questa volta ho fatto le cose fatte bene.
La ricetta è un pochino rivisitata, io vi metto l'originale, tratta dal mio fedelissimo "Cucchiaio Verde", e vi scrivo anche le mie modifiche, così voi potrete decidere liberamente e magari inventarvi qualche aggiuntina!
Ingredienti:
- 200 g di lenticchie secche
- 1 cipolla
- 1 spicchio d'aglio
- 4 cm di alga kombu (non l'ho messa, non l'avevo in casa.)
- olio EVO
- 1 pizzico di origano
- 2 pomodori pelati (sostituiti con 1 latta di polpa pronta)
- 1 cucchiaio di shoyu o di tamari
Preparazione:
Lavate e lasciate in ammollo in acqua con l'alga per circa 12 ore le lenticchie. Trascorso il tempo dell'ammollo, scolatele.
Tritate la cipolla e l'aglio sbucciati e affettati in un tegame con un paio di cucchiai d'olio e un pizzico di origano e poi versate nello stesso recipiente le lenticchie con dell'acqua sufficiente a coprirle e l'alga tagliata a quadrettini. Portate a ebollizione, abbassate la fiamma, coprite con un coperchio e continuate la cottura per una ventina di minuti.
Al termine, unite i pomodori pelati e continuate la cottura per un'altra mezzora circa. Condite infine con dell'olio e insaporite con shoyu o tamari.
giovedì 17 settembre 2015
"Tu non tacere" - Fulvio Ervas
"Papà avrebbe voluto che tu studiassi, gli ho detto, No, papà avrebbe voluto che io fossi forte, ha risposto."
NUMERO PAGINE: 347.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Marcos y Marcos) Febbraio 2015
Ciao a tutti!!! Scusate l'assenza prolungata e le varie toccate e fuga ad intermittenza, ma è un periodo così: sono spesso in giro, dormo poco di notte e molto al mattino, mi dedico ancor meno alla lettura, cucino sì ma spesso spartanamente e solo per me stessa. Da qui la fiacchezza di dedicarmi un pochino al mio amato blog.
Preamboli a parte parliamo del libro: al di là dell'argomento che è, in effetti, interessante non ho gradito molto il metodo di scrittura. Chiarendo che il testo è diviso a capitoli, uno in cui parla Lorenzo, un giovane studente di medicina, e l'altro in cui a narrare è un suo ex professore, mi è rimasta indigesta la scrittura quasi automatica del ragazzo. Poco approfondito il testo, alcune parti con un marasma di parole, che per quanto può essere comprensibile avere un tornado di emozioni quando si parla della morte di un padre, ho trovato decisamente troppo slegato.
Non so se consigliarvelo...
TRAMA:
Lorenzo è un giovane studente di medicina. Dopo aver tanto studiato ha ripreso in mano le carte dell'incidente del padre. La sua morte è avvenuta in seguito all'incidente: poco dopo essersi scontrato contro un'altra macchina, il padre muoveva le mani. Eppure piano piano, in seguito agli interventi praticati dall'ospedale, il suo corpo ha smesso di lavorare.
E ora quello che Lorenzo si chiede è: se i medici lo avessero operato subito avrebbero potuto salvarlo?
In questa folle ricerca di incartamenti, diagnosi e cure mediche, Lorenzo chiede una spalla a un suo ex professore, dal momento che la madre non vuole rinvangare un dolore ancora così acuto. Aiuto, quello del prof, che si rivela essenziale.
NUMERO PAGINE: 347.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Marcos y Marcos) Febbraio 2015
Ciao a tutti!!! Scusate l'assenza prolungata e le varie toccate e fuga ad intermittenza, ma è un periodo così: sono spesso in giro, dormo poco di notte e molto al mattino, mi dedico ancor meno alla lettura, cucino sì ma spesso spartanamente e solo per me stessa. Da qui la fiacchezza di dedicarmi un pochino al mio amato blog.
Preamboli a parte parliamo del libro: al di là dell'argomento che è, in effetti, interessante non ho gradito molto il metodo di scrittura. Chiarendo che il testo è diviso a capitoli, uno in cui parla Lorenzo, un giovane studente di medicina, e l'altro in cui a narrare è un suo ex professore, mi è rimasta indigesta la scrittura quasi automatica del ragazzo. Poco approfondito il testo, alcune parti con un marasma di parole, che per quanto può essere comprensibile avere un tornado di emozioni quando si parla della morte di un padre, ho trovato decisamente troppo slegato.
Non so se consigliarvelo...
TRAMA:
Lorenzo è un giovane studente di medicina. Dopo aver tanto studiato ha ripreso in mano le carte dell'incidente del padre. La sua morte è avvenuta in seguito all'incidente: poco dopo essersi scontrato contro un'altra macchina, il padre muoveva le mani. Eppure piano piano, in seguito agli interventi praticati dall'ospedale, il suo corpo ha smesso di lavorare.
E ora quello che Lorenzo si chiede è: se i medici lo avessero operato subito avrebbero potuto salvarlo?
In questa folle ricerca di incartamenti, diagnosi e cure mediche, Lorenzo chiede una spalla a un suo ex professore, dal momento che la madre non vuole rinvangare un dolore ancora così acuto. Aiuto, quello del prof, che si rivela essenziale.
mercoledì 19 agosto 2015
"L'educazione di una fata" - Didier van Cauwelaert
"Molte ragazze sono fate che ignorano di esserlo; non sanno di essere magiche. Dio le ha mandate sulla terra affinché vengano riattivate. Un po' come quelle spie che ci mandavano i russi: gli avevano fatto il lavaggio del cervello affinché fossero amnesiche, perché dimenticassero il loro compito, perché credessero in una falsa identità, e poi una parola d'ordine le risveglia, allora assolvono la missione per la quale erano state programmate."
NUMERO PAGINE: 162.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Corbaccio) 2001.
Questo libro l'ho ritrovato, in un vecchio scatolone giù nel garage, dopo essermene quasi dimenticata. Non è strana la vita? Come ti propone libri, te li mette lì davanti nel momento giusto? Sembra quasi che ti prenda simpaticamente in giro.
Comunque questa storia, è davvero carina, scorrevole e piacevole. Comunica chiaramente quanto poco sia facile amare. Dopo la mia recente dipartita dal mio ex compagno, aggiungerei, quanto sia frustrante ed inconcludente, lottare per amore. In ogni caso, penso che anche quest'idea mi passerà, forse esiste davvero qualcuno che ha i mezzi e le possibilità di lottare, come il protagonista di questo libro.
Ve lo consiglio: è un libro che vi porta via poco tempo per il basso numero di pagine, ma vi regalerà comunque delle belle sensazioni.
TRAMA:
Nicolas, è uno scapolo che si innamora contemporaneamente di due persone: una donna che porta il lutto e del suo piccolo bambino. Istantaneamente decide che non può passare la vita senza di loro.
Dopo quattro anni di amore e gioia, improvvisamente tutto cambia. Ingrid decide di lasciare Nicolas, dando uno scossone improvviso alla loro relazione, tranciando ogni momento di gioia, di felicità future.
Mentre Nicolas cerca di capire e lottare, per salvare la sua relazione, piagato e spezzato all'idea di dover lasciare anche il figlio acquisito che ama più di se stesso, il ragazzino cerca una fata, idea nata da uno dei racconti del padre.
La sua fata la ritrova nella persona di Sezar, una giovane irachena insoddisfatta della sua vita, che ha incrociato già la sua vita con quella di Nicolas. Riuscirà questa fata, riattivata tramite il ragazzino, a salvare la vita del padre?
NUMERO PAGINE: 162.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Corbaccio) 2001.
Questo libro l'ho ritrovato, in un vecchio scatolone giù nel garage, dopo essermene quasi dimenticata. Non è strana la vita? Come ti propone libri, te li mette lì davanti nel momento giusto? Sembra quasi che ti prenda simpaticamente in giro.
Comunque questa storia, è davvero carina, scorrevole e piacevole. Comunica chiaramente quanto poco sia facile amare. Dopo la mia recente dipartita dal mio ex compagno, aggiungerei, quanto sia frustrante ed inconcludente, lottare per amore. In ogni caso, penso che anche quest'idea mi passerà, forse esiste davvero qualcuno che ha i mezzi e le possibilità di lottare, come il protagonista di questo libro.
Ve lo consiglio: è un libro che vi porta via poco tempo per il basso numero di pagine, ma vi regalerà comunque delle belle sensazioni.
TRAMA:
Nicolas, è uno scapolo che si innamora contemporaneamente di due persone: una donna che porta il lutto e del suo piccolo bambino. Istantaneamente decide che non può passare la vita senza di loro.
Dopo quattro anni di amore e gioia, improvvisamente tutto cambia. Ingrid decide di lasciare Nicolas, dando uno scossone improvviso alla loro relazione, tranciando ogni momento di gioia, di felicità future.
Mentre Nicolas cerca di capire e lottare, per salvare la sua relazione, piagato e spezzato all'idea di dover lasciare anche il figlio acquisito che ama più di se stesso, il ragazzino cerca una fata, idea nata da uno dei racconti del padre.
La sua fata la ritrova nella persona di Sezar, una giovane irachena insoddisfatta della sua vita, che ha incrociato già la sua vita con quella di Nicolas. Riuscirà questa fata, riattivata tramite il ragazzino, a salvare la vita del padre?
giovedì 6 agosto 2015
"Turisti in giallo" - Gimènez-Bartlett, Malvaldi, Manzini, Piazzese, Recami, Savatteri.
" << I turisti, i turisti. >>
NUMERO PAGINE: 354.
GENERE: Raccolta di racconti gialli.
PRIMA EDIZIONE: (Sellerio Editore Palermo) 2015.
Ormai è famoso il mio amore viscerale verso questa casa editrice, la Sellerio editore Palermo, ma anche coloro che scrivono sono molto amati da me.
Questo piccolo volume, è ricco di sorrisi e di momenti che regalano leggerezza. Anche la leggerezza è un elemento, alle volte, da non sottovalutare. Ma chi lo ha detto che un buon libro deve essere per forza tosto? Questo è perfetto sotto l'ombrellone!
Per ogni racconto, vi dico che ne penso!
I RACCONTI:
"Castore e Polluce"- Manzini: Il nostro vicequestore, Rocco Schiavone, è alle prese con un incidente un po' strano: mentre scalavano il monte Polluce, tre amici, uno è caduto, morendo schiantandosi sulle pareti rocciose. Il suo fiuto romano, però, lo porta a veder giusto nella questione e a capire che non si tratta di un incidente.
Come al solito Rocco Schiavone è esilarante, trasuda cinismo e sarcasmo da ogni poro... E Aosta proprio non gli piace.
"Una poco di buono" - Giménez-Bartlett: Petre è chiamata ad investigare ad un omicidio. La donna coinvolta è una prostituta di cinquant'anni. Nella sua calza, vi è una tessera per turisti: che l'omicidio sia stato commesso da un turista di passaggio? Quanto può diventare difficile rintracciare il colpevole?
Petra non è una cattiva investigatrice, ma alle sue storie manca sempre un pochino di brio.
"La regola dello svantaggio" - Savatteri: Il nostro scrittore Saverio, è come al solito alle prese con un'estate torrida e con i lavori di rinnovamento della casa. Si ritrova nella spiacevole condizione nella quale alcuni turisti gli occupano casa, perché è stata messa su internet da qualcuno. Sfrutta l'occasione per fare un favore ad un'amica e portare un gruppo di turisti in giro per la Sicilia. Gruppo che viene travolto dalla morte di uno di loro.
Saverio è un personaggio grandioso: intelligente, colto e ironico. Un mix perfetto. Fa ridere, ma dimostra sempre di essere brillante.
"Turisti innamorati a Firenze" - Recami: Amedeo Consonni, è stato convinto dalla compagna Angela a fare il giro di Firenze. Ma Amedeo è stanco, anziano e in più si sente frustrato di sentirsi a disagio. Quella notte poi, si trova solo a gironzolare per Firenze in balia di se stesso.
Recami è uno dei miei preferiti, ma questo piccolo racconto l'ho trovato un pochino giù di tono.
"I turisti, i turisti" - Piazzese: Il nostro professor "Lorè" ha concesso il favore alla sua collega Virginia: portare a spasso due turisti americani e assisterli mentre fanno una conferenza scientifica nella loro università, mentre lei sarà operata in città. Non avendo di meglio da fare, il nostro, accetta. Non immaginando che a fine vacanza i due saranno condotti in carcere.
Piazzese scrive davvero bene. Davvero, mi delizia leggere ciò che scrive. Peccato per questo racconto che pur conservando una deliziosa scrittura, mi è stato appesantito dall'argomento scientifico.
"Fase di transizione" - Malvaldi: Il nostro barrista Massimo accontenta la nuova compagna, più nota come l'"ispettora", Alice, e si lascia trascinare in vacanza in montagna. Massimo odia il freddo, la neve. Ma soprattutto Massimo odia gli sci. Un omicidio, però, è stato perpetuato in quei monti e una "ispettora", come Alice, non può certo tirarsi indietro.
Malvaldi è una garanzia, lo so mi ripeto. Ma lo credo davvero. Anche se il BarLume è rimasto a Pineta con i quattro vecchietti, quattro risate me le sono fatte comunque!
NUMERO PAGINE: 354.
GENERE: Raccolta di racconti gialli.
PRIMA EDIZIONE: (Sellerio Editore Palermo) 2015.
Ormai è famoso il mio amore viscerale verso questa casa editrice, la Sellerio editore Palermo, ma anche coloro che scrivono sono molto amati da me.
Questo piccolo volume, è ricco di sorrisi e di momenti che regalano leggerezza. Anche la leggerezza è un elemento, alle volte, da non sottovalutare. Ma chi lo ha detto che un buon libro deve essere per forza tosto? Questo è perfetto sotto l'ombrellone!
Per ogni racconto, vi dico che ne penso!
I RACCONTI:
"Castore e Polluce"- Manzini: Il nostro vicequestore, Rocco Schiavone, è alle prese con un incidente un po' strano: mentre scalavano il monte Polluce, tre amici, uno è caduto, morendo schiantandosi sulle pareti rocciose. Il suo fiuto romano, però, lo porta a veder giusto nella questione e a capire che non si tratta di un incidente.
Come al solito Rocco Schiavone è esilarante, trasuda cinismo e sarcasmo da ogni poro... E Aosta proprio non gli piace.
"Una poco di buono" - Giménez-Bartlett: Petre è chiamata ad investigare ad un omicidio. La donna coinvolta è una prostituta di cinquant'anni. Nella sua calza, vi è una tessera per turisti: che l'omicidio sia stato commesso da un turista di passaggio? Quanto può diventare difficile rintracciare il colpevole?
Petra non è una cattiva investigatrice, ma alle sue storie manca sempre un pochino di brio.
"La regola dello svantaggio" - Savatteri: Il nostro scrittore Saverio, è come al solito alle prese con un'estate torrida e con i lavori di rinnovamento della casa. Si ritrova nella spiacevole condizione nella quale alcuni turisti gli occupano casa, perché è stata messa su internet da qualcuno. Sfrutta l'occasione per fare un favore ad un'amica e portare un gruppo di turisti in giro per la Sicilia. Gruppo che viene travolto dalla morte di uno di loro.
Saverio è un personaggio grandioso: intelligente, colto e ironico. Un mix perfetto. Fa ridere, ma dimostra sempre di essere brillante.
"Turisti innamorati a Firenze" - Recami: Amedeo Consonni, è stato convinto dalla compagna Angela a fare il giro di Firenze. Ma Amedeo è stanco, anziano e in più si sente frustrato di sentirsi a disagio. Quella notte poi, si trova solo a gironzolare per Firenze in balia di se stesso.
Recami è uno dei miei preferiti, ma questo piccolo racconto l'ho trovato un pochino giù di tono.
"I turisti, i turisti" - Piazzese: Il nostro professor "Lorè" ha concesso il favore alla sua collega Virginia: portare a spasso due turisti americani e assisterli mentre fanno una conferenza scientifica nella loro università, mentre lei sarà operata in città. Non avendo di meglio da fare, il nostro, accetta. Non immaginando che a fine vacanza i due saranno condotti in carcere.
Piazzese scrive davvero bene. Davvero, mi delizia leggere ciò che scrive. Peccato per questo racconto che pur conservando una deliziosa scrittura, mi è stato appesantito dall'argomento scientifico.
"Fase di transizione" - Malvaldi: Il nostro barrista Massimo accontenta la nuova compagna, più nota come l'"ispettora", Alice, e si lascia trascinare in vacanza in montagna. Massimo odia il freddo, la neve. Ma soprattutto Massimo odia gli sci. Un omicidio, però, è stato perpetuato in quei monti e una "ispettora", come Alice, non può certo tirarsi indietro.
Malvaldi è una garanzia, lo so mi ripeto. Ma lo credo davvero. Anche se il BarLume è rimasto a Pineta con i quattro vecchietti, quattro risate me le sono fatte comunque!
"Teresa Raquin" - Emile Zola
"Teresa s'infilava per prima nel letto e si rifugiava in fondo, dalla parte del muro. Lorenzo aspettava che si sistemasse e solo allora si arrischiava a coricarsi sul bordo. Tra loro due c'era uno spazio enorme. In quello spazio veniva a coricarsi il cadavere di Camillo."
NUMERO PAGINE: 256.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Garzanti Editore) gennaio 1985.
Libro che mi hanno consigliato più volte, ma che ho atteso a leggere finché non ci siamo trovati. Devo ammettere che mi è davvero piaciuto. La storia è fluente, il tipo di scrittura scorrevole e non pesante ne greve. Questo particolare, della tipologia di scrittura, non è da sottovalutarsi. Spesso, infatti, non si legge un libro solo perché si pensa che sia pesante. Tralasciando che qui si potrebbe aprire una parentesi infinita su ciò che è pesante per chi e ciò che non lo è per qualcun'altro, ma vi garantisco che non è il caso di Zola: le descrizioni incalzanti, il tono un po' lugubre della storia ambientata a Parigi, per antonomasia famosa per essere scintillante, è semplicemente capace di attirare l'attenzione del lettore.
E' uno di quei classici che consiglierei di leggere, anche se dicono che il famoso "Nanà" sia più riuscito di questo... vorrà dire che daremo una possibilità anche a quest'altro libro.
TRAMA:
Teresa si ritrova orfana, accolta nella casa della zia e del cugino, sempre malato, Camillo. Vive una vita nell'ombra di Camillo, delle sue continue malattie e debolezze. Il passo ovvio e scontato, per la madre di Camillo è di far convolare a nozze i due cugini, di modo che Teresa possa prendersi sempre cura di lui.
La signora Raquin, decide di assecondare Camillo, e di spostarsi quindi in città, a Parigi. Ma qui, invece di brillare nel negozio di sartoria della zia, Teresa, si ripiega, se possibile, ancora più in se stessa. Fino a quando la sua vita viene travolta da Lorenzo, amico di Camillo, ex pittore scapestrato che viene folgorato dalla strana persona di Teresa. Tra i due nasce una relazione, più che altro carnale, e insieme decidono che per la loro felicità devono uccidere Camillo.
Ma quando Camillo non c'è più i due sono ossessionati dalla sua morte e non riescono a godere della nuova condizione.
NUMERO PAGINE: 256.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Garzanti Editore) gennaio 1985.
Libro che mi hanno consigliato più volte, ma che ho atteso a leggere finché non ci siamo trovati. Devo ammettere che mi è davvero piaciuto. La storia è fluente, il tipo di scrittura scorrevole e non pesante ne greve. Questo particolare, della tipologia di scrittura, non è da sottovalutarsi. Spesso, infatti, non si legge un libro solo perché si pensa che sia pesante. Tralasciando che qui si potrebbe aprire una parentesi infinita su ciò che è pesante per chi e ciò che non lo è per qualcun'altro, ma vi garantisco che non è il caso di Zola: le descrizioni incalzanti, il tono un po' lugubre della storia ambientata a Parigi, per antonomasia famosa per essere scintillante, è semplicemente capace di attirare l'attenzione del lettore.
E' uno di quei classici che consiglierei di leggere, anche se dicono che il famoso "Nanà" sia più riuscito di questo... vorrà dire che daremo una possibilità anche a quest'altro libro.
TRAMA:
Teresa si ritrova orfana, accolta nella casa della zia e del cugino, sempre malato, Camillo. Vive una vita nell'ombra di Camillo, delle sue continue malattie e debolezze. Il passo ovvio e scontato, per la madre di Camillo è di far convolare a nozze i due cugini, di modo che Teresa possa prendersi sempre cura di lui.
La signora Raquin, decide di assecondare Camillo, e di spostarsi quindi in città, a Parigi. Ma qui, invece di brillare nel negozio di sartoria della zia, Teresa, si ripiega, se possibile, ancora più in se stessa. Fino a quando la sua vita viene travolta da Lorenzo, amico di Camillo, ex pittore scapestrato che viene folgorato dalla strana persona di Teresa. Tra i due nasce una relazione, più che altro carnale, e insieme decidono che per la loro felicità devono uccidere Camillo.
Ma quando Camillo non c'è più i due sono ossessionati dalla sua morte e non riescono a godere della nuova condizione.
lunedì 20 luglio 2015
"La camera azzurra" - Georges Simenon
" <<Mi ami Tony?>>
<<Penso di sì...>>
Scherzava, ma senza sorridere, per via del labbro inferiore che continuava a tamponare con l'asciugamano inumidito.
<<Non ne sei sicuro?>>
Si girò a guardarla e le fece piacere vedere quel seme, il suo seme, così intimamente mischiato al corpo di lei.
La camera era azzurra, di un azzurro - aveva notato un giorno - simile a quello della liscivia. "
NUMERO PAGINE: 153.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Adelphi) 2003.
Se siete appassionati di libri e di librerie non potete non sapere che in questi giorni c'è una super offerta: due volumi per 15 €. Certo la scelta è limitata a una manciata di opere, però, vi garantisco che ci sono alcune che spiccano.
Io ne avevo già puntate due, quand'ecco insorgere mia madre alla spalle con un libro, tra questi, già nelle mani. Non avevo semplicemente scelta: ho dovuto prendere un solo libro in modo da far coppia con lei.
Ad ogni modi questo romanzo è decisamente bello. Non ho niente da obbiettare al mio belga preferito. L'ambientazione, i personaggi, i dubbi e i drammi sono tutti magistralmente descritti.
Ve lo consiglio, anche perché è un libro che si legge in poche ore ma che è una garanzia di bellezza e qualità. Magistrale anche la scrittura, troverete che è decisamente scorrevole.
TRAMA:
Tony ha una relazione extraconiugale. Non è la prima volta che ha un'amante, ma mai che una donna, che non fosse sua moglie, sia rimasta per così tanto tempo nella sua mente. Tony e Andrèe si incontrano spesso in una camera d'albergo, una camera azzurra, e fanno l'amore.
Ma non è così che viene raccontata questa storia. Tony è davanti ad un giudice, e la data del 2 agosto è importante. Il giorno in cui Andrèe e Tony si sono incontrati per l'ultima volta.
Ed ecco che una semplice storia clandestina, viene sciorinata in un'aula davanti ad una giuria e ad un giudice.
<<Penso di sì...>>
Scherzava, ma senza sorridere, per via del labbro inferiore che continuava a tamponare con l'asciugamano inumidito.
<<Non ne sei sicuro?>>
Si girò a guardarla e le fece piacere vedere quel seme, il suo seme, così intimamente mischiato al corpo di lei.
La camera era azzurra, di un azzurro - aveva notato un giorno - simile a quello della liscivia. "
NUMERO PAGINE: 153.
GENERE: Romanzo.
PRIMA EDIZIONE: (Adelphi) 2003.
Se siete appassionati di libri e di librerie non potete non sapere che in questi giorni c'è una super offerta: due volumi per 15 €. Certo la scelta è limitata a una manciata di opere, però, vi garantisco che ci sono alcune che spiccano.
Io ne avevo già puntate due, quand'ecco insorgere mia madre alla spalle con un libro, tra questi, già nelle mani. Non avevo semplicemente scelta: ho dovuto prendere un solo libro in modo da far coppia con lei.
Ad ogni modi questo romanzo è decisamente bello. Non ho niente da obbiettare al mio belga preferito. L'ambientazione, i personaggi, i dubbi e i drammi sono tutti magistralmente descritti.
Ve lo consiglio, anche perché è un libro che si legge in poche ore ma che è una garanzia di bellezza e qualità. Magistrale anche la scrittura, troverete che è decisamente scorrevole.
TRAMA:
Tony ha una relazione extraconiugale. Non è la prima volta che ha un'amante, ma mai che una donna, che non fosse sua moglie, sia rimasta per così tanto tempo nella sua mente. Tony e Andrèe si incontrano spesso in una camera d'albergo, una camera azzurra, e fanno l'amore.
Ma non è così che viene raccontata questa storia. Tony è davanti ad un giudice, e la data del 2 agosto è importante. Il giorno in cui Andrèe e Tony si sono incontrati per l'ultima volta.
Ed ecco che una semplice storia clandestina, viene sciorinata in un'aula davanti ad una giuria e ad un giudice.
sabato 18 luglio 2015
"Fragili e preziose" - Megan Hart
"Le rose sono cose fragili e preziose. Richiedono un sacco di lavoro, ma ne vale la pena."
NUMERO PAGINE: 374.
GENERE: Thriller.
PRIMA EDIZIONE: (Harlequin Mondadori) Ottobre 2012.
Libro che ho preso dalla biblioteca.
Leggendo la trama, mi son detta: massì un bel thriller psicologico, che mi tiene bene incollata al libro!
No, non è questo il caso. Sembra sempre che quando cerco un bel thriller, rimango costantemente a bocca asciutta!
Il libro si legge anche velocemente perché la storia, se non altro, incuriosisce il lettore per la sua stranezza. Ma ho dei serissimi dubbi sul finale, sulle caratteristiche psicologiche della protagonista e a sprazzi anche sulla storia del ragazzo. Insomma... un po' un ripensamento unico questo libro!
Non saprei nemmeno se consigliarlo, in effetti la storia si fa leggere abbastanza velocemente ma non mi è rimasta un gran che.
TRAMA:
Gilly è in macchina con i suoi due bimbi piccoli. Crede di impazzire, la sua vita la sta portando all'esaurimento: un marito che è innamorato ma non l'aiuta, una casa tutta sulle sue spalle e per finire i suoi due figli che la sfibrano e la snervano,
Solo l'ultimo prelievo al bancomat e poi potrà tornare a casa ed andare finalmente a dormire. Ma qualcosa non va secondo i piani: appena rientrata in macchina un uomo sale sulla macchina, sequestrando lei e i bimbi. Non vuole i suoi soldi, vuole solo che lei continui a guidare. In preda al panico ma comunque cosciente del fatto che l'uomo ha un coltello in mano, Gilly fa deragliare la macchina e scappare i bambini dal finestrino.
Sarà lei l'unico ostaggio. Ma quando anche lei ha la possibilità di scappare, durante una lunga sosta in una stazione di servizio, perché non lo fa? Che sia questo quello che Gilly aspettava per mettersi in salvo dalla sua vita che la stava ingurgitando?
NUMERO PAGINE: 374.
GENERE: Thriller.
PRIMA EDIZIONE: (Harlequin Mondadori) Ottobre 2012.
Libro che ho preso dalla biblioteca.
Leggendo la trama, mi son detta: massì un bel thriller psicologico, che mi tiene bene incollata al libro!
No, non è questo il caso. Sembra sempre che quando cerco un bel thriller, rimango costantemente a bocca asciutta!
Il libro si legge anche velocemente perché la storia, se non altro, incuriosisce il lettore per la sua stranezza. Ma ho dei serissimi dubbi sul finale, sulle caratteristiche psicologiche della protagonista e a sprazzi anche sulla storia del ragazzo. Insomma... un po' un ripensamento unico questo libro!
Non saprei nemmeno se consigliarlo, in effetti la storia si fa leggere abbastanza velocemente ma non mi è rimasta un gran che.
TRAMA:
Gilly è in macchina con i suoi due bimbi piccoli. Crede di impazzire, la sua vita la sta portando all'esaurimento: un marito che è innamorato ma non l'aiuta, una casa tutta sulle sue spalle e per finire i suoi due figli che la sfibrano e la snervano,
Solo l'ultimo prelievo al bancomat e poi potrà tornare a casa ed andare finalmente a dormire. Ma qualcosa non va secondo i piani: appena rientrata in macchina un uomo sale sulla macchina, sequestrando lei e i bimbi. Non vuole i suoi soldi, vuole solo che lei continui a guidare. In preda al panico ma comunque cosciente del fatto che l'uomo ha un coltello in mano, Gilly fa deragliare la macchina e scappare i bambini dal finestrino.
Sarà lei l'unico ostaggio. Ma quando anche lei ha la possibilità di scappare, durante una lunga sosta in una stazione di servizio, perché non lo fa? Che sia questo quello che Gilly aspettava per mettersi in salvo dalla sua vita che la stava ingurgitando?
martedì 14 luglio 2015
"Villette" - Charlotte Bronte
"Il mondo capisce abbastanza bene che si possa morire per mancanza di cibo; ma forse sono pochi coloro che sanno penetrare o seguire il segreto di chi impazzisce in solitaria clausura."
NUMERO PAGINE: 634, compresa l'Introduzione.
GENERE: Romanzo classico.
PRIMA EDIZIONE: (Fazi Editore - Le strade) Novembre 2013.
Ho impiegato due mesi, ho letto dieci libri nel frattempo, per portare a termine questo romanzo. "Villette" ha testato i miei nervi.
Di questa edizione mi è dispiaciuto soprattutto il fatto che ci sono tanti dialoghi in francese non tradotti e mi sono dovuta appoggiare ad un traduttore virtuale, che non ha saputo tradurre alla perfezione il testo. Sarebbero state molto più comode le note a piè pagina.
Questo libro è un viaggio nella testa, nel cuore e nelle sensazioni di Lucy Snowe. Una lunga, logorante e lenta riflessione sulla solitudine.
Mi ha temprato, se devo essere sincera. Non l'ho letto con la gioia con cui lessi "Jane Eyre", ma mi rimarrà comunque nel cuore, su questo non ho dubbi.
Lucy è una donna che non si lascia abbindolare facilmente, è profonda. Ho amato il suo personaggio e, tramite i suoi occhi, ho amato ancor di più M. Paul Emanuel.
Lo consiglio sì, ma a chi conosce lo stile di Charlotte Bronte, a chi sa che non mollerà il colpo, anche se il libro quasi invita ad essere abbandonato. Perché quando si porta a termine un libro come "Villette", si capisce tutto l'insieme del romanzo. La vera essenza del libro è riuscire a capirlo, senza mettergli fretta.
Un piccolo suggerimento: non vi affezionate troppo all'idea della felicità nella vita di Lucy.
TRAMA:
Lucy Snowe è una giovane ragazza inglese. Non avendo più famiglia, e dopo una breve sosta presso la casa della sua madrina Mrs Bonnet, in cui abita anche il figlio John, decide di cambiare radicalmente vita e di sfidare la sorte andando in Francia.
Sulla nave che la porta in Europa, incontra una giovane ragazza che risiede presso un collegio nella città di Villette. E' così che Lucy trova lavoro: dapprima come insegnante delle due figlie della direttrice dell'istituto, Madame Beck, in seguito, vista la sua bravura, come un'insegnante delle ragazze dell'istituto.
Anche se questo lavoro porta gioia nella vita della nostra Lucy, durante le vacanze si sente sola e i suoi poveri nervi si ammalano. Sarà il dottor John a rimetterla in sesto. Lo stesso John, figlio della sua madrina. Ecco allora, che nella vita di Lucy si riaffacciano dei veri e duraturi affetti.
Ma c'è anche un nuovo amico nella sua vita, spicca per la sua capacità di cambiare umore in poco tempo: Monsieur Paul Emanauel. Nonostante i due abbiano dei caratteri diametralmente opposti, tra loro nascerà la più vera e sincera delle amicizie.
NUMERO PAGINE: 634, compresa l'Introduzione.
GENERE: Romanzo classico.
PRIMA EDIZIONE: (Fazi Editore - Le strade) Novembre 2013.
Ho impiegato due mesi, ho letto dieci libri nel frattempo, per portare a termine questo romanzo. "Villette" ha testato i miei nervi.
Di questa edizione mi è dispiaciuto soprattutto il fatto che ci sono tanti dialoghi in francese non tradotti e mi sono dovuta appoggiare ad un traduttore virtuale, che non ha saputo tradurre alla perfezione il testo. Sarebbero state molto più comode le note a piè pagina.
Questo libro è un viaggio nella testa, nel cuore e nelle sensazioni di Lucy Snowe. Una lunga, logorante e lenta riflessione sulla solitudine.
Mi ha temprato, se devo essere sincera. Non l'ho letto con la gioia con cui lessi "Jane Eyre", ma mi rimarrà comunque nel cuore, su questo non ho dubbi.
Lucy è una donna che non si lascia abbindolare facilmente, è profonda. Ho amato il suo personaggio e, tramite i suoi occhi, ho amato ancor di più M. Paul Emanuel.
Lo consiglio sì, ma a chi conosce lo stile di Charlotte Bronte, a chi sa che non mollerà il colpo, anche se il libro quasi invita ad essere abbandonato. Perché quando si porta a termine un libro come "Villette", si capisce tutto l'insieme del romanzo. La vera essenza del libro è riuscire a capirlo, senza mettergli fretta.
Un piccolo suggerimento: non vi affezionate troppo all'idea della felicità nella vita di Lucy.
TRAMA:
Lucy Snowe è una giovane ragazza inglese. Non avendo più famiglia, e dopo una breve sosta presso la casa della sua madrina Mrs Bonnet, in cui abita anche il figlio John, decide di cambiare radicalmente vita e di sfidare la sorte andando in Francia.
Sulla nave che la porta in Europa, incontra una giovane ragazza che risiede presso un collegio nella città di Villette. E' così che Lucy trova lavoro: dapprima come insegnante delle due figlie della direttrice dell'istituto, Madame Beck, in seguito, vista la sua bravura, come un'insegnante delle ragazze dell'istituto.
Anche se questo lavoro porta gioia nella vita della nostra Lucy, durante le vacanze si sente sola e i suoi poveri nervi si ammalano. Sarà il dottor John a rimetterla in sesto. Lo stesso John, figlio della sua madrina. Ecco allora, che nella vita di Lucy si riaffacciano dei veri e duraturi affetti.
Ma c'è anche un nuovo amico nella sua vita, spicca per la sua capacità di cambiare umore in poco tempo: Monsieur Paul Emanauel. Nonostante i due abbiano dei caratteri diametralmente opposti, tra loro nascerà la più vera e sincera delle amicizie.
mercoledì 8 luglio 2015
"Una donna spezzata" - Simone de Beauvoir
" - Ha una qualità che dovrebbe piacerti: un modo di darsi tutta alle cose che fa.
- E' ambiziosa, lo so.
- E' una cosa diversa dall'ambizione."
NUMERO PAGINE: 247.
PRIMA EDIZIONE: (Einaudi editore) 1969.
In uscita dal mio periodo di crisi, arriva il libro perfetto.
Tre storie di donne in crisi, in età avanzata, quando si sentono abbandonate dagli affetti e non hanno che loro stesse, ma non gli basta. Questa, quindi, l'ammonizione della de Beauvoir: "Attenta donna, impara a bastarti. Metti tutta te stessa in ciò che fai, ma allo stesso tempo sii felice anche e soprattutto per te stessa."
Uno scossone alla mia esistenza, quello appena passato, in cui questa scrittrice sembra racchiudere e tessere la chiusura del mio pensiero. Imparare a bastarti, Micòl, ci puoi riuscire. Ama chi è nella tua vita, ma ama anche te stessa. Fai ciò che ti rende felice.
Io lo consiglio soprattutto alle donne, così abituate a dimenticarsi di se stesse nei rapporti di coppia, di modo che (ri?)imparino ad amarsi.
I racconti:
"Una donna spezzata": La nostra protagonista è sposata da molto tempo, le figlie ormai grandi non vivono più in casa e scopre il tradimento del marito. Tiene un diario in cui si sfoga, cercando di accettare la sua condizione di donna tradita, parlando apertamente al marito dicendogli che pur di rimanere con lui è disposta a dividere il tempo del marito con l'amante.
"L'età della discrezione": Una madre che cerca in ogni modo di trattenere il figlio presso di sé almeno con i pensieri, ma che si sente tradita quando questo cerca di spiegarle i suoi pensieri, lontani anni luce da quelli della loro famiglia.
"Monologo": Una donna sola nella notte di Capodanno. In un monologo a perdifiato, si spoglia di tutti i suoi sentimenti di donna abbandonata, impazzita e ferita.
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